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Associazione di Volontariato Albòre
Strada facendo 3 Cagliari, Maurizio Congiu Associazione di Volontariato Albòre bisogna…..partire dai bisogni, perché i bisogni diventino diritti, quei diritti che non esistono se non sono protetti». E “diritti protetti” significa diritti trasformati in partecipazione, responsabilità, cittadinanza. Norberto Bobbio
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Una domanda scomoda… Qual’è lo scopo di incontri come questo?
Chi parla? A chi si rivolge? A nome di chi parla? Chi rischia di rimanere fuori? In questa parte introduco l’argomento e cioè il punto di vista dell’utente inserire qualche dato sulla dimensione del fenomeno e sulla assenza di organismi di rappresentanza
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….perché questa voce non si sente?
....i destinatari Dove sono i destinatari di questi interventi ? Chi rappresenta in quest'aula i loro bisogni, le loro ansie, le loro paure? Quando questo convegno concluderà i suoi lavori, cosa giungerà ad ognuno di loro, di quanto qui è stato detto? Chi non ha o non può avere voce finisce per trovare l'interprete dei suoi bisogni. Un interprete che non è lui. Sottolineare l’importanza del fatto che le politiche sociali e anche le azioni di chi coopera (vedi lavorare insieme) sono destinate a utenti non coinvolgono utenti. Si potrebbe citare anche il titolo “lavorare insieme a chi?” Sottoliuneare soprattutto il fatto che chi soffre ha meno rappresentatività ….perché questa voce non si sente?
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....perchè viviamo in una società in fase di “precontemplazione”
Per un diritto occorre riconoscere un bisogno. La società tutta fa difficoltà a riconoscerlo per la paura di ammettere le proprie fragilità per paura di ammettere che non abbiamo il controllo di tutto nella nostra vita (non possediamo il nostro cervello noi siamo il nostro cervello). perchè pensare alla cronicità (non all’inguaribilità) è doppiamente doloroso perchè alcune malattie muovono interesse e denaro Ho scorso l'elenco delle malattie e non vi ho trovato le preoccupazioni e i tristi pensieri: è molto ingiusto Galileo Galilei:. esempi di personaggi famosi come loro parlano del problema e quale messaggio fuorviante mandano
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…gli effetti di questo mancato riconoscimento….
Il pregiudizio divide gli stessi pazienti. Fra gli stessi soggetti affetti da dipendenza (quelli che bevono contro quelli che si fanno, contro quelli che fumano, contro quelli che tirano e così via…) Divide le famiglie (le nostre famiglie si vergognano della nostra condizione, la nostra malattia non suscita compassione) Divide chi ha bisogno di aiuto da chi dovrebbe aiutare. per gli psichiatri non siamo veri “matti” per gli psicologi siamo poco interessanti Divide dalla società che ci considera un problema di pubblica sicurezza. Divide in due noi stessi che alla fine giungiamo a detestarci Rende monca la società pechè noi siamo un pezzo della società: come voi siamo anche lavoratori, padri, mariti, mogli, come voi chiediamo di essere almeno uguali.
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…perché non dovremmo rassegnarci?…
5 buoni motivi come “utenti” dovremmo essere qualcosa di più di destinatari, dovremmo essere cittadini, perché ne abbiamo diritto dobbiamo essere qualcosa di più, perché contribuire alla creazione di migliori servizi è un dovere civico Perché essere protagonisti è parte del percorso di guarigione Perché la cura parte dalla consapevolezza del bisogno ma richiede coraggio, assunzione di responsabilità e partecipazione diretta alle scelte che ci riguardano. Perchè i nostri bisogni vengano ascoltati e nessuno se ne impossessi. In questa sezione invece ci si chiede quali motivi ci sono perché non ci si rassegni a questo. Soprattutto quale perdita di ricchezza si ha non ascoltando la voce di chi ha il problema
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L’Associazione Albòre
CHI SIAMO Un’associazione di volontariato composta da utenti dei servizi pubblici e privati delle tossicodipendenze. ….di tutte le dipendenze. ….. riunisce tutti gli utenti perché non è necessario essere tossicodipendenti per soffrire a causa di questo problema. …riunisce le persone che riconoscono la dipendenza come un problema da curare, ma …consapevoli del fatto che molto c’è da fare perché questi principi siano riconosciuti ed attuati da chi ne soffre e dalla società intera Riunisce persone che sentono la necessità di assumersi le responsabilità del loro percorso riabilitativo. attraverso l’acquisizione della consapevolezza del bisogno, e il diritto alla cura
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L’Associazione Albòre
Cosa non siamo e cosa non vogliamo essere Una associazione politica, religiosa o un’impresa economica Un ente specializzato in proteste Un’associazione di consumatori: crediamo che l’uso di droghe vada combattuto sempre e con mezzi adeguati, per i danni che determina, favorisce o nasconde a livello individuale, sociale ed economico.
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Alla società; perché si fermi a riflettere sui propri problemi
A chi ci rivolgiamo Agli utenti come noi: perché diventino consapevoli e protagonisti del proprio riscatto Alle istituzioni: perché si abituino ad ascoltare la voce delle persone “destinatarie” delle scelte politiche ed economiche in campo sanitario. Alle famiglie: perché non abbiano più vergogna e si sentano in diritto di manifestare il loro dolore ed il loro bisogno di sostegno Alla società; perché si fermi a riflettere sui propri problemi
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L’Associazione Albòre
COSA CI PROPONIAMO Come cittadini normali poter dire la nostra almeno sulle scelte che ci riguardano Combattere partecipando attivamente al processo Unirci a chi crede alla partecipazione come metodo di cambiamento personale e sociale Aiutare la società ad accettare dentro di sè il problema problema senza negarlo
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I nostri punti fermi AUTONOMIA
L’azione di Albòre non si esaurisce nel convincere o spingere gli altri ad occuparsi di “noi” , ma dev’essere una spinta attiva ed un contributo concreto e reale al perseguimento delle nostre esigenze. Il nostro pensiero non è l’estensione di nessuna ideologia. Abbiamo un’ autonomia di pensiero e vogliamo mantenerla. abbiamo il nostro punto di vista sui diversi aspetti del problema perchè questo problema non ha un solo lato.
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I nostri punti fermi DIALOGO L’Associazione incoraggia il dialogo e lo scambio di esperienze e di idee con altre realtà associative. (cooperative sociali, enti pubblici, enti privati sensibili al problema ecc.) Siamo convinti che i principi ispiratori delle varie associazioni di volontariato abbiano una comune matrice, proponiamo il confronto , lo scambio di idee e la convergenza verso un comune obiettivo.
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I nostri punti fermi SOLIDARIETA’
La conoscenza non serve se non è guidata dalla sensibilità umana verso chi è in condizioni di sofferenza. La solidarietà la esprimiamo nel volontariato e con la gratuità del nostro impegno, con la testimonianza di un cambiamento possibile con l’incoraggiamento per chi è in cammino e non ha ancora trovato la sua strada per uscire dal problema Con l’invito ad altri come noi ad unirsi
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CONOSCENZA ED ACCETTAZIONE DEI PROPRI LIMITI
I nostri punti fermi CONOSCENZA ED ACCETTAZIONE DEI PROPRI LIMITI Non svolgiamo attività diretta di recupero, non siamo operatori, operiamo nella logica del ”AUTO MUTUO AIUTO”. vorremmo alimentare e sostenere la motivazione al cambiamento, orientando le persone verso le strutture accreditate e verso i metodi e le esperienze che abbiano dimostrato efficacia e validità. Crediamo che la nostra esperienza diretta , se testimoniata con serietà e rigore, possa sia uno stimolo utile per chi ancora non è riuscito a riacquistare la fiducia in se stesso e nella società.
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Cosa ci aspettiamo da voi
Essere realmente ascoltati.
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Grazie per l’attenzione
Gli errori della medicina di un secolo costruiscono le credenze popolari del secolo successivo. Alonzo Clark
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citazioni Galileo Galilei: Ho scorso l'elenco delle malattie e non vi ho trovato le preoccupazioni e i tristi pensieri: è molto ingiusto. Dominic J. Corrigan: Il guaio dei medici non è che essi non conoscono a sufficienza, bensì che essi non guardano a sufficienza. Antifonte : In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto. Arthur Bloch : Una medicina è una sostanza che iniettata in un ratto produce un articolo.
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