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L’età moderna (secoli XVI-XVIII)
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L’età moderna (secoli XVI-XVIII)
Formazione di strutture statali complesse ed articolate (Francia, Inghilterra, Spagna) Età dell’assolutismo: i poteri sovrani e statali sono autonomi nei confronti delle due autorità supreme Impero e Chiesa Chiusura aristocratica: formazione di uno status giuridico particolare per il patriziato, monopolizzatore dal Cinquecento in poi di molte cariche pubbliche e magistrature superiori Italia non più il centro dell’Europa: Spagna, Francia, Paesi Bassi e Germania ne assumono il ruolo guida, sia in campo politico, che culturale e religioso
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L’età moderna (secoli XVI-XVIII)
Distacco dalla Chiesa di Roma di metà Europa cristiana. Le guerre di religione, con le loro ricadute sulla politica, sul diritto e nei rapporti internazionali, sono la chiave di lettura del XVI secolo. Nuovo sistema delle fonti: ai diritti locali (consuetudini e statuti) e alla dottrina (diffusa attraverso la stampa) si affianca e sovrappone il diritto regio
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Chiese e Stati assoluti: riforma protestante
Divisione religiosa dell’Europa: il confine tra politica e religione è incerto nella teoria e spesso confuso nella prassi per gli Stati legati a Roma e per quelli ‘protestanti’ Riforma protestante: la tradizione vuole che il 31 ottobre 1517 il monaco Lutero abbia affisso alle porte della chiesa di Wittenberg 95 tesi in latino contrastanti il valore e l'efficacia delle indulgenze. Il testo contestava i fondamenti del credo cattolico e la stessa autorità del Papa. Le indulgenze si sostanziavano in un perdono ai peccatori pentiti dietro il pagamento di una somma di denaro
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Riforma protestante La fortuna del monaco ribelle si diffuse ben oltre la Sassonia. La disputa suscitava un generale interesse: trattava tematiche molto vicine alle esigenze materiali e spirituali della popolazione, sostenendo un legame diretto del fedele con Dio, senza mediazione alcuna. La stampa a caratteri mobili, con la stesura e la diffusione in migliaia di copie delle tesi luterane e dei successivi scritti, ne segnò la diffusione. Pace di Westfalia (1648) divide i Paesi cattolici dai Riformati riconoscendo al Principe competenza religiosa nei propri territori
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La Controriforma ed il Concilio di Trento (1545-1564)
distacco dei cattolici dai protestanti necessità delle opere per la salvezza delle anime riconoscimento della Chiesa come fonte autoritativa accanto alle Scritture potere del Papa di nominare i vescovi i canoni conciliari hanno valore normativo solo con l’assenso del Papa. Pilastri della fede ordine dei Gesuiti, creati nel 1526 da Ignazio di Loyola, poi fatto Santo l’Inquisizione, che ebbe la sua culla e la sua roccaforte soprattutto in Spagna
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La Controriforma ed il Concilio di Trento
L’inquisizione spagnola, rivolta contro arabi ed ebrei per reprimerne l’eresia, consente ai sovrani di intervenire sul territorio direttamente (strumento politico più che religioso) Il rapporto Spagna/Chiesa non sempre idilliaco: controlla gli interventi del Papa nei suoi territori (diritto di exequatur) In Francia il contrasto fra protestanti/cattolici culmina nella notte di San Bartolomeo (1572) con il massacro degli ugonotti (protestanti francesi calvinisti) ed è sedato con la salita al trono di Enrico di Borbone Navarra. Nel ‘600 i contrasti riesplodono con Luigi XIV.
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La Sovranità Autonomia della categoria della politica rispetto al diritto, all’etica e alla teologia Il Principe di Macchiavelli (1516): concetto di un’autorità politica mossa dai criteri oggettivi della ragion di stato, senza alcun riguardo per considerazioni etiche e religiose nel ‘600 la monarchia francese diventa l’espressione dell’assolutismo. Sostenuta da fondamenti teorici (Jean Bodin), si esprime in un potere indivisibile e non frenato da alcuna coercizione se non etica e morale, cioè di fatto privo di sanzione. protestanti e calvinisti difendono una concezione pattizia del potere: Abramo fece un patto con Dio e gli uomini tutti con il re chiamato a governarli.
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Re/ assemblee rappresentative
I poteri del re sono al tempo stesso assoluti e distaccati dalla sua persona e volontà In Spagna, Filippo II ( ), il re-monaco, accentra su di sé la maggior parte delle decisioni in Francia Luigi XIV ( ), il re sole, segna l’apogeo della potenza sovrana Le Cortes, assemblee rappresentative spagnole di antica tradizione con clero e nobiltà, svolgono varie funzioni rilevanti (approvazione leggi, imposte ecc.) In Germania, il Reichstag, composto dai rappresentanti della nobiltà maggiore e minore, dei prelati e delle città imperiali, coopera all’approvazione ed interpretazione delle leggi imperiali.
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Re/ assemblee rappresentative
In Inghilterra, il Parlamento eredita una composizione a due camere, Lords e Comuni, con privilegio di parola e immunità dei membri Vota le leggi su cui poi il re può apportare emendamenti. Solo alla fine del ‘600 con il Bill of Rights (1689) il Parlamento si emancipa dal sovrano.
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Il diritto dei domini coloniali
Titolo giuridico della conquista: prima bolle di Alessandro VI, che ‘giustificano’ la conquista in vista della propagazione della fede cattolica poi stato di arretratezza degli Indios e consuetudini contro natura sono causa di guerra giusta, sufficiente per renderli schiavi ai fini di predicare loro il Vangelo ed esercitare lo ius praedae (Juan de Sepulveda) Tesi contestata da Bartolomé de Las Casas: non si deve imporre la fede ma solo predicarla; la conversione forzosa non causa di guerra giusta Altra tesi: Diritto di comunicazione tra le genti e libertà di commercio (Francisco Vitoria) valido motivo di accesso ai territori oggetto di conquista
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Il diritto dei domini coloniali
Encomienda: attraverso la procedura di repartimiento si affidano ai coloni un certo numero di Indios, tenuti a pagar un tributo o a prestare lavoro ai coloni Quadro normativo complesso: Ordinanze e prammatiche regie Decreti del governo locale Diritto consuetudinario Diverso ruolo del diritto del paese colonizzatore: es. colonie inglesi regolate dal common law, poi evolutosi secondo forme originali; colonie olandesi in Sudafrica esportano il roman dutch law (diritto romano olandese), poi affiancato al common law
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L’ordine internazionale
Gli eventi storici tra tardo Quattrocento e Cinquecento determinano la dissoluzione della Respublica christiana Si trasformano le relazioni internazionali e le dottrine giuridiche attraverso l’apporto dei teologi della Scuola di Salamanca e di altri giuristi come Alberico Gentili (de iure belli) si vanno fissando regole di condotta nei rapporti tra gli Stati in tempo di guerra e di pace
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