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PubblicatoDaniela Masini Modificato 10 anni fa
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Modulo di Genetica, Istituti Ortopedici Rizzoli - Bologna
Studio di correlazione genotipo-fenotipo su 240 pazienti affetti da esostosi multiple ereditarie (HME) Luca Sangiorgi Modulo di Genetica Modulo di Genetica, Istituti Ortopedici Rizzoli - Bologna
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HME (MIM 133700) Malattia genetica, trasmissione autosomica dominante
Incidenza 1-2/100000, penetranza completa Caratterizzata da escrescenze ossee multiple ricoperte da cartilagine 0,5-5% rischio neoplastico
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HME: Hereditary Multiple Exostoses
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Evoluzione naturale: Problemi clinici:
• Aumento del numero delle esostosi evidenti per numero e per volume con l’età • Arresto della crescita delle lesioni con la maturità scheletrica Problemi clinici: • Dolori articolari • Compressione strutture adiacenti Deformità degli arti Limitazioni funzionali Bassa statura
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• Identificati due geni principali
EXT 1 (8q24.1) EXT 2 (11p ) • Un terzo gene (EXT3) coinvolto mappa sul cromosoma 19
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70% di omologia EXT1 11 esoni EXT2 15 esoni 2238 bp cDNA
746 AA protein 70% di omologia EXT2 15 esoni 2 14 2154 bp cDNA 718 AA protein Codificano per glicoproteine transmembrana ad attività glicosil-transferasica coinvolte nella polimerizzazione delle catene glucidiche degli eparan-solfati, a loro volta importanti per il meccanismo di controllo della crescita cartilaginea
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LINKAGE DHPLC Sequenziamento Prelievo ematico DNA
In famiglie con più di 3 pazienti affetti DHPLC (1 proband per famiglia) Analisi degli esoni : dall’1 all’11 per EXT1 dal 2 al 14 per EXT2 Sequenziamento Esteso a tutti i componenti della famiglia
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308 pazienti analizzati: 72 casi sporadici
236 casi familiari 41 casi negativi (13% ca.) 192 in EXT1 (72%) 266 mutazioni 75 in EXT2 (28%)
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Effetto fenotipico delle mutazioni trovate
la maggior parte determinano terminazioni premature nella codifica delle proteine EXT codoni EXT1 esone2 : Hot Spot mutazionale forte eterogeneità allelica
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Fenotipo: variabilità clinica
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Correlazione genotipo-fenotipo
fattori implicati nella patogenesi della malattia la mutazione specifica è predittiva della gravità della malattia? possibili implicazioni cliniche delle alterazioni genetiche riscontrate nei pazienti e nei familiari affetti esistono marker molecolari di trasformazione maligna? standardizzazione del trattamento dei pazienti
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Pazienti con classificazione clinica
Ambulatorio genetica IOR (da 15/3/03) Pazienti 308 Casi sporadici % Pazienti con classificazione clinica 240
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Classificazione Clinica
Classe Sottoclasse Caratteristiche I No deformità – No limitazioni funzionali IA 5 sedi IB > 5 sedi II Si deformità – No limitazioni funzionali IIA 5 sedi IIB > 5 sedi III Si deformità – Si limitazioni funzionali IIIA Limitazioni funzionali di 1 sede IIIB Limitazioni funzionali di 2 sedi
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Casistica 240 pazienti 136 famiglie CLASSI TIPI DI MUTAZIONI
95 classe I 94 classe II 51 classe III TIPI DI MUTAZIONI 30 missenso 75 nonsenso 81 frameshift 31 nel sito di splicing 23 casi negativi
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Gene mutato (p=0,021) EXT1 significativamente correlato al pattern di classe III pazienti EXT1/EXT2 negativi tendenzialmente associati alla classe I
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Esone mutato (p=0,026) EXT1 EXT2
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Sporadico significativamente associato alla classe III
Familiarità (p=0,010) Sporadico significativamente associato alla classe III
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Sesso (p=0,001) Casistica IOR 119 ♂- 121 ♀ ♂ associati alla classe III - ♀ associati alla classe I
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Modalità di trasmissione (p=0,029)
trasmissione materna/paterna non significativa è determinante l’associazione tra il sesso del figlio e la modalità di trasmissione della malattia ♂ più a rischio di appartenere alla classe III, soprattutto se hanno ereditato la malattia per via materna ♀ protette nei confronti delle forme cliniche più severe, soprattutto se hanno ereditato la malattia per via materna
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Numero di sedi (p=0,000) Test di correlazione di Kendall: correlazione ordinale tra il numero di esostosi e la classe clinica: sedi classe I >20 sedi classe III
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Tipo di mutazione P > 0,05 tendenza per le mutazioni frameshift ad essere associate alla classe III
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(associati alla classe I) (associati alla classe III)
Analisi Multivariata Fattori ‘protettivi’ (associati alla classe I) Fattori ‘di rischio’ (associati alla classe III) numero sedi 0-10 (p=0,001) sesso femminile (p= 0,016), in particolare se la malattia è trasmessa per via materna sesso maschile (p= 0,000) numero sedi >20 (p=0,002) mutazione a carico di EXT1 (p=0,031)
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Trasformazione maligna FOLLOW-UP per tutti i pazienti
Incidenza casistica IOR: 16/306 >5% non associata al gene mutato non associata al numero sedi non correlata alla gravità della malattia degenerazione maligna solo in casi familiari Meccanismo patogenetico non ancora chiarito FOLLOW-UP per tutti i pazienti
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Conclusioni Prospettive future
Arricchimento delle informazioni da fornire ai pazienti durante il counseling genetico Indicazioni per il programma di follow-up per i pazienti considerati essere più a rischio di sviluppare quadri clinici sfavorevoli Prospettive future Valutazione dei meccanismi di variabilità clinica intrafamiliare (effetto di polimorfismi / mutazioni a carico di geni modulatori) Ampliamento della casistica Analisi dei casi risultati negativi allo screening con DHPLC (MLPA)
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Modulo di Genetica
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