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VALORIZZAZIONE E GESTIONE DEL TERRITORIO MONTANO
ANALISI DESCRITTIVA DELLA FAUNA NEL TERRITORIO DEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
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IL Territorio 1 Il massiccio del Pollino, i Monti di Orsomarso/Verbicaro fino a Montea sono territori selvaggi e poco frequentati dall’uomo, caratteristici ognuno per contesti specifici. Un paradiso per chi ama la natura di qualità. Le praterie d'alta quota, come i famosi piani del Pollino, sono caratterizzate dalla presenza di pini loricati, molti dei quali plurisecolari.
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TERRITORIO 2 Incantevoli sono le gole, in cui scorrono torrenti cristallini come l'Argentino l'Abatemarco, il Lao, l’Esaro, ambienti selvaggi poco frequentati dall'uomo che costituiscono habitat unici, particolari, ricchi e interessanti per la biodiversità della fauna e della flora.
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LA FAUNA Presenze importanti sono quelle del lupo ( Canis lupus) del capriolo nella zona dell'Orsomarso e della lontra (Lutra lutra) che negli ultimi anni vanta una ripresa nei torrenti più integri. Tutte specie difficili da osservare, come del resto il gatto selvatico (Felis silvestris), il tasso ( Meles meles), la puzzola (Mustela putorius) , la martora (Martes martes), la faina (Martes foina) e l'istrice (Hystrix cristata) .
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TUTELA DELLA LONTRA I fiumi Lao ed Argentino, rappresentano gli habitat privilegiati dalla lontra nel P.N. vanno tutelati per assicurare la conservazione della Lontra (Lutra lutra) stessa. la Lontra è un’altra specie da tutelare per salvaguardare la biodiversità del Parco ed è una specie “particolarmente protetta”. Il suo status di conservazione viene definito “critico”.
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Lontra Lutra Lutra
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FAUNA Le osservazioni di questi mammiferi non sono numerose, ma interessanti soprattutto se si farà tesoro di tracce, segni e orme che gli animali lasciano sul loro cammino. Oltre all'aquila reale (Aquila chrysaetos), si potranno osservare il biancone (Circaetus gallicus) il capovaccaio (Neophron percnopterus).
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TUTELA DELLA LONTRA I fiumi Lao ed Argentino, rappresentano gli habitat privilegiati dalla lontra nel P.N. vanno tutelati per assicurare la conservazione della Lontra (Lutra lutra) stessa. la Lontra è un’altra specie da tutelare per salvaguardare la biodiversità del Parco ed è una specie “particolarmente protetta”. Il suo status di conservazione viene definito “critico”.
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FAUNA ORNITICA Tra i rapaci sono presenti lo sparviero (Accipiter nisus), e l'astore (Accipiter gentilis), per i notturni, l'allocco, il barbagianni ( Tyto alba) ed il grande gufo reale (Bubo bubo). Nelle foreste della fascia montana, si possono scorgere i picchi, il più importante è il picchio nero Dryocopus Martius , presenti con ben cinque delle sei specie dell'Appennino meridionale, e dimostrano l’elevato valore ecologico delle foreste del Pollino.
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Lontra Lutra Lutra
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FAUNA ORNITICA Oltre all'aquila reale, si possono osservare il biancone e il capovaccaio. Tra i rapaci sono presenti anche lo sparviero e l'astore e, per i notturni, l'allocco, il barbagianni, il gufo reale, che nell’insieme dimostrano il grande valore ecologico del Pollino, e la ricca biodiversità. Oltre a molti turdidi e silvidi, tra i galloformi anche se sporadica è presente la Coturnice (Alectoris graeca).
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Coturnice Alectoris graeca
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POLLINO SCRIGNO DI BIODIVERSITA’
Dal punto di vista faunistico, l’area del Pollino è fra le più rilevanti di tutto il meridione d’Italia. Oltre alla varietà di ambienti, da quelli strettamente mediterranei a quelli alto montani, la posizione geografica consente una elevata ricchezza di specie e di peculiarità zoologiche, in quanto favorisce lo scambio di elementi faunistici con il resto dell’Appennino.
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La Fauna del Pino Loricato
Ogni singola pianta plurisecolare di Pino loricato, con circa 20 specie differenti di fauna, rappresenta un ricco ecosistema, da tutelare.
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L’AVIFAUNA Molte sono le specie di rapaci diurni nidificanti, tra cui l’aquila reale (Aquila chrysaetos), presente nel versante meridionale del Parco, il nibbio reale (Milvus milvus) ed il pellegrino (Falco peregrinus). Il versante orientale del Parco, più arido e ricco di pareti rocciose, offre l’habitat per due specie estremamente minacciante: il lanario (Falco biarmicus feldeggi), falcone localizzato nel mediterraneo, ed il capovaccaio (Neophron percnopterus), piccolo avvoltoio bianco e nero ridotto, in Italia, a pochissime coppie nidificanti. Il grande gufo reale (Bubo bubo) è il più raro e spettacolare fra i rapaci notturni.
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Tutela dei rapaci nel Parco
Molti rapaci, sono minacciati dalla depredazione e distruzione dei nidi da parte dell’uomo, il Parco del Pollino per favorirne la reintroduzione, ha realizzato un progetto LIFE Natura co-finanziato dalla CE, e creato un punto di alimentazione “carnaio”,nel territorio di Alessandria del Carretto, costantemente sorvegliato.
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MAMMIFERI Nel Parco sono presenti il lupo (Canis lupus), il gatto selvatico (Felis silvestris), la martora (Martes martes), la puzzola (Mustela putorius) e, non ultima, la lontra (Lutra lutra), la cui presenza è stata rilevata in diversi corsi d’acqua laddove si conservano abbondanza di prede e buon grado di copertura vegetale delle sponde. Gli Ungulati, oltre al comune cinghiale (Sus scrofa), comprendono il capriolo (Capreolus capreolus) presente soprattutto sui Monti di Orsomarso. Fra i Roditori più significativi, va citato il driomio (Dryomys nitedula), che insieme al moscardino, (Muscardinus avellanarius) al ghiro (Myoxus glis) e al quercino (Eliomys quercinus) rappresenta le specie di Gliridi nel Parco. Lo scoiattolo meridionale (Sciurus vulgaris meridionalis) è una sottospecie tipica dell’Appennino centro-meridionale. L’istrice (Hystrix cristata) è localizzato nel settore meridionale del Parco, con clima più spiccatamente mediterraneo.
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Scoiattolo nero Sciurus vulgaris meridionalis
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Gruppo di cinghiali Sus scrofa
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IL CAPRIOLO DI ORSOMARSO
Tra i cervidi presenti in passato nell’area del Parco Nazionale del Pollino si potevano annoverare il cervo (Cervus elaphus) e il capriolo (Capreolus capreolus). Entrambi le specie furono perseguitate fino alla scomparsa della prima, avvenuta circa un secolo e mezzo fa, e alla quasi estinzione della seconda. Oggi il capriolo rappresenta, all’interno del Parco, l’unico superstite di questa grande famiglia, con un’areale di distribuzione molto più ridotto rispetto a quello di un tempo. E’ una specie con una notevole importanza ecologica per gli ecosistemi forestali del Parco. Negli ultimi anni, ha acquistato una notevole importanza in senso scientifico in quanto rappresenta una possibile sottospecie del capriolo autoctono italiano.I noltre viene predato dall’unico grande carnivoro terrestre rimasto in questo territorio: il lupo (Canis lupus).
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FLORA/FAUNA Il capriolo di Orsomarso durante gli spostamenti all’interno dell’area parco, nel percorso obbligato Campotenese-Pollino, protetto anche dalla copertura forestale del pino loricato, ha sfruttato quelle zone inaccessibili all’uomo, salvandosi dall’estinzione.
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AMBIENTE/FLORA/FAUNA
Questi fattori legati tra loro sono imprescindibili e vitali per il perpetuarsi della BIODIVERSITA’ di Flora e Fauna nell’ambiente. Protezione degli ambienti naturali Bisogna programmare e formare personale idoneo, per poter valorizzare e gestire in equilibrio con la NATURA , il futuro delle nostre risorse ambientali.
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