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PubblicatoAgnese Costantini Modificato 10 anni fa
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L’enunciazione della Legge di Gravitazione Universale
È dovuta a Sir Isaac Newton (1687) essa afferma che due corpi posti a una distanza r esercitano l’uno sull’altro una forza a distanza attrattiva, direttamente proporzionale a ciascuna delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza reciproca. F -F M m r
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Newton arrivò alla formulazione della sua legge studiando da una parte le osservazioni di Keplero sui moti planetari 0.241 yr 0.615 yr 1 yr 1.88 yr Ovvero studiando la forma delle orbite e le relazioni fra i periodi di rivoluzione e le distanze dal sole
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Dall’altra, confrontando l’accelerazione di gravità di un corpo sulla Terra con l’accelerazione centripeta della Luna nel suo moto intorno alla Terra.
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Come risultato, Newton dimostrò che doveva esistere una relazione di proporzionalità di questo tipo:
Ma non misurò e non poteva ricavare direttamente il valore della costante di proporzionalità G ! Per fare questo infatti avrebbe dovuto misurare indipendentemente M, m, r e F, e ricavare G dalla formula: F -F M m r
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Purtroppo la forza gravitazionale fra oggetti terrestri di massa ragionevole (diciamo fra 1 e 100 kg) posti a una distanza ragionevole (diciamo 10cm) è molto piccola, dell’ordine di 1 milionesimo di Newton, pari al peso di circa un decimo di milligrammo. F -F M m r Come costruire una bilancia abbastanza sensibile da misurare una forza così piccola? Il problema fu risolto solo più di un secolo dopo da Lord Cavendish.
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x r m M
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Apparecchio usato da Lord Cavendish nel 1798 per misurare la costante di gravitazione universale
Sferette d’oro Sfere di piombo
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Uno spaccato dell’apparato originale di Cavendish.
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Ci sono due difficoltà fondamentali.
x r m M La prima è di misurare x.
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10 20 30 +0.8 +0.6 (-2* )/4 = -2 Quindi la misura di x si ottiene col procedimento di media appena descritto
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Fatto questo, bisogna trovare il modo di ricavare la forza F dallo spostamento x.
Ci vuole in poche parole la costante elastica del pendolo di torsione: l L T m Questa si ricava in modo piuttosto semplice misurando il periodo di oscillazione del pendolo T e conoscendo le masse m oscillanti, il braccio del pendolo l e il braccio della leva ottica L
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Ricapitolando, bisogna misurare
Le masse m oscillanti Le masse M fisse La distanza r fra masse oscillanti e masse fisse Il braccio l del pendolo di torsione Il braccio L della leva ottica Il periodo di oscillazione T del sistema Lo spostamento x del fascio dalla sua posizione di equilibrio (col metodo della media con i tre punti)
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