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(Millenium Development Goals)
a proposito di ………. OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO MDGs (Millenium Development Goals) MASCI EMILIA-ROMAGNA polo di eccellenza SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE
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Nel settembre del 2000, in occasione del Vertice del Millennio convocato dalle Nazioni Unite, i leader mondiali, con una serie di storici accordi, si sono impegnati, a liberare ogni essere umano dalla “condizione abietta e disumana della povertà estrema” ed a “rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ogni individuo”.
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Questa ampia gamma di impegni, nota come gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs – Millennium Development Goals), include non solo interventi contro il degrado ambientale, le diseguaglianze di genere e l’HIV/AIDS, ma prevede anche una serie di iniziative per garantire l’accesso all’ istruzione primaria, all’assistenza medica ed all’acqua potabile.
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A sostegno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, le Nazioni Unite hanno lanciato la Campagna del Millennio che mira a giocare un ruolo essenziale nel cambiamento delle politiche di lotta alla povertà e collabora con paesi di tutto il mondo per aiutare individui e società civili a chiedere conto ai propri governanti degli impegni presi verso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e a lottare per ottenere il rispetto dei diritti umani per ogni individuo.
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La Campagna del Millennio crede che gli Obiettivi del Millennio possano essere raggiunti nel 2015 se e solo se ogni cittadino è informato sulle promesse e gli impegni sottoscritti dal proprio governo e, al tempo stesso, attivo nel chiedere che essi vengano mantenuti. In Italia l’interesse dell’opinione pubblica su questi temi è forte ma la volontà dei cittadini non si è tradotta, ad oggi, in adozione di misure concrete da parte del governo.
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Raggiungere gli Obiettivi è possibile.
La Campagna lavora a fianco dei cittadini, delle istituzioni locali, della società civile, dei media e dei cittadini dei paesi del sud del mondo per porre fine allo scandalo della povertà estrema nel mondo. Il ruolo della campagna e la sfida comune • informare tramite campagne di sensibilizzazione sui mezzi di informazione e coorganizzando eventi e incontri • raccogliere le voci dei cittadini contro la povertà • portare queste voci contro la povertà nelle sedi istituzionali e ampliare le richieste dell’opinione pubblica
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Ricorda! Noi siamo la prima generazione con la tecnologia, le risorse e le competenze per poter estirpare la povertà. Dobbiamo agire ora! Unisciti a noi! Per maggiori informazioni sulla Campagna del Millennio delle Nazioni unite:
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Gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals), da quello di dimezzare la povertà estrema a quelli di arrestare la diffusione dell’HIV/AIDS e assicurare l’istruzione elementare universale, sono obiettivi da raggiungere entro il 2015 concordati da tutti i paesi e da tutte le più importanti istituzioni sullo sviluppo del mondo. Vi è stata una mobilitazione senza precedenti per andare incontro ai bisogni dei più poveri.
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Obiettivo 1: Eliminare la povertà estrema e la fame Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno. Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame.
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Obiettivo 2: Raggiungere l'istruzione elementare universale Garantire che, entro il 2015, tutti i bambini e le bambine, ovunque vivano, completino il ciclo degli studi elementari.
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Obiettivo 3: Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne Eliminare, preferibilmente entro il 2005, e a tutti i livelli entro il 2015, le disparità di genere nell’istruzione elementare e secondaria.
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Obiettivo 4: Diminuire la mortalità infantile Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.
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Obiettivo 5: Migliorare la salute materna Diminuire di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità materna.
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Obiettivo 6: Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie Fermare entro il 2015 e cominciare a invertire la diffusione dell’HIV/AIDS. Fermare entro il 2015 e cominciare a invertire l’incidenza della malaria e di altre importanti malattie.
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Obiettivo 7: Assicurare la sostenibilità ambientale Integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali. Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno un accesso sostenibile all’acqua potabile e ai servizi fognari. Raggiungere entro il 2020 un significativo miglioramento nelle esistenze di almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri degradati.
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Obiettivo 8: Sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo (1/3)
Sviluppando ulteriormente un sistema finanziario e commerciale che sia aperto, equo, basato su delle regole, prevedibile e non discriminatorio (prevede impegni a favore del buon governo, dello sviluppo e della diminuzione della povertà – sia a livello nazionale che internazionale). Occuparsi delle particolari esigenze delle nazioni meno sviluppate (prevede l’adozione di esenzioni doganali e l’eliminazione delle quote per le esportazioni delle nazioni meno sviluppate, un programma migliorativo di condono del debito per i paesi poveri fortemente indebitati; la cancellazione del debito ufficiale bilaterale; e una assistenza per lo sviluppo più generosa per le nazioni impegnate nella diminuzione della povertà.
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Obiettivo 8: Sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo (2/3)
Affrontare le speciali necessità dei paesi in via di sviluppo privi di sbocchi al mare e degli stati in via di sviluppo delle piccole isole (mediante il Programma d’azione per lo sviluppo sostenibile degli stati in via di sviluppo delle Piccole Isole e dei provvedimenti della 22a Assemblea Generale). Trattare in maniera efficace i problemi del debito dei Paesi in via di sviluppo, mediante l’adozione di misure nazionali e internazionali che rendano il loro debito sostenibile nel lungo periodo. Alcuni degli indicatori elencati in precedenza vengono verificati separatamente per i paesi meno sviluppati, l’Africa, i Paesi in via di sviluppo privi di sbocchi al mare e gli stati in via di sviluppo delle piccole isole.
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Obiettivo 8: Sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo (3/3)
In collaborazione con i paesi in via di sviluppo, sviluppare e mettere in atto strategie per creare dei posti di lavoro dignitosi e produttivi per i giovani. Nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con le imprese farmaceutiche, fornire accesso a medicinali essenziali con prezzi abbordabili. In collaborazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
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OBIETTIVI DEL MILLENNIO
MDG APPROFONDIMENTI
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1. ELIMINARE LA FAME E LA POVERTÀ ESTREMA
“La povertà non è un destino, ma una condizione; non è una disgrazia, ma un’ingiustizia” (Gustavo Gutierrez, teologo peruviano) 1. ELIMINARE LA FAME E LA POVERTÀ ESTREMA Ogni uomo o donna su questa terra è tartassato da statistiche e immagini di povertà nel mondo, così tanto che molte persone sia nel Nord che nel Sud hanno iniziato ad accettarlo come uno sfortunato, ma inesorabile stato di cose. Questo modo di pensare rende difficile vedere le possibili soluzioni per cambiare lo stato attuale delle cose. La verità invece è che - a dispetto di quanto si possa dire - le cose sono cambiate negli ultimi anni e il mondo oggi è più prospero di quanto non sia mai stato. Il miglioramento tecnologico che abbiamo avuto in questi ultimi anni ha creato nuove opportunità per migliorare l’economia e ridurre la fame.
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1. ELIMINARE LA FAME E LA POVERTÀ ESTREMA
Lo sai che nel nostro mondo oggi: - un terzo dei morti è dovuto a cause collegate alla povertà. Significa persone al giorno e 18 milioni di persone all’anno. - Sono 270 milioni di persone dal 1990, per lo più donne e bambini, approssimativamente un numero uguale alla popolazione degli USA (fonte: Reality of Aid 2004). - ogni giorno più di 10 milioni di bambini muoiono di fame o di malattie che si possono prevenire e curare. Sono più di al giorno e uno ogni tre secondi (fonte 80 million lives, 2003/ Pane per il Mondo/ UNICEF/World Health Organization)
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1. ELIMINARE LA FAME E LA POVERTÀ ESTREMA
Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. I dottori negli ospedali in Brasile hanno capito che la ragione per cui i loro pazienti, che si recavano regolarmente negli ospedali con problemi di salute, hanno iniziato a diminuire le visite è dovuta ad un programma nazionale contro la fame che dà ai bambini tre pasti regolari al giorno. "Succede semplicemente che questi bambini hanno iniziato a mangiare meglio" ha dichiarato Nelia Maria Cruz, direttore di una clinica. "Sono stati migliaia i bambini a beneficiare del "Fome Zero" (fame zero), il programma nazionale per eliminare la fame in Brasile. La formula del programma è molto semplice: dare ad ogni brasiliano l’opportunità di avere almeno tre pasti al giorno. Potrebbe sembrare una sfida poco coraggiosa, ma dobbiamo ricordarci che circa un quarto dei 170 milioni di brasiliani vive attualmente al di sotto della soglia della povertà. Secondo le stime ufficiali, il governo brasiliano ha bisogno di fornire aiuti di emergenza a 11 milioni di famiglie, facendo fronte alle immediate necessità di chiunque soffre la fame nel paese. Allo stesso tempo il progetto dovrebbe includere azioni a lungo termine per consentire alla popolazione di essere autonome e ad ogni famiglia di comprare da sola il cibo di cui ha bisogno. (a cura di Di Rogerio Waldrigues Galindo da Perspective in health).
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2. EDUCAZIONE UNIVERSALE
“Nell’educazione un tesoro…” (1996, Jacques Delors, Presidente della Commissione UNESCO) 2. EDUCAZIONE UNIVERSALE Ogni essere umano dovrebbe avere l’opportunità di avere una vita migliore. Sfortunatamente oggi molti bambini nel mondo crescono senza opportunità perché sono negati loro i diritti di base e perfino la possibilità di frequentare la scuola primaria. Condizione necessaria per porre fine in modo sostenibile alla povertà e per assicurare pace e sicurezza per tutti è che i cittadini di ogni nazione siano in grado di fare scelte positive e provvedere da soli ai bisogni dei propri familiari.
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2. EDUCAZIONE UNIVERSALE
Lo sai che nel nostro mondo oggi: - un adulto su quattro nel mondo, che significa 872 milioni di persone nel mondo, è analfabeta (Oxfam UK - Education Now Campaign) - più di 100 milioni di bambini sono esclusi dalle istituzioni scolastiche (fonte: UNFPA) - il 46 per cento delle bambine nei paesi più poveri del mondo non ha accesso all’educazione primaria (fonte: ActionAid) - più di un adulto su quattro non sa né leggere né scrivere, di questi più della metà sono donne (fonte: ActionAid). - un’educazione primaria universale costerebbe 10 miliardi di dollari l’anno: è la metà di quanto gli americani spendono in gelati (fonte: ActionAid). - i giovani che hanno portato a termine i corsi di educazione primaria hanno meno della metà di probabilità di contrarre l’HIV, rispetto a quelli che non hanno ricevuto un’istruzione - L’universalizzazione dell’educazione primaria avrebbe evitato casi di HIV ogni anno circa il 30 per cento delle nuove infezioni contratte in questo gruppo di età (fonte: Oxfam).
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2. EDUCAZIONE UNIVERSALE
Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. Con l’aiuto dei fondi dei donatori e della diminuzione del debito, nel 2002 la Tanzania fu in grado di rendere gratuita l’educazione primaria per tutti i bambini. Immediatamente, sono stati stimati 1,6 milioni di bambini iscritti a scuola e dal 2003 circa 3,1 milioni in più sono i bambini che hanno frequentato la scuola elementare. "Quando avevo nove anni mio padre morì e quello fu il momento in cui i miei problemi iniziarono. Mia madre non aveva soldi per pagare le tasse della scuola e gli insegnanti di solito mi mandavano a casa da scuola. Ma ora sono felice...le tasse scolastiche sono state abolite e nessuno mi impedisce di andare a scuola" queste le parole di Winifred Kiyabo, studente grazie alle nuove misure adottate dal governo della Tanzania. Molti ragazzi come lui sono stati finalmente in grado di frequentare la scuola e creare un futuro per loro stessi. Uganda, Malawi, Kenya e Zambia sono state tutte in grado di eliminare le tasse scolastiche fornendo alle nuove generazioni le conoscenze per riuscire nella vita.
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(Mohamed Yunus, economista)
Grameen si batte, infatti, per la conquista di obiettivi sociali: eliminare la povertà, fornire istruzione, assistenza sanitaria, opportunità di lavoro a tutti, garanzia di benessere per gli anziani, parità dei sessi, rafforzando il potere della donna. (Mohamed Yunus, economista) . 3. PARITÀ TRA UOMO E DONNA La povertà ha un volto femminile. Il benessere globale e la pace potranno essere raggiunti solo quando tutte le persone del mondo avranno il potere di disporre delle proprie vite, e di provvedere al sostentamento delle proprie vite e di quelle dei loro familiari. Le società nelle quali le donne sono trattate in modo più equo si riservano un'opportunità molto più alta di raggiungere gli Obiettivi del Millennio entro il Ogni singolo Obiettivo di Sviluppo del Millennio è direttamente collegato ai diritti delle donne, e le società in cui le donne non godono degli stessi diritti degli uomini non riusciranno a raggiungere lo sviluppo in modo sostenibile.
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3. PARITÀ TRA UOMO E DONNA Lo sai che nel nostro mondo oggi:
· Degli 1,3 miliardi di persone che vivono in povertà nel mondo, il 70 per cento è costituito da donne. (Fonte: World Revolution) · Le donne svolgono circa il 66 per cento del lavoro totale nel mondo ricevendo in cambio meno del 5 per cento degli introiti. (Fonte: Women's International Network) · Nei paesi a sviluppo recente, rispetto agli uomini, quasi il doppio delle donne di età superiore ai 15 anni è analfabeta. ( Fonte: UNFPA) · Due terzi dei bambini a cui è negata l'istruzione primaria sono femmine, e il 75 per cento degli 876 milioni di adulti analfabeti nel mondo sono donne. (Fonte: Askwoman) Le donne lavorano i due terzi delle ore lavorative totali nel mondo, producono metà del cibo, e guadagnano appena il 10 per cento dei ricavi totali e possiedono meno dell'1 per cento delle proprietà globali. (Fonte: World Development Indicators, 1997, Womankind Worldwide)
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3. PARITÀ TRA UOMO E DONNA Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. Nel 2005, Il Mozambico ha approvato una nuova legge che ha riconosciuto alle donne diritti uguali a quelli degli altri membri della famiglia. Le donne hanno finalmente ottenuto il diritto al divorzio, a stipulare accordi prematrimoniali e ad ereditare le proprietà. La legge sulla famiglia ha legalmente ridefinito lo status delle donne e corretto le leggi sul matrimonio. La legge ha anche riservato il matrimonio alle donne maggiorenni. Gli uomini non sono più di fatto i capi assoluti del nucleo familiare. Le donne possono lavorare fuori casa senza bisogno del permesso, comprare e gestire le finanze. I membri della Coalizione della Legge della Famiglia stanno ora insegnando ai capi come realizzare in concreto le nuove leggi in modo da non minacciare le regole tradizionali della famiglia.
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4. SALUTE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
“Il diritto di un bambino alla sopravvivenza è la prima forma di uguaglianza, opportunità e libertà” (2004, Carol Bellamy, Direttore Esecutivo UNICEF) 4. SALUTE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE Una delle caratteristiche più terribili della povertà è che colpisce sempre i più vulnerabili e indifesi. Nei paesi in via di sviluppo, uno su dieci bambini muore prima di aver compiuto cinque anni di età. Nelle nazioni ricche, la cifra è di un bambino ogni 143.
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4. SALUTE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
Lo sai che nel nostro mondo oggi: Nel nostro mondo oggi quasi 11 milioni di bambini sotto i cinque anni di età muoiono ogni anno - più di ogni ora - per malattie prevenibili e curabili. (Fonte: Why do the Millennium Development Goals matter? Brochure)
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4. SALUTE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. Con l'aiuto dei donatori e delle organizzazioni delle Nazioni Unite, il governo eritreo ha avviato un approccio aggressivo per ridurre la mortalità infantile aumentando il numero di bambini vaccinati da 9,6% nel 1991 al 76% nel Il governo eritreo ha usato il metodo del Menagement delle malattie dell'Infanzia (IMCI), una via olistica per guardare alla vita dell'infanzia e dei bambini. Oltre 500 medici in più sono stati formati al Metodo INCI per prevenire a curare le malattie, focalizzando l'attenzione sul benessere del bambino nella sua totalità. Inoltre, è stata lanciata una massiccia campagna di vaccinazione. Nonostante questo rapido progresso, il governo non appare ancora pienamente soddisfatto "Abbiamo bisogno di lavorare intensamente per ridurre ulteriormente la mortalità infantile", ha dichiarato Said Alemu, direttore della Divisione Salute della comunità e della Famiglia presso il Ministero della Salute eritreo.
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. 5. SALUTE MATERNA Molte persone considerano il giorno della nascita del loro figlio come il giorno più felice della propria vita. Nei paesi ricchi è certamente così nella maggioranza dei casi. Nei paesi poveri, invece, quel giorno spesso è anche il giorno della morte della madre. Nei paesi dell’Africa sub-Sahariana a fronte di un elevato tasso di nascite le donne hanno una possibilità su 16 di morire partorendo. Nei paesi europei che hanno un basso tasso di natalità, invece il rapporto è di una donna su 2.000, mentre nel nord America è una su 3500.
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5. SALUTE MATERNA Lo sai che nel nostro mondo oggi: Ogni anno più di mezzo milione di donne muore durante la gravidanza o proprio nel momento del parto. Significa circa una donna ogni minuto. Di queste morti, il 99 per cento accadano nei paesi in via di sviluppo. In alcune zone dell’Africa, la percentuale di mortalità materna è di uno su 16. (fonte: UNFPA) Nei paesi a basso sviluppo solo 28 donne in attesa su 100 sono assistite da personale medico competente. (fonte: ActionAid)
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5. SALUTE MATERNA Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. A metà degli anni Novanta, Il Governo Honduregno adottò un piano di quattro punti per sconfiggere le morti delle donne in attesa. La nazione avviò anche un sistema di monitoraggio per determinare la cause di morte di tutti i casi registrati di mortalità materna. Cinque anni dopo, l’Honduras ha ridotto la mortalità materna di circa la metà.
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6. COMBATTERE L’HIV/AIDS E LE ALTRE MALATTIE
_________ 6. COMBATTERE L’HIV/AIDS E LE ALTRE MALATTIE La malaria, insieme all’Hiv/aids e alla tubercolosi, è una delle maggiori sfide della salute pubblica che minano lo sviluppo nei paesi più poveri del mondo. La malaria uccide un bambino africano ogni 30 secondi. Molti bambini che sopravvivono ad un caso di malaria grave possono poi riportare indebolimento dell’apprendimento o danni cerebrali. Le donne incinte e i nascituri sono inoltre particolarmente vulnerabili alla malaria che è una delle maggiori cause della mortalità prenatale, del sottopeso e dell'anemia materna.
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6. COMBATTERE L’HIV/AIDS E LE ALTRE MALATTIE
Lo sai che nel nostro mondo oggi: · Nell’Africa sub-sahariana, ci sono attualmente 4,1 milioni di persone con AIDS in urgente bisogno di farmaci antiretrovirali salvavita. · Attualmente più di 11 milioni di bambini in Africa hanno perso almeno un genitore a causa dell’HIV/AIDS; si stima che questo numero arrivi a 20 milioni entro il (fonte: UNAIDS/UNICEF) · Ci sono 42 milioni di persone che vivono con HIV e AIDS nel mondo. Si tratta di un'emergenza globale che carpisce approssimativamente circa 8 mila vite ogni anno in alcune delle nazioni più povere (fonte: Oxfam). · Una su 100 persone nel mondo è HIV positiva: un terzo di queste persone hanno tra i 15 e i 24 anni (fonte: ActionAid UK). Circa il 40 per cento della popolazione mondiale - quasi tutta concentrata nei paesi più poveri - è a rischio di contrarre la malaria. La malaria genera più di 300 milioni di malattie gravi e alla fine un milione di morti.
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6. COMBATTERE L’HIV/AIDS E LE ALTRE MALATTIE
Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. Rose Rwabasinga, una vedova con HIV /AIDS in Rwanda, ha venduto la sua macchina e la sua terra per sostenere la sua famiglia. Nel 2004 con il supporto dei donatori internazionali, il governo del Rwanda ha incominciato a distribuire farmaci antiretrovirali gratuiti alle persone come Rose con HIV/AIDS. "Sarebbe stata una catastrofe! Non avevo più niente da vendere ? ricorda la madre dei tre bambini“ Se solo i farmaci gratuiti fossero arrivati con un piccolo ritardo, io sarei certamente morta.
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7. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
7. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La riduzione della povertà e il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile devono essere fatti insieme alla presenza di un pianeta sano. Gli Obiettivi del Millennio riconoscono che la sostenibilità ambientale è parte del benessere economico e sociale globale. Sfortunatamente lo sfruttamento spesso ad opera di pochi delle risorse naturali come le foreste, la terra, l’acqua e delle riserve di pesca ha causato negli ultimi decenni cambiamenti allarmanti nel nostro sistema naturale, spesso danneggiando le persone più deboli nel mondo che dipendono da queste risorse naturali per il proprio sostentamento.
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7. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Lo sai che nel nostro mondo oggi: Nel mondo oggi circa 2,5 miliardi di persone non hanno accesso alle misure igieniche e circa 1,2 miliardi di persone non ha accesso ad una risorsa d’acqua. (fonte: Why do the Millennium Development Goals matter? Brochure).
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7. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. Nel 2007 Il governo del Madagascar ha stabilito 15 nuove riserve che coprono una superficie pari a oltre 2,65 milioni di acri di flora e fauna protette.
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8. PARTNERSHIP GLOBALE 1/4 Gli obiettivi del Millennio rappresentano un patto globale per lo sviluppo. L’accordo rende chiaro che è primaria responsabilità dei paesi poveri lavorare per il raggiungimento dei primi 7 obiettivi. Essi devono fare la propria parte per assicurare ai cittadini una maggiore credibilità delle proprie politiche ed un uso efficiente delle risorse. Ma per fare in modo che i paesi poveri raggiungano i primi 7 obiettivi, è assolutamente necessario che i paesi ricchi facciano la loro parte aumentando gli aiuti e migliorandone l’efficacia, riducendo in modo più sostenibile il debito e realizzando regole commerciali più eque. Per farlo è necessario lavorare sin da subito. È impossibile aspettare il 2015 per attuare delle politiche coerenti. Non c'è tempo da perdere!
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8. PARTNERSHIP GLOBALE /4 · I paesi ricchi sostengano i paesi più poveri aumentando l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo fino a raggiungere lo 0,7% del PIL · I paesi ricchi migliorino l’efficacia degli aiuti in linea con i principi espressi dalla Dichiarazione di Parigi. In particolare · allineando le loro politiche di sviluppo alle politiche nazionali dei paesi poveri · abbandonando la pratica degli aiuti legati · prediligendo la logica dell’aiuto a programma rispetto all’aiuto a progetto e laddove possibile incrementare la pratica del "budget support" · lavorando per garantire missioni di analisi e valutazione congiunte · armonizzare le procedure
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8. PARTNERSHIP GLOBALE /4 Si sviluppi un nuovo sistema commerciale e finanziario non discriminatorio, aperto, basato su regole precise condivise, prevedibile, con una nuova architettura di governance globale, che metta al centro lo sviluppo di politiche di riduzione della povertà sia a livello nazionale sia internazionale. Le Nazioni Unite stimano che le regole commerciali inique negano ai paesi poveri 700 miliardi di dollari ogni anno. · Si cancelli il debito a tutti i paesi più poveri · Si pongano le giuste priorità politiche mettendo i bisogni delle popolazioni più deboli al centro delle politiche di sviluppo evitando ogni tentazione di soggiogarle a logiche geopolitiche o di mera convenienza economica. Si affrontino quindi con chiarezza le discriminazioni derivanti dalle barriere tariffarie e dai sussidi.
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8. PARTNERSHIP GLOBALE /4 · Si riconoscano e si sostengano quei paesi che stanno implementando strategie di sviluppo centrate sulla riduzione della povertà. · Si garantisca a tutti il diritto a un lavoro dignitoso · Nella cooperazione con le industrie farmaceutiche, si provveda all’accesso ai farmaci essenziali nei paesi in via di sviluppo. · Nella cooperazione con il settore privato, si rendano disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente le tecnologie informatiche e delle comunicazioni. · Si assicuri rispetto e valore economico alle conoscenze tradizionali
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8. PARTNERSHIP GLOBALE Lo sai che: Le Nazioni Unite stimano che le regole commerciali inique negano ai paesi poveri 700 miliardi di dollari ogni anno. Una piccolissima percentuale di questi, corrispondente a meno dello 0,01 per cento, potrebbe salvare 30 milioni di persone. (Fonte: ChristianAid). L’Italia ha firmato la dichiarazione del Millennio impegnandosi a dare lo 0,7 per cento del proprio Prodotto Interno Lordo in Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Siamo lontani da questo risultato con l’attuale 0,19.
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8. PARTNERSHIP GLOBALE Realizzare gli Obiettivi è possibile. Una storia vera. La Nigeria ha usato 750 milioni di dollari del debito cancellato dal 2006 per formare e assumere nuovi insegnati, mentre il Camerun con la cancellazione del debito ha lanciato un piano nazionale contro l’HIV/AIDS sulla prevenzione, educazione e abbattimento della trasmissione da madre a figlio.
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Rapporto ONU/OCSE "Obiettivi di Sviluppo: perché è importante l'efficacia degli aiuti" (versione in italiano) Questo rapporto mira a promuovere il dialogo sulla riforma degli aiuti allo sviluppo, impegno assunto dai paesi con l'adozione della "Dichiarazione di Parigi sull'efficacia degli aiuti". Si vuole non solo ribadire l'importanza di tale accordo, ma anche sottolineare gli obiettivi da raggiungere ed indicare il percorso da seguire. I numerosi attori dei paesi in via di sviluppo (56 dei quali hanno partecipato all'indagine del 2008 per monitorare l'attuazione della Dichiarazione di Parigi), le agenzie di sviluppo, i fondi mondiali e i rappresentanti della società civile si sono impegnati a riflettere insieme ed agire in sinergia nel vasto processo consultativo. Questo rapporto contiene le riflessioni di questo processo, tenendo conto delle molteplici opinioni sul tema dell'efficacia degli aiuti.
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SU DI NOI LA MISERIA DEL PROSSIMO
Tutta l’umanità è l’”uno dell’altro”, è un solo volume. Nessun uomo è un’isola, un tutto completo in sè; ogni uomo rappresenta un frammento del continente, una parte dell’insieme; se il mare trascina via una zolla di terra, l’Europa intera ne è diminuita, come se i flutti avessero trascinato via un promontorio, la dimora dei tuoi amici o la tua. La morte di ogni uomo ci diminuisce, poiché apparteniamo al genere umano: quindi non domandare mai per chi suona il rintocco della campana: suona per te. John Donne (Inghilterra, 1572 – 1631)
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ADOTTA LA FAMIGLIA UMANA Qualunque sia la tua condizione di vita,
Qualunque sia la tua condizione di vita, pensa a te stesso e ai tuoi cari ma non rimanere legato alla piccola ruota della tua famiglia. Adotta, una volta per sempre, la famiglia umana. Fa’ in modo di non sentirti straniero in nessuna parte del mondo. Vibra con le gioie e le speranze di ciascun gruppo umano. Fa’ tue le sofferenze e le umiliazioni degli uomini, tuoi fratelli. Educa tuo figlio, fin dalla tenera infanzia all’amore per i più vasti orizzonti. Vivi in scala mondiale, meglio ancora, universale. Elimina dal tuo vocabolario le parole: nemico, inimicizia, odio, rancore. Nei tuoi pensieri, desideri e azioni, sforzati di essere, ed essere di fatto, magnanimo. Helder Camara (Brasile, 1909 – 1999)
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Dagli scritti di Dom Helder CAMARA
“Non credo al diritto del più forte, al linguaggio delle armi, alla potenza dei potenti. Voglio credere al diritto dell’uomo, alla mano aperta, alla potenza dei non-violenti. Non credo alla razza della ricchezza, ai privilegi, all’ordine stabilito. Voglio credere che tutti gli uomini sono uomini e che l’ordine della forza e dell’ingiustizia è un disordine. Non credo di poter combattere l’oppressione laggiù se tollero l’ingiustizia qui. Voglio credere che il diritto è uno, qui e là, e che non sono libero finché un solo uomo è escluso. Non credo che la guerra e la fame siano inevitabili e la pace inaccessibile. Voglio credere all’amore dalle mani nude e alla pace sulla terra. Non credo che ogni pena varrà. Non credo che il sogno degli uomini resterà un sogno e che la morte sarà la fine. Anzi, oso credere al sogno di Dio stesso: un cielo nuovo, una terra nuova dove abiterà la giustizia”.
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Stand up ! Tutti in piedi !
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