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PubblicatoRavenna Rocco Modificato 10 anni fa
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Uovo di gatto gatto ci cova gatto un po’ matto che cova le uova!
Corri vicino corri lontano l’uovo si rompe ed appare… un gabbiano! Progetto di Kinderphilosophie condotto nelle classi Prime e Seconde delle Scuole Primarie dell’ Istituto Comprensivo di Fagagna Anni scolastici Contenuti e coordinamento Annalisa Filipponi Presentazione a cura di Annamaria Modotti
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INTRODUZIONE Nel corso degli anni scolastici 2005 – è stato svolto un ciclo di incontri rivolti alle classi prime e seconde della scuola primaria di Fagagna con la metodologia della Kinderphilosophie. L’intento è stato quello di portare i bambini a ragionare insieme su temi molto profondi, abituandoli a ricavare le loro opinioni dall’ascolto di quelle degli altri. Le attività sono state ideate e coordinate dalla prof. Annalisa Filipponi e si sono svolte con la collaborazione attiva delle insegnanti di italiano delle classi interessate. COS’E’ LA KINDERPHILOSOPHIE OBIETTIVI DI QUESTA ESPERIENZA COME ABBIAMO LAVORATO DISCUSSIONE ARGOMENTATA SUI NODI CONCETTUALI Prima parte I nostri pensieri Seconda parte I nostri pensieri Terza parte I nostri pensieri
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COS’E’ LA KINDERPHILOSOPHIE
La kinderphilosophie è una proposta didattica che si basa sul principio secondo il quale le abilità espressive non sono doti naturali, ma anche frutto dell’esercizio svolto fin dall’infanzia. Il linguaggio parlato, la capacità di esporre, di dialogare, di ascoltare, di concentrarsi sugli argomenti emersi, di accogliere le idee degli altri per arricchire le proprie sono, insieme a molte altre, abilità che permettono ai bambini/e di sviluppare il proprio pensiero autonomo. Tutto questo aiuta anche ad acquisire quella sicurezza interiore che permette di esprimersi e di sentirsi maggiormente a proprio agio all’interno di un gruppo. Queste asserzioni trovano fondamento, oltre che in numerose ricerche internazionali, anche negli esiti di una ricerca svolta, negli anni scolastici , all’interno del nostro Istituto in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine. La ricerca ha dimostrato come i bambini/e che avevano acquisito maggiore abilità espressiva e comunicativa, fossero anche più abili nel ragionamento scientifico e nel pensiero critico. Questo perché attraverso lo sviluppo delle capacità argomentative viene favorita la capacità di collegamenti logici e concettuali. intro
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OBIETTIVI DI QUESTA ESPERIENZA
intro OBIETTIVI DI QUESTA ESPERIENZA Potenziamento dello spazio dell’interazione dialogica tra gli alunni Dialogo come costruzione di esperienza del pensiero Valorizzazione delle potenzialità del pensiero infantile Potenziamento del pensiero ipotetico degli alunni Sviluppo di una comunicazione articolata con una migliore qualità argomentativa Sviluppo delle capacità di porsi delle domande (problematizzare) Acquisizione di strumenti atti a far compiere scelte motivate e razionali Creazione della disposizione psicologica ed intellettuale all’apprendimento Riconoscimento della rilevanza del vissuto degli alunni come parte integrante della loro crescita
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intro COME ABBIAMO LAVORATO Dal film “La Gabbianella e il Gatto” sono state estrapolate alcune parti dei dialoghi tra i protagonisti (nodi concettuali). Su questi “nodi” gli alunni sono stati sollecitati ad esprimere i propri pensieri, attraverso un “questionario di avvio alla problematizzazione”. I bambini/e hanno risposto alle domande che li sollecitavano a riflettere su concetti profondi quali: l’amicizia, la diversità, la crescita… intervenendo ordinatamente, per alzata di mano ed arricchendo i propri pensieri grazie all’ascolto di quelli degli altri. I loro pensieri sono stati raccolti in un libretto che è stato consegnato loro alla fine dell’esperienza. Ne riportiamo alcuni; vale la pena leggerli e…pensarci un po’ su!
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DISCUSSIONE ARGOMENTATA SUI NODI CONCETTUALI Prima parte
intro DISCUSSIONE ARGOMENTATA SUI NODI CONCETTUALI Prima parte La Gabbianella chiede tre favori al Gatto prima di “volare in cielo”: “Non mangiare l’uovo” “Abbine cura” “Insegna al piccolo a volare” Il Gatto risponde “Va bene” e la Gabbianella gli dice: “Grazie AMICO”. “Ma Gatti e Gabbiani non sono mai stati AMICI” afferma lui. “Sei un gatto, ma hai un cuore grande come quello di un gabbiano” conclude la Gabbianella. Questionario di avvio alla problematizzazione Perché il gatto, anche se è contro la sua natura, non mangia QUELL’UOVO? Che cos’è un AMICO? Chi può esserci AMICO? Perché “gatti e gabbiani non sono mai stati amici”? Si può essere amici di uno diverso da noi? Bambini/e e animali possono essere amici? E i bambini che parlano lingue diverse tra loro, possono diventare amici? Per essere amici è più bello essere tutti uguali o anche un po’ diversi fra noi? Perché il gattino trova la gabbianella ORRIBILE?
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DISCUSSIONE ARGOMENTATA SUI NODI CONCETTUALI Seconda parte
intro DISCUSSIONE ARGOMENTATA SUI NODI CONCETTUALI Seconda parte La Gabbianella dice ai suoi amici gatti: “Fortunata è un bel nome da GATTO!” e poi canta: “Sto tra i gatti e sono un gatto, sono fiero e fortunato! Siamo gatti, siamo noi, siamo gatti, beati noi!” Questionario di avvio alla problematizzazione Perché Fortunata crede di essere un gatto? Cosa vuol dire: “sto tra i gatti e sono un gatto?” Ma, secondo voi, Fortunata è più un gatto o un gabbiano? Come mai Fortunata cerca di comportarsi come un gattino? Noi rimaniamo così come nasciamo o diventiamo un po’ diversi?
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DISCUSSIONE ARGOMENTATA SUI NODI CONCETTUALI
intro DISCUSSIONE ARGOMENTATA SUI NODI CONCETTUALI Terza parte Zorba dice a Fortunata: “ E’ vero, gatti e gabbiani non sono amici fra loro, ma noi non potremmo mai fare del male a te, perché ti vogliamo bene e ti vogliamo bene ancora di più perché sei diversa da noi!” “Ma io non voglio essere diversa da voi, VOGLIO ESSERE UN GATTO!” risponde Fortunata “A noi fa piacere e ci rende fieri che tu voglia essere diversa da noi, ma ci fa ancora più felici sapere che tu sei una bellissima gabbianella che un giorno volerà libera e leggera nel cielo”afferma Zorba “Ma io ho paura di VOLARE”dice preoccupata Fortunata “Non devi temere ciò che è nella tua natura. Ti prometto che quando sarai pronta io sarò vicino a te… Ricorda: non si vola mai al primo tentativo!”la rassicura Zorba Questionario di avvio alla problematizzazione : Perché Fortunata vorrebbe essere un gatto? Perché Zorba la incoraggia invece a diventare una bella gabbianella che vola nel cielo? Come mai Fortunata ha paura di VOLARE? Cosa significa: ”non si vola mai al primo tentativo”? Alla fine la gabbianella ha impararto a volare. Cosa significa:”Ora so chi sono io”? Imparare a volare è come un po’ imparare a diventare grandi? Cosa vuol dire: “Quando sarai pronta io sarò vicino a te”? A voi piace l’idea di crescere o preferireste rimanere come siete
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I nostri pensieri - Prima parte
intro DOMANDA: Gabbiani e gatti possono essere amici? A. - No perchè i gatti mangiano i gabbiani Al - Il gatto non cova le uova perchè fa i piccoli già nati. D. -E poi il gatto se lo può mangiare il gabbiano piccolo. -Tutti d’accordo DOMANDA - Che cos’è amico, chi può diventare amico? E. - Per esempio quando uno fa amicizia prima si conoscono, poi giocano insieme e fanno amicizia e quello diventa un amico. Da. – Però gli umani con gli umani, uccelli con uccelli. A. - È una persona che ti aiuta e quando non sai fare i giochi ti dice: “ vieni a giocare a memorino” E. - Però anche uomini e cani e uomini e uccelli e gatti possono diventare amici. R. - Un amico è uno che può giocare anche con uno che non è uguale a lui. D. - Anche cani e gatti possono diventare amici. Tanti – No, non è vero. G. - Non tutti possono essere amici, magari dici di sì, sei mia amica, ma per pochi succede di essere amici proprio sempre. DOMANDA: Possiamo diventare amici di chi è diverso? V. - Si può diventare amici anche uno di una specie e uno no. D. - Si perchè prima si conosce e poi si diventa tanto amici quando si gioca e vedi che va bene. E. – V. è tedesca io italiana e siamo molto amiche. Perchè ci conoscevano all’asilo. Al. - Il mio cane e il mio gatto qualche volta mangiano insieme. Da. - Il mio gatto era andato fuori e poi c’era il cane, allora è scappato però poi si sono messi a mangiare insieme. A. – Tante volte dipende dal comportamento delle persone, perchè anche se siamo persone diverse non vuol dire che dobbiamo essere nemici. Mia mamma era andata in ospedale ed è diventata amica con una signora che veniva dalla Russia e di una signora che era in un’altra camera. D - Io sono amico di T. perchè ci siamo conosciuti a scuola, ma all’asilo andavamo da un'altra parte e non ci conoscevamo, io non sono amico solo di chi era all’asilo con me.
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I nostri pensieri - Seconda parte
intro DOMANDA: PERCHE’ FORTUNATA LA GABBIANELLA CREDEVA DI ESSERE UN GATTO? A. - Perchè sua mamma è diventato un gatto allora lei ha capito che lei era un gatto perchè era nata da un gatto. R.- Io ne so niente di queste cose che succedono così. D. - Perchè lei crede che è la mamma, però non è sua mamma, lui è un gatto maschio e non può essere sua mamma. Dani. - Forse perchè la gabbiana ha dato l’uovo e il gatto lo ha covato e la gabbianella piccola credeva che fosse sua madre perché l’aveva covata, ma era sempre un gatto. DOMANDA:CHE COSA VUOL DIRE “STO TRA I GATTI E SONO UN GATTO” ? G. - Lei vede solo gatti e pensa di essere un gatto perché non ha lo specchio! DOMANDA: FORTUNATA E’ UN GATTO O UN GABBIANO? D. - Gabbiano perchè e nata dalla sua mamma. Da. - Gabbiano perchè il gatto ha quattro zampe lei ne ha due, il gatto non ha le ali e il becco. DOMANDA: PIU’ GATTO O PIU’ GABBIANO ? A. - Più gabbiano perchè la mamma è gabbiano, magari nella fantasia e nel sogno ci può essere un gatto metà gabbiano e metà gatto, ma non davvero. Dani. - Gabbiano perchè e nata da gabbiano e non può diventare un gatto anche se vede una mamma-gatto. DOMANDA: PERCHE’ CERCA IN TUTTI I MODI DI COMPORTARSI COME UN GATTO ? D.- Perchè intorno a lei ci sono solo gatti e lei fa come loro. Al. - Poi le piace Pallino e gli altri gatti e le piace stare in compagnia con loro. De. - Adesso vuole stare sempre coi gatti, forse quando è grande andrà con le gabbianelle, ma adesso pensa di essere gatto e vuole fare come loro anche lei.
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I nostri pensieri - Terza parte
intro I nostri pensieri - Terza parte DOMANDA: NOI BAMBINI RIMANIAMO COME NASCIAMO O DIVENTIAMO QUALCOS’ALTRO? R. – Ma se restiamo come sono io dico di no, noi poi diventiamo grandi ! Z. - Quando diventiamo tanto grandi poi siamo vecchi. A. - Possiamo cambiare di aspetto: da piccolo ero cicciottello adesso non mangio quasi niente e sono magro. Diventiamo grandi lo stesso, anche se non abbiamo voglia; solo nella fantasia, nei sogni possiamo diventare piccoli. Io voglio tornare all’asilo ma solo nel sogno torno indietro, poi sono diventato grande invece. DOMANDA: VOLETE RESTARE COSI’ O DIVENTARE GRANDI? R. - Io vorrei cambiare; vorrei diventare grande e anche giovane. Z. – Così si sposa ! Ma a me tornare indietro perchè voglio diventare piccolo piccolo, mini mini, perchè mi piaceva l’asilo. A. - Io voglio diventare grande però da una parte voglio restare bambino. Io voglio crescere perchè voglio diventare vecchio e fare il sacerdote, ma voglio anche tornare piccolo per tornare all’asilo. Y. - Io preferirei tornare indietro. An. – A me mi piace andare avanti perchè voglio crescere! DOMANDA: NOI CRESCIAMO TUTTI NELLO STESSO MODO? R. – No, sicuramente cresciamo diversi, dipende dal nome e dal cognome, poi ognuno ha una mamma e un papà diverso, uno ha sei anni a settembre e qualcuno invece li compie dopo. De. - Diversi, perchè femminee maschi sono diversi, e anche come ci comportiamo.
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I nostri pensieri – Terza parte (continua )
intro I nostri pensieri – Terza parte (continua ) DOMANDA: COME MAI IL COMPORTAMENTO E’ DIVERSO DA COSA DIPENDE ? An. - Perchè lei si arrabbia e io no… uno è più “fatto” per arrabbiarsi e uno è più calmo, io però non so bene perché succede. De. - Delle cose ci fanno cambiare ad esempio uno ha una cosa nell’ombelico e deve andare tanto dal dottore e uno no. Se vai tanto dal dottore poi tu sei stufo! De. - Il comportamento è diverso alcuni si arrabbiano sempre altri sono felici, secondo me vuol dire anche come pensi. F. – Non è uguale il comportamento perchè non facciamo tutti sempre le stesse cose. A. – secondo me i nostri genitori ci hanno insegnato in quel modo e noi cresciamo facendo le cose come ci hanno insegnato i genitori, ma i genitori mica sono tutti uguali! G. - Anche le maestre ci dicono di non comportarsi male. Dan.- Perchè si vede dagli altri cosa fanno e così ci comportiamo male anche noi, ma magari tu non vuoi, ma vedi cosa fa un altro… Sa. - Perchè qualcuno ci fa arrabbiare e ci comportiamo male. G. - Perchè non sempre ascoltiamo. De. - Un bambino qualche volta fa disastri e anch’io, perchè capita a tutti ! A. - A qualcuno capita di più dipende dal pensiero e dall’angelo e il diavolo. I pensieri che abbiamo per la testa sono tutti diversi uno è bello e uno e brutto, centra tutto con la storia dell’angelo e del diavolo, io penso così, ma non so bene neanche io. A. -Adesso faccio io una una domanda: come mai i topi del film sono così cattivi ? D. - Perchè hanno gli occhi rossi e vogliono far male ai gatti. G. - Perchè sanno che i gatti li possono mangiare e si vogliono difendere De. - E allora devono tirare fuori le unghie.
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