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PubblicatoAnjelica Simoni Modificato 10 anni fa
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LA VIA ITALIANA ALLINCLUSIONE Gli alunni in difficoltà costituiscono da sempre un problema educativo di grande rilevanza sociale che si è cercato di risolvere con due leggi speciali: la 104/1992 e la 170/2010. Per i disabili la legge 104 ha previsto lassegnazione di docenti di sostegno; per i dislessici la legge 170 ha previsto strumenti compensativi e misure dispensative. Per altre categorie di alunni con svantaggio socio- economico, linguistico,culturale…, che non sono tutelati da leggi specifiche, identificati come alunni BES non vi era alcuna legge speciale e, di conseguenza, non si prevedevano apposite misure di tutela e certificazioni.
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LA DIRETTIVA E LA CIRCOLARE MINISTERIALE Il ministro Profumo ha emanato la direttiva 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare dell8 marzo 2013 con le quali ha voluto regolamentare le situazioni rimaste fino ad oggi senza tutela legislativa. Viene data visibilità a un mondo sommerso, individuandone contorni e specificità e vengono estese a tutti gli alunni con difficoltà di apprendimento le tutele. Il delicato compito di presa in carico dei BES riguarda tutta la comunità educante e richiede un approfondimento e un accrescimento delle competenze specifiche di docenti e dirigenti scolastici.
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IL RUOLO DELLA SCUOLA Le problematiche BES, certificate da uno o più specialisti, documentate dalla famiglia, o semplicemente rilevate dalla scuola, devono trovare risposte adeguate e articolate, devono essere al centro dellattenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia. Significa che saranno le scuole ad individuare gli alunni bisognosi di particolare tutela per obiettive difficoltà di apprendimento e che dovranno elaborare il PDP, offrendo risposte idonee, individualizzate e personalizzate, nellintento di favorire pienamente linclusione di tutti gli alunni e il loro successo formativo.
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LA RESPONSABILITA È facile immaginare il peso della responsabilità dei docenti e il contenzioso che potrebbe derivarne, se genitori agguerriti pretenderanno che il consiglio di classe e il team docenti (organi competenti a definire la diagnosi educativa dei ragazzi in difficoltà) mettano in atto tutte le misure previste dalle disposizioni ministeriali.
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IL GLI E I CTS Un ruolo fondamentale è demandato al GLI, Gruppo di Lavoro per lInclusione, che elabora un Piano Annuale per lInclusività, che faccia il punto sullefficacia degli strumenti messi in atto ed ai CTS. I Centri Territoriali di Supporto, interfaccia fra lAmministrazione e le scuole e tra le scuole stesse, dovranno realizzare una rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti, alla formazione dei docenti, orientandoli verso le migliori prassi e la loro diffusione.
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vengono realizzate attività di screening nei plessi, con prove costruite dalle insegnanti, sulla base delle loro competenze professionali, del materiale e dellesperienza di formazione con le dott.sse Tonola e Colazzo viene proposta la somministrazione di prove di Istituto, da sottoporre agli alunni in uscita, già allinizio dellanno scolastico viene auspicata la supervisione di un esperto, al fine di dare maggiore ufficialità alle prove stesse e sensibilizzare i genitori allimportanza dello screening precoce; potenziali difficoltà individuate tempestivamente, possono, infatti, essere più facilmente risolte, o controllate, se anche la famiglia è partecipe, consapevole e alleata nel progetto educativo.
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