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PubblicatoTina Elia Modificato 10 anni fa
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Diamo Voce al Silenzio Multilateral Project “Learning to Learn” - Practice Project Corso di formazione per operatrici e operatori sociali e culturali
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La violenza contro le donne è una forma di violenza di genere riconosciuta dalla comunità internazionale come una violazione fondamentale dei diritti umani
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La Dichiarazione delle Nazioni Unite sull‘Eliminazione della Violenza contro le Donne del 1993 nell'art.1 , descrive la violenza contro le donne come «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata».
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Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, almeno una donna su cinque nel mondo è stata vittima di abusi fisici o sessuali nel corso della vita. Statistiche della Banca Mondiale segnalano che, per le donne tra i 15 e i 44 anni, il rischio di subire violenze domestiche o stupri è maggiore del rischio di cancro, incidenti o malaria. Il numero maggiore di queste è formato da violenze perpetrate da familiari, mariti, padri, o persone appartenenti all’entourage della vittima: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.
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Le analisi degli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è diffusa nei Paesi industrializzati come nei Paesi cosiddetti “in via di sviluppo”. Le vittime ed i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali e non appare una significativa incidenza nelle “condizioni di origine”.
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Eventi chiave a. La violenza contro le donne è un grave problema di salute pubblica ed una violazione dei diritti umani. b. La mancanza di accesso all’educazione, all’istruzione e alle opportunità del mercato del lavoro ed una bassa condizione sociale nella propria comunità sono collegate alla violenza contro le donne. c. La violenza commessa da un conoscente intimo è una delle più comuni forme di violenza contro le donne. d. Un’ampia gamma di problemi fisici, mentali, sessuali e riproduttivi, nonché problemi nella salute materna, può derivare dalla violenza perpetrata contro le donne. e. Molte donne non chiedono aiuto o denunciano la violenza.
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Dati statistici In uno studio su 10 Paesi sulla salute e la violenza sulle donne condotto dalla WHO, tra il 15% ed il 71% delle donne ha riportato di avere subito violenza fisica o sessuale dal marito o da un partner. Molte donne riportano che la loro prima esperienza sessuale non è stata consenziente (24% nel Perù rurale, 28% in Tanzania, 30% nel Bangladesh rurale, 40% in Sudafrica). Tra il 4% ed il 12% delle donne ha riportato di essere stata fisicamente abusata durante la gravidanza. Ogni anno, circa donne vengono uccise da membri della propria famiglia per questioni di onore in tutto il mondo. Il traffico delle donne finalizzato al lavoro forzato e alla prostituzione è molto diffuso e generalmente colpisce le donne più sole, esposte e vulnerabili. I matrimoni forzati e delle bambine violano i diritti delle donne, ma sono ampiamente praticati in molti Paesi, in Asia, Medio Oriente ed Africa sub-sahariana. In tutto il mondo, una donna su 5 ed un uomo su 10 riporta di avere subito abusi sessuali da bambino. I bambini vittime di abusi sessuali sono molto più propensi a praticare questa ed altre forme di abuso nel corso della propria vita.
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Effetti sulla Salute della Donna Conseguenze sulla salute possono derivare da atti di violenza o da effetti di lungo termine della violenza subita. Ferite: L’abuso fisico e sessuale da parte di un partner è strettamente associato alle ferite. La violenza di un partner è la principale causa di ferite non mortali delle donne negli USA. Morte: Cause di morte derivate dalla violenza contro le donne includono delitti d’onore (dai familiari); suicidio; infanticidio femminile; e morte della madre da aborto clandestino. Salute sessuale e riproduttiva: La violenza contro le donne è associata ad infezioni sessualmente trasmissibili come HIV/AIDS, gravidanze indesiderate, problemi ginecologici, aborti indotti o forzati e condizioni avverse di gravidanza e di parto, compresi problemi nel parto, riduzione del peso alla nascita e morte fetale. Condotte di rischio: L’abuso sessuale subito da bambini è associato a più alti tassi di comportamenti sessuali a rischio (primo rapporto sessuale in età infantile, sesso con molti partner e sesso non protetto), uso di sostanze e “vittimizzazione”. Salute mentale: La violenza e gli abusi accrescono il rischio di depressione, disordine da stress post-traumatico, problemi del sonno, disturbi dell’alimentazione e disordine emotivo. Salute psichica: Gli abusi possono avere effetti in molti problemi di salute, tipo cefalee, mal di schiena, dolori addominali, fibromialgia, disordini gastro-intestinali, limitazioni nella mobilità e insufficienze generali.
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Come reagire Consolidando le prove sugli scopi, gli effetti e le tipologie della violenza nei diversi contesti. È un passo fondamentale nel comprendere la dimensione e la natura del problema a livello globale. Sviluppare linee-guida per gli Stati, gli operatori sanitari e gli operatori socio-sanitari per prevenire la violenza e rafforzare le risposte del servizio sanitario al problema. Diffondere informazioni presso i Paesi – obiettivo e sostenere gli sforzi nazionali nella prevenzione della violenza e nella promozione dei diritti delle donne. Collaborare con le agenzie e le organizzazioni internazionali - governative e non governative - per prevenire e inibire la violenza contro le donne a livello globale.
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Le statistiche in Italia
Secondo un’indagine ISTAT, per la prima volta interamente dedicata al fenomeno della violenza fisica, sessuale, psicologica contro le donne, in Italia sono le donne che, tra i 16 e i 70 anni, hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita; di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), violenze fisiche (18,8%); circa di donne hanno subito stupri (4,8%). Il 14,3% delle donne all’interno di un rapporto di coppia. Tra le varie forme di violenza figurano le molestie insistenti e gli atti persecutori, conosciuti come stalking. Questo, secondo i dati raccolti, è stato anticamera per il 40% dei reati di natura sessuale. Oggi il reato di stalking è punito da sei mesi a quattro anni di reclusione. L’incidenza delle vittime di sesso femminile è stata l’80,78%, quelle di sesso maschile il 19,22%. Gli autori sono l’83,25% tra gli italiani, il 16,75 tra gli stranieri.
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Il panorama normativo
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QUADRO INTERNAZIONALE
1. Convenzione sull’Eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, adottata dall’Assemblea Generale ONU nel 1979, entrata in vigore nel 1981 e ratificata dall’Italia nel 1985. 2. Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, adottata nel 1993. 3. Protocollo opzionale alla Convenzione sull’Eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, adottato dall’Assemblea Generale ONU il 6 ottobre 1999, aperto alla firma il 10 dicembre 1999, entrato in vigore e ratificato dall’Italia il 22 dicembre 2000.
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QUADRO EUROPEO Risoluzioni e Raccomandazioni contro la violenza sulle donne adottate dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa: Raccomandazione 1450 (2000) sulla violenza contro le donne in Europa; Risoluzione 1212 (2000) sullo stupro durante i conflitti armati; Risoluzione 1247 (2001) sulle mutilazioni genitali femminili; Raccomandazione 1523 (2001) sulla schiavitù domestica; Raccomandazione 1555 (2002) sull’immagine della donna nei media; Raccomandazione 1582 (2002) sulla violenza domestica contro le donne; Risoluzione 1327 (2003) sui cosiddetti “crimini d’onore”; Raccomandazione 1663 (2004) sulla schiavitù domestica”; Raccomandazione 1681 (2004) sulla Campagna per combattere la violenza domestica; Raccomandazione 1723 (2005) sui matrimoni forzati e sui matrimoni in età minorile. Raccomandazione 11 (2000) del Comitato dei Ministri agli Stati membri sull’azione contro il traffico di esseri umani finalizzato allo sfruttamento sessuale.
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CONSIGLIO D’EUROPA La Raccomandazione REC (2002)5 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri sulla protezione delle donne dalla violenza adottata il 30 aprile 2002 è stato il primo strumento internazionale per proporre una strategia globale per prevenire la violenza e proteggere le vittime e costituisce una delle misure legislative fondamentali a livello europeo per combattere la violenza contro le donne. I Capi di Stato e di Governo degli Stati membri del Consiglio d’Europa hanno riconosciuto l’importanza della lotta alla violenza contro le donne in occasione del Terzo Summit dei Capi di Stato e di Governo, tenutosi il 16 e 17 maggio 2005 a Varsavia, e hanno deciso di lanciare una Campagna per combattere la violenza contro le donne, inclusa la violenza domestica - il cui progetto tecnico è stato approvato dal Comitato dei Ministri il 21 giugno e la Conferenza di Avvio che ha avuto luogo il 27 novembre 2006 a Madrid. Sempre nel 2006 è stata inoltre istituita la Task Force del Consiglio d’Europa per combattere la Violenza contro le Donne, inclusa la Violenza Domestica, che ha il compito di valutare i progressi conseguiti nell’implementazione della Campagna.
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I panorami nazionali Paesi dotati di leggi specifiche per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne con particolare riferimento alla violenza domestica
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La situazione in Italia
Decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11, “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”. Convertito in legge 23 aprile 2009, n. 38 Legge 4 aprile 2001, n. 154, “Misure contro la violenza nelle relazioni familiari” Legge 15 febbraio 1996, n. 66, “Norme contro la violenza sessuale” Codice penale: art. 609-bis (Violenza sessuale) art. 609-ter (Circostanze aggravanti) art. 609-quater (Atti sessuali con minorenne) art. 609-quinquies (Corruzione di minorenne) art. 609-sexies (Ignoranza dell'età della persona offesa) art. 609-septies (Querela di parte) art. 609-octies (Violenza sessuale di gruppo) art. 609-nonies (Pene accessorie ed altri effetti penali) art. 609-decies (Comunicazione al tribunale per i minorenni) art. 612 bis - (Atti persecutori)
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