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PubblicatoMichela Carella Modificato 8 anni fa
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La forza nella scelta: imparare a decidere
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Alla base di una decisione c’è una motivazione
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Quali decisioni ho preso oggi? Sono state difficili? Cosa le ha rese difficili?
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SCEGLIERE…
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DECIDERE… Anche quando non mi decido ho preso la mia decisione Scappare o restare ed essere responsabili
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FUGGIRE RESTARE
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Da bambino c’era chi sceglieva per me, divenuto grande ho detto: io voglio, cioè voglio prendere tra le mie mani la mia vita
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Cos’è che rende difficile il decidere oggi? Due fattori influiscono sulla decisione
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Il 1° ambito L’altro: inteso come cultura, società… La velocità dei cambiamenti rende più difficile il proiettarsi nel futuro… quello in cui oggi ci si impegna domani non ha valore …
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Oggi siamo dentro un’eccessiva possibilità di scelta, al punto che la persona può restare perplessa e tale perplessità passa dalle cose alle idee ai valori.
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In questo contesto il criterio di scelta può divenire la persona con il suo modo immediato di sentire
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Mi piace…non mi piace…mi va, non mi va= VOLERE EMOTIVO. Ma questo volere emotivo va integrato con un VOLERE RAZIONALE-SPIRITUALE= mi giova, non mi giova… mi è utile, non mi è utile
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Nel linguaggio spirituale si dice compiere un discernimento
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Il nostro contesto si caratterizza per il: Negare i limiti Mancanza di senso, cioè non aver trovato una risposta alle domande essenziali della vita: Perché esisto? Che senso ha? Da dove vengo? Dove vado?
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Dove manca il senso, manca anche la volontà e la forza di impegnarsi e di perseverare nell’impegno preso
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Il 2° ambito che influisce sulla scelta è la PERSONA Cosa dentro la persona, dunque nel giovane rende difficile il decidersi?
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Difficoltà a sviluppare un’identità stabile L’influsso dell’inconscio L’io ideale e il desiderio Un concetto sbagliato di sè
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CAPIRE LA PROFONDITÁ DEL DECIDERSI COSA IMPLICA PRENDERE UNA DECISIONE?
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OGNI DECISIONE E’ UNA RINUNCIA! Vi è differenza tra una decisione di avere e una decisione di essere OGNI DECISIONE E’ UN INCONTRO CON IL MONDO DEI LIMITI OGNI DECISIONE E’ PARTECIPAZIONE AL MISTERO PASQUALE DI CRISTO
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E’ ancora possibile oggi fare scelte per sempre? La vocazione come concetto unificante La vocazione è il nome proprio, nuovo, ricevuto da Dio che nessuno conosce, tranne chi lo riceve… Ap 2,17
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La vocazione come luogo del dialogo, come luogo in cui suscitare la domanda: CHI SONO IO? COSA VOGLIO? COSA STO CERCANDO?
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SAPER LEGGERE LA PROPRIA STORIA… É SCOPRIRE LA PRESENZA DI DIO… ACCETTARE IL RISCHIO FARE DELLE DIFFERENZE EDUCARSI ALLA GRATITUDINE METTERSI IN DIALOGO CON DIO
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UNA STORIA C’era una volta, sulla piazza di Atene, un sapiente che rispondeva alle domande più disparate. Un giorno tra i curiosi che stavano ad ascoltare, si mescolò un pastore sceso dai monti con l’intenzione di svergognare in pubblico il cantastorie. Il pastore preso in pugno un uccellino, lo nascose e disse al saggio: in questo pugno ho un uccellino vivo o morto?
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Se avesse risposto: è vivo, egli avrebbe stretto il pugno e l’uccellino sarebbe morto. Se invece avesse detto: è morto, avrebbe aperto il pugno e l’uccellino sarebbe volato via. Ma il sapiente rispose: l’uccellino che tieni in mano è come lo vuoi tu: se lo vuoi vivo è vivo, se lo vuoi morto è morto. Così è della nostra vita. Dipende da come la vogliamo.
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Capire cosa vuoi dalla vita Imparare a decidere
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