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PubblicatoFrancesca Carlini Modificato 8 anni fa
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Servitore-insegnante Club Alcologico Territoriale “Pace-Carrari”
Un sabato di aggiornamento sulla SAT di 3° modulo PROGRAMMA DEL 1° FORUM DELL’EDUCAZIONE ECOLOGICA CONTINUA DI GROSSETO SAPER COMUNICARE CON LE FAMIGLIE DELLA COMUNITÀ G. Corlito Servitore-insegnante Club Alcologico Territoriale “Pace-Carrari” Grosseto, 13 aprile 2013
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LE NUOVE RESPONSABILITÀ DEL PROGRAMMA ALCOLOGICO GROSSETANO
Il nostro programma alcologico con 18 Club, 3 ACAT e 1 Centro Alcologico Funzionale è il più “grande” della Toscana È uno dei programmi in crescita in Italia (l’unico in Toscana) [crescono la Sardegna, il Molise, il Lazio, l’Umbria, le Marche, l’Alto Adige, Banca dati 2011] Nella città di Grosseto 16 Club su abitanti rappresentano la percentuale ottimale per cambiare la cultura sociale della comunità (1 Club ogni abitanti) Abbiamo scelto di lavorare con i piccoli Club, facendo ogni divisione possibile, per avere più spazio per le famiglie con “problemi complessi”
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COSA FARE ? Le nuove e più grandi responsabilità possono spaventare perché aumenta il lavoro e noi tutti siamo “volontari” (anche i professionisti) Occorre moltiplicare le forze: c’è bisogno di tutti, ma nessuno è indispensabile…… Il ruolo delle famiglie dei Club è centrale I servitori-insegnanti hanno il compito di coinvolgerle, promuoverne l’educazione ecologica continua, renderle protagoniste e mettere il programma nelle loro mani Anche la SAT DI 3° MODULO funziona solo con il ruolo centrale delle famiglie
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IL PROGRAMMA ALCOLOGICO GROSSETANO
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SAT & BANCA DATI Mancano i dati Elaborazione G. Corlito (2010)
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SAT & BANCA DATI 2011
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CLUB E COMUNITÀ Ci sono 2 modi perché le famiglie del Club possono comunicare con le famiglie della comunità: > l’interclub (organizzato in forma aperta alle famiglie della comunità) > la SAT di 3° modulo Così il Club non diventa una “parte alienata” * della comunità (“la setta antialcol”) * Vladimir Hudolin 7
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IL 3° MODULO È un modo per far conoscere il Club alla comunità
È la parte “preventiva” del programma alcologico territoriale, diversa dalla “testimonianza”, che si fa con il cambiamento dello stile di vita personale e familiare La prevenzione deve obbligatoriamente coinvolgere la rete sociale formale (i servizi), informale (la gente comune) e semiformale (le altre associazioni), con le quali è necessario uno scambio reciproco. 8
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CLUB E PREVENZIONE Ormai è dimostrato scientificamente che la prevenzione non può avvenire con modalità “terroristiche”, che aumentano la curiosità per le sostanze tossiche, ne aumentano il fascino e il consumo, soprattutto tra i giovani (Cochrane, 2008) Allora la SAT di 3° modulo deve avvenire con modalità di accoglienza, senza rigidità e secondo i modi della “sensibilizzazione” 9
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SAT DI 3° MODULO e SENSIBILIZZAZIONE
Il modo in cui si deve tenere la SAT di 3° modulo è la stessa del Corso di Sensibilizzazione. Non deve “imporre la verità”, ma mettere “la pulce sotto la camicia”, porre le domande e far emergere le risposte dalla gente (“metodo maieutico”, quello della levatrice). Allora la modalità didattica è l’organizzazione in due serate e il lavoro dei gruppi autogestiti è fondamentale per dare ai partecipanti la possibilità di metabolizzare e meditare. Senza di essi non c’è 3° modulo 10
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(Discussione in comunità e lavoro in gruppi autogestiti)
S.A.T. di terzo modulo (sensibilizzazione delle famiglie della comunità locale, presentazione dell’attività dei Club) due serate di 2 ore cadauna prima serata · Cos’è l’alcol ? · Quando abbiamo iniziato a bere ? · Quanto si può bere ? · Se e quando abbiamo scelto di bere ? · Bere o non bere ? Questo è il dilemma (Discussione in comunità e lavoro in gruppi autogestiti) seconda serata · Discussione sulle conclusioni dei lavori di gruppo · I problemi alcolcorrelati (app. ecologico-sociale) · I Club degli Alcolisti in Trattamento (testimon.) Organizzazione: · Coinvolgere quante più agenzie sociali possibile (amm.ne comunale, ass.ni professionali, ass.ni di volontariato, ass,ni sportive, ricreative, assistenziali, serv. sanitario, OO. SS., ecc…) · Coinvolgere sempre le famiglie dei responsabili 11
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LA COSA PIÙ IMPORTANTE Il compito del servitore-insegnante è di “insegnare” nella Scuola, non organizzarla Sono le famiglie del Club a mobilitarsi per organizzare la Scuola e farla riuscire; compito del S-I è attivare le famiglie del Club. L’attività principale non è la pubblicità, ma che ogni famiglia porti una famiglia amica, vicina di casa, parente, conoscente 12
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PICCOLO È BELLO L a SAT di 3° modulo non è una conferenza.
È un incontro tra famiglie (del Club e della comunità) Quindi l’obbiettivo è che ogni Club organizzi dei piccoli incontri con tante famiglie quante sono quelle del Club 13
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Per insegnare nella SAT di 3° modulo non c’è bisogno di essere “dottori” o persone colte, possono farlo le persone comuni, occorre solo conoscere l’approccio ecologico sociale, quindi bisogna studiare e prepararsi. 14
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