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Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione ASPP

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Presentazione sul tema: "Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione ASPP"— Transcript della presentazione:

1 Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione ASPP
Corso di Formazione Modulo A Modulo B Ateco 8 Docente: Architetto Patrizia Brignolo A3

2 DOCUMENTI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

3 MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
La valutazione dei rischi comporta un confronto tra la fonte di pericolo che è stata individuata ed il soggetto (o gruppo omogeneo di soggetti) a rischio che può esservi esposto. Nell'ottica di un processo logico rigoroso, occorre stabilire le unità di misura dei parametri che consentono di pervenire ad una gradazione del rischio atteso, stante la necessità di ottenere una scala di priorità di intervento, a partire dai rischi più elevati. La metodologia utilizzata è quella di definire una scala quali-quantitativa di valutazione, che possa dar conto in modo semplice dell'entità delle variabili in gioco. Lo strumento proposto intende innanzitutto rispondere alle esigenze della fase di identificazione dei possibili rischi in conseguenza della quale gli stessi vengono valutati e sottoposti a misure correttive con relativa priorità di attuazione.

4 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI
La fase prevede l’identificazione delle fonti potenziali di pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori nonché l’individuazione dei soggetti esposti ai pericoli. Allo scopo si è utilizzato il seguente prospetto contenente l’elenco dei fattori di rischio per la sicurezza e per la salute dei lavoratori:

5 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI SCIVOLAMENTO, CADUTE A LIVELLO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa scivolare o cadere a livello e quindi sul pavimento o piano di calpestio da lui percorso; il rischio deriva dalle condizioni di percorribilità del pavimento e quindi dal tipo di materiale che lo costituisce e dalla situazione in cui si trova quando è percorso (pulito, sporco, ingombro, presenza di buche o sporgenze, ecc.).

6 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO Viene considerata la possibilità che un lavoratore che si trovi ad operare in una postazione sopraelevata possa cadere verso il basso; il rischio è legato a qualunque situazione lavorativa che preveda che il lavoratore operi in postazione elevata tipo solai, soppalchi, passerelle, ripiani, scale di vario tipo, opere provvisionali di vario tipo, ecc.

7 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DA LAVORI IN QUOTA: Viene considerata la situazione lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile.

8 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO: Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa essere colpito da materiale che cade dall’alto; il rischio deriva da situazioni lavorative in cui è possibile lo sganciamento di materiali da situazioni fisse con relativa caduta verso il basso (caduta di materiali addossati ad impianti fissi o in fase di trasporto da impianti mobili tipo carri ponte, gru, ecc., ma anche da scaffali, mensole…)

9 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI URTI, COLPI, IMPATTI, COMPRESSIONI Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa essere urtato, colpito, impattato, compresso da materiali, macchine, attrezzi durante lo svolgimento della sua attività; il rischio deriva in particolare dalla movimentazione di materiali, dall’uso di attrezzature di lavoro e dall’uso di macchine.

10 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI PUNTURE, TAGLI, ABRASIONI, USTIONI Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa essere punto, tagliato, abraso, ustionato da materiali, macchine, attrezzi durante lo svolgimento della sua attività; il rischio deriva in particolare dalla movimentazione di materiali, dall’uso di attrezzature di lavoro e dall’uso di macchine.

11 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI CESOIAMENTO, STRITOLAMENTO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire cesoiamenti o stritolamenti durante lo svolgimento della sua attività; il rischio deriva in particolare dall’uso di macchine ed attrezzature di lavoro.

12 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DA GETTI E SCHIZZI/PROIEZIONI DI MATERIALI Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa essere colpito da getti e schizzi di materiale liquido o solido.

13 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI SEPPELLIMENTO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa restare sepolto da materiali in esito a franamenti, smottamenti, movimenti di coltre nevosa (valanghe e slavine), operazioni di scarico di materiale di varia granulometria e consistenza (es. farine, cereali, ghiaia, terra, etc.).

14 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI ANNEGAMENTO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa annegare in esito alla presenza di acqua o altri liquidi ed alla necessità di operare presso corsi o bacini d’acqua di qualunque tipologia o bacini di altri liquidi.

15 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI INVESTIMENTO/INCIDENTE STRADALE Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire investimenti o incidenti stradali durante lo svolgimento della sua attività; il rischio deriva in particolare dalla presenza e movimentazione di mezzi di trasporto di materiali e di persone (ivi compresa la possibilità di incidenti stradali).

16 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI INCENDIO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza di un incendio che si verifichi durante lo svolgimento dell’attività; il rischio deriva in particolare dalla presenza sul luogo di lavoro di materiale che possa infiammarsi in conseguenza della possibilità di innesco.

17 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI ESPLOSIONE Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza del verificarsi di una esplosione durante lo svolgimento dell’attività; il rischio deriva dalla presenza negli ambienti di lavoro di materiale esplodente (es. dinamite per scavi, fabbricazione di fuochi di artificio, etc.) o di sostanze e preparati chimici potenzialmente esplosivi; qualora il rischio derivi dalla presenza di sostanze sotto forma di gas, vapori, nebbie, polveri, in concentrazione tale da determinare, se innescate, una esplosione, viene effettuata apposita specifica valutazione nella sezione ATEX (atmosfere esplosive)

18 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI SCOPPIO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza al verificarsi di uno scoppio di un impianto o parte di esso (bombole di gas compresso, autoclavi, serbatoi in pressione, ecc.)

19 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratori
RISCHIO DI ELETTROCUZIONE Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza al contato diretto o indiretto con elementi in tensione elettrica; il rischio deriva dalla presenza sul posto di lavoro di impianti elettrici, di attrezzature elettriche, di macchine elettromedicali che per anomalie di funzionamento possono dar luogo alla possibilità di un contatto diretto o indiretto con elementi sotto tensione

20 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori di tipo fisico
RISCHIO RUMORE Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno uditivo o extrauditivo in conseguenza all’esposizione ad una sorgente sonora di elevata intensità; il rischio deriva dalla presenza di lavorazioni rumorose eseguite con macchine, attrezzi e materiali.

21 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori di tipo fisico
RISCHIO VIBRAZIONI PER IL SISTEMA MANO-BRACCIO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno osteo-articolare del sistema mano/braccio in conseguenza all’esposizione ad una sorgente vibrante di utilizzo manuale; il rischio deriva dal possibile utilizzo di attrezzi manuali vibranti.

22 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori di tipo fisico
RISCHIO VIBRAZIONI PER IL CORPO INTERO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno osteo-articolare in tutto il corpo ma in particolare al rachide in conseguenza all’esposizione ad una sorgente vibrante o scuotente; il rischio deriva dal possibile utilizzo di mezzi di trasporto, macchine operatrici, mezzi di sollevamento.

23 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori di tipo fisico
RISCHIO MICROCLIMA TERMICO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno per la salute in conseguenza all’esposizione a situazione climatiche sfavorevoli calde o fredde; il rischio deriva dalla possibile permanenza in ambienti freddi o caldi.

24 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori di tipo fisico
RISCHIO RADIAZIONI IONIZZANTI/RADON: Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza all’esposizione ad una sorgente che emani radiazioni ionizzanti; il rischio deriva dalla possibile presenza sul luogo di lavoro di sorgenti radiogene e dalla possibile presenza di gas radon in ambienti di lavoro interrati e seminterrati.

25 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori di tipo fisico
RISCHIO CAMPI ELETTROMAGNETICI Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza all’esposizione ad una sorgente che emani campi elettrici e/o campi magnetici

26 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori di tipo fisico
RISCHIO DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza all’esposizione ad una sorgente che emani radiazioni ottiche artificiali (laser)

27 Fattori di rischio per la salute di tipo chimico
RISCHIO CHIMICO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza all’esposizione a polveri, fibre, fumi, nebbie, gas, vapori che si presentano sotto forma di aerodispersi ovvero per contatto cutaneo con sostanze e preparati pericolosi.

28 Fattori di rischio per la salute di tipo chimico
RISCHIO CANCEROGENO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza all’esposizione a sostanze e/o preparati considerati cancerogeni (R45 o R49) ovvero mutageni (R46).

29 Fattori di rischio per la salute di tipo chimico
RISCHIO AMIANTO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza all’esposizione a materiali contenenti amianto, in particolare nelle attività quali manutenzione, rimozione dell’amianto o di materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate.

30 Fattori di rischio per la salute di tipo biologico
RISCHIO BIOLOGICO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza all’esposizione diretta o indiretta ad agenti biologici; il rischio deriva dalla presenza di lavorazioni che prevedano l’uso di agenti biologici o che comportino un’esposizione agli stessi

31 Altri fattori di rischio
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza alla necessità di movimentare (sollevare, spingere, trainare, ecc.) pesi e/o carichi.

32 Altri fattori di rischio
RISCHIO DA SOVRACCARICO BIO-MECCANICO (MOVIMENTI RIPETUTI - CTD) Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza alla necessità di eseguire movimenti ripetuti degli arti superiori nello svolgimento di talune operazioni.

33 Altri fattori di rischio
RISCHIO DA VIDEOTERMINALE (VDT) Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza alla necessità di operare a un’attrezzatura munita di VDT.

34 Altri fattori di rischio
RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno alla salute in conseguenza di cattiva organizzazione del lavoro, dello stress per il ruolo ricoperto, di episodi di mobbing e/o born-out, ecc.

35 Altri fattori di rischio
RISCHIO PER LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA O IN PERIODO DI ALLATTAMENTO Viene considerata la possibilità che una lavoratrice possa subire un danno (per sé, per il feto o per il figlio durante l’allattamento) in conseguenza dell’esposizione a particolari fattori di rischio durante la gravidanza o nel periodo di allattamento.

36 Altri fattori di rischio
RISCHI CORRELATI A DIFFERENZE DI GENERE, ETA’ O PROVENIENZA DA PAESI STRANIERI Viene considerata la possibilità che determinate categorie di lavoratori possano subire danni in funzione delle differenze di genere, età ovvero per difficoltà di comunicazione in relazione alla loro provenienza da Paesi stranieri.

37 Altri fattori di rischio
RISCHIO CORRELATO A LAVORO NOTTURNO Viene considerata la possibilità che un lavoratore possa subire un danno in conseguenza della necessità di svolgere il proprio lavoro su turni organizzati con orario notturno.

38 VALUTAZIONE DEI RISCHI
La fase prevede il confronto tra la fonte potenziale di pericolo ed il soggetto (o gruppo omogeneo di soggetti) esposto; nello specifico si procede ad una stima di ciascuna situazione a rischio al fine di valutarne la gravità. La gravità di ogni situazione a rischio viene esplicitata tenendo conto di tre classi di riferimento: osservanza della normativa vigente in materia prevenzionale osservanza degli standard nazionali ed internazionali di buona tecnica osservanza del “buon senso ingegneristico” (good engineering practice) In ultimo ogni situazione a rischio viene valutata con una scala semi quali-quantitativa di gravità che tiene conto della probabilità o frequenza del verificarsi di un evento di infortunio o di malattia e della magnitudo delle conseguenze ovvero della gravità del danno subito dal lavoratore. Consegue pertanto che l’entità del rischio viene definita dalla sottoesposta equazione:

39 VALUTAZIONE DEI RISCHI
R = P x D RISCHIO: PROBABILITA’ che sia raggiunto il limite potenziale di DANNO nelle condizioni di impiego o di esposizione

40 VALUTAZIONE DEI RISCHI
La scala delle PROBABILITA’ (P) viene così formulata: Valore Livello Criterio 1 Improbabile non sono noti episodi già verificatisi il danno si può verificare solo per una concatenazione di eventi improbabili e tra loro indipendenti il verificarsi di un episodio con conseguente danno susciterebbe incredulità 2 Poco Probabile sono noti episodi molto rari già verificatisi il danno può verificarsi solo in circostanze particolari il verificarsi di un episodio con conseguente danno susciterebbe grande sorpresa 3 Probabile è noto qualche episodio in cui il pericolo ha causato danno il pericolo può trasformarsi in danno anche se non in modo automatico il verificarsi di un episodio con conseguente danno non susciterebbe incredulità in azienda 4 Altamente sono noti episodi in cui il pericolo ha causato danno il pericolo può trasformarsi in danno con una correlazione o diretta il verificarsi di un episodio con conseguente danno non susciterebbe sorpresa in azienda

41 VALUTAZIONE DEI RISCHI
La scala dell’entità del DANNO (D) viene così formulata: Valore Livello Criterio 1 Lieve infortunio con invalidità temporanea massima di tre giorni nessuna possibilità di malattia professionale e comunque esposizione ad un rischio per la salute con effetti rapidamente reversibili 2 Medio infortunio con invalidità temporanea superiore a tre giorni ma inferiore a 40 giorni possibilità di malattia professionale remota e comunque mai verificatasi all’interno dello stabilimento; sposizione ad un rischio per la salute con effetti reversibili 3 Grave infortunio con invalidità temporanea superiore a 40 giorni possibilità di malattia professionale già verificatasi all’interno dello stabilimento; esposizione ad un rischio per la salute con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti 4 Gravissimo infortunio con invalidità permanente o morte del lavoratore presenza di più di una malattia professionale già verificatasi all’interno dello stabilimento; esposizione ad un rischio per la salute con effetti letali o totalmente invalidanti

42 VALUTAZIONE DEI RISCHI
Definiti il danno e la probabilità, il rischio viene automaticamente graduato mediante la formula R = P x D ed è raffigurabile in una rappresentazione grafica che viene sotto riportata avente in ascisse la gravità del danno ed in ordinate la probabilità del suo verificarsi: 1 2 3 4 6 8 9 12 16

43 VALUTAZIONE DEI RISCHI
In relazione alla raffigurazione grafica proposta, consegue che il rischio può essere così definito: Entità numerica del rischio Definizione del rischio Valori del Rischio P x D 1 BASSO 1,2 2 MEDIO 3,4 3 ALTO 6,8,9 4 MOLTO ALTO 12,16

44 VALUTAZIONE DEI RISCHI
La scala della significatività del rischio Livello del Rischio Definizione Basso Non sono strettamente necessarie misure di prevenzione e protezione al fine della riduzione del livello di rischio in quanto quelle in atto possono ritenersi sufficienti Medio Occorre programmare a breve periodo misure di prevenzione e protezione di tipo organizzativo e procedurale al fine della riduzione del livello di rischio; sono necessarie misure di prevenzione di tipo tecnico da programmare a medio-lungo periodo Alto Occorre programmare a breve periodo misure di prevenzione e protezione di tipo tecnico, organizzativo e procedurale al fine della riduzione del livello di rischio Molto alto Occorre programmare in modo immediato misure di prevenzione e protezione di tipo tecnico, organizzativo e procedurale al fine della riduzione del livello di rischio

45 DEFINIZIONE DI MISURE PREVENTIVE E LORO PROGRAMMAZIONE
In conseguenza dei risultati della valutazione dei rischi l’azienda individua le misure di tutela preventive fra i seguenti settori: tecnico: relativamente ai locali di lavoro tecnico: relativamente alle varie tipologie di impianti tecnico: relativamente alle macchine ed attrezzature di lavoro ergonomico dispositivi di protezione individuale procedure manutentive procedure di emergenza norme igienico – comportamentali informazione formazione addestramento strutture di controllo e vigilanza interna

46 DEFINIZIONE DI MISURE PREVENTIVE E LORO PROGRAMMAZIONE
Il documento programmatico verrà discusso in occasione delle riunioni periodiche di sicurezza previste dal D.lgs 81/2008 con i Rappresentanti dei Lavoratori dell’azienda, peraltro soggetti attivi nella stesura del documento di valutazione dei rischi. Tutti gli interventi preventivi e protettivi indicati nel documento terranno conto dei contenuti di cui all’articolo 15 del D.lgs 81/2008 (priorità degli interventi e criteri generali di tutela dei lavoratori). Il citato programma attuativo degli interventi preventivi e protettivi sarà integrato con il più ampio contesto della programmazione aziendale dell’attività produttiva (investimenti, ristrutturazioni, innovazioni tecnologiche, modifiche del layout, modifiche dell’organizzazione, ecc.).

47 Grazie per l’attenzione
Arrivederci alla prossima lezione!


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