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FRANKENSTEIN
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FANTASCIENZA, FANTASY, FANTASTICO
Frankenstein = intreccio tra I generi della fantascienza e della fantasy Elemento strutturale del genere fantascientifico: estrapolazione (proiezione ed estensione di inferenze del noto e accettato) Fantascienza = risposta della letteratura all’apertura dell’orizzonte cognitivo prodotta dal pensiero razionale e dall’innovazione tecnologica post-Rivoluzione industriale Fantasy e fantastico = risposta rivolta all’indietro e all’interno: forma espressiva caratterizzata dall’autoriflessività, linguaggio non-razionale e non-lineare, strutture narrative complesse; alternativa allo scetticismo razionale e scientifico, costruzione di una “realtà” funzionale deliberatamente impossibile (cfr. la “willing suspension of disbelief” di Coleridge)
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FRANKENSTEIN E BEOWULF
Mostro di Frankenstein = non ritorno al passato, ma proiezione verso il futuro Mostri dell’antichità classica: nulla di misterioso e di “imumano” (casomai “superumano”) Primo mostro della letteratura inglese: Grendel nel poema epico anglosassone Beowulf (VIII -XI sec. dopo Cristo), riedito nel 1815 Calibano (Tempest): natura “selvatica” e resistenza al potere oppressivo della “civiltà”. Beowulf = fusione dell’arcaica eredità nordica con la più “moderna” Weltanschauung cristiana Frankenstein = fusione del romanzo gotico con il realismo e il reportage scientifico Distanza dai modelli del passato (Beowulf: epica classica vs. Frankenstein: romance cavalleresco) Frankenstein: echi sia del Bildungsroman sia del Künstlerroman
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UN’EDUCAZIONE “MOSTRUOSA”
“Educazione” linguistica e sentimentale del mostro, vittima del mito del “buon selvaggio La sua predisposizione verso l’arte nella versione naturale del poetico canto degli uccelli viene “corrotta” dalla prosa che ascolta leggere dagli abitanti della casetta nel bosco Primo libro: Le rovine; ovvero meditazioni sulle rivoluzioni degli imperi (1791) di Constantin François de Chassebœuf, conte di Volney (concezione illuministicamente pessimistica della storia: evoluzione progressiva frenata da ignoranza e desiderio di potere Bookish fallacy: I dolori del giovane Werther (1774) di Johann Wolfgang Goethe (alienazione e isolamento), Paradise Lost (1667) di John Milton (identificazione con Satana, respinto dal suo Creatore. Sensibilità, intelligenza e naturale predisposizione verso il bene sconfitti dal pregiudizio che si ferma alla superficie dell’apparenza fisica Condizionamento negativo dell’ambiente socio-culturale
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MOSTRI BORGHESI Il mostro è rifiutato da una famiglia contraddistinta da generosità di sentimenti (anche verso “diversi” come Safie) Borghesia: paure ancestrali, rabbia repressa, ed egoismo (versione edulcorata dell’individualismo competitivo del capitalismo) Famiglia Frankenstein: il padre “salva” Caroline Beaufort per renderla debitrice verso di lui (ritratto di lei che piange il padre morto); il padre di Caroline condanna la figlia a una vita di sacrificio; i genitori di Victor “comprano” Elizabeth Lavenza, una “inmate of my parent’s house”, e oggetto di proprietà di Victor; i Frankenstein abbandonano Justine
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VICTOR, IL MOSTRO Il vero mostro di Frankenstein è in realtà il mostro dei Frankenstein Ossessione auto-centrata che lo porta a rescindere i legami col mondo, da ristabilire quando si è conquistata un’immensa fama Victor respinge la creatura perché troppo “diversa” Avanzamento della scienza = no avanzamento della civiltà
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IL RAZZISMO “Even if they [monster and mate] were to leave Europe and inhabit the deserts of the new world, yet one of the first results of those sympathies for which the demon thirsted would be children, and a race of devils would be propagated upon the earth who might make the very existence of the species of man a condition precarious and full of terror. Had I right, for my own benefit to inflict this curse upon everlasting generations? [...] I shuddered to think that future ages might curse me as their pest, whose selfishness had not hesitated to buy its own peace at the price, perhaps, of the existence of the whole human race”.
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UN MOSTRO POCO “DIVERSO”
Il mostro è consapevole di essere tale perché costretto a vivere in solitudine Victor vive isolato per scelta; “abortisce” la compagna del mostro ignorando il pericolo per la sua famiglia, in modo “mostruoso”, distruttivo e autodistruttivo Frankenstein = più romanzo di fantascienza che non fantasy, dove umani e non-umani convivono La fantascienza estrapola i processi di disumanizzazione e li proietta sul non-umano, la cui alterità è una maschera dell’identità del soggetto
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