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PubblicatoGastone Giuliano Modificato 10 anni fa
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Camera di Commercio Rovigo Intervento: PAOLO BORDIN
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La giornata delleconomia evento provinciale, regionale e nazionale La base statistica informativa è stata fornita da Unioncamere e consente di analizzare la situazione provinciale ed operare confronti interprovinciali, regionali e nazionali. Unioncamere ha fornito anche dati utili a valutare il grado di efficienza e il livello di competitività dei sistemi economici provinciali LA GIORNATA DELLECONOMIA
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I MATERIALI PER LANALISI Fascicolo Economia Polesana – Dati 2002 Riporta i dati Unioncamere, assieme ai dati di valenza locale, raccolti dallUfficio Statistica camerale. Rapporto Tagliacarne La Camera di Commercio, inoltre, ha commissionato allIstituto Tagliacarne, struttura del sistema camerale, di redigere una relazione sulleconomia polesana alla luce dei dati forniti da Unioncamere. LA GIORNATA DELLECONOMIA
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Il rapporto redatto dallIstituto Tagliacarne costituisce il punto di partenza per le analisi e le riflessioni sullo stato delleconomia polesana. Il rapporto è strutturato in 4 sezioni : le precondizioni dello sviluppo nella provincia di Rovigo: il sistema creditizio la dotazione infrastrutturale i fattori di contesto Rovigo tra agricoltura e terziarizzazione debole la struttura provinciale delloccupazione i motori dello sviluppo il tessuto imprenditoriale provinciale lapertura verso i mercati internazionali lo sviluppo sostenibile GIORNATA DELLECONOMIA: IL RAPPORTO TAGLIACARNE
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Lanalisi operata dal Tagliacarne, in conformità allapproccio voluto da Unioncamere per la Giornata dellEconomia, è modulata sulla base dellinterconnessione tra dati di natura congiunturali e dati di natura strutturale che portano a delineare il posizionamento strategico della provincia di Rovigo in ambito regionale e nazionale. GIORNATA DELLECONOMIA: IL RAPPORTO TAGLIACARNE
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Dallanalisi operata dallistituto Tagliacarne, la provincia di Rovigo appare caratterizzata da uneconomia attardata, priva di slanci e con un basso livello di dinamicità dal punto di vista strutturale, che la portano a perdere posizioni competitive nei confronti delle altre province del Veneto, ma anche rispetto al contesto del Nord-Est e del Centro-Nord. Ciò a causa di limiti dei fattori locali di sviluppo e dellinsufficienza di fondamentali assetti delleconomia provinciale GIORNATA DELLECONOMIA: IL RAPPORTO TAGLIACARNE
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IL RAPPORTO TAGLIACARNE: LE RAGIONI DEL RITARDO LE PRECONDIZIONI DELLO SVILUPPO Il sistema creditizio polesano è caratterizzato da un certo disequilibrio tra la fase di raccolta di risorse e la ridistribuzione delle stesse attraverso lerogazione di prestiti, finanziamenti, ecc. e da una scarsa fluidità, anche a causa di un elevato tasso delle sofferenze, peraltro in diminuzione. La dotazione infrastrutturale manifesta carenze sul piano dei servizi aeroportuali, portuali, delle di reti telefoniche e telematiche, delle strutture culturali e per listruzione, e delle strutture stradali.
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IL RAPPORTO TAGLIACARNE: LE RAGIONI DEL RITARDO I FATTORI DI CONTESTO TRA AGRICOLTURA E TERZIARIZZAZIONE DEBOLE Il PIL pro-capite pari a 18.334 euro, è al di sotto del valore medio nazionale, attestato su un livello più vicino a quello del Centro-Sud che a quello del Settentrione. PIL provinciale caratterizzata da un contributo dellagricoltura che è oltre il doppio di quello regionale e nazionale; un apporto del terziario, superiore a quello del Veneto ma inferiore a quello nazionale; una quota del settore industriale che si situa a metà fra il valore nazionale e quello regionale. La propensione al risparmio, pur risultando omogenea alla tendenza del Nord Italia, appare di livello medio-basso.
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IL RAPPORTO TAGLIACARNE: LE RAGIONI DEL RITARDO I FATTORI DI CONTESTO STRUTTURA PROVINCIALE DELLOCCUPAZIONE PREMESSA: Il Tagliacarne ha analizzato loccupazione creata dalle imprese polesane. Lanalisi si riferisce, quindi, agli addetti (dipendenti e indipendenti) alle imprese che hanno sede in provincia di Rovigo, indipendentemente dal fatto che essi siano impiegati presso unità locali allinterno o fuori dal territorio provinciale. I dati analizzati, pertanto, non comprendono gli addetti alle Unità locali site in Polesine ma dipendenti da imprese con sede fuori provincia. Non vengono, inoltre, considerati gli addetti alle attività professionali che non hanno obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese e gli occupati nel Settore Pubblico.
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IL RAPPORTO TAGLIACARNE: LE RAGIONI DEL RITARDO I FATTORI DI CONTESTO STRUTTURA PROVINCIALE DELLOCCUPAZIONE Loccupazione creata dalle imprese polesane si concentra per oltre il 20,0% in agricoltura, per il 44,0% nellindustria e per il 35,2% nei servizi. Gli indipendenti sono poco meno della metà degli addetti, e prevalgano nellagricoltura e nel terziario; nel settore primario e nel commercio notevole è il ricorso al lavoro flessibile. In base allindagine Excelsior, la richiesta di professionalità è rivolta a professioni legate alla vendite e ai servizi per le famiglie ed verso personale poco qualificato, mentre è ridotta la domanda di tecnici.
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IL RAPPORTO TAGLIACARNE: LE RAGIONI DEL RITARDO I MOTORI DELLO SVILUPPO IL TESSUTO IMPRENDITORIALE più accentuata presenza di imprese agricole e ancor limitata componente terziaria, senza un eguale peso dellindustria rispetto al Veneto, regione a bassa terziarizzazione; dalla prevalenza di forme aziendali semplici, per la limitata la presenza di forme dimpresa più complesse, come le società; una debole dinamica imprenditoriale, che nel 2002 ha fatto registrare un tasso di sviluppo negativo del sistema locale delle imprese; un ridotta presenza di gruppi di impresa, rilevante solo nei settori alimentare e finanziario, per insediamenti di importanti gruppi industriali e bancari nazionali e internazionali,
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IL RAPPORTO TAGLIACARNE: LE RAGIONI DEL RITARDO I MOTORI DELLO SVILUPPO LAPPERTURA VERSO I MERCATI INTERNAZIONALI Scarsa apertura, anche per la modesta propensione allesportazione, verso i mercati internazionali, con la maggior parte delle esportazioni dirette verso lUnione Europea, anche se consistenti appaiono i flussi verso lEuropa dellEst e dellAsia. Bassa copertura dellexport nei confronti dellimport Minore incidenza dei beni meno tradizionali nelle esportazioni, ad eccezione dei prodotti della chimica e della plastica, anche se la quota maggiore delle esportazioni provinciali è costituita da prodotti della metalmeccanica. Marginale attività di internazionalizzazione delle imprese, sia per quanto concerne gli investimenti da lestero che per lestero.
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IL RAPPORTO TAGLIACARNE: LE RAGIONI DEL RITARDO UNA PRIMA CONCLUSIONE La relazione del Tagliacarne descrive leconomia polesana: come uneconomia lenta ad elevato tasso di sensibilità alle variazioni del ciclo congiunturale frenata dalla configurazione di alcuni elementi fondamentali. Unanalisi che non avalla limmagine di uneconomia in ripresa, grazie a un apprezzabile dinamismo che si è venuto a manifestare negli ultimi anni. E opportuno, pertanto, approfondire alcuni dati per comprendere le ragioni di questa contraddizione.
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PROVINCIA DI ROVIGO IMPRESE REGISTRATE ALLANAGRAFE CCIAA Elaborazione su dati Infocamere
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PROVINCIA DI ROVIGO VARIAZIONI % DELLE IMPRESE REGISTRATE C/O CCIAA PER MACROSETTORE 1997 - 2002 N.B. i settori extragricoli non comprendono la pesca
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PROVINCIA DI ROVIGO VARIAZIONI % DELLE IMPRESE REGISTRATE C/O CCIAA PER FORMA GIURIDICA 1997 - 2002
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PROVINCIA DI ROVIGO DISTRIBUZIONE % IMPRESE REGISTRATE C/O CCIAA PER FORMA GIURIDICA
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DISTRIBUZIONE % IMPRESE REGISTRATE C/O CCIAA PER FORMA GIURIDICA ANNO 2002
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VARIAZIONI % ANNUE DEL VALORE AGGIUNTO PRO CAPITE Fonte: Unioncamere – Istituto Tagliacarne
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VALORE AGGIUNTO PRO CAPITE ANNO 2001 Fonte: Unioncamere – Istituto Taglicarne
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REDDITO DISPONIBILE PRO CAPITE DELLE FAMIGLIE
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VALORE DELLE ESPORTAZIONI E VARIAZIONI % ANNI 2000 - 2002 Fonte: Unioncamere - ISTAT
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RAPPORTO VALORE ESPORTAZIONI/VALORE IMPORTAZIONI Fonte: elaborazione su dati Unioncamere - ISTAT
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Camera di Commercio Rovigo Il confronto tra dati congiunturali di medio periodo e lanalisi operata dallIstituto Tagliacarne consentono di evidenziare che: leconomia polesana ha manifestato negli ultimi anni un un indubbio dinamismo, ma questo non è stato sufficiente a togliere il freno ai meccanismi di accumulazione e di consolidamento degli effetti espansivi, il cui pieno dispiegamento è alla base di uno sviluppo stabile e duraturo.
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