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I care conoscere e riflettere per cambiare

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Presentazione sul tema: "I care conoscere e riflettere per cambiare"— Transcript della presentazione:

1 I care conoscere e riflettere per cambiare

2 c'e' il Lager, il campo di sterminio
perche' dobbiamo ricordare? e che cosa bisogna ricordare? Bisogna ricordare il Male nelle sue estreme efferatezze e conoscerlo bene anche quando si presenta in forme apparentemente innocue: quando si pensa che uno straniero, o un diverso da noi, e' un Nemico si pongono le premesse di una catena al cui termine , scrive Levi, c'e' il Lager, il campo di sterminio (V. Foa)

3 Il vecchio razzismo si fondava su differenze di carattere fisico
quello di oggi su differenze culturali Ieri si aspirava alla sottomissione di altre razze (Hitler all’eliminazione) Oggi si desidera l’allontanamento da noi (Todorov)

4 Il modo migliore di combattere i campi è quello di rivelarne l’esistenza, di diffondere l’informazione Il totalitarismo non ha attecchito in chi ha opposto una resistenza morale con il proprio dissenso e difendendo la verità in pubblico (Todorov)

5 di che cosa l’uomo è stato capace, di cosa è tuttora capace
Se morremo qui in silenzio come vogliono i nostri nemici, se non ritorneremo, il mondo non saprà di che cosa l’uomo è stato capace, di cosa è tuttora capace (P. Levi)

6 L’intera storia del breve ‘Reich millenario’ può essere riletta come
guerra contro la memoria (P. Levi)

7 Dicono A. Bravo e D. Jalla nella prefazione a
La vita offesa La memoria non è il magazzino del passato ma l’atto che lo richiama in vita dandogli senso

8 La memoria dei deportati è difficile: non ha alleati
La speranza di sopravvivere coincide con la speranza ossessiva di far sapere agli altri (La vita offesa)

9 I deportati italiani hanno avuto un rientro lento e difficile
La memoria della deportazione nel nostro Paese non è diventata patrimonio comune I deportati italiani hanno avuto un rientro lento e difficile esso è stato trascurato e ostacolato dalle istituzioni In patria i deportati hanno conosciuto la solitudine (anche materiale) l’indifferenza il rifiuto (anche di veder pubblicate le loro memorie) Le associazioni dei deportati non hanno ricevuto alcun appoggio istituzionale

10 La memoria della deportazione è frammentata deportati politici
hanno avuto, nell’immediato, maggiore visibilità perché assimilati ai partigiani sono stati visti come combattenti deportati militari ignorati perché il rifiuto di arruolarsi nelle milizie della RSI è stato letto come un tradimento deportati ebrei sono stati ignorati lungamente perché visti come perdenti

11 Ogni memoria è una costruzione narrativa necessaria ai vivi.
due gli usi della memoria memoria collettiva costruita come identità, in una collettività possono esserci memorie divise e contrapposte (possono degenerare in fondamentalismi e/o guerre etniche) memoria come strumento di coscienza civile nel presente (ritenersi responsabili della propria storia anche quella che precede la propria vita) A. Rossi Doria

12 La memoria può essere strumentalizzata
e volta ai fini delle necessità del presente (es. la guerra tra fascismo e antifascismo nel dopoguerra si è trasformata in guerra tra democrazie occidentali e comunismo) Occorre situare i fenomeni storici nel loro contesto Oggi si assiste all’equiparazione degli opposti campi delle guerre civili e delle guerre europee e mondiali

13 Oggi alla logica della potenza bisogna opporre la forza del pensiero
La condizione moderna impedisce che storia ed eventi possano riproporsi secondo forme tradizionali Oggi alla logica della potenza bisogna opporre la forza del pensiero con la costruzione quotidiana della libertà, dell’uguaglianza, della giustizia sociale

14 Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo,
che e' l'unico documento al mondo su cui si sono messi d'accordo tutti o quasi i popoli del pianeta. L'articolo uno di questa dichiarazione dice: "All human beings are born free and equal in dignity and rights. They are endowed with reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood." "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignita' e diritti. Essi sono dotati di coscienza e dovrebbero agire uno verso l'altro in uno spirito di fratellanza".

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17 Abu Graib

18 Indonesia

19 Bosnia; Ruanda I numeri dei genocidi Cambogia 2.ooo.ooo 1975-79
Cambogia 2.ooo.ooo Bosnia-Erzegovina 1992 Ruanda 1994 Burundi Kosovo (dato ancora incerto) 1999 Bosnia; Ruanda


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