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Il concetto di infinito nelle filosofie idealistiche
Liceo Comenio, 16 febbraio 2012
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“L’idealismo consiste nell’affermazione che non vi sono altri esseri che pensanti”
(I. Kant, Prolegomeni ad ogni futura metafisica che vorrà presentarsi come scienza, pt. I, § 13, Osservazione II) “L’idealismo della filosofia consiste soltanto in questo: nel non riconoscere il finito come il vero essere”. (G. W. F. Hegel, Scienza della Logica)
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…il “vero essere”, dunque, è infinito, ovvero Assoluto, e di natura spirituale, ideale - non materiale, né fisica.
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Le critiche post-kantiane alla cosa in sé
K. L. Reinhold, predecessore di Fichte all’università di Jena: Sistematizzazione della filosofia kantiana in virtù della dottrina della rappresentazione = unità di rappresentante (forma) e rappresentato (materia). Entrambi sono interni alla coscienza, attiva e ricettiva.
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G. E. Schulze (Aenesidemus, 1792), professore a Gottinga, maestro di Schopenhauer: il concetto di “cosa in sé” è fondato su un indebito uso ontologico del principio di causa.
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S. Maimon: quello di “cosa in sé” è un concetto-limite, simile ai numeri irrazionali (√2)
J. S. Beck: eliminazione della “cosa in sé”: l’oggetto è il prodotto della rappresentazione.
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J. G. Fichte Fondamenti della dottrina della scienza (1794); Discorsi sulla missione del dotto (1794) Discorsi alla nazione tedesca (1808)
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Sistematizzazione del pensiero kantiano
Filosofia come “dottrina della scienza” Primo principio: Io=Io Ovvero: L’Io si autopone Dall’Io penso all’Io assoluto: dalla teoria della conoscenza alla metafisica Io = libera attività infinita
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Secondo principio: “L’Io oppone a sé un non-io”
Terzo principio: “L’Io oppone nell’Io a un non-io divisibile un io divisibile” Dove divisibile = empirico, ovvero individuale, non assoluto L’immaginazione produttiva è la creatrice inconscia degli oggetti
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La “missione del dotto”: far progredire gli altri uomini con la propria attività, fornendo loro un esempio. Essere l’uomo moralmente migliore del proprio tempo.
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Perché quello di Fichte è un “cattivo infinito”?
Perché è lineare, senza progresso, incompiuto; assomiglia a una retta. “Il vero è l’intero” (G. W. F. Hegel, Fenomenologia dello spirito)
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