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Matteo Ramari classe 1LB
I fenici e le Civiltà del mediterraneo: Cretesi e Micenei
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CAPITOLO 1 Nel Mediterraneo oriente la cantieristica navale era alla portata soltanto di organizzazioni potenti ma intorno alla seconda metà del II° millennio a.C. lo scenario cambiò a seguito dello sviluppo dei popoli del mare, tra cui i Fenici. Tra le isole interessate c’è Cipro, dove erano rilevanti l’agricoltura e i vasti giacimenti di rame. In essa si formò un regno potente che si scontrò con gli Ittiti, da cui subì una breve invasione ma senza durature conseguenze.
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CAPITOLO 2 La storia di Creta, l’altra grande isola del Mediterraneo orientale, era diversa da Cipro. Tra il 2000 e 1400 a.C., le comunità cretesi vennero sostituite da una civiltà grande e misteriosa, quella cretese o minoica di cui la principale risorsa era il legname. Le coltivazioni principali erano i cereali, le viti e gli olivi. Diffuso l’allevamento ovino da cui si ricavava un’ottima lana. La vera ricchezza di Creta era il dominio dei mari, denominata “talassocrazia”. A partire dal 2000 a.C. furono costruiti i primi palazzi della città di Cnosso, Festo e Mallia. Il palazzo di era il perno di tutta la vita. A Creta la scrittura che si usava era la “lineare A”, non ancora decifrata. Cosa stupisce di Creta era l’aspetto pacifico. I palazzi, pur essendo magnifici, erano senza fortificazioni.
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CAPITOLO 3 I Micenei erano una popolazione indoeuropea, giunta in Grecia intorno al 1900 a.C. I Micenei di Grecia e quelli installatisi a Creta utilizzarono a scrittura “Lineare B”, non altri che un dialetto greco. I Micenei sono gli antenati dei Greci. I palazzi dei Micenei erano situati in altura, circondate da mura ciclopiche. Di queste magnificenze ne parla Omero nell’Iliade e nell’Odissea. Fino al secolo scorso si pensava che i due poemi fossero frutto della fantasia di Omero. Ma Heinrich Schliemann, commerciante tedesco, basandosi su cosa dicevano i poemi, trovò nel 1870 Troia e nel 1876 Micene. L’Iliade e l’Odissea non sono opere di un unico autore. I poemi omerici sono il frutto di un lungo processo di sedimentazione, di composizioni e di rielaborazioni poetiche, trasmesse oralmente, da generazioni e generazioni di aedi (cantori) o rapsodi (cucitori di canti). Heinrich Schliemann
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CAPITOLO 4 Nell’Iliade e l’Odissea si conservano elementi che ricordano l’età micenea. Il “catalogo delle navi” cioè l’elenco delle forze achee in campo a Troia, descrive un quadro delle “potenze” micenee. La società era così divisa: al vertice stava un signore (chiamato wanax), lo affiancavano un comandante militare, un’aristocrazia guerriera e sacerdotale, una schiera di scribi e alla base si trovavano artigiani e contadini. L’economia aveva soprattutto un carattere agricolo. Tra i prodotti artigianali avevano rilievo i tessuti (lana e lino) e la metallurgia del bronzo. L’oreficeria micenea raggiunse quella cretese. Quanto alla guerra di Troia, ci sono varie storie sulle quali siano state le cause, la più concreta è quella che dice che gli Achei organizzarono una spedizione militare a scopo di saccheggio.
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