«E voi chi dite che io sia» (Marco 8,27-30) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale 2015-2016.

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1 «E voi chi dite che io sia» (Marco 8,27-30) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale 2015-2016

2 Strumenti per capire Finisce la terza ed inizia la quarta sezione del Vangelo di Marco (8,27­10,52): il cammino verso Gerusalemme.

3 È collocata tra due guarigio­ni di ciechi (Mc 8,22-26 e 10,46-52) e comprende le tre predizioni della passione, morte e risurrezione la prima Mc 8,31; la seconda Mc 9,31; la terza Mc 10,33-34).

4 v. 27 Cesarea di Filippo. Così chiamata per distinguerla da Cesarea Marittima.

5 È l’odierna Baniàs, vicino alle sorgenti del Giordano, ai pie­di del monte Hermon, ai limiti settentrionali della Terra Santa. Regio­ne pagana, punto di partenza della «salita» verso Gerusalemme.

6 v. 29 E voi. Cfr. Mc 4,11: cui «è stato confidato il mistero del regno di Dio».

7 Cfr. pure Mt 16,17: «Beato te, Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli».

8 - chi dite che io sia? La risposta di Pietro: «Tu sei il Cristo» rappresen­ta il punto centrale del Vangelo di Marco (cfr. Gv 6,69).

9 Essa sorpassa e trascende le opinioni della gente (Giovanni il Battista, Elia, uno dei profeti).

10 Dichiarando Gesù il Cristo (christos, mashiah, l’unto, il con­sacrato), Pietro afferma che in lui Dio porta a compimento le Scrittu­re, rispondendo all’attesa secolare di Israele.

11 Gesù non è soltanto un araldo dell’era messianica, ne è l’instauratore, il Messia.

12 La «confessione» di Pietro è esatta, ma incompleta: manca ancora la compren­sione del Messia quale servo sofferente (Is 52,13-53,12).

13 v. 30 E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. Altro esempio di ordine di silenzio, frequente in Mc (1,34; 5,43; 7,36).

14 Il «segreto messianico» - difficile da rispettare! - viene svelato pro­gressivamente.

15 Piste di riflessione Prima tutti si chiedevano: «Chi è costui?». Ora egli stesso ci do­manda: «Chi sono io per te?». Fino a quando ci poniamo questio­ni su di lui, non comprenderemo nulla! Cominciamo a capire qual­cosa quando ci lasciamo porre in questione.

16 Non lui, ma noi siamo chiamati a dichiararci. Finora ci ha fatto la sua proposta; ora chie­de la nostra risposta: «Rispondimi, e ti risponderò».

17 Sovente non cerchiamo lui, ma i suoi doni, e lo identifichiamo con questi, riducendolo a un idolo, attaccapanni dei nostri desi­deri o fantasma delle nostre paure.

18 Tentiamo sempre di ridurre i pensieri di Dio ai nostri pensieri, di­fendendoci dalla novità sconvolgente che vuole portarci.

19 Gesù, Pa­rola di Dio viva e operante, è troppo spesso catalogato con le eti­chette della nostra pigrizia mentale, relegato a fantasma del passato.

20 La domanda fondamentale, che lui mi rivolge personalmente, è questa: «Chi sono io per te? Cosa significo per la tua vita? Sono il tuo Salvatore e il tuo Dio, il tuo desiderio e il tuo mistero assolu­to?

21 Ti lasci mettere in discussione da me, sei disposto ad amarmi e - a seguirmi, per stare sempre con me, così come sono, anche quan­do sarò con te là dove non pensavi, ti salverò come non credevi, e mi scoprirai come non mi conoscevi?».

22 La fede è la mia risposta a questa domanda, che resta sempre aperta, lasciando nella provvi­sorietà ogni mia risposta.

23 Suggerimenti per pregare Chiedere di conoscere chi è lui per noi, che peso ha nella nostra vita. È il nostro Salvatore, la nostra speranza, il nostro desiderio?

24 Ringraziare Gesù per il pane quotidiano della sua Parola e della sua Presenza fra noi, stimolo continuo e pressante a convertirci e a condividere il cammino con i nostri fratelli.

25 Aiutami, Signore, a non fermarmi in una fede «per sentito dire», ma do­nami il coraggio di chiedermi chi sei tu per me, se nella tua croce scorgo davvero colui che mi salva e se nella tua risurrezione intravedo il com­pimento della mia speranza. Amen.