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Introduzione a Oracle 9i

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Presentazione sul tema: "Introduzione a Oracle 9i"— Transcript della presentazione:

1 Introduzione a Oracle 9i
Parte I © 2007 Gallo Odorisio –

2 Introduzione Database e DBMS: definizioni Database: un archivio di dati, riguardanti uno stesso argomento o più argomenti correlati tra loro, strutturato in modo tale da consentire la gestione dei dati stessi da parte di applicazioni software (l'inserimento, la ricerca, la cancellazione ed il loro aggiornamento) DBMS: Data Base Management System è un sistema software per la gestione delle basi dati © 2007 Gallo Odorisio –

3 DDL (Data Description Language): definisce la struttura degli archivi
Introduzione Database e DBMS: definizioni I linguaggi di programmazione che permettono al DBMS di interfacciarsi con l’utente si dividono in tre categorie: DDL (Data Description Language): definisce la struttura degli archivi DML (Data Manupulation Language): si occupa dell’elaborazione e della modifica delle informazioni registrate QL (Query Language): permette di effettuare delle interrogazioni, cioè delle ricerche sugli archivi. © 2007 Gallo Odorisio –

4 I tre livelli di astrazione:
Introduzione I tre livelli di astrazione I tre livelli di astrazione: Il livello fisico: è formato dalle strutture di memoria di massa e dai dati che esse contengono, inclusi quegli elementi che consentono l’accesso ai dati stessi, come indici, puntatori ecc. Il Livello concettuale: corrisponde alla definizione della struttura logica dell’archivio mediante un modello astratto. È il livello mediante il quale il DBMS s’interfaccia all’utente. Il modello è formato da entità. Ogni entità possiede degli attributi. Il Livello esterno: che consente al DBMS di gestire gli accessi e le autorizzazioni ai dati. © 2007 Gallo Odorisio –

5 Il modello Entità-Relazione (ER) è un modello concettuale basato su:
Introduzione Il modello entità relazioni Il modello Entità-Relazione (ER) è un modello concettuale basato su: entità attributi relazioni Un’entità è un soggetto reale che si vuole rappresentare da un punto di vista concettuale; un insieme di entità correlate tra loro costituisce un ‘set di entità’. Ciascuna entità possiede inoltre delle proprietà caratteristiche, chiamate attributi, il cui valore varia all’interno di un particolare dominio, chiamato range. Tra due entità è possibile individuare delle relazioni, cioè dei legami che le uniscono. © 2007 Gallo Odorisio –

6 Introduzione Il modello entità relazioni La chiave è quindi un meccanismo che garantisce l’identificazione delle varie occorrenze delle entità, indicando col termine occorrenza il valore assunto dagli attributi in un particolare istante cioè quello che, nel linguaggio del modello ER, viene indicato col termine tupla. A tal fine, la chiave deve rispondere a due requisiti fondamentali: univocità: in qualunque istante non devono esistere due tuple che presentano lo stesso valore della chiave minimalità: l’attributo o l’insieme di attributi non deve poter essere ridotto di un attributo senza che venga persa la caratteristica di univocità © 2007 Gallo Odorisio –

7 il rettangolo per indicare le entità il rombo per le relazioni
Introduzione Il modello entità relazioni Il simbolismo del modello Entità Relazioni prevede l’utilizzo di quattro oggetti: il rettangolo per indicare le entità il rombo per le relazioni l’ellisse per gli attributi le frecce per indicare i rapporti tra le relazioni e le entità Entità Relazione Attributo Rapporti © 2007 Gallo Odorisio –

8 Introduzione Il modello entità relazioni Fra i rapporti è importante quello che specifica che un’entità B è un tipo particolare di un’altra entità A (rapporto IS-A, “È un…”); questo tipo di rapporto implica che B erediti tutti gli attributi di A, ma può anche possederne alcune caratteristiche che A non possiede. Matricola Tabella voti Matricola Nome Voti Studenti IS-A Maturandi Pagelle © 2007 Gallo Odorisio –

9 Introduzione Il modello relazionale Il Modello Relazionale (E. F. Codd ) è un modello concettuale che permette di descrivere nuove entità partendo da entità primarie; si ha così la suddivisione del problema in molteplici strutture logiche in grado di soddisfare le diverse esigenze dell’utente Eliminazione della ridondanza, cioè l’eliminazione delle informazioni duplicate © 2007 Gallo Odorisio –

10 Dati tre attributi definiti nel seguente modo: A = (a1, a2, a3)
Introduzione Il modello relazionale Il modello di E. F. Codd trova il suo fondamento nella teoria degli insiemi secondo cui una ‘relazione’ è un sottoinsieme del prodotto cartesiano di una lista di domini astratti. Dati tre attributi definiti nel seguente modo: A = (a1, a2, a3) B = (b1, b2) C = (c1, c2, c3) Il prodotto cartesiano sarà: ABC = {(a1 b1 c1), (a1 b1 c2), (a1 b1 c3), (a1 b2 c1), (a1 b2 c2), ...} © 2007 Gallo Odorisio –

11 la relazione è una tabella
Introduzione Il modello relazionale La ‘relazione’ nel modello relazionale è un sottoinsieme del prodotto cartesiano ne deriva che: la relazione è una tabella ogni tabella è formata da righe (tuple) e colonne; l’intestazione delle colonne rappresentano gli attributi, mentre l’insieme degli attributi costituisce lo schema della relazione (c.d. schema relazionale); ogni attributo può avere, di volta in volta, un particolare valore previsto da un particolare dominio astratto (range); il dominio attivo è formato dall’insieme di tutti i valori delle tuple. © 2007 Gallo Odorisio –

12 Operatori relazionali: selezione proiezione join
Introduzione Gli operatori relazionali Applicando a delle relazioni di base degli ‘operatori’ è possibile ricavare delle relazioni virtuali. Operatori booleani: unione intersezione differenza complemento Operatori relazionali: selezione proiezione join © 2007 Gallo Odorisio –

13 Introduzione Gli operatori relazionali Si dice unione di r con s la relazione formata da tutte le tuple appartenenti a r e a s Si dice intersezione di r con s la relazione formata solo dalle tupe comuni sia a r che a s (ricordando che tuple uguali vengono considerate una sola volta). Operatori booleani Si dice differenza fra r e s la relazione formata da tutte e solo le tuple appartenenti ad r ma non a s Si dice complemento di una relazione r, la relazione formata da tutte e solo le tuple appartenenti al dominio di r ma non a r © 2007 Gallo Odorisio –

14 Operatori relazionali
Introduzione Gli operatori relazionali Si dice selezione su una relazione r in base alla condizione Y la relazione formata da tutte e solo le tuple appartenenti a r il cui attributo A corrisponde alla condizione Y(A)=a1 Si dice proiezione della relazione r sullo schema P la relazione p dello schema P composta da tutte le tuple appartenenti a r secondo lo schema P Operatori relazionali Si dice join fra le relazioni r1,r2,…..rn aventi uno o più attributi in comune la relazione formata dal prodotto cartesiano tra le tuple delle n relazioni di partenza i cui attributi comuni verificano una condizione Y © 2007 Gallo Odorisio –

15 Introduzione La normalizzazione La normalizzazione è il processo mediante il quale gradualmente si tende ad eliminare le duplicazioni all’interno di una relazione. Una relazione è in Prima Forma Normale (1NF) se e solo se tutti i suoi attributi sono valori atomici. La 2NF (Second Normal Formal) stabilisce che gli attributi di una relazione non devono essere ridondanti La 3FN impone che un attributo non può dipendere da un attributo che non sia a sua volta ‘chiave primaria’ © 2007 Gallo Odorisio –


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