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Chronos Jpdl Designer versione 1.0

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Presentazione sul tema: "Chronos Jpdl Designer versione 1.0"— Transcript della presentazione:

1 Chronos Jpdl Designer versione 1.0
WORKSHOP Chronos Jpdl Designer versione 1.0 Progetto ELISA Introduzione all’utilizzo dello strumento di disegno Chronos Bologna, 17 settembre 2009

2 Agenda Introduzione Lo strumento di disegno
Creazione di un nuovo progetto Struttura del progetto Creazione di una catena Chronos Menù delle catene Manuali Menù delle catene Automatiche Configurazione dei nodi Costruzione dell’archivio .par Esercizi Domande

3 Introduzione 1/2 Obiettivo: mostrare l’utilizzo dello strumento di disegno di una catena Chronos. Una catena Chronos è un insieme di attività correlate finalizzate al raggiungimento di un obiettivo. La catena viene eseguita dall’ Engine Chronos. L’Engine Chronos è un componente software che mantiene lo stato delle catene in esecuzione assegnando incarichi a persone ed applicazioni. Il WorkFlow Management System (WFMS) è un componente software che, a fronte di una descrizione formale del processo di business, mantiene lo stato dei processi in esecuzione assegnando incarichi a persone ed applicazioni. Il Business Process Management (BPM) è l’insieme di attività necessarie per definire, ottimizzare, monitorare e integrare i processi aziendali, al fine di creare un processo orientato a rendere efficiente ed efficace il business dell’azienda. Solitamente ci si riferisce alla descrizione formale come al process definition (definizione del processo) mentre i processi in esecuzione vengono chiamati process instance (istanza del processo). Una definizione di processo è costituita da un’insieme di attività (activity) che rappresentano gli stati in cui può evolvere il processo. Questi stati possono rappresentare sia richieste di elaborazioni ad altri applicativi sia richieste di intervento da parte di personale umano. Lo strumento di disegno consente di fornire una descrizione formale di un processo di business. Il Process Designer è un applicazione esterna tramite la quale si sviluppano i processi. Lo sviluppo di un processo coincide con la definizione grafica dello stesso, attraverso il Designer.

4 Introduzione 2/2 Lo strumento di disegno consente di fornire una descrizione formale di una catena. Al termine del progetto viene prodotto un file xml che rappresenta il flusso del processo Il Designer converte la rappresentazione grafica della catena in un formato testuale Lo sviluppo di una catena coincide con la definizione grafica della stessa, attraverso il Designer.

5 Lo strumento di disegno
è un plug-in di Eclipse fornisce un ambiente per la definizione formale di una catena permette di progettare sia catene manuali che automatiche Il plug-in offre: una nuova perspective nuovi pannelli grafici una lista di componenti di disegno da utilizzare per la definizione dei proprie catene

6 Creazione di un nuovo progetto
Dal menù File scegliere New, Project, quindi “CHRONOS JPDL” e selezionare “New Chronos Project” Premere “Next” Inserire il nome del progetto e scegliere il percorso (di default corrisponde al workspace corrente). Cliccando su next si accede alla finestra successiva. La finestra richiede di indicare la locazione di un engine jBPM da cui prelevarne la configurazione. Terminata la configurazione premere su “Finish”

7 Struttura del progetto
Nel pannello “Package Explorer” sarà visibile il nuovo progetto costituito dalle seguenti cartelle: src/main/jpdl: contiene le definizioni delle catene src/test/java: contiene una classe di test src/main/config: contiene un file hibernate di default src/main/java: si possono inserire eventuali handler personalizzati (versioni future – nodo java)

8 Creazione di una catena Chronos
La strumento di disegno consente di definire sia Catene Manuali che Catene Automatiche Una Catena Automatica contiene nodi che non richiedono l’intervento umano per l’avanzamento del processo. Una Catena Manuale contiene almeno un nodo che richiede un’interazione con un operatore per consentire al processo di avanzare al nodo successivo. La procedura per creare catene manuali o catene automatiche è la medesima.

9 Menù delle catene Manuali
permette di selezionare nell’area di disegno i componenti inseriti per visualizzarne la configurazione o poterli spostare, eliminare o rinominare permette di selezionare più componenti nell’area di disegno, questa operazione consente lo spostamento di un blocco del disegno o la sua cancellazione tramite il pulsante ‘canc’ della tastiera. consente di posizionare uno step ‘Start State’ che individua il punto di avvio della catena. Lo strumento di disegno permette di inserire uno e un solo ‘Start State’. consente di posizionare uno step ‘End State’ che individua il punto di terminazione della catena. E’ possibile inserire più nodi End. consente di posizionare uno step ‘Fork’ che consente l’esecuzione di due o più flussi in parallelo. raccoglie i vari percorsi paralleli attendendo la loro completa esecuzione per poter procedere con lo step successivo. consiste nell’inserire logiche di cicli o di opzionalità nelle catene. Uno step ‘Decision’ permette di valutare una espressione booleana e in base alla sua veridicità o meno scegliere tra due o più percorsi alternativi. permette la definizione di una procedura o funzione Pl-Sql. che permette la definizione di comandi sql. Possibili comandi sono: CREATE, INSERT, DELETE, UPDATE, DROP. Non è possibile eseguire la SELECT. permette l’esecuzione di comandi del sistema operativo, come creazioni/eliminazioni/copie/spostamenti di cartelle e files, nonché esecuzioni di qualsiasi tipologia di processo. permette la definizione di uno step umano ovvero un’operazione destinata ad un operatore con uno specifico ruolo che avrà il compito di prendersi in carico l’esecuzione dello step e dichiararne l’esito finale. invia una mail all’indirizzo configurato. consente di collegare due steps definendo così il flusso di esecuzione. Ad una ‘Transition’ può essere assegnato un nome in modo da poter essere utilizzato nel nodo Decision come indicatore di quale percorso intraprendere dopo la valutazione dell’espressione.

10 Menù delle catene Automatiche
Il menù della catena automatica ha molti componenti in comune con quello manuale. Nel menù automatico è assente il nodo HumanTask mentre è presente il nodo Process State. Il nodo Process State individua la chiamata di una sottocatena specificata nella configurazione dello step.

11 Sezione Properties La sezione ‘Properties’ consente di configurare:
la catana Chronos le variabili globali i singoli nodi I parametri configurabili variano in base al componente selezionato nell’area di disegno. Due sottosezioni sono sempre visibili: General che consente di nominare il componente selezionato e di associarne una descrizione Global Variables che permette di configurare le variabili globali della catena

12 Configurazione delle Global Variables
La form consente di definire le variabili globali ed è costituita dai seguenti campi: Move: consente cambiare la posizione della variabile all’interno della tabella. Name: nome della variabile. Label: etichetta della variabile Type: i possibili tipi sono String, Number, Date e Alias AliasSubType: per definire il tipo di Alias nel caso in cui il Type sia ‘Alias’ Default Value: valore di default della variabile Required: check-box che indica se la variabile è obbligatoria Editable: check-box che indica se la variabile è modificabile Hidden: check-box che indica se la variabile è nascosta rispetto all’interfaccia utente Allowed Values: contiene una lista di valori accettati separati dal carattere virgola

13 Viabili globali obbligatorie
Per ogni catena occorre definire alcune variabili globali. In presenza di nodi SHELL, SQL e PL-SQL occorre definire almeno due variabili globali: una di tipo ‘Alias’ ed una di tipo ‘String’. La prima definisce la configurazione della connessione del DB, la seconda è utilizzata come variabile di output. In presenza di nodi Human Task occorre definire altre due variabili di tipo stringa: la prima per contenere l’esito dell’operazione e la seconda per tener traccia di un eventuale commento dell’operatore. Alias ALIAS_ORACLE_TEST

14 Nodo Decision Determina il successivo nodo da eseguire valutando un'espressione JSF EL. Per configurare il nodo decison occorre selezionarlo e accedere alla sottosezione ‘Handler’ nella sezione ‘Properties’. Il campo Expression consente di inserire la condizione da valutare per scegliere la prossima transition da eseguire. Esempio di sintassi: #{(A>B  && (B==C || C-1==7 || Z=="ELISA")) ? 'ramo1' : 'ramo2'} dove A, B, C e Z sono variabili globali e ramo1 e ramo2 sono i nomi delle due transition uscenti. JSF(Java Server Faces ) EL (Expression Language)

15 Nodo PL-SQL Per configurare il nodo PL-SQL occorre selezionarlo e accedere alla sottosezione ‘Local Parameters’ nella sezione ‘Properties’. Il form consente di specificare i parametri necessari a configurare il nodo: Type: specifica se si vuole chiamare una funzione o una procedura Alias: indica la variabile che contiene parametri di connessione ad DB Return: variabile in cui memorizzare il valore restituito (solo function) Return Type: tipo del valore restituito (solo function) Call: nome della funzione/procedura da invocare Is ‘Pause’ Accepted: menù a tendina che permette di dichiarare se la procedura/funzione gestisce o meno l’invocazione di un comando di pausa sull’engine. Parameters’ List: parametri di ingresso/uscita alla funzione/procedura

16 Nodo SQL Per configurare il nodo SQL occorre selezionarlo e accedere alla sottosezione ‘Local Parameters’ nella sezione ‘Properties’. Il form consente di specificare i parametri necessari a configurare il nodo: Alias: specifica la variabile che contiene parametri di connessione ad DB Output: variabile globale in cui memorizzare l’esito dell’esecuzione Queries: lista di query SQL separate dal carattere ‘;’ Parameters’ List: lista parametri SQL utilizzabili secondo la notazione $<posizione> Esempio di utilizzo dell’uscita di un nodo sql in un nodo decision. #{esito == ‘applfaulted’} #{esito == ‘applcompleted’}

17 Nodo Shell Per configurare il nodo SHELL occorre selezionarlo e accedere alla sottosezione ‘Local Parameters’ nella sezione ‘Properties’. Il form consente di specificare i parametri necessari a configurare il nodo: Output: variabile globale in cui memorizzare l’output Script: lista dei comandi shell separati da “invio” Is ‘Pause’ Accepted: menù a tendina che permette di dichiarare se la sequenza di comandi gestisce o meno l’invocazione di un comando di pausa sull’engine. Parameters’ List: Lista parametri utilizzabili nello script secondo la notazione $<posizione>

18 Nodo Mail Per configurare il nodo mail occorre selezionarlo e accedere alla sottosezione ‘Mail Info’ nella sezione ‘Properties’. Il form consente di specificare i parametri necessari a configurare il nodo.

19 Nodo Process-State Per configurare il nodo Process-State occorre selezionarlo e accedere alla sottosezione ‘Subprocess’ nella sezione ‘Properties’. Il form consente di specificare i parametri necessari a configurare il nodo: Subpro. Name: nome “esatto” della sottocatene da invocare Verison: se si intende specificare una particolare versione della sottocatena Define used var.: mapping tra le variabili globali della catena padre e della sottocatena

20 Nodo Human-Task Per configurare il nodo Human-Task occorre selezionarlo e accedere alla sottosezione ‘Local Parameters’ nella sezione ‘Properties’. Il form consente di specificare i parametri necessari a configurare il nodo: Grant: ruolo utente a cui è destinata l’esecuzione Comment: variabile globale che memorizza il commento dell’operatore Result: variabile globale destinataria dell’esito dell’esecuzione Max Ready Time: massimo tempo di attesa per la presa in carico Max Exe Time: massimo tempo di esecuzione Esempio di utilizzo dell’uscita di un nodo sql in un nodo decision. #{esito == ‘applfaulted’} #{esito == ‘applcompleted’}

21 Costruzione dell’archivio .par

22 Esercitazione Esercitazione

23 Domande?


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