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PubblicatoGiacinta Melis Modificato 10 anni fa
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Misurare la buona vita, il Pil non è tutto Donato Speroni
“Everything should be made as simple as possible, but not simpler”. Albert Einstein Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
Di che cosa parliamo? Perché rischiamo “tempesta perfetta” La risposta: “New global”, la globalizzazione intelligente Perché nel mondo si vuole andare “oltre il Pil” Significato e problemi delle nuove metriche Esperimenti in corso, nazionali e internazionali Il nuovo “Benessere equo e sostenibile” italiano I possibili impatti sulla politica Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Che cosa è la “tempesta perfetta”
Nel 2009 John Beddington, capo dei consulenti scientifici del governo inglese, annunciò una situazione ingovernabile entro il 2030 Altri esperti sono anche più pessimisti: demografia, esaurimento delle risorse, cambiamenti climatici e migrazioni di massa possono avere un impatto devastante entro pochi anni Le innovazioni tecnologiche possono aiutare, faranno vivere in un mondo oggi impensabile nel 2050, ma non risolvono i problemi dei prossimi vent’anni Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Come affrontare “the perfect storm”?
I cambiamenti dei comportamenti individuali sono già in atto, anche se in modo caotico e spesso inefficace Le imprese danno sostanza alla “corporate social responsibility”, in passato pura apparenza, lavorando anche con organizzazioni ambientaliste La politica ha un ruolo indispensabile: a livello locale, nazionale ma anche come governance globale QUESTO E’ QUELLO CHE INTENDIAMO PER RISPOSTA NEW GLOBAL Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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I punti critici nei prossimi anni
Il riscaldamento climatico, oltre i due gradi: molti Paesi stanno già preparando “adaptation plans” Le città: già oggi ci vive più di metà della popolazione mondiale e la transizione verso le “smart towns” è fondamentale Un diverso consumo di energie e materiali, utilizzando al meglio le nuove tecnologie La “bomba africana” che entro il secolo farà crescere la popolazione mondiale a dieci miliardi Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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L’economia globale costringerà a nuovi comportamenti
Entro il 2030, quattro dei sette miliardi di abitanti della Terra vorranno (e potranno raggiungere) consumi al nostro livello Il Pianeta non regge questa pressione sulle risorse: il problema non è più soltanto “il picco del petrolio”, ma il “picco di tutto il resto” La “governance globale” è debole, ma indispensabile, per trovare soluzioni “dopo Kyoto” Anche in Italia si discute di “carbon tax” Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Saremo tutti più poveri? Dipende…
Certamente dovremo far fronte ad aumento dei costi delle materie prime Dovremo abituarci a utilizzare al meglio le risorse naturali, a cominciare dall’acqua Gli adattamenti climatici comporteranno grandi investimenti, quindi bisogno di capitali Le nuove tecnologie aiuteranno, ma sconvolgeranno il mercato del lavoro, facendo aumentare il bisogno di politiche sociali di riequilibrio Questo è il contesto delle nuove metriche “oltre il Pil” Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Premessa: perché la statistica: conta sempre di più. Ma possiamo fidarci? “Una volta la politica veniva prima dei numeri, oggi sono i numeri che fanno la politica e la politica è l’arte di adeguarsi ai numeri”. Chi l’ha detto? Perché è vero? Ma quanto è credibile la statistica ufficiale? Le regole del gioco: Standard internazionali Calendario prefissato dei rilasci Controlli europei (che non sempre funzionano, vedi Grecia) La differenza tra statistica e sondaggi. Attenti a: Criteri di campionamento lntervallo di confidenza e margine di errore Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012 8
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La“statistica del 21° secolo”: Raccogliere, elaborare, diffondere dati che: siano condivisi ed effettivamente utili per le scelte politiche e il controllo democratico consentano confronti internazionali ma rispecchino anche le specificità locali Siano non soltanto “statistica” ma anche “societistica”: attenzione non solo alle informazioni “per il Principe”, ma agli individui, al sociale, all’ambiente Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Superamento del Pil: se ne parlava già nel 1968: il famoso discorso di Bob Kennedy Per troppo tempo e in misura troppo intensa abbiamo subordinato i valori individuali e collettivi alla mera accumulazione dei beni materiali. Il nostro Prodotto interno lordo (Pil) include anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le carneficine sulle nostre strade. Comprende le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per la gente che le viola. Conteggia la distruzione delle sequoie e la perdita delle nostre bellezze naturali nell’urbanizzazione caotica. Al tempo stesso, il Pil non tiene conto della salute dei nostri bambini, della qualità dell’educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non include la bellezza della nostra poesia, la forza dei nostri matrimoni, l’intelligenza del nostro dibattere pubblico o l’integrità delle nostre autorità. Non misura né il nostro spirito né il nostro coraggio, e neppure la nostra devozione al Paese. In poche parole, misura tutto, fuorché quello che rende la vita degna di essere vissuta. Ci può dire tutto dell’America, tranne il perché siamo orgogliosi di essere americani. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Che cosa è successo in questi 40 anni?
Il movimento degli indicatori sociali ha posto l’accento sui dati non economici Si è cominciato a misurare la felicità individuale (scala di Cantril) e si sono scoperti riscontri oggettivi al benessere percepito Il paradosso di Easterlin ha messo in evidenza che oltre un certo livello la felicità non cresce col reddito ma dipende da altri fattori Alcuni economisti (Bartolini) affermano anzi che gli incrementi di Pil distruggono felicità Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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I ruoli nella rivoluzione statistica
I Millennium Development Goals (obiettivi Onu al 2015) hanno rappresentato un grande tentativo globale. Quest’anno si è discusso sui risultati a 10 anni dal lancio. La pressione “dal basso” per elaborare nuovi indici di benessere si è fatta sempre più forte, soprattutto nei Paesi democratici. Gli indicatori sociali si sono moltiplicati, sono diventati più tempestivi, affiancano statistiche di “subjective well being” (swb) basate sull’autopercezione a rilevazioni oggettive (disoccupazione, condizioni abitative, speranza di vita in buona salute ecc.). Il progetto Measuring Progress dell’Ocse fa periodicamente il punto su quello che avviene nel mondo. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Il 2009 è il punto di svolta oltre 40 anni dopo il discorso di Bob Kennedy, nel giro di pochi mesi: In Francia la commissione Stiglitz – Sen – Fitoussi ha analizzato il processo e presentato proposte tecniche di miglioramento Il G 20 di Pittsburgh ha invitato a elaborare metriche nuove L’Unione Europea ha lanciato il progetto “Beyond Gdp” A Busan (Corea) l’Ocse ha mobilitato 2000 tra statistici, economisti, politici, Ong, di 100 paesi in un grande congresso sulle “misure del progresso” e ha lanciato “wikiprogress” Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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La differenza col passato è politica
La crisi economica ha accentuato le contraddizioni tra ripresa dello sviluppo, qualità della vita e sostenibilità Sarkozy ha voluto la commissione Stiglitz perché ha colto l’ impossibilità di continuare col vecchio modello di sviluppo (così dice Stiglitz che aveva fallito con Clinton) Gli impegni assunti I “tavoli nazionali” tra gli stakeholders (“portatori d’interesse”) dovrebbero calare la riforma Stiglitz nelle realtà nazionali. Diversi Paesi, dalla Gran Bretagna alla Cina, hanno dichiarato di voler misurare la felicità dei propri concittadini Gli statistici europei stanno elaborando un progetto comune, sotto la guida dell’Istat, perché è importante mantenere la possibilità di controlli internazionali. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Oltre il Pil: tre linee di ricerca (rapporto Stiglitz, ma non solo)
Migliorare le informazioni diffuse dalla contabilità nazionale Misurare la felicità individuale e le sue correlazioni con dati oggettivi di benessere, sui quali comunque migliorare le informazioni Valutare la sostenibilità per le generazioni future Un interrogativo di fondo: E’ davvero possibile arrivare a un indice unico del benessere sostitutivo del Pil? Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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C’era una volta (e c’è ancora) il Prodotto interno lordo…
Si è cominciato a calcolarlo dopo la crisi del ’29 e la sua elaborazione ha avuto un impulso con la seconda guerra mondiale Nel tempo è diventato qualcosa che non doveva essere secondo gli ideatori Kuznets e Keynes: una misura onnicomprensiva di ricchezza Molti vorrebbero “abolire il Pil”, ma non è così facile perché abbiamo comunque bisogno di una “contabilità nazionale” Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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La contabilità nazionale
E’ una branca della statistica che misura le macrograndezze, attraverso il Conto delle Risorse e degli Impieghi Non deve quindi essere confusa con la contabilità di Stato che riguarda solo la pubblica amministrazione Utilizza tutte le variabili a disposizione della statistica pubblica: produzione, lavoro, ecc. Dà il polso della produzione di ricchezza di un sistema: il Pil, Prodotto interno lordo = GDP, Gross Domestic Product Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Il conto delle risorse e degli impieghi
Prodotto interno lordo Importazioni RISORSE Esportazioni Investimenti lordi Consumi finali IMPIEGHI Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Il prodotto interno lordo misura...
Anche l’economia sommersa perché si tratta di una stima a tavolino Fatica a valutare adeguatamente la produttività della pubblica amministrazione Non misura: determinate prestazioni quali il lavoro familiare le economie parallele: criminalità, prostituzione Il depauperamento delle risorse ambientali La qualità della vita: spendere per fare sport o per serrature di sicurezza è la stessa cosa E’ “lordo” in quanto non tiene conto del consumo dei capitali (a differenza dei bilanci d’impresa che prevedono l’ammortamento) Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Linee di miglioramento: 1)Integrare, non rottamare il Pil
Il calcolo del Gdp (gross domestic product: il Pil in inglese) segue criteri definiti internazionalmente che favoriscono la confrontabilità tra i Paesi Più significativo del Pil pro capite il reddito effettivamente disponibile per le famiglie e quello corretto dai servizi pubblici, il lavoro domestico, il tempo libero E’ utile indagare sulle mediane (che ci dicono come sta la famiglia o l’individuo “di mezzo”) e non solo sulle medie E’ utile valutare il Prodotto interno al netto dei consumi di capitale La contabilità nazionale resta fondamentale per misurare la ricchezza prodotta ma va corredata da “conti satellite” Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Linee di miglioramento: 2) nuove misure di benessere e felicità
La Gallup, ma anche altri (Australia, per esempio) misura benessere soggettivo (Swb) con la scala di Cantril: da zero a dieci quanto sei soddisfatto della tua vita? E’ una misura con molti difetti. Però è utile Il benessere oggettivo non è facile da misurare: per esempio, qual è il tasso ottimale di divorzio? Anche il suicidio può avere significati diversi nelle diverse società Le correlazioni tra benessere soggettivo e valutazioni sui campi (“domini”) che lo influenzano (soldi, salute, famiglia, amici, sicurezza, fiducia in chi governa, religiosità, ambiente ecc.) forniscono un profilo interessante di ciascuna comunità. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Confronto (opinabile ma interessante) tra le classifiche Gallup e quelle Fmi Paese Felicità 2008/9 (data base Gallup ) Rispetto a 2 anni prima... Rispetto al Pil pro capite 09 (Fmi) Danimarca 1 = +15 Stati Uniti 14 -3 -9 Brasile 18 +22 +48 Italia 36 -14 -7 Cina 121 -29 -39 Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Linee di miglioramento: 3) Misurare le misura della sostenibilità
In pratica la sostenibilità rispecchia lo “stato patrimoniale” di un sistema Paese, esteso a comprendere le variazioni del: capitale economico capitale ambientale e la biodiversità capitale umano (livelli di educazione e formazione: Pisa, Program for international student assessment, ecc. capitale sociale (reti di relazioni, adesione ai valori collettivi) Soprattutto per l’ambiente, ci sono numerosi indici che aiutano a capire se la produzione di oggi danneggia il futuro: taglio foreste tropicali, depauperamento riserve ittiche ecc. Nessuna misura è davvero soddisfacente, anche perché quasi tutte si concentrano sulla sostenibilità ambientale, ma nessuno ci fornisce un modello di sostenibilità sociale Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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“Oltre il Pil” due anni dopo la commissione Stiglitz
L’impianto del rapporto Stiglitz è confermato:. Occorre: Arricchire le informazioni sulla produzione e distribuzione della ricchezza Corredarle da altre informazioni relative al benessere (“felicità”) Misurare la sostenibilità, attraverso la misura delle variazioni di capitale economico, ambientale, umano e sociale Sono emersi però numerosi problemi Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Oltre il Pil? Sì, ma con meno illusioni
La contabilità nazionale garantisce la confrontabilità internazionale ed è in continuo miglioramento. Perdono terreno i teorici della “misura della felicità” Abbiamo bisogno di più dati condivisi, soprattutto sul capitale sociale e umano. Giovannini (Istat) : “non abbiamo una teoria della rivoluzione”. Sappiamo cioè a quali condizioni l’economia può avere un tracollo o quando un ecosistema diventa insostenibile, ma non quando un sistema sociale diventa ingestibile. E le rivoluzioni ci prendono di sorpresa. C’è un consistente problema di investimenti, perché i dati sociali sui quali si costruiscono le misure del benessere sono quasi sempre meno tempestivi dei dati economici . Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Oltre il Pil? I punti ancora da risolvere
E’ possibile contrapporre al Pil un superindice che aggreghi tutti gli indicatori dei singoli domini? Finora lo ha fatto solo Il Canada con il Canadian Index of Well Being e (in parte) il Bhutan con il suo Gross National Happiness Index Oppure è meglio presentare un cruscotto di indicatori, statisticamente più corretto, ma di minore effetto mediatico? Nella misura del benessere, quanta importanza dare agli indicatori soggettivi del tipo scala di Cantril (“Quanto sei soddisfatto della tua vita in una scala da 0 a 10?”) Come coniugare gli indicatori del benessere con quelli di sostenibilità, cioè del benessere futuro? Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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E’ possibile sostituire il Pil con un indicatore composito più ampio?
Il tentativo più importante in questa direzione è lo Human Development Index dell’Undp, che include reddito, speranza di vita e “literacy”. Il rapporto diffuso per il ventennale tien conto tra l’altro, di ambiente e governance. Sul sito dell’Undp puoi farti la tua classifica. Nascono anche indicatori “privati” come il Bcfn Index di Barilla: 35% lifestyle, 20% variabili economiche, 15% sostenibilità, 30% componenti sociali e interpersonali Il Buthan parla da anni di Gross National Happiness. Si tratta di una elaborazione rigorosamente matematica, ma ancora sperimentale e molto legata alle specificità locali I due più istituti nazionali di statistica più avanzati nel mondo hanno scelto strade diverse: il Canadian Index of Wellbeing è un indicatore composito, Measuring Australia’s Progress è un “cruscotto” Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Italia: il Bes, benessere equo e sostenibile
Iniziativa Cnel Istat, che condurrà a un primo rapporto entro fine anno Un gruppo di indirizzo che ha proposto i domini Una commissione scientifica che sta scegliendo gli indicatori Interazione con gli utenti attraverso una grande indagine preliminare e il sito misuredelbenessere.it con un questionario (oltre 2mila risposte) e un blog In prospettiva, convegni sul territorio prima di stabilire definitivamente il paniere degli indicatori. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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I domini proposti per il Bes
1) Ambiente 9) Paesaggio e patrimonio culturale 2) Salute 10) Ricerca e innovazione 3) Benessere economico 4) Istruzione e formazione 11) Qualità dei servizi 12) Politica e istituzioni 5) Lavoro e conciliazione dei tempi di vita La proposta integrativa più condivisa: “Qualità del cibo” 6) Relazioni sociali 7) Sicurezza personale 8) Benessere soggettivo Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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In conclusione: la partita è politica
Si vogliono evitare gli errori dei Mdg, con un maggiore coinvolgimento della base. Ma la confrontabilità diventa un problema Ci sono resistenze da parte dei Paesi di nuova industrializzazione alla introduzione di nuove metriche. A cominciare dalla Cina, che però sta cambiando posizione Altri temono che i nuovi indicatori servano solo a far fare bella figura a qualche Paese Il processo però è avviato: il vecchio Pil non basta e deve essere integrato Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Le prospettive delle misure del progresso nel mondo
Attraverso il sito wikiprogress, l’Ocse continua a seguire tutti gli sviluppi nazionali e internazionali Potete costruirvi il vostro indicatore con il Better life index In ottobre a Nuova Delhi si terrà il 4° convegno mondiale sulle misure del progresso Il tema delle misure di sostenibilità sarà certamente trattato anche alla prossima conferenza Rio+20 Uno “sponsorship group” ad hoc del Sistema statistico europeo ha messo a punto un Rapporto finale che verrà discusso in una conferenza a Parigi in giugno. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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E poi ci sono i Millennium development goals da rivedere…
Sta entrando nella fase “calda” il dibattito in sede Onu sul rinnovamento degli Obiettivi del Millennio (Mdg), che scadono al 2015. I mdg sono spesso visti in modo conflittuale rispetto alle misure del progresso. Da parte dell’Un statistical division si è spesso sostenuto che bisogna concentrare l’attenzione su obiettivi di sviluppo,per i Paesi più arretrati, “snobbando” gli obiettivi di benessere (che comprendono anche aspetti come coesione politica, soddisfazione nei rapporti familiari ecc.) che interessano i Paesi più ricchi uniti nell’Ocse In prospettiva potrebbe esserci una divaricazione di obiettivi. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Domanda finale: tutto questo lavoro servirà a migliorare la politica?
Giovannini cita le esperienze di Australia e Nuova Zelanda: ogni provvedimento legislativo viene valutato non solo in base alla sostenibilità economica, ma anche agli impatti sociali e di sostenibilità ambientale . “Sarebbe opportuno riflettere su come dotare il Paese di una sede indipendente (come il General Accountability Office americano) che svolga questo tipo di analisi, eventualmente con il sostegno delle istituzioni (Istat, Banca d’Italia, ecc.) in possesso di informazioni e competenze utili a tal fine”. La proposta di fiscal council non basta“in quanto la valutazione delle politiche deve ricomprendere gli aspetti sostanziali degli interventi e non solo quelli di carattere finanziario”. Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Tuttavia… Più in generale, qualsiasi indicatore statistico, per quanto ben fatto, può avere impatto politico solo se è condiviso. E questo richiede: Consenso tra le diverse parti politiche Attenzione qualificata dai media Cultura statistica nell’opinione pubblica … Insomma, è una bella scommessa! Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Riferimenti bibliografici in inglese sulle misure del progresso
Il rapporto Stiglitz è scaricabile dall’indirizzohttp:// Il sito aggiorna sistematicamente su tutti gli sviluppi nelle misure del progresso Sempre in ambito Ocse, la Better life initiative consente di costruire indici personalizzatihttp:// Gli sviluppi dei Millennium Development Goals sono sul sito Tra le esperienze nazionali, la più importante e completa è rappresentata dal Canadian Index of Well Being : Nonostante molte specificità lontane dalla nostra cultura, è interessante visitare il sito del Bhutan Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Riferimenti bibliografici in italiano sulle misure del progresso
La ricostruzione di tutto il dibattito e dei principali riferimenti bibliografici si trova nel testo dell’audizione del presidente dell’Istat Enrico Giovannini alla Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera del 22 febbraio, scaricabile da Gli sviluppi della messa a punto dell’Indice Bes, benessere equo e sostenibile, da parte di Cnel e Istat, sono sul sito Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Riferimenti bibliografici personali
Dopo il mio libro “I numeri della felicità – dal Pil alla misura del benessere” (Cooper, 2010), ho aggiornato le stesse tematiche sia in un capitolo di “2030 – La tempesta perfetta – Come sopravvivere alla grande crisi” (Rizzoli, 2012) scritto con Gianluca Comin, sia con un saggio su Diario Europeo (la rivista diretta da Vittorio Prodi) on line (diarioeuropeo.it). L’articolo è scaricabile gratuitamente da: Gli sviluppi ulteriori sono sui miei due blog: (sul sito del Corriere della Sera) Da poco ho anche cominciato a Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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Grazie! Il seguito su: Donato Speroni - Scuola Veneta di Politica 3/3/2012
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