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PubblicatoGuerino Costa Modificato 10 anni fa
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La gestione delle scuole cattoliche in periodo di crisi e progetti di innovazione e riorganizzazione Scuole cattoliche e istituzioni On. Prof. ELENA CENTEMERO
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Agenda 1.Lo stato dellarte della scuola cattolica in Italia 2.Il Welfare sociale 3.Le Istituzioni: Definizione e Composizione 4.Ruoli e competenze delle Istituzioni 5.Le Istituzioni e i cittadini Collaborazione e Corresponsabilità 6.Sussidiarietà 7.In progress … al servizio della società civile
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Lo stato dellarte della scuola cattolica in Italia La libertà educativa si concretizza, sul piano sociale, nella possibilità data a enti e privati di Istituire scuole ed istituti di educazione (art. 33), e lopera sociale di queste scuole, aggiunge il testo costituzionale, deve essere favorita dalle istituzioni statali sulla base del principio di sussidiarietà (art. 118). Il sostegno che lo Stato dichiara di voler offrire alle suddette scuole comprende sia lambito finanziario, esplicitato nellintenzione di favorire le loro attività, sia quello dellautonomia. Ad esse la legge deve assicurare piena libertà, e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali (art. 33) La Repubblica detta le norme generali sullistruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali
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LA LEGGE 62/2000 Art. 1, comma 3:
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I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli. DALLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELLUOMO (10 DICEMBRE 1948) ART. 26, COMMA 3:
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DALLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
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È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
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Art. 30. È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
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In sintesi possiamo concludere che la nostra legislazione, pur avendo in sé il principio della parità, non riesce ad applicarlo nella sua pienezza. E nostro dovere: a) chiederci dunque quale sia l'elemento di scollatura tra principi enunciati dalla normativa e realtà dei fatti; b) ripercorrere e superare quei punti limitanti come sopra specificati. A cosa servono i principi se non riusciamo ad applicarli?
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Elementi necessari per un percorso serio ed efficace
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1) Il Welfare sociale Senza alcuna discriminazione, con il chiaro e doveroso impegno dello Stato a superarla, questultimo trova la sua pienezza di responsabilità verso i cittadini nellart. 3 della Costituzione Italiana Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e leguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e leffettiva partecipazione di tutti i lavoratori allorganizzazione politica, economica e sociale del Paese.
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2) Chiara definizione del servizio pubblico Definizione di un servizio come pubblico è una caratteristica intrinseca allo stesso, non dipendente dal soggetto gestore. Che questultimo possa avere una fisionomia varia e distinta si evince dal principio di sussidiarietà orizzontale, che riconosce lautonoma iniziativa privata, e nello specifico dallart. 118 della Costituzione Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.
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3) Istituzioni e cittadini : Collaborazione e Corresponsabilità Come evidenziava Aldo Moro nella seduta pomeridiana del 22 aprile 1947 Tutto ciò ci ha in qualche modo distratti dal nostro obiettivo, forse anche un po per colpa nostra; e vorrei, con tutta sincerità, domandare perdono allAssemblea, se da parte nostra, anche per necessità polemica, è stato accentuato questo dissidio e si è trascurato un problema che dovrebbe trovarci tutti egualmente concordi, il problema della scuola senza qualificazioni, della scuola nella quale rioffriamo veramente ogni nostra speranza, perché quando siamo di fronte alla scuola, veramente si accende o si riaccende la speranza. Pensiamo in questo momento, al di là delle necessità contingenti del dibattito, alla sorte della scuola in Italia; pensiamo a quello che essa può rappresentare per la ricostruzione spirituale del nostro paese, ai mezzi più opportuni, nella maggior concordia possibile degli spiriti, perché la scuola sia quella che deve essere, quella che vogliamo, con ferma volontà, che sia. Vedi La Costituzione della repubblica nei lavori preparatori della Assemblea Costituente, Roma, Camera dei Deputati - Segretario generale, 1971, Vol II, pp. 1138.
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4) Sussidiarietà Questo conferma che lo Stato, la Res-Publica, pur avendo i numeri per poter favorire una libertà di educazione, non ha ancora operato in tal senso, probabilmente perché è stata sbagliata la strategia, come già segnalava Aldo Moro più di 60 anni fa.
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5) Istituzioni - Cittadini : Una interazione efficace e progettuale A tal fine è necessario chiarire: 1.Quali sono le Istituzioni coinvolte 2.Quali i Ruoli e le competenze
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In progress … al servizio della società civile Un approfondimento sul sistema scolastico paritario, privato e statale è dunque dobbligo. Basti pensare a ciò che è recentemente successo per il referendum consultivo che si è svolto domenica 26 maggio 2013 a Bologna sui finanziamenti comunali alle scuole paritarie: è diventato un caso nazionale. Il testo del quesito recitava testualmente: "Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d'infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto all'istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell'infanzia? a) utilizzarle per le scuole comunali e statali; b) utilizzarle per le scuole paritarie private". I promotori del referendum hanno chiesto di mettere fine al contributo comunale destinato alle scuole paritarie, non accettando di definire come "pubblico" un sistema di cui fanno parte anche i privati.
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Segue I risultati certi: reale esercizio del diritto alla libertà di scelta educativa della famiglia riconoscimento di diritto e di fatto della responsabilità educativa della famiglia pluralismo educativo libera concorrenza tra le scuole che compongono il sistema nazionale di istruzione, garantita da uno Stato garante- controllore che innalzerà la qualità e la diversificazione dell'offerta formativa un sistema scolastico nazionale che investe nella professionalità della classe docente e nella preparazione degli studenti.
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Conditio sine qua non E evidente come sia impegno di ciascuno di noi abbandonando ideologie che fanno regredire il paese porre la dovuta attenzione, il necessario studio e approfondimento su tematiche cosi strumentalizzate e riportarle ai cittadini nella loro lettura più autentica, capace così di gettare lo sguardo lontano attraverso politiche non più dal fiato corto ma protese a ristabilire il giusto ordine. A tal fine è necessario operare a monte e non più solo con azioni contingenti e parziali che ci vedono a valle. Solo a monte possiamo agire sanando la grave ingiustizia sociale di una famiglia che ancora oggi di fronte ad un dovere di educazione non si vede garantito il diritto di educazione; da qui a valle ritroveremo un sistema scolastico di istruzione pluralista, efficace e sostenibile dal Mef (Europa docet).
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Al servizio della Res-Publica Un impegno in questa direzione è necessario direi per noi che desideriamo e siamo chiamati ad agire al servizio della Res- Publica e possiamo produrre e proporre modifiche, certi che il nostro sia un contributo; quando cioè agiamo nella sfera pubblica non possiamo mai dimenticare che interveniamo sul presente e scriviamo il futuro. Auguriamoci che sia una eredità di civiltà e questo domanda ancoraggio alla tradizione; studio, ricerca, letture contestualizzate, sono necessari per restare in Europa. Senza questo favoriremo letture miopi, e saremo capaci solo di suscitare un sorriso di compassione… e oltre alla divisione produrremo arretratezza e se ciò nella sfera privata è grave nella sfera pubblica è tragico. Quando le civiltà sono state segnate da letture che guardavano al particolare in modo ideologico e non allinsieme in modo libero, hanno solo alimentato follia e regimi totalitari.
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Un auspicio La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà. (Luigi Sturzo)
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Onorevole Prof.ssa Elena Centemero I Commissione Affari Costituzionali VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Coordinatore Nazionale Scuola e Università PDL Mail: elena.centemero@gmail.com Sito: http://www.elenacentemero.it
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