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PubblicatoScevola Lazzari Modificato 10 anni fa
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La vespa velutina Serate a tema di apicoltura Roma, 30 Gennaio 2014
Martina Pizzariello Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana
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Il nuovo predatore delle nostre api
Vespa velutina nigrithorax, imenottero appartenente alla famiglia dei vespidi, di origine asiatica. Importato accidentalmente dalla Cina, nel 2005 la prima segnalazione in Francia nei dintorni di Bordeaux. In Francia ha già distrutto migliaia di alveari ed è stata classificata come una emergenza nazionale.
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Dalla Francia si è rapidamente diffusa arrivando a interessare anche Belgio, Spagna, Portogallo e infine l’Italia. La prima segnalazione in Italia nel 2012 a Loano (Savona). A fine 2013 la presenza del calabrone asiatico è stata accertata con sicurezza in Liguria e in Piemonte.
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MORFOLOGIA E COMPORTAMENTI
COME RICONOSCERLA: MORFOLOGIA E COMPORTAMENTI Dimensioni: mm Apertura alare: mm V. crabro V. velutina Zampe scuri tranne i tarsi di colore giallo Torace di colore bruno molto scuro tendente al nero I primi tre tergiti addominali sono di colore bruno scuro con margine posteriore di colore giallo
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Vespa velutina sembra in grado di arrecare gravi danni alle famiglie delle api occidentali, che non sono in grado di difendersi efficacemente da questo predatore Vive in società temporanee all’interno di nidi di aspetto cartaceo costruiti da loro stesse e composti da fibre vegetali impastate con acqua; alcune vivono anche come parassite all’interno di nidi abbandonati da altre specie. I nidi, di forma sferica, raggiungono dimensioni di 50 cm; localizzati principalmente sugli alberi
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in primavera riprendono la propria attività, costruendo nuovi nidi.
Alla fine del periodo estivo le giovani regine fecondate, per superare l’inverno, abbandonano il nido per nascondersi in cavità riparate; in primavera riprendono la propria attività, costruendo nuovi nidi. Vespa velutina si dispone nei pressi degli alveari, dove attacca e uccide molte decine di api in poche ore, per poi cibarsene successivamente. Se si osserva uno spopolamento di alveari causati dagli attacchi di questa vespa è possibile che il nido sia presente entro un raggio di m.
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Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana
Per eventuali segnalazioni o richieste di chiarimento è possibile contattare: Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana ″U.O. di Apicoltura″ Via Appia Nuova Roma DISAFA ″Settore di Entomologia e Zoologia″ Osservatorio di Apicoltura tel Fax Sito web
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Grazie per l’attenzione
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