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PubblicatoGemma Antonella Modificato 8 anni fa
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«Se qualcuno vuol venire dietro a me» (Marco 8,34-38) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale 2015-2016
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Strumenti per capire Dopo il primo annuncio della passione (come pure dopo il secondo e il terzo) seguono dei duri richiami di Gesù ai discepoli (e qui anche alla folla), che ne esplicitano solennemente le conseguenze.
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v. 34 Se qualcuno vuol venire dietro di me. Aderire a Gesù non è un fatto anonimo, di massa; è una decisione che ognuno prende individualmente: atto supremo di libertà personale.
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- prenda la sua croce e mi segua. La sequela di Gesù si basa sulla rinunzia a sé, sulla accettazione della propria croce («ogni giorno» in Lc 9,23) e sulla disponibilità a seguirlo.
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v. 35 ma chi perderà la propria vita per causa mia. È mettere a repentaglio la propria vita fino al coinvolgimento totale con il destino del Cristo (Mt 10,38-39; 16,25; Lc 9,23-24; 14,27; 17,33; Gv 12,25; Fil 1,21; 3,7-8).
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-e del vangelo. Dell’annuncio della «buona novella» (Mc 10,29).
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v. 36 anima. In gr. psyche, in ebr. nephesh (il proprio vero io). Cfr. Sal 49,8-10. Tradotto anche con il termine vita.
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v. 38 chi si vergognerà. È una tentazione che ci aspetta sempre al varco! Cfr. il rinnegamento di Pietro, Mc 14,27-31.54.66-72 (cfr. pure Mt 10,33; Lc 9,26; 12,9; 2Tm 2,12).
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- questa generazione adultera e peccatrice. Espressione che richiama gli ebrei nel deserto, dove tentarono Dio, pretendendo sempre nuove prove della sua potenza (Nm 14,11.22.27; Mc 8,12; 9,19; Mt 11,16).
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Questo termine compare spesso, come qui, in dichiarazioni di condanna (Dt 32,5; Sal 95,10; Mt 11,16; At 2,40; Fil 2,15).
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- il Figlio dell’uomo. Descritto sulla scena del giudizio finale, nelle vesti di giudice (immagine derivata da Dn 7,9-10.13-14).
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Piste di riflessione Il seguace di Cristo non si misura in base a ciò che si acquista, ma in base a ciò che si perde. Questo del perdere, dell’abbandonare, del conoscere sempre meno se stesso, è il cammino della sequela che non si intraprende una volta per tutte, ma che va iniziato ogni giorno e percorso fino alla fine [... ].
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La vita è il bene supremo di cui dispone l’uomo: tuttavia questa vita l’uomo non la possiede come cosa sua perché l’ha ricevuta: per questo non può appropriarsene, ma deve perderla, consegnarla a colui dal quale l’ha ricevuta, in una opzione sempre rinnovata nel quotidiano.
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Rinnegarsi non significa abdicare a quello che si è, rinunciare ad essere se stessi; significa ricevere la propria vita come una grazia (un dono) di cui non si dispone da padroni, e portare il proprio fardello di contraddizioni e di prove.
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Infatti non si «salva» la propria vita come si salva la pelle, cercando di cavarsela con le proprie forze o di sfuggire ad ogni costo alla sofferenza e alla morte. Si tratta piuttosto di abbandonare ogni atteggiamento di sufficienza per trovare in Gesù la propria unica e sola ragione di vivere.
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Perché la vita vera è amare con tutto il cuore colui che per primo ci ha amati.
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Suggerimenti per pregare Chiedere la capacità di cogliere il senso del tempo presente, momento in cui vivere l’obbedienza alla Parola di Dio. Il nostro destino è connesso alla fedeltà o meno alla sua Parola, al non vergognarsi, qui e ora, di Gesù e del vangelo;
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- di non essere sordi alla sua chiamata;
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- di voler essere con lui così com’è, e seguirlo;
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- di capire il senso profondo della nostra vita, e viverla pienamente donandola.
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Ringraziare per questa chiamata - invito e ordine - a seguirlo sulla strada della croce; - perché lui per primo ha portato la sua croce e, insieme a noi, porta la nostra.
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Concedimi, Signore, di seguirti sulla via della croce, poíché l’amore e l’obbedienza a te sono la mia salvezza: tu solo, infatti, sei la parola di vita eterna che può salvarmi da ogni male e da ogni menzogna. Amen.
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