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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Cattedra di Chirurgia Generale II Clinica Chirurgica Direttore Prof. G. De Bernardinis
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“LA CHIRURGIA BARIATRICA OGGI”
Modena, 9 giugno 2004
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OBESITÀ OMS Condizione clinica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute
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Indici antropometrici di obesità
BMI (Body Mass Index) Peso in Kg/Altezza2 (m2) %EW (eccesso di peso %) (Peso attuale - Peso ideale) / Peso ideale x 100
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L’obesità è considerata una malattia severa perché rappresenta un fattore di rischio rilevante per:
Diabete mellito tipo II Ipertensione Ictus cerebrale IMA Insufficienza respiratoria Aumento di colesterolo, trigliceridi ed ac. Urici Malattia tromboembolica Malattie delle ossa e delle articolazioni Calcolosi della colecisti Ca colon, utero, mammella
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L’effetto del sovrappeso sulla mortalità persiste durante l’intera durata della vita. La mortalità tra i pz obesi di anni è volte superiore rispetto ai soggetti normopeso della stessa età.
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Cause di Obesità Fattori genetici Fattori endocrini Fattori metabolici
Eccessiva introduzione di cibo altamente energetico per errate abitudini alimentari e/o disturbi del comportamento
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Parlando di obesità patologica, le diete e le terapie complementari non hanno più alcuna utilità: molti pazienti perdono peso, ma quasi tutti (95%) lo riacquistano o lo superano.
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Terapia Chirurgica Si prefigge lo scopo di ridurre i rischi di mortalità e morbilità legati all’obesità.
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Indicazioni Sovrappeso corporeo 60-100% del peso ideale BMI 35
Precedenti fallimenti delle terapie medico-dietetiche-comportamentali Assenza di psicosi, etilismo, tossicodipendenza Disponibilità dell’individuo ad accettare le conseguenze della nuova situazione anatomo-funzionale post-intervento.
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Strategie chirurgiche
Riduzione della capacità gastrica (interventi restrittivi gastrici) Riduzione dell’assorbimento intestinale (interventi malassorbitivi) Combinazione dei precedenti
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Interventi restrittivi gastrici
Si basano sulla separazione di una piccola porzione gastrica (tasca) che si svuota nel rimanente stomaco attraverso un neo-orifizio stretto e non dilatabile (neo-piloro): Gastroplastica verticale Bendaggio gastrico
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Gastroplastica verticale
Gastroplastica verticale sec. Mason
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Gastroplastica verticale
Si confeziona una piccola tasca gastrica che limita la possibilità di introdurre quantità eccessive di cibo e stimola precocemente il senso di sazietà.
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Gastroplastica verticale
Viene creata una finestra gastrica con suturatrice meccanica circolare a 3 cm dal margine della piccola curva e a 9 cm dall’angolo di His. Con una TA 90 bariatrica si chiude il lume gastrico lungo la luce che va dalla finestra gastrica all’angolo di His
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Gastroplastica verticale
Ne residua una tasca gastrica del volume di cc. Viene quindi confezionato un neo-piloro con una benderella in polipropilene calibrandolo su una sonda da 32 Fr.
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Vantaggi Semplice tecnicamente Possibile approccio laparoscopico
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Svantaggi Richiesta di elevata compliance del paziente
Controindicata in alcuni disturbi del comportamento (sweet eaters) Riduzione del 50-60% del EW Scadenti risultati a lungo termine Stenosi della benderella del neo-piloro Migrazione nel lume gastrico Fistola gastro-gastrica Reflusso gastro-esofageo
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Bendaggio gastrico regolabile
La tasca gastrica è ottenuta circondando l’intera parete gastrica con un nastro al silicone collegato ad un serbatoio posto nello spessore della parete addominale
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Bendaggio gastrico regolabile
Il nastro al silicone è gonfiato e sgonfiato aggiungendo o togliendo liquido dal serbatoio. Lo stomaco assume così un aspetto “a clessidra”
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Bendaggio gastrico regolabile
La tasca gastrica ottenuta ha un volume di circa 25 cc ed il diametro del neo-piloro è calibrato esattamente per mezzo di un’apparecchiatura elettronica chiamata Gastrostenometer
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Vantaggi Semplice esecuzione tecnica anche in laparoscopia (LASGB)
Reversibilità al 100% Ridotta morbilità
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Svantaggi Richiesta di elevata compliance da parte del pz (*)
Elevata incidenza di complicanze specifiche (slippage, migrazione endoluminale, dislocazione intraepatica) Risultati a distanza insoddisfacenti
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Raccomandazioni ai pazienti
A tavola mangiare con calma, mangiare bene, riappropriarsi dei sapori Gustare il cibo, mangiare lentamente con parsimonia Preferire cibi solidi Interrompere il pasto al comparire del senso di sazietà Evitare bevande energetiche, gassate ed i dolci Aumentare l’attività fisica
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I pazienti con il tempo imparano ad ingannare il banding
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Palloncino endogastrico (BIB)
Consiste in un palloncino morbido ed espandibile (bioentheric intragastric balloon), con un sistema di posizionamento e riempimento che consente di posizionare e rimuovere il presidio per via endoscopica
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Palloncino endogastrico (BIB)
Riempito con 500 cc di soluzione fisiologica, non può migrare all’interno dell’intestino e galleggia liberamente nel lume gastrico.
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Riempie parzialmente lo stomaco e pertanto i pazienti provano precocemente senso si sazietà
Consente di seguire con più facilità una dieta controllata affiancata ad un programma di rieducazione alimentare Utile nei pazienti in sovrappeso, ma assolutamente inefficace nelle obesità patologiche per il fatto stesso che è temporaneo
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Può essere utile a volte per ridurre il peso corporeo e far raggiungere al paziente condizioni tali da poter affrontare i rischi anestesiologici della chirurgia bariatrica maggiore
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Controindicazioni Esofagite di grado severo Varici esofagee
Ernia iatale Ulcera gastrica Pz in terapia con anticoagulanti o altri farmaci gastrolesivi Dipendenza da alcool o droghe
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Complicanze Desufflazione del BIB (8%) Meteorismo (8%)
Nausea, vomito e dolore epigastrico (3%) Ulcera da decubito (1%) Perforazione gastro-esofagea (1%) Reflusso gastro-esofageo (15%)
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Interventi malassorbitivi
Creano un malassorbimento poichè il transito intestinale del bolo alimentare è ridotto a circa il 10% dell’intera lunghezza del piccolo intestino: Bypass digiuno-ileale Bypass bilio-intestinale
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2. Diversione bilio-pancreatica (DBP)
Interventi a strategia combinata (Restrizione gastrica + malassorbimento) 1. Bypass gastrico 2. Diversione bilio-pancreatica (DBP)
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Bypass gastrico Consiste nella creazione di una tasca gastrica del volume di cc ottenuta sezionando il fondo gastrico con GIA 55, separata pertanto dal restante stomaco.
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Bypass gastrico Sezione del digiuno a 15-30 cm dal Treitz
Gastro-entero anastomosi su ansa alla Roux Anastomosi a piede d’ansa realizzata a cm dalla G-E anastomosi
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Bypass gastrico Nuovo assetto anatomico: Tratto biliopancreatico
Tratto alimentare Tratto comune
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Dopo tale intervento stomaco, duodeno, pancreas e vie biliari non sono più esplorabili con le tecniche tradizionali
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Complicanze a distanza
Lesioni ulcerose dello stomaco escluso Ulcere anastomotiche Dumping Syndrome Stenosi della G-E anastomosi Anemie da carenza di ferro, folati e vitamina B12 Complicanze neurologiche (parestesie, debolezza agli arti inferiori, alterazioni dell’umore, Sindrome di Wernicke-Korsakoff)
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Risultati Più o meno sovrapponibili a quelli della gastroplastica verticale, ma nei superobesi non sembra garantito un calo ponderale sufficiente.
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Diversione bilio-pancreatica
Gastroresezione parziale mantenendo una tasca gastrica di circa cc (ad hoc stomac). Gastro-entero anastomosi su ansa ileale sezionata a cm dalla valvola ileo-cecale. Incontro tra alimenti e secrezioni bilio-pancreatiche a 50 cm dalla valvola ileo-cecale.
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Diversione bilio-pancreatica
L’intento è quello di creare un malassorbimento selettivo per i grassi e gli amidi
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Diversione bilio-pancreatica
Tratto alimentare Tratto bilio-pancreatico Tratto comune
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Il dimagrimento si ottiene inizialmente grazie alla quota restrittiva gastrica e successivamente per mezzo del malassorbimento selettivo, responsabile soprattutto degli ottimi risultati a lungo termine
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Vantaggi Calo ponderale significativo in breve tempo e costante nel tempo Non necessita di collaborazione da parte del paziente “DIMAGRIRE MANGIANDO”
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Complicanze Legate alla tecnica chirurgica
Malnutrizione proteica severa Anemia da carenza di ferro e/o vit. B12 e/o folati Osteoporosi da carenza di calcio Carenza di vitamine liposolubili Ulcera anastomotica Diarrea, feci e flatulenze maleodoranti Alitosi Malattie della regione anale (emorroidi, ragadi, ascessi)
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Risultati Riduzione del 65-75% dell’EW
Buono il mantenimento della % di peso perduto in condizioni di dieta libera Riduzione della ipercolesterolemia Normalizzazione della glicemia
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CHIRURGIA BARIATRICA Casistica personale (1997-2004) 323 casi
By–pass digiuno–ileale By–pass bilio–intestinale
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Casistica personale (1997-2004)
Sesso maschile 104 Sesso femminile 219 Età – 68 BMI
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Bypass bilio-intestinale
Soltanto il 10% dell’intero intestino tenue è abilitato al transito del bolo alimentare (anast. digiuno-ileale L-L) L’ansa “defunzionalizzata” è anastomizzata con il fondo della colecisti Plissettature anti reflusso sul versante distale dell’ansa defunzionalizzata.
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Vie di Accesso Laparotomia mediana xifo-ombelicale
Accesso mediano sottocutaneo con dermolipectomia e addominoplastica
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Norme dietetiche Astensione da bevande alcoliche e gassate per 24 mesi
Astensione da cibi contenenti ossalato e ricchi di scorie
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BY-PASS DIGIUNO-ILEALE E BILIO-INTESTINALE Terapia post-operatoria
Vitamine e Sali minerali mesi Procinetici mesi Vitamina D mesi Calcio g/die
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BY-PASS DIGIUNO-ILEALE (190 casi) Risultati
Calo ponderale stabile e soddisfacente 92,22 % Mortalità 0,5 % (1 caso) Riconversioni
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BY-PASS BILIO-INTESTINALE (133 casi) Risultati
Calo ponderale stabile e soddisfacente 97 % Mortalità 0 % Riconversioni
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Sicuramente esiste correlazione proporzionale con il BMI.
L’espressione e la modalità cronologica del calo ponderale è soggettiva e poco prevedibile. Sicuramente esiste correlazione proporzionale con il BMI.
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BY-PASS INTESTINALI Calo ponderale (follow up 30 mesi)
% peso iniziale % EW 30 gg. 12 % 18.4 % 90 gg. 18 % 33.8 % 180 gg. 24 % 46.1 % 12 mesi 40 % 54 % 24 – 30 mesi 45 – 61 % 85 – 100 %
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BY-PASS INTESTINALI Riduzione massa corporea (BMI) (follow up 30 mesi)
30 gg. 9 % 90 gg. 21 % 180 gg. 29 % 12 mesi 37% 24 – 30 mesi 38 – 60 %
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BY-PASS DIGIUNO-ILEALE analisi del follow up post-operatorio
Aumento temporaneo GPT 12.6 % (normalizzazione entro 6 mesi) Diarrea Riduzione graduale con scomparsa entro 12 – 18 mesi Nefropatia ossalica 0 % Nefrolitiasi ossalica 2.6 % Insufficienza epatica
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BY-PASS DIGIUNO-ILEALE complicanze ed esiti
Invaginazione intestinale 3,1 % (fino al 1998; successivamente 0 %) Gas bloat syndrome 11 % Sovrappeso residuo (pz.sottoposti a revisione chirurgica) 5.78 % Malassorbimento persistente 0,5 % Emorroidi e ragadi anali 3.1 % Laparocele 21 %
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INVAGINAZIONE INTESTINALE
BY-PASS DIGIUNO-ILEALE analisi dei risultati e affinamento della tecnica chirurgica INVAGINAZIONE INTESTINALE Enteropessi ad S sec. Noble sul versante iniziale dell’intestino escluso
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GAS BLOAT SYNDROME CAUSE Dismicrobismo dell’intestino escluso, dell’ansa funzionante e del colon
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GAS BLOAT SYNDROME PROFILASSI E TERAPIA Astensione da bevande gassate
Astensione da cibi ricchi di scorie Procinetici Metronidazolo (a cicli)
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SOVRAPPESO PERSISTENTE 14 casi su 323 (4,3 %)
CAUSE Reflusso nell’intestino escluso (10) Iperplasia eccessiva dell’ansa funzionante (3) Pseudodiverticolo permagno sull’anastomosi (1)
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SOVRAPPESO PERSISTENTE STRATEGIA CHIRURGICA
Riconfezione L-L dell’anastomosi e posizionamento di anelli antireflusso in prolene sul versante distale dell’intestino escluso Accorciamento dell’ansa funzionante Resezione del diverticolo RISULTATI Perdita stabile del sovrappeso in 13 pazienti
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BY-PASS DIGIUNO-ILEALE Analisi dei risultati e affinamento della tecnica chirurgica
GAS BLOAT SYNDROME E SOVRAPPESO RESIDUO Modifica dell’anastomosi digiuno-ileale (da T-L in L-L) Adozione del by-pass bilio-intestinale
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GAS BLOAT SYNDROME E SOVRAPPESO RESIDUO Risultati dell’anastomosi L-L
(56 casi) Gas bloat 11 % ,1 % Revisioni 5,78 % ,7 %
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BY PASS BILIO-INTESTINALE complicanze ed esiti
Gas bloat syndrome 5 % (ex 11%) Revisioni 3 % (ex 5,78 %) Malassorbimento persistente 0 % Emorroidi e ragadi 1,5 % (ex 3,1 %) Laparocele 13,53 % (ex 21 %)
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Obesità patologica e patologie correlate nella nostra serie
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DIABETE – IPERTENSIONE – OBESITA’ (Sindrome X)
L’insulinoresistenza è l’alterazione primaria L’iperinsulinemia determina: - aumento del riassorbimento renale di Na+ - stimolazione del sistema nervoso simpatico La stimolazione ortosimpatica incrementa l’insulinoresistenza determinando un feed-back che perpetua l’insulinoresistenza e l’ipertensione
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Casistica personale Vantaggi del by-pass digiuno-ileale
Vantaggi del by-pass bilio-intestinale PATOLOGIA FREQ. PREOP. RISOLUZ. Diabete 17.89 % 100 % 15,78 % Ipertensione arteriosa 32,1 % 94 % 28 % 96 % Insufficienza respiratoria 25.2 % 12 % Sleep apnea syndrome 19,47 % 13,53 %
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Casistica personale Abbiamo osservato inoltre che:
Il tasso della colesterolemia si riduce del 58% Il tasso della trigliceridemia si riduce del 37%
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Reinterventi in pazienti già sottoposti a chirurgia gastrorestrittiva presso altri centri (casistica personale) 46 casi BMI 50 - Mason casi - Bendaggi 34 casi In 1 caso il paziente è stato sottoposto a by-pass digiuno ileale, i restanti 45 a by-pass bilio-intestinale. In tutti è stata eseguita la riconversione del precedente intervento gastrorestrittivo.
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Pz con Gastric Banding
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Pz con Gastric Banding
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Problematiche chirurgiche nei reinterventi
MASON: necessità di ricostruire lo stomaco BENDAGGIO: rimozione talvolta indaginosa - aderenze tenaci epatogastriche - migrazioni della componente tubulare del sistema
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Conclusioni
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Conclusioni L’esperienza del chirurgo condiziona i risultati immediati e tardivi (personalizzazione dell’intervento)
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Conclusioni 2) Il by-pass digiuno-ileale merita oggettive considerazioni nei soggetti colecistectomizzati
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Conclusioni 3) Il by-pass bilio-intestinale fornisce risultati eccellenti con una minore incidenza di complicanze
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4) La gas bloat syndrome regredisce con adeguata dietoterapia
Conclusioni 4) La gas bloat syndrome regredisce con adeguata dietoterapia
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Conclusioni 5) La “compliance„ dei pazienti è massima ed ottimo il loro giudizio sull’intervento
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