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COMMISSIONE NAZIONALE PARI OPPORTUNITA’
La mente, il cuore, le braccia e Guida alla salute delle donne Rivolto a tutte le donne ed ai loro medici per provare a cambiare insieme il fatto che: " le donne di tutto il mondo vivono in peggiori condizioni di salute degli uomini" Presentazione di Marina Piazza . Contributi di: M. Angelini Rota, G. Boidi, A. Ceci, A. Colao, E. De Filippo, L. Corradi, I. Figà Talamanca, A. Floreani, T. Grimaldi, M. T. Manente, G. Martino, R. Michieli, D. Minucci, M. G. Modena, N. Pallotta, M.T. Pini, E. Reale, P. Romito, S. Salerno, V. Sardelli, S. Savastano, P. Vinay A cura di Elvira Reale
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Cosa si propone una informazione dal punto di vista di genere rivolta alle donne ed ai loro medici?
Svelare i pregiudizi Mettere a fuoco i fattori di rischio vecchi e nuovi Sviluppare le informazioni corrette per promuovere la salute delle donne
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Il primo pregiudizio è:
I due principali pregiudizi di genere che pesano sulla salute delle donne Il primo pregiudizio è: nel considerare l'osservazione scientifica del corpo maschile come valida anche per il corpo femminile. Il maschio cioè come modello e misura della salute e della malattia anche per la donna.
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Contro il pregiudizio affermiamo che:
le donne devono essere soggetti di osservazioni scientifiche autonome. Ad esempio, non vi è un solo cuore, ma vi è un cuore maschile ed uno femminile, vi sono arterie maschili e femminili, come vi è un metabolismo maschile ed uno femminile, così come in modo più ovvio vi sono organi riproduttivi maschili e femminili.
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Il secondo pregiudizio si riferisce a:
I due principali pregiudizi di genere che pesano sulla salute delle donne Il secondo pregiudizio si riferisce a: una particolare disparità di trattamento scientifico che considera la salute delle donne essenzialmente riproduttiva, e la salute maschile essenzialmente produttiva. La medicina così è orientata a spiegare i fenomeni patologici nella donna, diversamente da come fa per gli uomini, guardando principalmente al suo apparato riproduttivo/ginecologico.
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Contro il pregiudizio affermiamo che:
le donne devono essere viste ed osservate non solo dal punto di vista della riproduzione; ma anche dal punto di vista psico-sociale e specificamente dal punto di vista: del loro ruolo sociale, subordinato e dipendente; del lavoro esterno unitamente alla cura per la famiglia; della limitazione delle libertà personali in rapporto alla violenza socio-familiare.
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I due principali pregiudizi che pesano sulla salute delle donne
Questi pregiudizi hanno avuto finora ripercussioni negative nella valutazione diagnostica, nella cura, nel trattamento e nella prevenzione delle patologie più diffuse tra le donne. In particolare sottolineiamo la grave mancanza per le donne di una prevenzione appropriata, quella cioè che si realizza nella conoscenza dei fattori di rischio presenti nell'ambiente e nella vita quotidiana.
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Il deficit di scientificità nella ricerca dei fattori eziologici e di rischio
Le tappe biologiche della donna menarca, gravidanza, parto e post-partum, menopausa, non sono causa o fattori di rischio appropriati per spiegare la morbilità femminile. Si tratta di un falso rapporto di causa o rischio da cui deriva l’idea nociva di una manipolazione della fisiologia femminile come unico presidio contro i rischi e le malattie.
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La prevenzione impossibile
Ma il danno più grave è che la Medicina non riconosce che: la donna con il suo corpo e la sua mente, non è isolata nel mondo, come non è isolato l’uomo, ma si muove all’interno della relazione complessa con l’ambiente fisico e sociale; l’indagine sull’ambiente, in cui la donna si muove, è centrale per la prevenzione dei rischi.
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I problemi più frequentemente evidenziati in tutti i settori indagati della Medicina
la carenza e/o più spesso la mancanza di interventi di prevenzione primaria; la mancanza o la carenza di ricerche sui fattori eziologici e di rischio con un focus sulle condizioni di vita delle donne: in particolare sulle condizioni di lavoro (intreccio tra lavoro produttivo e riproduttivo) e sulle varie forme di violenza che le donne subiscono;
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I problemi più frequentemente evidenziati
l'assenza o l'inadeguata presenza delle donne nelle sperimentazioni farmacologiche, con conseguenze ben evidenti di una minore efficacia o di maggiori effetti indesiderati dei farmaci assunti dalle donne; l'assenza di dati statistici disaggregati per sesso (escludendo i dati sulla mortalità), che riduce notevolmente la possibilità di costruire profili e mappe di rischio per le donne;
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I problemi più frequentemente evidenziati
il ritardo nell'identificare i fattori di rischio occupazionali o ambientali per alcune patologie femminili considerate principalmente ad eziologia ormonale. Esempi includono: tumori al seno o all'utero, patologie mentali, patologie cardiovascolari, gastroenterologiche, da lavoro; ma anche epatiche e tiroidee; la mancanza di programmi di formazione medica sui temi della differenza di genere e delle disparità uomo-donna.
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Dubito ergo sum….. in salute: come difendersi dai pregiudizi della medicina
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Alcuni dubbi salutari Dubitate se vi dicono che la causa di una patologia è in voi stesse, per come siete fatte o perché siete donne e non uomini. Ma dubitate anche se non sanno dirvi le differenze uomo-donna rispetto ad un fenomeno, ad una patologia, al funzionamento di un organo. Dubitate se vi dicono che un organo del vostro corpo è utile in una fase e superfluo o dannoso in un’altra. Dubitate se dicono che il vostro corpo è più debole perché di sesso femminile; ricordatevi che le donne nascono meno numerose degli uomini ma sopravvivono più a lungo.
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Alcuni dubbi salutari Dubitate se vi dicono che una patologia ha la sua origine in un determinato fenomeno fisiologico. Dubitate ancor di più se la presenza o l’assenza di quel fenomeno è considerata nell’un caso e nell’altro come causa di patologia Dubitate se considerano il farmaco la soluzione unica di ogni vostro problema di salute. Dubitate se sottovalutano nella diagnosi l’apporto di fattori esterni ambientali e relazionali. Dubitate se sopravvalutano la vostra emotività, o “presunta fragilità psichica”, nella diagnosi o imputano ad essa qualsiasi tipologia di sintomi.
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Che fare per orientare i servizi e la ricerca sanitaria alla promozione della salute della donna: i servizi sanitari e la ricerca oggi
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i servizi e la ricerca oggi
I servizi e la ricerca rivolti alle donne, si occupano dell’area della sessualità e della riproduzione, e non praticano una visione complessiva della salute. Consultori, ambulatori di ginecologia e senologia, sono servizi centrati sulla vita riproduttiva; la ricerca sanitaria e la prevenzione rivolta alle donne si occupa delle patologie connesse alla vita riproduttiva, come i tumori sesso specifici (seno, utero), patologie della menopausa; o della salute della donna in gravidanza e del binomio madre-bambino.
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i servizi e la ricerca oggi
Nei servizi e nelle ricerche, che non riguardano patologie specifiche e "monogenere", le donne soffrono spesso la sottovalutazione dei loro disturbi. L’approccio ai loro problemi di salute non è correttamente impostato intorno alla differenza di genere: ciò è dovuto spesso all’incomprensione dei medici e dei ricercatori che tendono a riportare tutti i disturbi delle donne alle fasi ormonali della vita riproduttiva.
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La ricerca ed i servizi sanitari possibili
Che fare per orientare i servizi e la ricerca alla promozione della salute della donna: La ricerca ed i servizi sanitari possibili Per le donne occorrono servizi e ricerche che tengano insieme, nella loro organizzazione e metodologia, nuove competenze e nuovi orientamenti di genere
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La ricerca ed i servizi possibili
Coniugare la salute secondo le differenze di genere, in ogni ambito di attività (preventiva, diagnostica, curativa, riabilitativa). Valutare ogni problema di salute in modo multifattoriale e con una stretta interdipendenza mente-corpo-ambiente. Raccogliere i dati disaggregati per sesso in ogni variabile considerata ed in ogni contesto statistico/epidemiologico/ clinico.
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La ricerca ed i servizi possibili
Inserire i principi di parità ed equità uomo-donna nella conduzione delle osservazioni cliniche e delle ricerche. In particolare è necessario che i fattori eziologici e di rischio, il cui studio è indispensabile per la prevenzione, siano indagati per uomini e donne, prendendo in considerazione le loro diverse condizioni di vita.
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La ricerca ed i servizi possibili
Stimolare gli operatori ad ampliare, con il punto di vista di genere, le loro pratiche e conoscenze, utilizzando anche strumenti istituzionali quali: corsi di aggiornamento obbligatorio (ECM); corsi di laurea; corsi di specializzazione. Costruire linee guida preventive, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative, orientate alla differenza di genere.
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