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15.00 Lettera 44 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

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Presentazione sul tema: "15.00 Lettera 44 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce."— Transcript della presentazione:

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7 Lettera 44

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11 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce

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13 Carissimo figliuolo in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi unito per santo desiderio nel nostro dolce Salvatore; perché in altro modo non potremmo spregiare il mondo né venire a perfetta purità, conservando la mente ed il corpo nostro nello stato della continenza.

14 Perché l'anima che non si accosta a Dio, e si unisce in lui per affetto d'amore, si conviene per forza ch'ella sia unita con le creature fuori di Dio, e con le delizie e piaceri e stati del mondo: perché l'anima non può vivere senza amore; gli conviene amare o Dio o il mondo. E l'anima sempre s'unisce in quella cosa che ama, ed ine si trasforma; che sempre piglia di quello che è nella cosa che ama.

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16 Se ella ama il mondo, nel mondo non ha altro che pena; perché per il peccato germina triboli e spine di grande amaritudine. La carne nostra non dà niente altro che puzza e veleno di peccato e di corruzione: intanto che conformandosi l'anima con la volontà della carne e passione sensitiva, ne riceve veleno, che l'attossica per sì fatto modo che gli dà morte, togliendogli la vita della Grazia, cadendo in colpa di peccato mortale.

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18 Altro non ne può ricevere di questo così fatto amore. Egli sta sempre in tristizia, ed è incomportabile a sé medesimo; perché Dio ha permesso che l'affetto disordinato sia incomportabile a sé medesimo. E per contrario l'affetto ch'è ordinato nella dolce volontà di Dio, unita in lui per affetto d'amore, dà nell'anima di quello ha in sé.

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20 Iddio è somma ed eterna dolcezza: e però i servi suoi sentono tanto diletto nelle cose amare e malagevoli, perché trovandosi Dio per grazia in sé medesima, è saziata e quieta; però che di veruna cosa si può saziare, se non di Dio, perché è maggiore di lei, ed ella è maggiore di tutte le cose create. Onde ciò che Dio creò, creò in servizio dell'uomo, e l'uomo per sé, acciò che l'amasse con tutto il cuore e con tutto l'affetto suo, e lui servisse in verità.

21 E però queste cose del mondo non possono saziare l'uomo, perché sono meno di lui. Adunque ha pace e riposo quando sta in lui; partecipa una larghezza di cuore, che ogni creatura che ha in sé ragione vi cape dentro per affetto di carità. Anzi s'ingegna di servirli, sovvenendo il prossimo suo, mostrando in lui l'amore che ha al suo Creatore.

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23 Perché Dio è somma ed eterna purità, però l'anima e il corpo ne partecipa per l'unione che ha fatta in lui, conservando la mente e il corpo suo in perfetta purità, eleggendo innanzi la morte che volere contaminare e lordare la mente e il corpo suo per immundizia.

24 Non, che i pensieri del cuore egli li possa tenere, né spesse volte i movimenti della carne; ma i movimenti e i pensieri non lordano l'anima, ma la volontà, quando ella consente volontariamente alla fragilità sua e alle cogitazioni del cuore.

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26 Ma non consentendo, non commette colpa alcuna, ma merito, facendo una resistenza santa, traendo sempre di queste spine la rosa odorifera d'una perfetta purità. Perché per questo viene a maggior conoscimento di sé, e con un odio santo si leva contro la propria fragilità, e con amore rifugge a Cristo crocifisso con umili e continue orazioni, vedendo che da tanti mali in altro modo non può campare.

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28 E già abbiamo detto che quanto più s'accosta a lui, più partecipa della sua purità. Adunque bene è vero che di queste battaglie egli ne trae la rosa purissima. Questo si è il rimedio contro questo miserabile peccato della debole e fragile carne, e d'ogni altra gravezza di peccato; che noi ci accostiamo e conformiamo per affetto d'amore in Dio.

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30 E non aspettiamo il tempo, carissimo figliuolo: però ch'egli è breve e non ci aspetta, non dobbiamo aspettar lui. Gran fatto è che l'uomo voglia dormire in tanta cecità, e non destarsi da questo sonno. Ma bene è vero che destare non ci possiamo, né venire a questa unione, senza il lume.

31 Ci conviene conoscere col lume della santissima fede la miseria e colpa nostra, e coll'occhio purificato porci per obietto l'amore ineffabile che Dio ci ha, il quale ci ha manifestato col Verbo dell'unigenito suo Figliuolo, e il Figliuolo ce l'ha mostrato col sangue suo sparso con tanto fuoco d'amore, corso come innamorato alla obbrobriosa morte della santissima Croce.

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33 E come si potrebbe tenere l'anima, vedendosi tanto amare, che non amasse? Non potrebbe. O carissimo figliuolo, non vi dilungate da questo lume, ma con sollecitudine dissolvete la nuvola dell'amore proprio di voi; e con fede viva guardate limmacolato e svenato Agnello, che con tanto amore vi chiama.

34 E rispondendogli verrete a questa perfetta unione; essendo unito, sentirete l'odore della perfetta purità. Molto è buono contro questo vizio il guardare la dignità, in che è venuta l'anima nostra e la miserabile carne, per l'unione che Dio ha fatto nell'uomo, unita la natura divina con la natura nostra umana.

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36 Si vergognerà l'anima; e gli sarà un freno di darsi a tanta miseria, vedendola alzata sopra tutti i cori degli angeli. Per forza, quando così dolcemente la mente e il desiderio vostro si leverà, si spegnerà la puzza del vizio.

37 Anco ci conviene castigare il corpo nostro, e mortificarlo colla vigilia e umile e continua orazione; attaccarsi all'albero della santissima Croce, fuggire le conversazioni più che si può di coloro che vivono lascivamente. E non dubitate che Dio vi farà grandissima grazia, purché brighiate di tagliare e non di stare a sciogliere. Spacciatamente disponete tutti i fatti vostri.

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39 Correte con dolce e amoroso desiderio al giogo della santa obbedienza: ine ucciderete la volontà, e mortificherete il corpo; ine gusterete l'arra di vita eterna. E non vi paia faticoso: ché la fatica tornerà a grandissimo diletto. Son certa che se farete mansione per affetto d'amore col dolce e buono Gesù, che voi lo farete; e altrimenti no.

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41 E però vi dissi, che io desideravo di vedervi unito per affetto d'amore nel Salvator nostro, acciò che veniste a vera purità, e perdeste la passione che vi dà tanta pena. Non dubito che se voi lo farete, ne sarete privato; almeno, che la volontà eleggerebbe prima la morte, che volere offendere.

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43 Bagnatevi nel sangue di Cristo crocifisso: e cominciate una vita nuova, con speranza che le colpe vostre si consumeranno nel sangue e nel fuoco d'amore. Ed io voglio pigliare le colpe vostre, e smaltirle con lagrime e orazioni nel fuoco della divina carità; e voglio portare la penitenza per voi.

44 Solo di questo vi prego e costringo, che vi diate a sviluppar tosto del mondo, e dargli tosto di calcio. Che se voi non desse a lui, egli sarebbe ben presto di dare a voi. Non fate resistenza allo Spirito Santo che vi chiama. Altro non dico.

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