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Io e la Geometria ... ... amicizia in poesia!
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Non ho mai fatto fatica in Geometria, così come nelle altre materie scientifiche e logiche.
Gli amici dicono che ho una mente molto ordinata e che lavora per processi logici. In effetti è così. Mi piace tutto ciò che risponde a criteri di ordine, ciò che è proporzionale e anche tutto ciò che con precisione dà vita alle varie forme e permette così di ideare strutture ordinate e precise. In questa presentazione ...
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... ho deciso di rispolverare alcune filastrocche che da bambina hanno accompagnato la mia conoscenza del mondo delle forme e della geometria: poesie, filastrocche, canzoncine che mi hanno aiutata a costruire il mio rapporto con la geometria: una vera amicizia!
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Mi spiego meglio, raccontandovi la storia:
La prima storiella che vi presento, me la raccontava sempre la mia mamma: attraverso questa storiella, che era accompagnata dai segni grafici corrispondenti, ho potuto associare alle forme che vedevo disegnare dalla mano di mamma, il nome della forma che faceva sul foglio, associando quel nome all’oggetto preso in considerazione. Mi spiego meglio, raccontandovi la storia:
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“Vado al mercato … compro due arance, una carota, una fetta d’anguria, …
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… faccio il giro della piazza … … ecco la tua faccia”.
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La mamma, dunque, è stata la mia prima maestra di Geometria: con questa semplice filastrocca mi ha insegnato a disegnare il viso nelle sue varie parti, conoscendo la forma del cerchio, del triangolo e del semicerchio!
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Alla Scuola dell’Infanzia mi hanno insegnato “La filastrocca delle forme”:
“Son quadrato e son perfetto, assomiglio a un fazzoletto. Se due ruote mi trovate, un carretto improvvisate … … Triangolo mi han chiamato da tre punte son formato. Sono un poco spigoloso, ma non son pericoloso … … sono un Cerchio e son rotondo, giro spesso nel bel mondo. Giro in tondo in bicicletta con l’auto e la motocicletta.
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“La filastrocca delle forme” mi ha avvicinato al mondo delle forme in maniera semplice e allo stesso tempo più tecnica, anche se è ancora evidente l’approccio ludico e fantasioso, che è proprio del bambino, così come in questa poesia, imparata sempre alla Scuola dell’Infanzia: “In un rustico cassetto, è finito Carletto. Lui si lascia fare e disfare per farmi giocare e imparare. Con un cerchio perfetto dò inizio all’ometto e per il quadrato già il posto ho trovato. Per saltare e lavorare gambe e braccia devo usare: allora ho pensato e rettangoli ho adoperato. Poi per mani e cappello, metto il triangolo simpatico e bello. Son davvero soddisfatto perché con le forme l’ho fatto”.
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Si è rivelato molto importante imparare a dare nome alle forme:
Questo mi ha permesso di riconoscerle nel mio ambiente di vita e riproporle, dopo l’osservazione, a livello grafico. La poesia che ora vi propongo, imparata nelle prime classi della Scuola Primaria, mi ha aiutato nell’utilizzare graficamente le forme studiate.
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“Amici di Geometria son passati da casa mia
e insieme abbiam pensato ad un mini fabbricato. Sulla linea retta cresce tenera l’erbetta e in mezzo al prato la casetta col quadrato si costruisce in fretta …
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“… un rettangolo per porta, due più piccoli finestrini
per vedere i lontani e i vicini . Ottimo per fare il tetto è un triangolo perfetto…
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“… e sul trapezio funziona da camino il mini rettangolino,
che fa uscire fumo già di buon mattino … … ai lati della casa ci son due alberi ornamentali con rettangoli e cerchi uguali. E su nel cielo un cerchio d’oro che dà luce a tutti loro”.
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“Con un po’ di fantasia e tanta voglia di allegria
La maestra Linda, alla Scuola Primaria, ha utilizzato una poesia per farci conoscere il rombo e le sue caratteristiche ... “Con un po’ di fantasia e tanta voglia di allegria ho costruito con passione un gigante aquilone. Due rette perpendicolari fanno 4 angoli uguali, vivaci e colorati sono ad esse ben fissati. Questi son angoli retti e son davvero perfetti! …
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ed è pronto per un volo immediato.
… Il rombo è formato Un lungo filo a linea curva l’aquilone spiritoso e gioioso … tiene e guida
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… Volare è la sua passione,
ma come in ogni cosa bisogna fare attenzione!”
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Queste storielle e queste filastrocche hanno certamente favorito la mia amicizia con la geometria e sviluppato le mie attitudine verso il mondo matematico, logico e geometrico. Infatti anche alla scuola media, non ho incontrato particolari difficoltà. Le basi geometriche poste alla scuola primaria, si sono rivelate fondamentali e mi hanno permesso di affrontare in modo più specifico il mondo delle formule geometriche e la risoluzione dei problemi.
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... che passione per me i problemi da risolvere!!!
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... e i disegni da preparare con precisione!!!
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... e che passione anche i teoremi!
Mi è sempre piaciuto non solo studiarli e applicarli, ma anche saperli dimostrare, saper spiegare cioè i passaggi che portano a confermare la tesi iniziale!
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Alle scuole superiori ho invece incontrato qualche difficoltà, anche se la Geometria non mi ha mai stancato! Certamente la Geometria solida presenta formule e teoremi più complessi. Ma nonostante tutto, la Geometria ha conservato per me il suo fascino.
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Per me è stato molto interessante scoprire il nesso profondo tra arte e geometria, soprattutto studiando le opere di Kandiskij ed il significato che lui dava alle forme geometriche presenti nelle sue opere
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Dunque ... … anche questo approfondimento mi ha dato modo di confermare la mia amicizia con il mondo della geometria, con le misure, le proporzioni e le forme ... ... e di riconoscere che la forma che amo di più è il cerchio: è segno di gioia, di unità, di armonia ... e non ha spigoli! In un certo senso, vorrei essere come lui!
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