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Fisiologia della tiroide
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TIROIDE Ghiandola interna deputata:
alla sintesi e secrezione di T4 e T3 (cellule follicolari) alla sintesi e secrezione di calcitonina (cellule C)
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Gli ormoni tiroidei partecipano allo:
Sviluppo del sistema nervoso centrale Accrescimento corporeo Metabolismo La calcitonina partecipa alla: regolazione del metabolismo calcio-fosforo (ormone ipocalcemizzante)
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ipotalamo + TRH - ipofisi TSH + Tiroide T4-T3 (80%-20%)
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Settimana di gestazione
TSH e hCG in gravidanza TSH hCG 10 20 Settimana di gestazione
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Funzione tiroidea nel feto
La placenta è impermeabile al TSH ma permeabile al TRH e agli ormoni tiroidei La tiroide fetale è funzionante dalla settimana Fino a quel momento l’apporto ormonale è garantito dalla madre
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Principali proteine tiroidee
Proteina NIS TPO TG rTSH m. basolaterale m. apicale colloide m.basolaterale Cromosoma (gene)
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unità funzionale della tiroide
Lume follicolare Follicolo tiroideo: unità funzionale della tiroide
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Tg DIT MIT T4 T3 TPO I+ Lume follocolare I- TSH Tg rTSH I-
Captazione Ossidazione Iodazione Coupling Proteolisi Secrezione Tg DIT MIT T4 T3 c) TPO iodazione d) I+ b) Lume follocolare I- PENDRINA TSH e) Tg rTSH I- DIT MIT T4 T3 Cellula tiroidea a) NIS f) I- capillare TBG
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Lume follocolare I- rTSH I- Cellula tiroidea I- capillare Captazione
Ossidazione Iodazione Coupling Proteolisi Secrezione Lume follocolare I- PENDRINA TSH rTSH I- Cellula tiroidea a) NIS I- capillare
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Lume follocolare TPO I+ I- rTSH I- Cellula tiroidea I- capillare
Captazione Ossidazione Iodazione Coupling Proteolisi Secrezione Lume follocolare b) TPO I+ I- PENDRINA TSH rTSH I- Cellula tiroidea a) NIS I- capillare
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Tg Lume follocolare TPO I+ I- rTSH I- Cellula tiroidea I- capillare
Captazione Ossidazione Iodazione Coupling Proteolisi Secrezione Lume follocolare c) Tg TPO iodazione I+ b) I- PENDRINA TSH rTSH I- Cellula tiroidea a) NIS I- capillare
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Tg Lume follocolare DIT MIT T4 T3 TPO I+ I- rTSH I- Cellula tiroidea
Captazione Ossidazione Iodazione Coupling Proteolisi Secrezione Tg DIT MIT T4 T3 Lume follocolare c) TPO iodazione d) I+ b) I- PENDRINA TSH rTSH I- Cellula tiroidea a) NIS I- capillare
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La tireoperossidasi (TPO) è l’enzima che permette la iodazione dei residui tirosilici della tireoglobulina e coniuga le molecole di MIT e DIT.
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Tyrosine
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Tg DIT MIT T4 T3 TPO I+ Lume follocolare I- Tg rTSH I-
Captazione Ossidazione Iodazione Coupling Proteolisi Secrezione Tg DIT MIT T4 T3 c) TPO iodazione d) I+ b) Lume follocolare I- PENDRINA TSH e) Tg rTSH I- DIT MIT T4 T3 Cellula tiroidea a) NIS I- capillare
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Tg DIT MIT T4 T3 TPO I+ Lume follocolare I- Tg rTSH I-
Captazione Ossidazione Iodazione Coupling Proteolisi Secrezione Tg DIT MIT T4 T3 c) TPO iodazione d) I+ b) Lume follocolare I- PENDRINA TSH e) Tg rTSH I- DIT MIT T4 T3 Cellula tiroidea a) NIS f) I- capillare TBG
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T T3 CoR CoA TRE TRE
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EFFETTO DEGLI ORMONI TIROIDEI Sviluppo somatico e neuropsichico fetale
Lo sviluppo neuronale e scheletrico in utero dipendono dagli ormoni tiroidei La T3 passa in minima parte la barriera placentare La tiroide fetale funziona a partire dalla 11° settimana di gestazione
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EFFETTO DEGLI ORMONI TIROIDEI Effetti metabolici
Aumentano il consumo di ossigeno in tutti i tessuti (ad eccezione del cervello) Aumentano l’espressione dei recettori b-adrenergici a livello cardiaco Aumentano la lipolisi Aumentano il turnover osseo
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Espresso nella tiroide, ma anche nella mammella lattante
Gene NIS Espresso nella tiroide, ma anche nella placenta nella mammella lattante
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Apporto giornaliero alimentare di iodio raccomandato
WHO-UNICEF-ICCIDD Età Apporto di Iodio mg/die Neonato 40 Età prescolare 90 6-12 anni >12 – adulti Gravidanza-allattamento 200
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Livelli di iodio urinario in neonati normali in Europa e Canada
Città N di bambini % con ioduria <5 mg/dl Toronto Rotterdam Catania Zurigo Brussels Roma Berlino Gottingen Friburgo
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MODELLO SCHEMATICO DELLE MODIFICAZIONI INDOTTE DALLA CARENZA IODICA
Tiroide normale Gozzo semplice TSH+Fattori di crescita Mutazioni del Recettore del TSH Gozzo nodulare ad autonomia funzionale Gozzo multinodulare MODELLO SCHEMATICO DELLE MODIFICAZIONI INDOTTE DALLA CARENZA IODICA Gozzo nodulare + CARCINOMA oncogene
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Esplorazione della funzione tiroidea
Dosaggio degli ormoni tiroidei circolanti frazioni libere Dosaggio del TSH circolante Dosaggio degli autoanticorpi anti-Tg, anti-TPO, anti-recettore del TSH Dosaggio della Tireoglobulina Determinazione della ioduria Dosaggio della calcitonina
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Esami morfologici Scintigrafia tiroidea Captazione dello iodio
Ecografia
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Diagnostica delle tiropatie
Ecografia Scintigrafia
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GOZZO E NODULI TIROIDEI
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GOZZO
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EZIOLOGIA DEL GOZZO CARENZA IODICA TSH ASSETTO GENETICO FATTORI
ETNICI FATTORI ANBIENTALI
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NODULI TIROIDEI EPIDEMIOLOGIA INCIDENZA DEI NODULI CLINICI
% in Giappone % negli USA % in Europa INCIDENZA DEL CANCRO TIROIDEO casi per persone per anno QUINDI 1-5 % dei noduli è un cancro
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NODULI TIROIDEI EPIDEMIOLOGIA
In ogni paese l’incidenza aumenta con l’età Dopo i 50 anni l’incidenza raggiunge il 30% in casistiche ecografiche
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NODULI TIROIDEI NON PALPABILI
NODULI TIROIDEI NON PALPABILI “INCIDENTALOMI” SONO FREQUENTI IN GHIANDOLE NORMALI E IN GHIANDOLE CON UN NODULO APPARENTEMENTE SOLITARIO SONO IN GENERE SCOPERTI NEL CORSO DI ECOGRAFIE PER ALTRE PATOLOGIE
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CLASSIFICAZIONE CLINICA
NODULI TIROIDEI CLASSIFICAZIONE CLINICA Con funzione tiroidea normale Nodulo singolo Gozzo uni-nodulare Gozzo multinodulare Con iperfunzione Adenoma funzionante
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Patologia nodulare Caratterizzazione funzionale dei noduli
Selezione dei noduli da sottoporre ad agoaspirato Selezione della terapia ipocaptante ipercaptante
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Gozzo
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CLASSIFICAZIONE CLINICO-PATOLOGICA DEI NODULI TIROIDEI
PSEUDONODULI iperplastici: spontanei compensatori dopo tiroidectomia parziale infiammatori: tiroidite acuta tiroidite subacuta tiroidite cronica NODULI BENIGNI freddi: solidi, misti, cistici caldi: adenoma funzionante NODULI MALIGNI primitivi: ca. papillare, follicolare, anaplastico, midollare linfomi metastasi
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EZIOLOGIA DEL NODULO TIROIDEO SINGOLO
NODULO FREDDO (Adenoma follicolare) MUTAZIONI DEL GENE RAS ALTRE MUTAZIONI ? LESIONE PRE-CANCEROSA?
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EZIOLOGIA DEL NODULO TIROIDEO SINGOLO
NODULO CALDO MUTAZIONI ATTIVANTI DEL GENE DEL RECETTORE PER IL TSH SI RITROVANO IN PIU’ DELL’80% DEI NODULI SINGOLI E NEI NODULI CALDI DEL GOZZO MULTINODULARE
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CLINICA Scoperta per lo più casuale da parte del paziente o del medico
Più raramente esiste un sintomo di presentazione: dolore, fastidio al collo, disfagia, disfonia, ipo-ipertiroidismo Una linfoadenopatia può essere il sintomo iniziale, ma solo nel caso di nodulo maligno Sempre più spesso la scoperta è occasionale nel corso di ecografia del collo
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Scopo della diagnostica dei noduli tiroidei
Differenziare le forme maligne da quelle benigne Assicurare la terapia più adeguata
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DIAGNOSTICA DEI NODULI TIROIDEI
METODI STORIA E ESAME OBIETTIVO PALPAZIONE DEL COLLO ECOGRAFIA SCINTIGRAFIA DOSAGGI ORMONALI ESAME CITOLOGICO DA AGOASPIRATO
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STORIA E ESAME OBIETTIVO ELEMENTI DI SOSPETTO
Storia di radiazioni sul collo Familiarità per carcinoma tiroideo (midollare) Età <20 o >60 anni Rapido accrescimento (solido) Mancata risposta alla terapia con L-tiroxina Fissità, consistenza dura Dolore e sintomi da compressione Linfoadenopatia
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PALPAZIONE DEL COLLO INFORMAZIONI:
STIMA APPROSSIMATIVA DEL VOLUME DELLA TIROIDE CARATTERI DEL (DEI) NODULO (I) NUMERO LOCALIZZAZIONE DIMENSIONI CONSISTENZA ADESIONE DOLORABILITA’ ESPLORAZIONE DELLE CATENE LINFONODALI
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SENSIBILITA’ DELLA PALPAZIONE
La scoperta di un nodulo alla palpazione dipende da: DIMENSIONI E LOCALIZZAZIONE DEL NODULO CONFORMAZIONE DEL COLLO ESPERIENZA DELL’ESAMINATORE
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ECOGRAFIA INFORMAZIONI DIFFERENZIA I NODULI SOLIDI DAI CISTICI
PERMETTE LA SCOPERTA DI NODULI MULTIPLI E DI NODULI NON PALPABILI (<1-2 cm) STIMA ACCURATAMENTE IL VOLUME DEI NODULI E DELLA TIROIDE IDENTIFICA IL PATTERN ECOGRAFICO DELLA TIROIDE E DEI NODULI PERMETTE LO STUDIO DELLE CATENE LINFONODALI DEL COLLO
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nodulo isoecogeno nodulo ipoecogeno Calcificazioni parietali Microcalcificazioni
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Caratteri ecografici sospetti (ma non patognomonici) di malignità
Margini regolari Margini irregolari Vascolarizzazione perilesionale Vascolarizzazione intralesionale
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ALTRE INDAGINI DIAGNOSTICHE NEL NODULO TIROIDEO
TSH, FT4, FT3 AUTONOMIA FUNZIONALE AbTG, AbTPO AUTOIMMUNITA’ CALCITONINA CA. MIDOLLARE TIREOGLOBULINA NESSUNA UTILITA’
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SCINTIGRAFIA SI ESEGUE IN GENERE CON 99mTC
DIFFERENZIA I NODULI NON FUNZIONANTI (FREDDI) DA QUELLI FUNZIONANTI (CALDI)
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Quando eseguire la scintigrafia
Quando il TSH è soppresso o ai limiti bassi In tutti i gozzi multinodulari
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ESAME CITOLOGICO DA AGOASPIRATO
OTTENERE GRUPPI DI CELLULE O PICCOLI FRAMMENTI DI TESSUTO PER L’ESAME CITOLOGICO E’ IL METODO PIU’ SENSIBILE PER DIFFERENZIARE I NODULI BENIGNI DAI MALIGNI NODULI SINGOLI FREDDI TUTTI I NODULI ACCESSIBILI IN CASO DI GOZZO MULTINODULARE LINFONODI SOSPETTI OBBIETTTIVO INFORMAZIONI INDICAZIONI
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Diagnosi citologiche Noduli tiroideo benigno: 60-70%
Carcinoma tiroideo o sospetto: 4-6% Proliferazione follicolare: 5-10% Inadeguato: 10-30%
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ITER DIAGNOSTICO DEL NODULO TIROIDEO
STORIA ESAME OBIETTIVO ESAMI DI FUNZIONE TIROIDEA ECOGRAFIA (SCINTIGRAFIA) FNAC radiazioni MTC Nodulo fisso disfonia disfagia linfonodi FT3, FT4, TSH AbTg, AbTPO,CT cistico solido CHIRURGIA o 131-I caldo freddo maligno o suspetto TERAPIA MEDICA benigno TERAPIA CHIRURGICA
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SINTOMATOLOGIA Di piccole dimensioni: nessun sintomo
Grosse domensioni: senso di costrizione disfagia disfonia dispnea disturbo estetico
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