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PubblicatoNunzio Izzo Modificato 10 anni fa
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Progetto Migrazioni Incontro del Gruppo di lavoro "Realtà attuale delle migrazioni italiane" 13 Aprile 2011, Roma - Sala Europa (IRPPS-CNR) Migranti forzati e area metropolitana di Napoli G.C. Bruno (CNR-ISGI), I. Caruso (CNR-ISSM), S. Talamo (Less Onlus) giovannicarlo.bruno@cnr.it; imma.caruso@issm.cnr.it; simonata@hotmail.it i
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Alcuni riferimenti normativi Costituzione italiana, art. 10: 1.L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. 2. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. 3.Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. 4.Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. Trattato sul funzionamento dellUnione Europea (art. 78) : 1. L'Unione sviluppa una politica comune in materia di asilo, di protezione sussidiaria e di protezione temporanea, volta a offrire uno status appropriato a qualsiasi cittadino di un paese terzo che necessita di protezione internazionale e a garantire il rispetto del principio di non respingimento. Detta politica deve essere conforme alla convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e al protocollo del 31 gennaio 1967 relativi allo status dei rifugiati, e agli altri trattati pertinenti. 2.Ai fini del paragrafo 1, il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, adottano le misure relative a un sistema europeo comune di asilo che includa: a) uno status uniforme in materia di asilo a favore di cittadini di paesi terzi, valido in tutta l'Unione; b) uno status uniforme in materia di protezione sussidiaria per i cittadini di paesi terzi che, pur senza il beneficio dell'asilo europeo, necessitano di protezione internazionale; c) un sistema comune volto alla protezione temporanea degli sfollati in caso di afflusso massiccio; d) procedure comuni per l'ottenimento e la perdita dello status uniforme in materia di asilo o di protezione sussidiaria; e) criteri e meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda d'asilo o di protezione sussidiaria; f) norme concernenti le condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo o protezione sussidiaria; g) il partenariato e la cooperazione con paesi terzi per gestire i flussi di richiedenti asilo o protezione sussidiaria o temporanea. 3. Qualora uno o più Stati membri debbano affrontare una situazione di emergenza caratterizzata da un afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare misure temporanee a beneficio dello Stato membro o degli Stati membri interessati. Esso delibera previa consultazione del Parlamento europeo.
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I destinatari di protezione internazionale Rifugiato (art. 1 lett. a, Convenzione 1951) Il rifugiato è colui "che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra Il rifugiato è colui "che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra Protezione sussidiaria (art. 1 lett. e, Direttiva Qualifiche) – dlgs 251/2007 E ammissibile alla protezione sussidiaria il cittadino di un paese terzo o apolide che non possiede i requisiti per essere riconosciuto come rifugiato ma nei cui confronti sussistono fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel paese di origine, o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel paese nel quale aveva precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno […] e il quale non può o, a causa di tale rischio, non vuole avvalersi della protezione di detto paese Protezione temporanea (art. 2 lett. a; art. 3, Direttiva 2001/55) Tale procedura di carattere eccezionale […] garantisce, nei casi di afflusso massiccio o di imminente afflusso massiccio di sfollati provenienti da paesi terzi che non possono rientrare nel loro paese d'origine, una tutela immediata e temporanea alle persone sfollate, in particolare qualora vi sia anche il rischio che il sistema d'asilo non possa far fronte a tale afflusso senza effetti pregiudizievoli per il suo corretto funzionamento, per gli interessi delle persone di cui trattasi e degli altri richiedenti protezione. […] La protezione temporanea non pregiudica il riconoscimento dello status di rifugiato ai sensi della convenzione di Ginevra
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Il contesto globale: dati UNHCR Nel 2009 il numero complessivo delle persone di cui si è occupato lUNHCR( rifugiati, richiedenti asilo, rimpatriati, apolidi, IDPs, altre categorie) è stato di quasi 36,5 milioni di persone. Nel 2009 il numero complessivo delle persone di cui si è occupato lUNHCR( rifugiati, richiedenti asilo, rimpatriati, apolidi, IDPs, altre categorie) è stato di quasi 36,5 milioni di persone. LAsia è il continente nel quale si trovano più persone (13,7 milioni) bisognose di protezione. LAsia è il continente nel quale si trovano più persone (13,7 milioni) bisognose di protezione. Circa l80% della popolazione rifugiata mondiale risiede in un paese in via di sviluppo: i paesi più noti come paesi di fuga sono al contempo tra i primi paesi nellaccoglienza di rifugiati (come Iran e Sudan). Circa l80% della popolazione rifugiata mondiale risiede in un paese in via di sviluppo: i paesi più noti come paesi di fuga sono al contempo tra i primi paesi nellaccoglienza di rifugiati (come Iran e Sudan).
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Le richieste dasilo nel mondo industrializzato Flessione numero di richiedenti asilo Nel 2010 5% in meno di richieste rispetto allanno precedente, il 42% in meno del 2001 (620.000) Diminuzioni più significative in Europa, Nord America e Asia del Nord Un numero minore di persone ha chiesto protezione a Malta (-94%), in Italia (-53%) e in Grecia (-36%) Sensibili diminuzioni in Norvegia (-42%) e Finlandia (-32%) Aumenti invece in Germania (+49%), Svezia (+32%), Danimarca (+30%) Gli USA sono la principale meta dei richiedenti asilo Complessivamente, i primi cinque paesi hanno ricevuto più della metà (il 56%) del numero totale di domande dasilo presentate in tutti i paesi presi in esame Paesi di origine: Serbia+ Kosovo, Afghanistan, Cina, Iraq
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Il contesto nazionale Durante lanno 2009 sono pervenute alle Commissioni territoriali circa 17mila nuove domande dasilo, quasi la metà rispetto allanno precedente (circa 31mila). I richiedenti provenivano soprattutto dalla Nigeria (3.786 domande), dalla Somalia (1.415 domande), dal Bangladesh (1.233), dal Pakistan (1.187) e dallEritrea (824). La diminuzione delle domande di asilo in Italia può essere attribuita alle politiche restrittive attuate nel canale di Sicilia da Italia e Libia, fra cui la prassi dei respingimenti in mare. Il netto calo delle domande dasilo dimostra come i respingimenti anziché contrastare limmigrazione irregolare abbiamo gravemente inciso sulla fruibilità del diritto di asilo in Italia
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La dimensione locale: alcuni dati sulla situazione a Napoli e provincia IN CAMPANIA Dai dati forniti dal Ministero dellInterno, per il periodo 2000-06 sui titolari di permessi di soggiorno in Campania rilasciati nelle categorie "asilo politico/richiesta di asilo" e "motivi umanitari risulta: Unevidente crescita del numero dei permessi rilasciati tra il 2000 e il 2005 con una netta inversione del trend nel 2006; Le province maggiormente interessate dal fenomeno sono quelle di Napoli e Caserta con una prevalenza delle presenze a Napoli nel periodo 2000-02, a Caserta a partire dal 2003; Da tale anno, inoltre, fino al 2006 si registra una marcata prevalenza dei permessi rilasciati per motivi umanitari a fronte di una drastica riduzione dei permessi rilasciati per tutti gli altri motivi e soprattutto per la categoria asilo politico. NELLA PROVINCIA DI NAPOLI Dai dati forniti dalla Questura di Napoli, nel 2008, in linea con il trend italiano, anche a Napoli le domande di asilo sono raddoppiate rispetto all'anno precedente. In particolare, nei primi 11 mesi del 2008 le domande di asilo sono state 1196, pari al 4,45% rispetto al dato nazionale nello stesso periodo (26.898 domande). Questo significa che quasi una domanda di asilo su 22 di quelle presentate in tutta Italia viene prodotta sul territorio napoletano. A fronte di questo dato, tuttavia,su 1196 domande di protezione presentate nel 2008, quelle formalizzate in Questura risultano 209, ossia solo il 17,5%. La conseguenza di questo dato è che risultano centinaia di richiedenti asilo sospesi in un limbo, formalmente titolari di uno status ma impossibilitati a godere dei diritti e dei servizi ad esso connessi, dall'accoglienza all'assistenza sanitaria.
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L'esperienza della L.E.S.S. Onlus Nel 2003 la L.E.S.S. onlus è partner di un progetto Equal per linserimento lavorativo dei migranti in aziende agricole, promosso dalla Provincia di Napoli. Il ruolo di L.E.S.S. è quello di attivare e coordinare sei sportelli informativi nelle province di Napoli e Caserta ed ununità mobile che potesse raggiungere i luoghi di aggregazione dei migranti sui due territori. Vengono monitorati oltre 1000 casi di richiedenti asilo, in gran parte nella provincia napoletana e nellAlto Casertano. Questo capillare monitoraggio fa emergere un dato nuovo per il nostro territorio: il fenomeno delle migrazioni umanitarie, che in passato vedevano il territorio campano come una tappa di transito dal Sud Italia al Nord, è divenuto ormai stanziale. Il successo delliniziativa porta, nellottobre del 2004, alla nascita del progetto I.A.R.A. – Integrazione e Accoglienza per Rifugiati e richiedenti Asilo – gestito da L.E.S.S. Fin dallinizio, il progetto I.A.R.A. si è posto lobiettivo di garantire un numero crescente di servizi di orientamento e tutela ai RARU presenti sul territorio della provincia di Napoli
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Un focus su: alloggio, sanità, lavoro Le analisi relative a questo focus sono desunte dai contatti e dai dati raccolti attraverso i questionari somministrati allo sportello quotidianamente dagli operatori dello stesso. Essi rappresentano pertanto uno spaccato rappresentativo, ma non un campione scientifico dei migranti umanitari presenti sul territorio della Provincia di Napoli. Si riscontra un peggioramento della condizione del richiedente asilo, ma anche di coloro che sono già in possesso di uno status, sia sul piano dell'assistenza sanitaria, che dell'alloggio e della situazione occupazionale. a) Alloggio Il sistema di accoglienza ufficiale a Napoli e provincia, già fortemente in difficoltà nella gestione di questo fenomeno fino al 2007, si è definitivamente saturato 2008/2009. L'assenza di adeguate strutture di accoglienza, anche temporanea, sta riproponendo fenomeni di disagio alloggiativo, con il riemergere dei senza fissa dimora, che si rifugiano nelle stazioni ferroviarie o in strutture occupate fatiscenti e sovraffollate. b) Sanità Per legge, il richiedente asilo ha diritto alla tessera sanitaria e allesenzione dalle spese di ticket. Leffettivo esercizio però di tali diritti si scontra con i ritardi a catena di un sistema non sufficientemente integrato. Sono moltissimi i richiedenti asilo che non sono a conoscenza del diritto ad unassistenza sanitaria gratuita; questo a causa di una mancanza di informazioni base circa i loro diritti ed in generale circa il percorso nella procedura di asilo. c) Situazione occupazionale Il livello di scolarizzazione dei migranti umanitari è in genere medio-alto. Lofferta dei percorsi formativi è mediocre, ma quello che manca totalmente sono i percorsi di riqualificazione professionale che sarebbero più utili a coloro che hanno un buona preparazione di base e che consentirebbe loro un più rapido inserimento nel mondo del lavoro.
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Considerazioni conclusive Anche il caso campano è testimonianza degli effetti dellassenza di una legge organica sullasilo (sul piano giuridico/normativo e nella percezione sociale) Il fenomeno delle migrazioni forzate è profondamente diverso dal passato (il cambiamento delle ragioni, delle modalità, delle cifre, delle rotte e delle destinazioni). Sebbene lEuropa sia, rispetto ad altri continenti, solo parzialmente lambita dal fenomeno dei rifugiati, (con una media di 2,3 presenze per mille abitanti nellultimo quinquennio) lasilo, e più in generale limmigrazione, vanno considerati come elementi strutturali. A fronte di ciò, la politica europea dellasilo viene ancora connessa alla politica di sicurezza e l'accoglienza dei profughi e dei richiedenti asilo non è un valore condiviso, ma piuttosto un peso dei Governi occidentali. Di conseguenza, anche i dati ufficiali sulle migrazioni forzate sono non solo difficili da reperire, ma anche poco attendibili. Nella dimensione locale spesso i numeri della Questura, sia riguardo i richiedenti asilo, sia i titolari di protezione, non tengono conto della presenza sul territorio di un numero molto più ampio di migranti umanitari. La ricerca dimostra che le difficoltà riguardanti le garanzie dei diritti fondamentali rimangono insormontabili, se le scelte di politica dellasilo rimangono isolate. Più ampiamente, il tema ha bisogno di essere affrontato nei termini della relazione e dellincontro; dellintreccio tra diritti e doveri e nello scenario delle sfide e delle trasformazioni del mondo globale. GRAZIE PER LATTENZIONE
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