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PubblicatoCallisto Buono Modificato 10 anni fa
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1 Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia di Torino PLENARIA INTERMEDIA 20 SETTEMBRE 2006 Le parole chiave della governance e le competenze richieste agli Uffici di piano Ugo De Ambrogio (udeambrogio@hsn.it)udeambrogio@hsn.it
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2 GOVERNANCE Termine versatile, di moda e per questo un po abusato, Qualcuno la ha definita parola passe-.partout
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3 Il tranello della governance...Esistono termini che s'introducono in modo insidioso nel lessico politico, senza che nessuno se ne accorga e senza che ne sia stata data una definizione preliminare.... È il caso, fra altri, di due espressioni apparentemente tuttofare, molto usate dai media: «società civile» e «governance». da un articolo di Bernard Cassen su Le Monde di giugno 2001
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4 GOVERNANCE Deriva dal latino Governum = reggere il timone, dare la direzione Riguarda i processi ed i sistemi con i quali le organizzazioni e le società operano
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5 GOVERNANCE l Lesercizio dellautorità politica e luso delle risorse istituzionali per affrontare gli affari e i problemi della società (World Bank) DEFINIZIONE 1 DEFINIZIONE 1
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6 GOVERNANCE La governance è una situazione in cui la formulazione e limplementazione delle politiche pubbliche vedono una pluralità di soggetti 1. di diversa natura ed 2. a diversi livelli 3. interagire fortemente tra loro (Dente 2005) DEFINIZIONE 2 DEFINIZIONE 2
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7 GOVERNANCE l Sistema innovativo di realizzazione del policy making, nel quale: il processo di decisione è la risultante di un interazione tra soggetti diversi che condividono responsabilità di governo (soggetti istituzionali, terzo settore, soggetti della società civile) - AA.VV. Il piano di zona, Carocci 2004 DEFINIZIONE 3 DEFINIZIONE 3
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8 l Per Government si intende lintervento top \ down, il potere a … l ovvero che il soggetto pubblico ha la titolarità esclusiva di una politica pubblica allinterno di un sistema piramidale e gerarchico. l Per Governance si intende lo steering, nella distribuzione del potere fra … l ovvero la guida di una politica che ha una titolarità diffusa (per es. fra un ente pubblico, altri soggetti istituzionali, terzo settore, società civile ecc.) il sistema di governo proposto è a rete GOVERNMENT E GOVERNANCE
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9 LA GOVERNANCE NEL PIANO DI ZONA l La governance nel Pdz significa applicare una metodologia negoziale finalizzata ad un processo condiviso di costruzione collettiva delle politiche sociali, basato sul comune interesse a collaborare nella realizzazione di una rete unitaria e coordinata di servizi
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10 LA GOVERNANCE NEL PIANO DI ZONA l La governance nel Piano di zona dunque avviene attraverso reti che comprendono partnership fra pubblico e privato e\o attraverso collaborazioni fra istituzioni e soggetti della società civile
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11 I soggetti coinvolti nella programmazione (L.328\00) Soggetti istituzionali: Comuni, Regione, Province, ASL, AO Aziende speciali servizi alla persona Consorzi Scuola Giustizia Soggetti non istituzionali: Organismi non lucrativi di utilità sociale Organismi della cooperazione Associazioni ed enti di promozione sociale Fondazioni Enti di patronato Organizzazioni di volontariato Enti riconosciuti delle confessioni religiose Famiglie
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12 Perché la Governance nel Piano di zona + La diversità degli attori permette di integrare diversi punti di vista, valori e risorse + Essa assicura la creazione di coalizioni abbastanza ampie da garantire il consenso necessario allinnovazione _ In ogni caso essa diluisce la responsabilità politica per i fallimenti l (Dente 2005)
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13 I principi della buona governance Apertura Partecipazione Responsabilità Efficacia Coerenza Proporzionalità Sussidiarietà Commissione delle Comunità europee - la governance europea: un libro bianco (www.ec.europa.eu)
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14 I principi della buona governance Apertura – capacità di spiegare con linguaggio accessibile e comprensibile ad un pubblico vasto che cosa si fa e in che cosa consistono le decisioni che si adottano – Partecipazione – unampia partecipazione consente di aumentare la fiducia sul risultato finale di una politica pubblica e sulle istituzioni da cui una politica emana Commissione delle Comunità europee - la governance europea: un libro bianco (www.ec.europa.eu)
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15 I principi della buona governance Responsabilità – chiarezza nella distribuzione di ruoli, compiti ed impegni nellelaborazione ed attuazione delle politiche Commissione delle Comunità europee - la governance europea: un libro bianco (www.ec.europa.eu)
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16 I principi della buona governance Proporzionalità – la scelta del livello sul quale la politica interviene (sovrazonale, zonale, comunale ecc.) e degli strumenti da utilizzare deve essere proporzionata agli obiettivi perseguiti. Commissione delle Comunità europee - la governance europea: un libro bianco (www.ec.europa.eu)
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17 I principi della buona governance Sussidiarietà – esperienze innovative di cooperazione finalizzate alla costituzione di reti interistituzionali fra soggetti di pari livello istituzionale (sussidiarietà orizzontale) o di diverso livello istituzionale (sussidiarietà orizzontale) Glossario della cooperazione interistituzionale, FOrmez, progetto Governance
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18 Complessivamente pare opportuno sottolineare che il piano di zona risulta lesperienza programmatoria che maggiormente ha coinvolto il terzo settore (impresa sociale) nel nostro paese negli ultimi anni
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19 i gradini per la costruzione della governance del Pdz l il primo gradino che con i piani di zona si è dovuto superare è stata la costruzione di modalità di associazione fra i comuni, la definizione della zona; l il secondo step ha riguardato la strutturazione di modalità di coordinamento tra i comuni, definizione degli organismi tecnici e politici che seguissero limplementazione del piano; l solo successivamente a queste prime due fasi si è assistito ad un vero e proprio coinvolgimento delle altre realtà istituzionali del territorio (aziende sanitarie, scuole, aziende ospedaliere, centri per limpiego, centri di giustizia minorile ecc.) l Congiuntamente, attraverso i tavoli tematici distrettuali è stato promossa la partecipazione del terzo settore e delle altre agenzie di advocacy;
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20 Perché valutare la Governance Per conoscere lesito dei processi programmatori e trarne suggerimenti per un riorientamento delle strategie di programmazione partecipata del piano di zona
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21 Dimensioni da valutare: l Le capacità del Piano di costruire partecipazione e integrazione fra i diversi soggetti in campo, funzionali alla costruzione e gestione dei sistemi integrati di servizi sociali territoriali ……………………………………..
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22 Criteri di valutazione l Il grado e la qualità dei rapporti fra i comuni verificando il superamento del tradizionale frazionamento comunale; l Il grado e la qualità dei rapporti fra i Comuni e lA. Usl e la scuola verificando il grado di partecipazione alla pianificazione socio sanitaria e e socio educativa raggiunto;
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23 l Il grado e la qualità dei rapporti fra i Comuni e il terzo settore verificando la effettiva costruzione di una governance e di prassi partecipate di programmazione sociale. l Il grado e la qualità dei rapporti tra comuni e provincia per valutare lutilità delle informazioni fornite ai territori attraverso i sistemi informativi provinciali e dei sostegni consulenziali e formativi forniti. Criteri di valutazione
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24 La pianificazione è soprattutto organizzazione, per cui il suo successo o insuccesso dipendono anche dalle scelte organizzative effettuate dal sistema di governo esistente e dai diversi soggetti che lo compongono (Scortegagna, 2002)
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25 GOVERNANCE
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