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MALATTIE INFETTIVE Dott.a Maria Grazia Serra.

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Presentazione sul tema: "MALATTIE INFETTIVE Dott.a Maria Grazia Serra."— Transcript della presentazione:

1 MALATTIE INFETTIVE Dott.a Maria Grazia Serra

2 MALATTIA INFETTIVA E PARASSITARIA
MALATTIA INFETTIVA :qualunque stato morboso a manifestazione locale o generale determinato da microrganismi patogeni (virus, schizomiceti, funghi, protozoi). MALATTIA PARASSITARIA : stato morboso determinato da parassitismo da parte di metazoi.

3 MALATTIE INFETTIVE MALATTIA INFETTIVA : qualunque stato morboso a manifestazione locale o generale determinato da microrganismi patogeni (virus, schizomiceti, funghi, protozoi). MALATTIA PARASSITARIA : stato morboso determinato da parassitismo da parte di metazoi.

4 SI HA MALATTIA QUANDO : il germe è patogeno;
è presente in una carica infettante sufficiente; l’organismo non dispone di difese sufficienti.

5 AGENTI EZIOLOGICI VIRUS CLAMIDIE MICOPLASMI RICKETTSIE SCHIZOMICETI
SPIROCHETE PROTOZOI MICETI METAZOI

6 Le manifestazioni patologiche sono condizionate:
dalla intensità dell’aggressione dell’agente patogeno dalla durata dell’aggressione dalla risposta difensiva del soggetto colpito dal coinvolgimento di una parte del corpo o di tutto l’organismo dalla presenza o meno di altre condizioni morbose

7 La malattia è quell’evento che attraverso alterazioni anatomiche e/o funzionali di uno o più organi turba l’omeostasi e induce uno stato di reattività di tutto l’organismo Omeostasi: insieme di meccanismi messi in atto dagli esseri viventi per mantenere costante la loro composizione

8 La malattia può avere diversi esiti:
guarigione :eliminazione della causa di malattia e ritorno alla normalità cronicizzazione: mancata o parziale eliminazione della causa e instaurazione di una situazione di equilibrio tra reattività del soggetto e aggressività della noxa patogena morte:insufficiente reazione dell’organismo agli effetti dannosi dell’agente patogeno

9 Presentazione della malattia, diagnosi, terapia
Sintomi soggettivi (avvertiti dal paziente) e obiettivi (evidenziati dal medico) Diagnosi ( anamnesi,esame obiettivo, esami di laboratorio e strumentali) Prognosi (previsione di durata e di esito) Terapia (possibilità di modificare la storia naturale della malattia)

10 MECCANISMI DI DIFESA DELL’ORGANISMO
1- BARRIERE MECCANICHE E CHIMICHE: bloccano ed eliminano i microrganismi nelle vie di accesso impedendo quindi che il contagio (contatto con agenti infettivi) sia seguito dall’infezione (moltiplicazione dei germi o replicazione intracellulare dei virus)

11 Esse sono costituite: dalle cellule epiteliali cutanee e mucose dalle molecole sintetizzate e secrete da esse e dalle ghiandole in esse presenti (peptidi ad azione antibiotica,secrezioni a pH acido,enzimi come il lisozima ecc,) da microrganismi della flora saprofitica da linfociti intraepiteliali

12 2- IMMUNITÀ ASPECIFICA:
presente alla nascita attiva verso tutti i microrganismi indipendente da precedente contatto con lo stesso agente patogeno non rafforzata da altri contatti con lo stesso agente

13 Fattori cellulari della immunita’ innata
Leucociti polimorfonucleati neutrofili Leucociti polimorfonucleati eosinofili Monociti/macrofagi Cellule Natural Killer (continua)

14 Contribuiscono alla difesa antimicrobica con vari meccanismi:
Fagocitosi (ingestione) e uccisione dei microbi Interconnessione con i fattori dell’immunità specifica Produzione di citochine (molecole sia stimolanti che inibenti)

15 Fattori umorali della immunità innata
Interferoni : citochine facilitanti gli interventi delle cellule implicate nella difesa immunitaria e della reazione infiammatoria Complemento:serie di proteine che attivate acquisiscono la proprietà di provocare la lisi di batteri e virus

16 3- IMMUNITA’ SPECIFICA Acquisita : non presente alla nascita
Specifica: innescata dal riconoscimento di antigeni definiti Adattativa: acquisita come adattamento a determinati stimoli Selettiva: selettività di stimolazione e di azione

17 Fattori cellulari Organi linfoidi primari : midollo osseo e timo , dove avviene la formazione e/o la maturazione (differenziazione) dei linfociti B e T e delle sottopopolazioni Organi linfoidi secondari: milza, tonsille, linfonodi, agglomerati linfoidi delle mucose degli apparati respiratorio e digerente ,dove stazionano temporaneamente linfociti B e T durante la circolazione nel sangue

18 Linfociti B Si formano e completano la maturazione nel midollo osseo (bone marrow) Esprimono sulla loro superficie i recettori per l’antigene, a struttura molto simile a quella degli anticorpi (immunoglobuline=Ig) e quindi detti sIg (immunoglobuline di superficie)

19 - Dal linfocita B attivato (linfoblasto) derivano le plasmacellule, che sintetizzano e secernono nel sangue le Immunoglobuline (o anticorpi), e i linfociti della memoria che presiederanno alla risposta secondaria. I linfociti B riconoscono direttamente gli epitopi (gruppi determinati) degli antigeni.L’interazione avviene nei linfonodi.

20 Linfociti T Formati nel midollo osseo, raggiungono ancora indifferenziati il timo (T) da dove, completata la maturazione, entrano in circolo suddivisi in due popolazioni: T helper (aiutanti) che regolano tramite le citochine tutte le risposte immuni specifiche e T citotossici che esercitano azione tossica sui bersagli cellulari.

21 RISPOSTA IMMUNITARIA Risposta primaria : consegue al primo contatto con un antigene. Gli anticorpi che passano in circolo sono prima della classe IgM, poi IgG e scompaiono nel giro di qualche settimana.

22 - Risposta secondaria: consegue a ulteriori contatti con lo stesso antigene, è di maggiore intensità e durata rispetto alla primaria. Gli anticorpi sono sempre della classe IgG e permangono nel sangue per molti mesi (memoria immunologica)

23 IMMUNODEFICIENZA Particolare suscettibilità alle infezioni e aumento del rischio di sviluppare malattie autoimmuni o neoplasie Congenita o primaria (genetica) Acquisita o secondaria a: infezioni delle cellule del sistema immunitario, farmaci immunosoppressivi,neoplasie maligne disseminate,carenze alimentari,invecchiamento

24 INFEZIONI - Parassitismo : dalla convivenza i microrganismi ricavano vantaggio e l’ospite danno - Commensalismo : il vantaggio riguarda solo uno dei due conviventi senza che l’altro ne sia danneggiato - Mutualismo : il vantaggio riguarda tutti e due i conviventi

25 FLORA BATTERICA SAPROFITICA
Molti microrganismi non patogeni vivono e si riproducono nel corpo umano in condizione di commensalismo o di mutualismo,competendo con i patogeni e fornendo in alcune sedi (intestino) all’organismo ospite alcune vitamine che non è in grado di sintetizzare

26 Profilassi Sono i provvedimenti atti a impedire o ostacolare l’insorgenza o il diffondersi della malattia Profilassi diretta: vaccinazione Profilassi indiretta : miglioramento delle condizioni dell’individuo, ambientali, igieniche (denuncia,isolamento,bonifica)

27 FEBBRE E’ una alterazione funzionale reversibile dei neuroni dei centri termoregolatori , consistente in una elevazione della temperatura di riferimento (per gli umani 37°) geneticamente prestabilita . E’causata da diverse citochine sintetizzate e rilasciate in eccesso da numerose cellule dell’organismo.

28 FEBBRE E’ una alterazione funzionale reversibile dei neuroni dei centri termoregolatori , consistente in una elevazione della temperatura di riferimento (per gli umani 37°) geneticamente prestabilita . E’causata da diverse citochine sintetizzate e rilasciate in eccesso da numerose cellule dell’organismo.

29 TERMOREGOLAZIONE 1 E’ la capacità di un organismo di mantenere costante la temperatura corporea entro determinati limiti, nonostante le variazioni di quella ambientale. E’ un equilibrio omeostatico tra la quantità di calore prodotto dall’organismo (termogenesi) e quella perduta ( termodispersione).

30 TERMOREGOLAZIONE 2 I centri termoregolatori, situati nel Sistema Nervoso Centrale (SNC), ricevono segnali termici sia locali (dati dalla temperatura del sangue) che dalla periferia attraverso i nervi sensitivi, le cui terminazioni periferiche (termocettori superficiali e profondi presenti in varie regioni dell’organismo) avvertono i gradi di temperatura con cui sono a contatto.

31 PER AUMENTARE LA TEMPERATURA CORPOREA
Generazione di calore: - Produzione fisiologica di calore - Lavoro muscolare - Brividi Conservazione del calore: - Vasocostrizione - Ricerca ambienti caldi/riscaldamento

32 PER ABBASSARE LA TEMPERATURA CORPOREA
Perdita di calore: - Perdita fisiologica di calore - Vasodilatazione - Sudorazione - Ricerca ambienti freddi

33 CAUSE DI FEBBRE Infezione Danno tissutale (infarto,trauma) Neoplasie
Farmaci Malattie autoimmuni Altre malattie infiammatorie Endocrinopatie

34 INFEZIONI VIRALI 1 I virus sono parassiti intracellulari obbligati,perché sono incapaci di riprodursi autonomamente e la loro replicazione è effettuata dalle cellule ospiti, indotte a sintetizzare molecole identiche a quelle che costituiscono il genoma (RNA o DNA) e i rivestimenti virali (nucleocapside proteico) e dare origine a nuovi virioni

35 INFEZIONI VIRALI 2 Ampia varietà di patologie
Varie determinanti delle modalità di malattia : lisi delle cellule infettate, risposta immunitaria dell’ospite, trasformazione neoplastica delle cellule infettate

36 PATOGENESI DELLE INFEZIONI VIRALI
Focolaio primario : diffusione nelle cellule adiacenti al sito d’impianto e da qui ai linfonodi regionali (Focolaio secondario) Dal Focolaio secondario diffusione nel sangue(viremia primaria,fase sub-clinica) Replicazione virale spesso in organi specifici (tropismo)

37 VARI TIPI DI INFEZIONI VIRALI
Infezioni sub-cliniche o inapparenti Infezioni persistenti (es. epatite cronica) Infezioni ricorrenti (es. herpes) Infezioni lente (es.HIV)

38 DIAGNOSI DI INFEZIONE Osservazione diretta
Ricerca di antigeni dei patogeni Valutazione della risposta infiammatoria o immune dell’ospite Ricerca delle sequenze nucleotidiche dei patogeni Isolamento del microrganismo in cultura

39 MONONUCLEOSI INFETTIVA1
AGENTE INFETTIVO: Epstein-Barr virus (a DNA) TRASMISSIONE :per contatto interumano attraverso le secrezioni orofaringee, (raramente per via aerea), per via ematica (trasfusioni,trapianto di midollo) INCUBAZIONE : giorni DECORSO ACUTO: 2-4 settimane

40 QUADRO CLINICO Astenia, febbre, esantema, angina linfoadenopatia
talora ittero splenomegalia epatomegalia, leucocitosi con neutropenia e monocitosi

41 COMPLICANZE Neurologiche Ematologiche Polmonari Cardiache Epatitiche
Pancreatitiche Gastroenteritiche.

42 Diagnosi: ricerca anticorpi anti EBV-IgM e IgG
Decorso e prognosi: malattia in genere autolimitante e benigna, ma il virus resta nell’organismo Terapia: sintomatica; nei casi più gravi cortisonici Nel monitoraggio può essere necessario il dosaggio del’ EBV DNA

43 MALATTIA DA CYTOMEGALOVIRUS (CMV) 1
Virus a DNA TRASMISSIONE: infezione esogena acquisita per via aerea, saliva, secrezioni, urine, feci, latte materno, sangue o emoderivati, trapianto d’organo infezione materno-fetale durante la gravidanza o il parto reinfezioni endogene

44 MALATTIA DA CYTOMEGALOVIRUS (CMV) 2
INCUBAZIONE : 40 giorni DECORSO : acuto,protratto,cronico SINTOMI: infezione asintomatica, sindrome simil-mononucleosica, malattia citomegalica del neonato, malattia degli ospiti immunocompromessi PROGNOSI : secondo le condizioni del soggetto infettato

45 MALATTIA DA CYTOMEGALOVIRUS (CMV)3
DIAGNOSI: ricerca anticorpi anti CMV IgM e IgG TERAPIA : di norma solo sintomatica; negli immunodepressi e nelle forme gravi farmaci antivirali (acyclovir, ganciclovir, foscarnet) Nel monitoraggio può essere necessario il dosaggio del CMV DNA


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