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PubblicatoFilomena Pasini Modificato 10 anni fa
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OUTLINES Il diabete è una malattia cardiovascolare
Il paziente diabetico ha una elevata prevalenza di vasculopatia periferica La pluridistrettualità della macroangiopatia Le indicazioni alla procedura di rivascolarizzazione La preparazione del paziente Il follow-up ed il controllo dei fattori di rischio La persistenza dell’ischemia
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PERCORSO CLINICO-DIAGNOSTICO del paziente in fase post salvataggio
Valutazione periodica della perfusione periferica e nuova procedura in caso di fallimento Controllo di tutti i fattori di rischio cardiovascolare che possono condizionare il quadro aterosclerotico Controllo della terapia che direttamente o indirettamente può influenzare la sopravvivenza cardiovascolare e il mantenimento della pervietà dell’albero periferico
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PAD MODIFICATION OF RISK FACTORS
Smoking cessation Diabetes control FBG mg/dl, PPG < 180 mg/dl, HbA1c < 7% Dyslipidemia management LDL < 100 mg/dl, TG < 150 mg/dl Statins (RR 38%; 4S) Hypertension control BP < 130/85 mmHg Ramipril [RR 28%; HOPE (n=4051)] Am J Cardiol 2001; 87 (suppl): 3D-13D NEJM 2001; 344: Am J Med 2002; 112: 49-57
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PAD and Diabetes: Tight control efficacy (UKPDS 35 BMJ 08 2000)
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Destino dei pazienti con Critical Limb Ischemia
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Pazienti con CLI seguiti presso il centro Piede
Diabetico del Policlinico di Tor Vergata 1/2003 a 8/2007 32 non idonei ad intervento di rivascolarizzazione (6.8%) di cui 19 (4%) sottoposti ad amputazione primaria 334 sottoposti ad intervento di rivascolarizzazione (70.7%) 26 in corso di valutazione ed in attesa di ricovero (5.5%) 49 in terapia medica (10.4%) 31 non più seguiti dopo la diagnosi (6.6%) Pazienti diabetici con ischemia critica : 472
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Pazienti con CLI seguiti presso il centro Piede
Diabetico del Policlinico di Tor Vergata 1/2003 a 8/2007 I 334 pazienti sottoposti a rivascolarizzazione hanno le seguenti caratteristiche: Uomini (55%) . Età media 71 anni (± 10). Fumatori (24%). Durata del diabete: 20 anni (± 12). Storia di cardiopatia: (54%). Durata media del follow-up: 26.7 mesi (± 19).
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Pazienti con CLI seguiti presso il centro Piede
Diabetico del Policlinico di Tor Vergata 1/2003 a 8/2007 Glicemia 142 ± 62. HbAc1 7,5 ± 1,7. Colesterolo totale 162 ± 42,3. Colesterolo HDL 40,7 ± 16,5. Trigliceridi 137,1 ± 63,3. Pressione arteriosa sistolica 136 ± 14. Pressione arteriosa diastolica 80,2 ± 8,7. TCPO ± 13.6. TCPCO ± 23.7.
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Pazienti con CLI seguiti presso il centro Piede
Diabetico del Policlinico di Tor Vergata 1/2003 a 8/2007 Durante il follow-up si sono osservati i seguenti esiti: 255 pazienti vivi con entrambi gli arti (76.3%). 43 pazienti vivi con amputazione maggiore (12.9%). 36 pazienti deceduti (10.8%): Età media 74 anni ± 18. 5 fumatori. 24 di essi avvenuti per cause cardiovascolari.
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Esito dei pazienti con ischemia critica
Follow-up Tor Vergata 10.8 % decessi totali (7.9% CHD fatale) 12.9 % amputazioni maggiori 76.3 % vivi senza amputazioni maggiori Follow-up TASC II* 25% decessi per CHD fatale 30% amputazioni maggiori 45% vivi senza amputazioni *Fonte: TASCII, Gennaio 2007, Journal of Vascular Surgery – Hirsch AT et al. J Am Coll Cardiol 2006;47:
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Conclusioni Il paziente diabetico con ischemia periferica è ad elevato rischio di amputazione maggiore soprattutto in presenza di lesioni cutanee di qualsiasi entità esse siano Per poter procedere al “salvataggio d’arto” devono essere poste in atto tutte le procedure terapeutiche per ripristinare la perfusione periferica e per rimuovere tutti i tessuti necrotici e/o infetti al fine di limitare l’estensione della gangrena E’ fondamentale un corretto approccio internistico in fase periprocedurale ed il paziente deve essere valutato nella sua globalità per il possibile coinvolgimento di altri distretti arteriosi E’ irrinunciabile il controllo di tutti i fattori di rischio per un adeguato esito a distanza
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