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PubblicatoLia Donata Cara Modificato 8 anni fa
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La globalizzazione produce un annullamento delle frontiere e si fonda su quattro elementi: 1) Liberalizzazione degli scambi e degli investimenti internazionali. 2) Rivoluzione telematica. 3) Moltiplicazione dei concorrenti. 4) Delocalizzazione (spostare la produzione in un altro paese). Comprare, vendere e produrre in qualsiasi parte del mondo.
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La Globalizzazione del XX secolo L'attuale globalizzazione è l'erede della globalizzazione di inizio Novecento, bruscamente interrotta dalle guerre e dal crollo di Wall street (1929). Negli anni Trenta i paesi si chiusero a riccio, innalzando di nuovo le barriere che li separavano. Nel secondo dopoguerra, invece, proprio come reazione agli orrori e alla devastazione del conflitto, ci furono l'impeto della ricostruzione, l'abbraccio della libertà degli scambi e molti decenni di pace.
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Stati Uniti Kenya
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S tati Uniti
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Produzioni negli USA. Gli Stati Uniti sono il terzo più grande produttore di petrolio del mondo, così come il più grande importatore di questa materia prima. È leader nella produzione di energia elettrica e nucleare, come pure come per l'estrazione di gas naturale, zolfo, fosfati, e sale. Gli Stati Uniti sono i migliori produttori mondiali di mais e soia. Il New York Stock Exchange è la più grande borsa valori del mondo. Coca-Cola e McDonald's sono i due marchi più riconosciuti a livello globale
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La bevanda da cui trae il nome, Coca- Cola, fu inventata dal farmacista John Stith Pemberton, nel 1886. Secondo il Rapporto annuale del 2005, la società vende più di 400 diversi tipi di bevande in più di 200 paesi e territori in tutto il mondo. La McDonald's Corporation è la maggiore catena di ristoranti fast food del mondo ed è di origine statunitense. La sede è Chicago. I ristoranti McDonald's sono diventati uno dei simboli pi ù riconoscibili della cosiddetta globalizzazione dello stile di vita frenetico e del consumismo moderni.
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K enya
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Produzione nel Kenya L'Africa riveste ormai un ruolo di primo piano nella produzione di t è, infatti con ca. 365mila tonnellate annue si colloca al terzo posto tra i maggiori produttori mondiali, dopo India e Cina. Il t è in Africa venne introdotto solo alla fine del XIX sec. grazie agli Inglesi che cercavano nuove fonti di approvvigionamento al sempre crescente consumo della madrepatria. Il Kenya, in assoluto uno degli stati con la maggiore e migliore produzione nel mondo (290.000 tonnellate nel 2003*).
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L’Allevamento L’allevamento è sempre stata una attività molto diffusa in Kenya, sia quello indigeno tradizionale che quello specializzato commerciale. Quest’ultimo sta prosperando in questi ultimi decenni, portando benessere e ricchezza, sopravvive invece quello tradizionale, praticato nelle zone interne steppose e aride. Gli animali faticano a raggiungere un peso utile alla macellazione e producono poco latte, appena sufficiente per i bisogni della tribù.
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