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PRINCIPI E FISICA ULTRASUONI
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ECOGRAFIA E’ un’ indagine diagnostica assolutamente innocua infatti l’esame ecografico non comporta l’impiego di raggi X
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Che cos’è l’ecografia? L’ etimologia della parola, di origine greca, corrisponde letteralmente a scrittura dei suoni I suoni sono dotati di un moto oscillatorio periodico che si misura nell’ unità di tempo in Hertz (Hz)
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ECOGRAFIA Si utilizzano un tipo particolare di suoni, gli ultrasuoni, così denominati perché indicano frequenze sonore poste al di sopra di quelle normalmente percepite dall’orecchio umano ( Hz) In ecografia si utilizzano frequenze variabili da 2 a 20 MHz
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ECOGRAFIA Principi fisici
US Onde meccaniche con frequenza maggiore di Hz
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ECOGRAFIA Principi fisici
Ogni apparecchio utilizzato per eseguire un esame ecografico (ecografo o ecotomografo) è dotato di una sonda (trasduttore) che emette fasci di ultrasuoni
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ECOGRAFIA Principi fisici
I trasduttori sono cristalli ceramici sintetici Le onde US sono prodotte sfruttando l’effetto piezoelettrico di questi cristalli
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ECOGRAFIA Principi fisici
Effetto piezoelettrico Fenomeno fisico che consente la conversione dell’energia elettrica in energia meccanica e viceversa
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ECOGRAFIA Principi fisici
Tensione elettrica Cristalli ceramici sintetici Vibrazione Produzione ultrasuoni
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ECOGRAFIA Principi fisici
Gli ultrasuoni, attraversando i vari tessuti del corpo umano, generano fasci riflessi che ritornano al trasduttore (echi di ritorno)
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ECOGRAFIA Principi fisici
ECO Componente del fascio US riflesso o diffuso da una interfaccia che torna al trasduttore
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ECOGRAFIA Principi fisici
Echi di ritorno Cristalli ceramici sintetici Deformazione Produzione energia elettrica
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ECOGRAFIA Principi fisici
L’energia elettrica viene rielaborata dal computer e trasformata in immagine
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ECOGRAFIA Principi fisici
PARAMETRI FISICI US Frequenza Lunghezza d’onda Velocità di propagazione
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ECOGRAFIA Principi fisici
Frequenza Numero di cicli nell’unità di tempo In diagnostica si utilizzano frequenze comprese tra 1 e 20 milioni di Hz
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ECOGRAFIA Principi fisici
Lunghezza d’onda Distanza tra due cicli successivi In diagnostica varia tra 0,007 e 1,5 mm
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ECOGRAFIA Principi fisici
Velocità di propagazione Prodotto tra frequenza e lunghezza d’onda che si pone in relazione alla densità del mezzo attraversato
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ECOGRAFIA Principi fisici
Fattori che regolano il potere risolutivo di un sistema ultrasonoro Risoluzione assiale Risoluzione laterale
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ECOGRAFIA Principi fisici
Risoluzione assiale Capacità di distinguere punti vicini tra loro, giacenti sull’asse di propagazione del fascio US e su piani diversi ma paralleli alla superficie emittente
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ECOGRAFIA Principi fisici
Risoluzione laterale Capacità di distinguere punti vicini tra loro e giacenti su di un piano perpendicolare all’asse di propagazione del fascio US
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ECOGRAFIA Principi fisici
Ottimizzazione del fascio ultrasonoro Lunghezza d’onda Diametro del trasduttore Zona vicina o zona di Fresnel (zona di collimazione del fascio che mantiene un diametro simile a quello del trasduttore) Zona lontana o zona di Fraunhofer (zona di divergenza del fascio)
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ECOGRAFIA Principi fisici
ZONA DI FRESNEL Buona immagine ecografica
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ECOGRAFIA Principi fisici
ZONA DI FRAUNHOFER Cattiva immagine ecografica
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ECOGRAFIA Principi fisici
Fattori che regolano la propagazione degli ultrasuoni nel mezzo: Impedenza acustica Assorbimento Riflessione Rifrazione Attenuazione Interfaccia acustica
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ECOGRAFIA Principi fisici
Impedenza acustica Resistenza del mezzo alla propagazione degli ultrasuoni; è in relazione alla sua densità L’unità di misura è il Rayl (Kg/ ms)
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ECOGRAFIA Principi fisici
Assorbimento Fenomeno fisico che comporta il trasferimento di energia dal fascio US al mezzo attraversato
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ECOGRAFIA Principi fisici
Riflessione Fenomeno fisico che si determina quando gli US incontrano una “interfaccia acustica”: la quantità di energia riflessa è direttamente proporzionale alla differenza d’impedenza acustica dei due mezzi
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Riflessione speculare di un fascio all’interfaccia tra due mezzi a differente impedenza acustica
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ECOGRAFIA Principi fisici
Rifrazione Fenomeno fisico che comporta la deviazione del fascio US quando questo attraversa una interfaccia acustica; è in relazione alla diversa velocità di propagazione degli US nei due mezzi
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Fenomeno della rifrazione all’interfaccia tra due mezzi con diversa velocità di attraversamento
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ECOGRAFIA Principi fisici
Attenuazione Fenomeno fisico che comporta la riduzione dell’intensità del fascio US nell’attraversamento di un mezzo, per fenomeni di assorbimento, di rifrazione e di riflessione
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Fenomeno della rifrazione all’interfaccia tra due mezzi con diversa velocità di attraversamento
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ECOGRAFIA Principi fisici
Principali componenti di un sistema ecografico trasduttore amplificatore degli echi (TGC) convertitore analogico-digitale o scan-converter amplificatore video monitor sistema di stampa
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ECOGRAFIA Principi fisici
I cristalli possono essere combinati a realizzare sonde che differiscono per le caratteristiche geometriche del fascio
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ECOGRAFIA Principi fisici
Sonda lineare Sonda convex Sonda sector
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ECOGRAFIA Principi fisici
Lineari Pregi: ridotto campo di vista buona risoluzione anche sui piani superficiali Difetti:scarsa maneggevolezza risoluzione dell’immagine leggermente inferiore specie in profondità
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ECOGRAFIA Principi fisici
Convex Pregi: buon campo di vista buona risoluzione sui piani superficiali, medi e medio-profondi Difetti:perdita di informazione nei piani più profondi
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ECOGRAFIA Principi fisici
Settoriali Pregi:elevata maneggevolezza ottima risoluzione in profondità Difetti:perdita di informazione sui piani più superficiali campo di vista ridotto
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ECOGRAFIA Principi fisici
Amplificatore degli echi (TGC) Amplifica in maniera differenziata gli echi di ritorno
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ECOGRAFIA Principi fisici
Scan converter Assegna il livello di grigio in base all’ampiezza degli echi riflessi
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ECOGRAFIA Principi fisici
Rappresentazione dell’immagine US A-mode B-mode TM-mode
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ECOGRAFIA Principi fisici
A -mode L’eco di ritorno è rappresentato come un picco di altezza proporzionale all’intensità ed in relazione alla profondità rispetto alla superficie del trasduttore
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ECOGRAFIA Principi fisici
B -mode L’eco di ritorno è rappresentato come un punto luminoso proporzionale all’intensità
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ECOGRAFIA Principi fisici
TM -mode L’eco di ritorno è rappresentato come un punto luminoso soggetto ad uno spostamento orizzontale in funzione del tempo Rappresenta il movimento della componente corpuscolata nei fluidi
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ECOGRAFIA La maggior parte delle moderne
apparecchiature ecografiche è provvista di sistemi Doppler che permettono di studiare il flusso del sangue nei vasi evidenziando la presenza di eventuali ostacoli (es.trombosi, stenosi)
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ECOGRAFIA Principi fisici
Effetto Doppler Fenomeno fisico secondo il quale quando un’ onda sonora incidente incontra una struttura in movimento subisce una variazione della frequenza degli echi riflessi in relazione alla velocità e alla direzione dell’elemento riflettente
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ECOGRAFIA Principi fisici
Color-Doppler In presenza di particelle in movimento l’ecografo rileva l’effetto Doppler e produce una colorazione sullo schermo che convenzionalmente viene tarata con un codice cromatico rosso per i flussi in avvicinamento alla sonda e blu per quelli in allontanamento
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ECOGRAFIA Principi fisici
Flussimetria Doppler La variazione di frequenza del fascio US è proporzionale alla velocità della struttura in movimento
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ECOGRAFIA Principi fisici
Power Doppler Il colore e la luminosità dei segnali PD sono in relazione al numero delle emazie in movimento nell’interno del vaso in esame e al loro spostamento
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ECOGRAFIA Principi fisici
Power Doppler lI vantaggio del PD è una maggiore sensibilità ai flussi lenti con migliore definizione dei piccoli vasi Il limite è l’incapacità di distinguere la direzione del flusso
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APPARECCHIATURE Apparecchi real time
Sonde convex, settoriali, o lineari Generalmente sonde convex da 3,5-5,0 MHz In casi particolari con sonde lineari da 7,5 MHz Color-power doppler
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PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
Digiuno da almeno 6 ore (preferibilmente dalla sera precedente l’esame) Somministrazione di farmaci adsorbenti o antiemetici Dieta priva di scorie nei tre giorni precedenti l’esame
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INTERAZIONE OPERATORE-PAZIENTE
Apnea Inspirio profondo Compressione dosata Riempimento gastrico
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POSIZIONE PAZIENTE In clinostasi Vari decubiti
Decubito laterale sinistro (aumenta la finestra acustica epatica ed ottimizza la visualizzazione della testa del pancreas) A paziente seduto o in stazione eretta (determina ptosi delle anse intestinali)
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SCELTA DELLA SONDA Profondità di campo che si desidera studiare
PRF (frequenza di ripetizione dell’impulso) Sonde al alta frequenza per lo studio di strutture superficiali, a bassa frequenza per strutture profonde; pertanto lo studio di organi parenchimatosi, di notevole spessore o localizzati profondamente nell’addome, con sonde da 3,5-5 MHz Gli organi localizzati in superficie, quali parete addominale peritoneo parietale anteriore, esofago cervicale, fondo della colecisti, anse intestinali con sonde da 7,5 MHz
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Studio con sonde da 3,5 MHz integrato con sonde da 7,5 MHz
SCELTA DELLA SONDA Studio con sonde da 3,5 MHz integrato con sonde da 7,5 MHz Pazienti particolarmente magri Studio della superficie anteriore di organi parenchimatosi quali fegato, milza e colecisti
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ECOGRAFIA Piani di scansione Scansioni longitudinali
Scansioni trasversali Scansioni oblique Scansioni coronali
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Scansioni longitudinali
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Longitudinale epigastrica
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Longitudinali paramediane
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SCANSIONI TRASVERSALI
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Trasversale obliqua sottoxifoidea
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Trasversale Epigastrica
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Trasversale Ombelicale
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Trasversale Sovrapubica
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SCANSIONI OBLIQUE
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Scansioni oblique sottocostali
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Scansioni oblique paramediane
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Scansioni oblique intercostali
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Scansioni oblique in fossa iliaca
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SCANSIONI CORONALI
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Coronale destra Coronale sinistra
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TECNICA DI ESECUZIONE Non esiste una tecnica migliore di un’altra
E’ consigliabile, peraltro, che ogni operatore esegua sempre la medesima sequenza di visualizzazione degli organi addominali, per evitare errori di omissione in fase di esecuzione dell’US o in fase di refertazione
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TECNICA DI ESECUZIONE Utile iniziare l’indagine ecografica con un adeguato settaggio della profondità del fascio US che consenta una visione panoramica di tutti gli organi addominali
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TECNICA DI ESECUZIONE Successivamente, allo studio panoramico effettuato, l’indagine può essere completata con lo studio particolareggiato di un determinato organo, struttura anatomica o reperto patologico
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DURATA DELL’ESAME < il livello di attenzione dell’operatore
Non superiore ai 30 minuti < il livello di attenzione dell’operatore < la collaborazione del paziente
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L’operatore non deve essere disturbato o interrotto durante l’esecuzione dell’indagine ecografica
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IMMAGINE Adeguato contatto della sonda con la cute
Regolazione della scala dei grigi (guadagno) Regolazione luminosità Focalizzazione Freeze Stampante
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REFERTO Dati anagrafici del paziente
Informazioni utili al suo reperimento (indirizzo, numero telefonico, medico curante) Motivo della richiesta di esecuzione dell’indagine
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REFERTO Il referto deve descrivere in modo dettagliato e preciso i reperti più significativi rilevati durante l’indagine ecografica Il testo deve essere compilato con terminologia semeiologica ecografica appropriata Deve includere una descrizione conclusiva che riassuma sinteticamente i dati più salienti rilevati dall’indagine
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Scansione longitudinale
in soggetto sano Scansione longitudinale: aumento volumetrico del fegato
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Scansione obliqua
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Scansione sagittale Scansione assiale
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Scansioni trasversali in pancreas normale
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