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PubblicatoGiuliana Valenti Modificato 10 anni fa
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L’ORIENTAMENTO DELLE SCELTE ECONOMICHE E FINANZIARIE
DA “L’IMPRESA CULTURALE” DI LUDOVICO SOLIMA
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La creazione e gestione diretta di istituti culturali da parte delle amministrazioni pubbliche rappresenta una fattispecie tipicamente europea, diffusasi soprattutto con lo sviluppo degli Stati nazionali. Oggi, nell’ambito artistico-culturale, la maggior parte delle organizzazioni che offrono servizi culturali sono di proprietà pubblica o si configurano come organizzazioni non profit.
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Le fonti finanziarie a cui un’impresa culturale può fare riferimento sono riconducibili a tre grandi aggregati: i trasferimenti dal settore pubblico; le risorse ricavate attraverso l’attività di fund-raising, tra le quali possono essere considerate le contribuzioni di natura filantropica, le sponsorizzazioni, nonché i finanziamenti ottenuti attraverso le partecipazione a bandi di gara; le entrate autogenerate.
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Trasferimenti dal settore pubblico
Due modalità principali: l’intervento diretto, in tutti casi in cui si è in presenza di imprese pubbliche (statali, regionali, provinciali, comunali) le quali ricevono, con cadenza periodica, dei trasferimenti di risorse finanziarie a fondo perduto, cioè senza obbligo di restituzione, destinati a coprire i disavanzi prodotti dalla gestione; l’intervento indiretto, attraverso la previsione di agevolazioni (ad esempio fiscali), nei confronti di quei soggetti che mettono a disposizione dell’impresa culturale delle risorse finanziarie.
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Tradizionalmente i sussidi alle istituzioni culturali prendono al forma di fondi indistinti (ossia atti a coprire i costi sostenuti dal teatro o dal museo per lo svolgimento delle proprie attività), calcolati sulla base della spesa storica oppure di fondi legati a determinati progetti culturali. La ratio di un sussidio diretto all’offerta è quella di abbassare il fabbisogno finanziario dell’istituzione permettendo alla stessa di non alzare i prezzi dei biglietti e di rendere accessibile la propria offerta al maggior numero di persone.
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2. Un’altra forma di intervento finanziario da parte del soggetto pubblico nel settore dell’arte e della cultura è dato dalle agevolazioni fiscali concesse a chi dona alle istituzioni culturali, piuttosto che nei confronti delle stesse istituzioni culturali o degli artisti. Queste forme di sostegno pubblico rappresentano una rinuncia dello Stato a recepire risorse finanziarie in forma di tributi e quindi, anche se in via indiretta, rappresentano forme importanti di intervento dello Stato nel settore culturale.
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Fund-raising Fund raising non è traducibile semplicemente in raccolta fondi. "To raise" ha il senso di: far crescere, coltivare, sorgere, ossia di sviluppare i fondi necessari a sostenere un'azione senza finalità di lucro. Infatti il fund raising trova le sue origini nell'azione delle organizzazioni non profit, quelle organizzazioni che hanno l'obbligo di non destinare i propri utili ai soci, ma di reinvestirli per lo sviluppo delle proprie finalità sociali. Data la strutturale ed endemica scarsità di risorse pubbliche, le imprese culturali si sono trovate nella necessità di dover ricercare ulteriori finanziamenti, in modo da poter sviluppare i propri programmi superando la strozzatura dei limitati trasferimenti diretti assicurati dallo Stato.
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L’argomento può essere inteso in due modi:
in senso ampio, considerando tutte quelle risorse materiali ed immateriali che possono rivelarsi strumentali per lo svolgimento dell’attività dell’impresa culturale, quali risorse umane, tecniche, servizi, ecc. in senso stretto, riconducendo il suo oggetto unicamente al reperimento di risorse di tipo finanziario, aggiuntive rispetto a quelle ritraibili dall’attività ordinaria di gestione.
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Il circolo virtuoso del fund-raising
PRESTATORI soddisfazione morale STATO minori oneri COLLETTIVITA’ maggiori servizi BENEFICIARI DIRETTI minori costi
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L’attività di fund-raising presuppone un forte orientamento al marketing, nel senso che si rende necessario attuare, in via preliminare, delle precise attività di ricognizione sul contesto socile di riferimento, al fine di individuare quali siano le categorie di soggetti verso le quali appare maggiormente opportuno indirizzare la richiesta di risorse.
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Il project financing La “finanza di progetto” è una ulteriore possibilità di finanziamento delle iniziative in ambito culturale. E’ questa una forma di finanziamento innovativa che rappresenta un modo di interazione e integrazione tra il settore pubblico e quello privato ed è usata per supportare la realizzazione di investimenti di tipo infrastrutturale che presentano condizioni ritenute congrue sotto il profilo dei ritorni reddituali. E’ importante che, in tali operazioni, venga valutato opportunamente il sistema delle garanzie. Il contratto. La garanzia è rappresentata in via principale dai flussi di cassa attesi dal progetto e non dal merito creditizio dei soggetti promotori , i quali non impegnano la loro capacità di credito.
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Nel caso in cui l’operazione di PF sia di tipo “no recourse” i creditori accettano che le fonti per il rimborso dei debiti siano principalmente i flussi monetari generati dall’investimento stesso e che la garanzia sia rappresentata dagli asset (valori materiali e immateriali a utilità pluriennale facenti capo ad una proprietà) che ne fanno parte. Qualora invece l’operazione sia di “limited recourse” è possibile chiedere l’intervento dei soggetti promotori a garanzia del finanziamento concesso al progetto, nei limiti di quanto stabilito a livello contrattuale.
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Nella tecnica del project financing la finanziabilità di un progetto è determinata non solo dai promotori, ma anche dalle caratteristiche dell’opera da realizzare e la relativa valutazione di fattibilità attribuisce maggior importanza alle capacità tecniche di chi realizza e gestisce l’opera e alla qualità della stessa, piuttosto che alla solvibilità dei promotori. L’attenzione del finanziatore in termini di copertura del rischio, quindi si sposta tendenzialmente da una considerazione di tipo statico connessa alle attuali caratteristiche di solvibilità del soggetto promotore, ad una valutazione di tipo dinamico, focalizzata invece sui risultati che il progetto sarà in grado di assicurare.
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Le entrate auto-generate
Sono riconducibili alle seguenti fattispecie: Vendita biglietti di accesso; Cessione di servizi connessi alla attività primaria; Vendita di prodotti; Cessione di diritti sulla riproduzione di opere.
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