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La cooperazione civile-militare (civil military cooperation) (CIMIC)

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Presentazione sul tema: "La cooperazione civile-militare (civil military cooperation) (CIMIC)"— Transcript della presentazione:

1 La cooperazione civile-militare (civil military cooperation) (CIMIC)
Pisa, 10 ottobre 2005 Gen. D. Biagio ABRATE

2 INTRODUZIONE Signori Buongiorno.
E’ per me un onore oltre che un piacere prender parte all’odierno seminario, non solo per il prestigio della città di PIsa e dell’ateneo che lo ospita ma soprattutto per la platea alla quale è rivolto, che rappresenta un campione giovane della nostra comunità nazionale. Comunità che è sempre più vicina alle nostre Forze Armate e riconosce il valore delle stesse. Valore che viene conquistato quotidianamente “sul campo”, tanto in operazioni all’estero quanto in quelle sul territorio nazionale. Ritengo personalmente che occasioni del genere siano estremamente positive, in quanto offrono la possibilità di portare all’attenzione di giovani che stanno ampliando il proprio bagaglio di conoscenze in un settore complesso, quale è quello delle “Scienze per la pace”, il cammino intrapreso e le principali problematiche attualmente vissute dalle Forze Armate, anche alla luce della recente evoluzione dello scenario internazionale. La materia sulla quale verte il seminario odierno, la Cooperazione Civile-Militare, è testimonianza come siano ormai vicini gli interessi civili e militari quando si interviene in Paesi nei quali sia necessario mantenere o ristabilire la Pace. L’obiettivo che mi pongo oggi è proprio quello di far comprendere le potenzialità che un tavolo di dialogo, di condivisione di informazioni e di idee, qual è la CIMIC, può esprimere per creare delle sinergie utilissime e indispensabili per ogni attore che si trovi ad operare in un’area di crisi, vuoi per portare sostegno umanitario vuoi per cercare di ristabilire le condizioni di sicurezza o per ricostruire un apparato statale dalle ceneri di ciò che è stato ha cancellato.

3 SOMMARIO GENERALITA’ DEFINIZIONE DI CIMIC
GESTIONE DELLE OPERAZIONI CIMIC COMPONENTE CIMIC IN OPERAZIONI ATTIVITA’ DA SVILUPPARE IN UN TEATRO TIPICO PER UN ANNO La mia presentazione seguirà l’agenda che vedete proiettata in diapositiva. ATTIVITA’ CIMIC DEI CONTINGENTI MILITARI ITALIANI NEI TEATRI OPERATIVI CONCLUSIONI

4 GENERALITA’ Prima di parlare di che cosa è la cooperazione Civile-Militare permettetemi di ricordare in quale contesto essa operi, e nel farlo, citerò alcuni esempi pratici. Lo scenario comune purtroppo è uno scenario conflittuale; sia essa civile come nel caso della Bosnia Erzegovina e del Kossovo, sia essa provocata per causare la caduta di regimi autoritari come nel caso dell’Afghanistan o dell’Iraq. Non ho nessuna intenzione di dilungarmi sull’opportunità e sulle motivazioni giuste o sbagliate che caratterizzano i conflitti, lasciando ad altri consessi questo tipo di dibattito che non è l’obiettivo della discussione odierna, ma mi limiterò semplicemente a far notare che, per quanto la guerra sia una cosa terribile e portatrice di lutti infiniti, è una realtà che è sempre stata presente nella storia dell’uomo. Detto ciò, si può dedurne che il problema va spostato su come evitare che scoppi un conflitto e, nel caso di insuccesso, come cercare di limitarne gli effetti e, infine, come ricostruire ciò che è andato distrutto. Al riguardo, le attività politico diplomatiche, militari e di assistenza umanitaria, che da circa un decennio caratterizzano lo scenario internazionale si susseguono in maniera complementare e con differenti impegni a seconda dell’andamento della situazione di crisi. Introdotto lo scenario, volutamente a grandi linee, vediamo ora di presentare i principali attori che, da protagonisti, prendono parte a queste operazioni che in ambito NATO e ONU vengono chiamate Crisis Response Operations (CRO) ovverosia operazioni di risposta alla crisi. Tali attori sono:

5 GENERALITA’ ICRC NGO Red Cross USG UN Agencies in country UNHCR DONOR
- le autorità politiche delle fazioni contrapposte che in gergo vengono definite Local Authorities (LA); -  le autorità politiche internazionali, che interagiscono per differenti interessi nell’area di crisi, definite come Government Organisation (GO) e che fondamentalmente sono costituite dalle varie rappresentanze del Ministero degli Affari Esteri (MAE), responsabili di tutta l’attività politico-diplomatica di prevenzione durante la fase di crisi, dei negoziati per la stesura di un accordo di pace il più possibile condiviso e infine del rispetto degli accordi di pace e del loro pieno conseguimento. Diciamo che le GO’s sono le autorità politiche che stabiliscono la policy e delineano per tutti gli altri attori il quadro politico in cui operare; poi esistono le Organizzazioni Internazionali (IO) rappresentate principalmente dall’ONU e da tutte le altre organizzazioni affiliate, come l’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR), ….e altre importanti organizzazioni internazionali come l’International Committee of the Red Cross (ICRC), la World Bank, etc.; Quindi vi sono le forze della coalizione internazionale che sono sempre rappresentate in maniera unitaria da un comando militare unico (SFOR, KFOR, etc.). Infine, non in ordine di importanza ma al contrario, proprio per enfatizzare l’alta valenza del loro contributo, operano anche le Organizzazioni così dette “non governative” (NGO) che generalmente rappresentano la “comunità più numerosa” e anche più variegata per tipologia di intervento, ma non per le finalità, sempre ricondotte ad attività di assistenza umanitaria e di ricostruzione sociale. Probabilmente, a premessa di un seminario di CIMIC sarebbe opportuno tenerne uno più approfondito su tutti gli attori sopra menzionati per conoscerne organizzazione, modo di operare caratteristiche e peculiarità.

6 GENERALITA’ END STATE COMUNE
Infatti, essendo il compito principale della CIMIC quello di costituire un tavolo di dialogo fra i vari attori, non ci può essere dialogo costruttivo laddove non ci sia il reciproco rispetto fondato anche sulla conoscenza dell’operato di ciascuna organizzazione, anche se talvolta non esiste una piena condivisione dei mezzi o degli obiettivi specifici, ma nella consapevolezza che comunque tutti puntano allo stesso identico scopo finale, quello che noi militari chiamiamo End State (“stato finale”).

7 GENERALITA’ Nel sottolineare l’importanza di un quadro politico di riferimento chiaro e condiviso nonché dell’opera delle organizzazioni Internazionali, governative e non governative al fine di ristabilire condizioni di vita accettabili e ricostruire lo stato sociale, come militare, consentitemi di evidenziare il ruolo vitale esercitato dalle Forze Armate negli scenari di crisi sopra menzionati. Al riguardo, occorre sottolineare che il sostegno che esse forniscono alla Comunità Internazionale ed alla Nazione Ospitante è importante quanto il loro compito principale di garantire la sicurezza nel Teatro. In particolare, la “conditio sine qua non” perché le organizzazioni sopra citate possano operare e portare a compimento le loro attività e i loro obiettivi è data dall’esistenza di accettabili condizioni di sicurezza. È noto a tutti, come sia fortemente sentito, quale esigenza prioritaria per un rapido ritorno alla normalità, il bisogno di sicurezza. Si tratta di un’autentica iniezione di fiducia nei confronti delle popolazioni locali che va perseguita attraverso una serie di misure tra le quali è importante anche la presenza di forze militari, inizialmente in misura più consistente, ma non invadente, e gradualmente decrescenti man mano che le forze di polizia locali ricostituite, assieme a tutto l’apparato statale, acquisiscano al capacità di garantire da sole il mantenimento delle normali condizioni di sicurezza. Parallelamente vi è anche assoluta necessità di ripristinare i servizi essenziali (come acqua ed elettricità) e, naturalmente, di ricostruire le infrastrutture logistiche per far rinascere rapidamente la Regione interessata. Prima si vedono i frutti della stabilità e la migliore qualità della vita che essa produce, prima è probabile sia cancellata la violenza criminale come mezzo per conseguire fini illeciti.

8 Finalità dell’attività CIMIC
GENERALITA’ Finalità dell’attività CIMIC “Stabilire e mantenere la piena cooperazione con le popolazioni ed autorità civili all’interno dell’Area di Operazioni al fine di raggiungere gli obiettivi civili e militari per favorire la ricostruzione del tessuto socio-economico nell’area di crisi” Lo scopo principale della Cooperazione Civile-Militare fuori dal territorio, è quello di contribuire oltre al conseguimento degli obiettivi militari, al raggiungimento degli obiettivi civili in tutti i campi (giustizia, cultura, economia, sicurezza, ecc.) al fine di favorire la ricostruzione del tessuto socio-economico nell'area di crisi. Essa fa parte integrante di tutti i processi di gestione delle crisi ed il suo ruolo è significativo soprattutto durante le fasi iniziali, quando regna la confusione, ed è quindi necessario organizzare e non improvvisare un intervento di qualunque forma esso sia.

9 GENERALITA’ “WHATEVER WE CALL THESE OPERATIONS, PEACE ENFORCEMENT OR PEACE KEEPING,THEY WILL REQUIRE A CIVILIAN COMPONENT AND A CIVILIAN-MILITARY INTERFACE. THAT’S BEEN THE CASE IN ALL OF THESE OPERATIONS IN THE PAST AND MOST CERTAINLY IN BOSNIA, AND IT WILL BE ONE OF THE KEY LESSONS LEARNED FOR THE FUTURE.” La CIMIC non è una materia nuova in ambito militare; infatti gli americani già immediatamente dopo la grande guerra si sono dotati di una capacità in tal senso che loro chiamano “civil affairs”, concetto molto vicino a quello odierno della CIMIC, che si può dire abbia trovato una formalizzazione teorica ufficiale intorno agli anni sia in ambito nazionale che in ambito NATO; da allora la CIMIC è stata sviluppata in maniera sempre più approfondita e ritengo che abbia aperto orizzonti professionali fino ad allora sconosciuti e di importanza fondamentale per la pianificazione delle operazioni militari moderne; mi piace a questo riguardo citare una frase dell’ Alto Rappresentante delle Nazioni Unite, l’Ambasciatore Carl BILDT, il quale nel 1993, in occasione della crisi balcanica e dei nuovi orizzonti apertisi in tale contesto, affermò: “Comunque noi chiamiamo queste operazioni, peace enforcement oppure peace keeping, esse richiederanno una componente civile ed un interfaccia civile-militare. Così è stato in tutte le operazioni del passato e sicuramente in Bosnia, questo sarà una delle lezioni apprese di fondamentale importanza per il futuro.”

10 DEFINIZIONE DI CIMIC Organizzazione civile Organizzazione militare
“Coordinamento e cooperazione in supporto alla missione, tra Comandante NATO e gli attori civili, ivi inclusi la popolazione e le autorità locali, così come le agenzie e le organizzazioni nazionali, internazionali e non governative” (AJP/9) Entrando nel vivo della materia, occorre innanzitutto fornire una definizione precisa di ciò che vuol dire CIMIC. Il concetto chiaro da tenere in mente è quello di “interfaccia” tra L’organizzazione civile e l’organizzazione militare in Teatro di operazioni”. La dottrina NATO (Allied Joint Publication (AJP) - 9), al riguardo, definisce il CIMIC come: "Il coordinamento e la cooperazione in supporto alla missione, tra il comandante NATO e gli attori civili, ivi inclusi la popolazione e le autorità locali, così come le agenzie e le organizzazioni nazionali, internazionali e non governative".

11 SI ESTRINSECA IN 3 FUNZIONI PRINCIPALI
DEFINIZIONE DI CIMIC SI ESTRINSECA IN 3 FUNZIONI PRINCIPALI “CORE FUNCTIONS” L'attività CIMIC si estrinseca in 3 funzioni principali ("core functions"):

12 DEFINIZIONE DI CIMIC 1. COLLEGAMENTO CIVILE -MILITARE
ausilio che permette, attraverso contatti costanti con personale/organizzazioni civili, di facilitare e supportare la pianificazione e la condotta delle operazioni a.   Collegamento civile-militare (Civil-military liaison). E' l'ausilio più comune utilizzato dallo staff CIMIC in operazioni. Lo scopo di tale collegamento è di fornire il coordinamento necessario a facilitare e supportare la pianificazione e la condotta delle operazioni sia militari sia civili. Per facilitare tale attività, può essere costituito un CIMIC Centre che è una struttura dove il personale militare CIMIC si confronta con il personale delle organizzazioni civili, nazionali, internazionali e non governative per scambiare informazioni e/o per coordinare attività comuni.

13 DEFINIZIONE DI CIMIC 2. SUPPORTO ALLE FORZE
utilizzo delle risorse / informazioni provenienti da organizzazioni civili per l’ottimale condotta delle operazioni b.  Supporto alle forze (Support to the force). Laddove la situazione lo richieda, militari e civili possono mettere in comune informazioni utili per ottimizzare l’assolvimento della missione militare e per lo sviluppo di attività a favore della popolazione.

14 DEFINIZIONE DI CIMIC 3. SUPPORTO ALL’AMBIENTE CIVILE
attivita’ a favore delle organizzazioni civili per la condotta di operazioni a contatto o di assistenza alle popolazioni locali c.   Supporto all'ambiente civile (Support to the civil environment). Esso copre un ampio spettro di attività ed è una funzione cruciale, specie quando le forze militari devono operare a contatto con le popolazioni locali. Infatti, consente ai comandanti di disporre di utili informazioni, valutare la situazione civile ed identificare le priorità in termini di assistenza alle persone o di interventi di ristrutturazione anche ambientale.

15 GESTIONE DELLE OPERAZIONE CIMIC
Passando alla gestione delle operazioni CIMIC, occorre rilevare che recentemente si è sempre più evidenziato che ogni teatro di crisi è una realtà unica a se stante, difficilmente semplificabile e riconducibile a modelli teorici di studio. Pertanto, soprattutto nel campo della CIMIC, si dovrà procedere per principi generali, in quanto i parametri di riferimento cambiano in continuazione e sono aggregati nelle combinazioni più varie. Tali parametri potrebbero, ad esempio, essere i seguenti:

16 GESTIONE DELLE OPERAZIONE CIMIC
la struttura sociale, in termini culturali, religiosi ed antropologici la struttura politica e livello di democraticità/rispetto delle leggi e convenzioni internazionali la situazione economica il livello delle tensioni e grado di conflittualità ancora presenti o potenziali; lo scenario regionale, in termini di paesi confinanti lo scenario internazionale, in termini di volontà politica, disponibilità di risorse, coesione e consenso la struttura sociale, in termini culturali, religiosi ed antropologici; la struttura politica e livello di democraticità/rispetto delle leggi e convenzioni internazionali; la situazione economica; il livello delle tensioni e grado di conflittualità ancora presenti o potenziali; lo scenario regionale, in termini di paesi confinanti; lo scenario internazionale, in termini di volontà politica, disponibilità di risorse, coesione e consenso. È ovvio però che, i parametri sono di volta in volta individuati al fine di definire la miglior struttura sul campo delle Organizzazioni Internazionali, Governative e non Governative che operano all’interno della nazione in crisi e, dal punto di vista militare, condizionano profondamente il tipo di operazione militare da porre in essere in termini di forze, entità, tipologia, armamenti da impiegare, etc.

17 GESTIONE DELLE OPERAZIONE CIMIC
CIMIC ESTIMATE È importante porre l’accento sul fatto che la CIMIC gioca un ruolo determinante già in fase di pianificazione della missione. Tale pianificazione va compiuta attraverso lo studio dell’ambiente civile, politico, sociale ed economico del teatro di operazione. Gli specialisti CIMIC in tale fase compilano un documento che prende il nome di CIMIC ESTIMATE. Tale documento viene elaborato facendo ricorso a dati provenienti da fonti sia militari che civili, dal Ministero degli Affari Esteri, dalle Organizzazioni Non Governative che operano già sul terreno e da altre Organizzazioni Internazionali che a vario titolo posseggono informazioni utili per la sua compilazione. Esso costituisce una mappa utilissima a ogni Organizzazione che debba operare su quel territorio e ovviamente sarà tanto più utile quanto più dettagliate saranno le informazioni in esso contenute. Il livello di dettaglio e la precisione delle informazioni dipendono dal livello di interazione e scambio che la CIMIC già da questa fase riesce ad ottenere dagli attori civili e militari. Che il disporre di un tale documento completo e aggiornato possa essere un interesse di tutti credo che sia evidente, tanto che a livello sperimentale nelle più importanti scuole di pensiero militare europee si stanno facendo numerosi sforzi e tentativi per riunire, in occasione di importanti esercitazioni di pianificazione di CRO, insieme al personale militare anche quello civile del MAE e delle NGO ed altre Organizzazioni Internazionali.

18 COMPONENTE CIMIC IN OPERAZIONE
comprende elementi per l’assolvimento delle tre funzioni e può includere Anche specialisti funzionali con particolari “expertise” tratti dalla riserva selezionata delle F.A. Per quanto riguarda la componente CIMIC in operazioni, che è generalmente compresa nella cellula denominata J9/G5 o S5, si può affermare che la sua configurazione varia in funzione della missione assegnata. Essa, di norma, comprende sempre elementi per l'assolvimento della funzione "collegamento civile-militare". All'occorrenza può includere personale con compiti riconducibili alle funzioni di "Supporto alle forze" e/o di "Supporto all'ambiente civile". In tali cellule, possono trovare impiego specialisti funzionali con particolari "expertise" tratti dalla “riserva selezionata” (con tale definizione viene classificata una categoria di personale militare, normalmente Ufficiali, che vengono richiamati, previo loro assenso, dal congedo per brevi periodi - ad. es. medici, ingeneri, architetti etc. ).

19 COMPONENTE CIMIC IN OPERAZIONE Composizione variabile
CIMIC CENTER HQ STAFF SEGRETERIA Composizione variabile NU. PIANI NU. OPERAZIONI NU. COLLEGAMENTO a.   Composizione. In alcune operazioni, caratterizzate da una particolare complessità delle attività CIMIC da condurre, potrà essere costituito un “CIMIC Center”, già citato in precedenza, la cui composizione è variabile in funzione anche del livello di Comando che lo genera.

20 COMPONENTE CIMIC IN OPERAZIONE
COMPITI Supporto alla pianificazione integrata Consulenza al Comandante Addestramento ed istruzione al personale e Comandanti Instaurazione e mantenimento dei collegamenti CIMIC Mantenimento di scambi di informazioni con attori civili Coordinamento Facilitazione e finalizzazione di accordi (MoUs) Conduzione di attività CIMIC Redazione di analisi e valutazioni (assessment) b.  Compiti. Nelle diverse fasi di un'operazione il CIMIC Staff può adempiere ai compiti di: -         Supporto alla pianificazione integrata; -         Consulenza al Comandante; -         Addestramento ed istruzione del personale CIMIC e dei Comandanti; -         Instaurazione e mantenimento dei collegamenti CIMIC; -         Mantenimento di scambi di informazioni con attori civili; -         Coordinamento; - Facilitazione e finalizzazione di Accordi ( Memorandum of Understandings-MoUs); -         Conduzione di attività CIMIC, che è la parte più importante; -         Redazione di analisi e valutazioni (assessments).

21 ATTIVITA’ DA SVILUPPARE IN UN TEATRO PER UN ANNO
CIMIC “Concorrere a garantire le condizioni di sicurezza in BLUELAND e la relativa stabilità necessarie a consentire l’afflusso e la distribuzione degli aiuti umanitari e contribuire, con capacità specifiche, alla condotta delle attività di intervento più urgenti per il ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali” Volendo ipotizzare - a titolo di esempio - lo scenario più impegnativo di impiego di assetti nazionali con relativa capacità CIMIC, esso si potrebbe configurare come un intervento con il compito di "Concorrere a garantire le condizioni di sicurezza in BLUELAND e la relativa stabilità necessarie a consentire l'afflusso e la distribuzione degli aiuti umanitari e contribuire, con capacità specifiche, alla condotta delle attività di intervento più urgenti per il ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali".

22 ATTIVITA’ DA SVILUPPARE IN UN TEATRO PER UN ANNO
Assunzione temporanea personale locale Piani per la distribuzione di generi per evitare mercato nero Ripristino e miglioramento stazioni elettriche Piani per la salvaguardia siti archeologici Piani sanitari in supporto strutture ospedaliere locali Assistenza sanitaria specialistica alla popolazione Si riportano, di seguito, le attività che verosimilmente verrebbero svolte: - Assunzione temporanea di manovalanza locale per l'esecuzione di lavori (es: di pulizia delle strade, di sistemazione dei canali di scolo, ecc.); - Redazione di un piano di prelevamenti e di distribuzione di generi essenziali, quali ad esempio carburanti, assicurando il normale svolgimento delle attività ed impedendo lo svilupparsi del mercato nero; - Esecuzione di lavoro di ripristino e miglioramento delle stazioni elettriche; - Redazione di piani per la salvaguardia dei siti archeologici; - Redazione di piani sanitari in supporto delle strutture ospedaliere locali; - Assistenza sanitaria specialistica alla popolazione locale anche con enucleazione di teams per attività di medicina preventiva presso le scuole;

23 ATTIVITA’ DA SVILUPPARE IN UN TEATRO PER UN ANNO
Intervento per assicurare il corretto pagamento di salari e pensioni lavori relativi alla bonifica ambientale Supporto alle attività IOs/GOs/NGOs, contribuendo al sostegno logistico e sicurezza Distribuzione di aiuti umanitari di prima necessità alla popolazione Progetti di ricostruzione nei settori della sicurezza, sanità, educazione scolastica infrastrutture civili, agricoltura e idrico/elettrico Monitoraggio dei “key civil factors” Assicurazione del corretto pagamento di salari e pensioni; - Esecuzione di lavori relativi alla bonifica ambientale delle aree; - Supporto alle attività delle IOs/GOs/NGOs, contribuendo al sostegno logistico e fornendo sicurezza; - Distribuzione di aiuti umanitari di prima necessità alla popolazione più bisognosa; - Progetti di ricostruzione nei settori della sicurezza, sanità, educazione scolastica, infrastrutture civili, agricoltura ed idrico/elettrico. - Attività di monitoraggio dei cosiddetti “key civil factors”, cioè tutti quegli indicatori della società - tra cui lo stato morale ed il livello di percezione del miglioramento della situazione - civile il cui andamento rappresenta un indice significativo per un pacifico sviluppo sociale.

24 ATTIVITA’ DA SVILUPPARE IN UN TEATRO PER UN ANNO
collegamento / raccordo fra i diversi attori nei teatri di crisi … CIVILIAN AUTHORITIES MILITARY SFOR GO'S LEAD AGENCIES NGO'S Prima di fare un rapido excursus sulle attività CIMIC svolte dai contingenti militari italiani oggi impegnati all’estero, vorrei sottolineare alcuni fondamentali concetti che ogni o “addetto ai lavori” dovrebbe apprendere nel suo approccio alla CIMIC. Abbiamo visto come la CIMIC svolga ed espleti la sua funzione principale nell’attività di “liaison” ovvero collegamento e io direi anche integrazione fra i diversi attori nei teatri di crisi. Le esperienze maturate sino ad oggi sul campo, hanno corroborato l’idea di quanto sia determinante questo ruolo per il conseguimento di tutti gli obiettivi che la comunità internazionale si pone nella soluzione di una crisi regionale. L’assenza di condizioni di sicurezza, l’insufficienza o la mancanza di un chiaro quadro giuridico che delinei l’intervento della comunità internazionale nell’area di crisi, l’assenza di interesse internazionale e quindi mediatico per la crisi in atto, sono i nemici peggiori di ogni operatore di pace.

25 ATTIVITA’ DA SVILUPPARE IN UN TEATRO PER UN ANNO
le possibilità di movimento illimitate in condizioni di sicurezza adeguate; la possibilità di supporto logistico informativo e la disponibilità di assetti che garantiscano la sicurezza per evacuazioni rapide e imprevedibili ; la capacità di estendere in maniera capillare qualsiasi forma di intervento Ebbene questa assenza di certezze e di regole può essere superata solo attraverso un tavolo di coordinazione e di dialogo rappresentato appunto dalla CIMIC; i vantaggi sono evidenti, e mi limiterò solo ad evidenziarne alcuni quali: le possibilità di movimento in condizioni di sicurezza adeguate; la possibilità di supporto logistico informativo e la disponibilità di assetti che garantiscano la sicurezza per evacuazioni rapide e imprevedibili; la capacità di estendere in maniera capillare qualsiasi forma di intervento; la capacità di pianificare organizzare e condurre operazioni complesse individuando congiuntamente le priorità da seguire. la capacità di pianificare organizzare e condurre operazioni complesse

26 ATTIVITA’ CIMIC DEI CONTINGENTI MILITARI ITALIANI
NEI TEATRI OPERATIVI Ora allo scopo di fornire un’idea delle attività che concretamente vengono svolte, vado ad illustrare, a titolo di esempio, ciò che è stato fatto nel solo secondo semestre dell’anno 2004 nei vari teatri operativi che hanno visto impegnate le Forze Armate italiane.

27 ATTIVITA’ CIMIC DEI CONTINGENTI MILITARI ITALIANI
NEI TEATRI OPERATIVI AFGHANISTAN assistenza sanitaria a favore della popolazione locale Nell'Operazione "International Security Assistance Force" (ISAF 6) in Teatro afghano le attività di cooperazione civile-militare sono coordinate dalla Cellula S5 di Italfor Kabul. L'attenzione del contingente italiano nel periodo in esame, che è stata focalizzata essenzialmente sui villaggi dislocati nei pressi di "Camp Invictia" (sede del Comando Italiano), è stata sostanzialmente orientata ai cruciali settori dell'assistenza sanitaria e degli aiuti umanitari a favore della popolazione locale. L’attività è stata principalmente caratterizzata da un marcato impulso verso interventi di tipo infrastrutturale (nella fattispecie, soprattutto mediante l'elaborazione e la successiva messa in opera di un significativo progetto di costruzione relativo ad un edificio scolastico). Per quanto concerne l’assistenza sanitaria si è posta in atto una attività di cura (trattamento della leismaniosi) e di interventi, anche d'emergenza, prestati dal personale medico e paramedico del contingente italiano, presso la Clinica "Hope" in Kabul. Per quanto concerne gli Aiuti Umanitari, gli stessi sono stati distribuiti in diverse aree per un quantitativo di oltre Kg. solo tra capi di vestiario, giocattoli, materiale scolastico ed altra merce di vario tipo. Ai primi di novembre 2004, di concerto con il Ministero della Sanità locale, sono stati individuati gli istituti ospedalieri, tra quelli più bisognevoli, ai quali consegnare circa confezioni di Mesalazina, farmaco pregiato per la cura di coliti ulcerose, donati da un'importante industria farmaceutica di Milano. Tra gli interventi di ricostruzione eseguiti dal contingente nazionale merita attenzione l'elaborazione e la messa in opera di un progetto relativo alla costruzione di n. 10 aule studio presso una scuola locale, lavori di ristrutturazione di un pozzo e le costruzione di una rete fognaria. interventi di tipo infrastrutturale distribuzione aiuti umanitari

28 ATTIVITA’ CIMIC DEI CONTINGENTI MILITARI ITALIANI
NEI TEATRI OPERATIVI ALBANIA distribuzione di doni e di altri aiuti umanitari interventi mirati a sostegno dell'ambiente civile Il Contingente dell'Italian National Support Element (IT NSE), appartenente al Comando NATO di Tirana, ha svolto e favorito alcuni interventi di carattere filantropico degni di nota, anche ai fini del mantenimento di buoni rapporti instauratisi con le autorità civili e la popolazione locale. Si è trattato di una serie di iniziative promosse specialmente in occasione delle festività natalizie e concernenti, soprattutto, la distribuzione di doni e di altri aiuti umanitari, in buona parte acquistati grazie a raccolte volontarie di fondi curate dai militari italiani. Di norma, le attività di cooperazione civile-militare fuori dal territorio nazionale sono connotate da una indiscussa valenza "strategica", e ciò trova un'obiettiva conferma nella volontà del Comandante del Contingente militare italiano di continuare a svolgere, comunque, interventi mirati a sostegno dell'ambiente civile. Questi ultimi, infatti, si rivelano sempre opportuni ai fini del consenso della popolazione alla presenza di forze militari straniere.

29 ATTIVITA’ CIMIC DEI CONTINGENTI MILITARI ITALIANI NEI TEATRI OPERATIVI
BOSNIA attività progettuali di ricostruzione Dal 2 dicembre 2004, l'Operazione "JOINT FORGE", condotta dalla Stabilisation Force (SFOR) in Bosnia Herzegovina, è passata a guida UE assumendo la nuova denominazione  di "ALTHEA". Le attività CIMIC in Bosnia sono condotte dalla Cellula S5, inserita nello staff dell’unità italiana che opera a Sarajevo. Inoltre, sempre a Sarajevo, ha sede anche l'Italian CIMIC Unit (ICU), unità parte della Combined Joint Cimic Task Force multinazionale deputata allo svolgimento delle attività progettuali di ricostruzione in tutta l'area balcanica. E non solo, nell’area opera anche una Cellula CIMIC dei Carabinieri inserita nel Comando della Multinational Specialized Unit. Nel periodo in questione numerosi e variegati sono stati gli interventi tesi a ripristinare la funzionalità di settori cruciali quali strade, ponti, ecc. e addirittura la rete ferroviaria grazie alla presenza di reparti specializzati del genio ferrovieri. Per ciò che riguarda gli aiuti umanitari sono stati distribuiti materiali di vario genere tra i quali: - materiale didattico ad un istituti per disabili e scuole elementari; - giocattoli, generi alimentari per bambini, materiale igienico-sanitario, sapone e detersivi, capi di vestiario e passeggini per neonati ad un Orfanotrofio di Sarajevo; - medicine e materiale igienico-sanitario vario ad un poliambulatorio di Rogatica; - letti per ospedale, incubatrici e Personal Computers alla Croce Rossa di Pale; - capi di vestiario, scarpe, biciclette, arredi e materiale lettereccio ai Francescani di Sarajevo; - generi alimentari al campo profughi di Sokolac. Nello stesso periodo sono stati effettuati numerosissimi interventi sanitari a favore della popolazione, in maggioranza, su bambini. Inoltre, sono state trattate alcune pratiche relative a trasporti sanitari per motivi umanitari per/da l'Italia con l’impiego di elicotteri. distribuzione materiali di vario genere interventi sanitari trasporti sanitari per motivi umanitari per/da l'Italia

30 ATTIVITA’ CIMIC DEI CONTINGENTI MILITARI ITALIANI
NEI TEATRI OPERATIVI IRAQ ristrutturazione di asili, scuole ed edifici ripristino di manti stradali Nel periodo considerato, la situazione in Iraq era caratterizzata dal naturale fermento generale dovuto alle imminenti elezioni nazionali del gennaio 2005. Sono comunque stati effettuati, nel periodo, interventi che riguardano essenzialmente la ristrutturazione di asili, scuole ed edifici, il ripristino di manti stradali, la costruzione di piazze nel centro di Nasiriyah, l'ampliamento di reti idriche e fognarie in taluni villaggi. A fine periodo, risultavano avviati oltre 420 progetti, di cui 411 conclusi, per un importo complessivo pari a circa 10,4 milioni di dollari. Per quanto riguarda specificamente le attività CIMIC finanziabili con fondi nazionali, alla data del 17 dicembre 2004, risultavano avviati 50 progetti. Per quanto concerne l’Attività addestrativa a favore del Dipartimento Security Sector Reform (SSR) a fine 2004 risultano essere state addestrate le seguenti entità di personale: -    unità dell'Iraqi National Guard (ING); -    unità dell'Iraqi Police Service (IPS). Nel settore degli aiuti umanitari è stata effettuata la distribuzione di un notevole quantitativo di materiali umanitari, soprattutto in Nasiriyah ed in particolare: -attrezzature agricole e concimi al Dipartimento dell'Agricoltura, materiale sanitario all'Ospedale Generale e a quello Pediatrico, attrezzature tecniche di tipo edile all'Istituto Tecnico Superiore, materiale didattico alla Scuola di Tabouk, aiuti alimentari, acqua e capi di vestiario al "Civil Defence" di Dhi Qar, generi alimentari, medicinali e giocattoli alle popolazioni nomadi. Inoltre, sono stati consegnati, medicinali e materiale di consumo e attrezzature sanitarie, ad alcuni ospedali, attrezzature agricole, macchinari e concimi, generi alimentari e capi di abbigliamento ad alcuni villaggi. In materia di assistenza sanitaria è stata prestata assistenza medica, soprattutto pediatrica, ai casi più gravi (un bimbo di 3 anni è stato ricoverato per gravissime ustioni; una bambina, affetta da grave malformazione all'apparato uro-genitale, è stata trasportata in Italia e successivamente ricoverata presso l'Ospedale Santobono di Napoli). Per ciò che riguarda la ricostruzione sono stati effettuati: -   controlli sull'andamento dei lavori di ristrutturazione/costruzione presso diverse scuole, sulla rete elettrica di un villaggio di varie piazze in Nasiriyah. -   "assessments" per costruzione e/o ristrutturazione di altre scuole, di una stazione di pompaggio acqua e della rete idrica. -    meeting sulle attività progettuali con i rappresentanti locali dei City Council, dei Dipartimenti e delle organizzazioni interessate alla ricostruzione. ampliamento di reti idriche e fognarie Attività addestrativa a favore del Dipartimento Security Sector Reform (SSR) distribuzione aiuti umanitari

31 ATTIVITA’ CIMIC DEI CONTINGENTI MILITARI ITALIANI
NEI TEATRI OPERATIVI KOSOVO distribuzione aiuti umanitari In Kosovo, ove è in corso l'Operazione "Joint Guardian" a guida NATO (con personale proveniente da 11 Paesi), il personale italiano è presente nel HQ di KFOR a Pristina (Film City) ed all'interno di una Brigata italo tedesca, la Multinational Brigade South West (MNB - SW) di stanza a PRIZREN. L'attività CIMIC, in generale, viene espletata anche nell'ambito dei compiti istituzionalmente riconosciuti alla Multinational Specialist Unit (MSU) presente in Kosovo (Pristina), ove opera la Cellula G9 con personale dell'Arma dei Carabinieri. La Multinational Brigade South-West (MNB-SW), di stanza a Prizren, è responsabile dell'area più estesa del Kosovo, comprensiva di 10 municipalità (Pec, Decane, Istok, Djakovica, Klina, Orahovac, Maliseva, Suva Reka, Prizren e Dragas). In particolare, la MBN-SW, per il tramite della componente italiana della Cellula G9 pianifica l'attività. In sostanza, le attività CIMIC del Contingente italiano sono svolte: - dalla Cellula S5 della Task Force "Aquila", stanziata su "Villaggio Italia" in località Belo Polje (Pec), che opera avvalendosi anche della preziosa collaborazione della Task Force "Astro" (impiego di personale qualificato e mezzi per interventi infrastrutturali) e delle principali Organizzazioni Umanitarie, tutte ubicate nella sede di Pec; - dall'"Italian CIMIC Team" che, dal medesimo compound (Villaggio Italia) opera giornalmente presso le municipalità di Pec, Klina, Decane e Dacovika Nel periodo in esame sono continuate le attività connesse alla distribuzione di aiuti umanitari, intensificate anche in vista delle festività natalizie. Nell'ambito delle cicliche operazioni di "winterizzazione" (approvvigionamento di dotazioni per la rigida stagione invernale), sono state consegnate stufe a legna e di legna da ardere (materiale reso disponibile dalla Compagnia CIMIC tedesca) a famiglie locali particolarmente indigenti e di diverse etnie. GORAZDEVAC In altre, sono stati consegnati gli aiuti umanitari di diverso (medicinali, generi alimentari, capi di vestiario, arredi per istituti scolastici ed ospedalieri). Nel mese di novembre 2004, la Cellula S5 ha avviato due corsi di lingua italiana, tenuti rispettivamente in Pec (presso il Centro Didattico) e in Gorazdevac (presso il Distaccamento italiano della TF "Aquila"). Inoltre, presso le municipalità ed i villaggi presenti nella propria (Area di Responsabilità), la Cellula S5 della TF "Aquila": - ha continuato l'attività settimanale connessa al processo di integrazione/rientro dei rifugiati delle diverse etnie (al 31 dicembre '04, rientrati n serbi - dati UNMIK); - ha partecipato alle attività periodiche di Working Group presso le varie Municipalità. E' continuata l'assistenza sanitaria a favore della popolazione kosovara in Teatro e in Italia (trasporti sanitari acarattere umanitario). Tra gli interventi infrastrutturali sono da segnalare: - il completamento dei lavori di ricostruzione del Monastero di Zociste (Orahovac); -  i lavori di scavo per il posizionamento di un impianto fognario presso un asilo. attività connessa al processo di integrazione/rientro dei rifugiati delle diverse etnie assistenza sanitaria a favore della popolazione collaborazione con la Croce Rossa Italiana ed gli altri Organismi locali

32 CONCLUSIONI Assicurare stretti rapporti tra il mondo civile e quello militare è stata sempre un’esigenza sentita dagli eserciti nella storia, rendendo quindi necessaria una “interfaccia” per permettere il collegamento tra queste due realtà molto diverse. Tale compito veniva abitualmente svolto dai comandanti o da organi preposti al reclutamento o al sostegno logistico. Ma lo scenario è oggi completamente cambiato. Gli abitanti della terra sono cresciuti in ragione geometrica; gli spazi liberi o deserti prossimi alle zone abitate, presenti in tutte le aree del globo fino a poco più di un secolo fa, sono quasi scomparsi. Il campo di battaglia coincide, oggi, con le aree urbanizzate e, di conseguenza, il coinvolgimento della popolazione civile è diventato una realtà ineludibile. In tale quadro, in cui militari e civili partecipano insieme ad operazioni complesse che coinvolgono una moltitudine variegata di attori, è sempre più importante definire compiti e procedure in modo completo e dettagliato, che tengano conto dell’evoluzione dello scenario. Infatti l’attività di cooperazione fra organismi civili e militari, nel recente passato, riguardava prevalentemente il supporto che il paese ospitante doveva fornire - nel proprio territorio nazionale - alle truppe alleate, nel quadro di operazioni tradizionali (il cosiddetto Host Nation Support - HNS), mentre ha ora assunto una nuova veste con un peso ed una complessità determinanti soprattutto nell’ambito delle CRO (Crisis Response Operations).

33 CONCLUSIONI CIVILI TRUPPE CIMIC G O’S NGO’S
In questa tipologia di operazioni è infatti fondamentale coordinare in modo sistematico i rapporti fra le truppe operanti, la società civile del paese ove queste sono dislocate, le GOs (Organizzazioni Governative) e le NGOs (Organizzazioni non Governative). Si tratta di mediare e coordinare un insieme di interessi, di istanze e di risorse che riguardano sia la popolazione sia le istituzioni, ove presenti e funzionanti, sia infine le organizzazioni internazionali interessate. A tale scopo, è emersa anche l’esigenza di dar vita a specifiche unità, i CIMIC Groups, una delle quali, anche se a carattere internazionale, rientra prevalentemente nella competenza dell’Italia. Peculiarità propria di questa unità è la possibilità di inquadrare al suo interno specialisti civili che hanno aderito alle Forze di Completamento, e che posseggono professionalità di difficile reperimento tra i quadri delle Forze Armate. L’unità, che si chiama”Cimic Group South”, è situata Motta di Livenza (TV) ed ha il compito di interfacciarsi con gli attori civili, durante le operazioni di supporto alla pace, allo scopo di creare un ambiente favorevole per l’assolvimento dei rispettivi compiti.

34 CONCLUSIONI L’aver assunto questo impegno nell’ambito delle nazioni del sud della NATO conferisce particolare rilevanza alla partecipazione dell’Italia al complesso quadro strategico proprio del nostro tempo, che attribuisce sempre maggior rilievo alla funzione di raccordo tra gli interventi spiccatamente militari e quelli intesi ad assicurare il peace building nelle aree di intervento. In tale settore le nostre Forze Armate, in stretta cooperazione con le organizzazioni civili, hanno sempre conseguito risultati ampiamente apprezzati e mi auguro che in futuro il livello di collaborazione possa crescere ancora


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