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PubblicatoPatrizio Piras Modificato 10 anni fa
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La storia dello sviluppo produttivo nel territorio della provincia di Varese
Progetto “Vela” 2002 A cura di Massimo Tosi e Apollonia Uva
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L’avvio dell’industria nel Varesotto dalla seconda metà dell’Ottocento
Si mostrano però segnali di crisi Ancora presenza dominante dell’agricoltura Importanza della produzione del baco da seta Avvio lavoro stagionale nelle filande Spopolamento delle campagne e inurbamento L’expo di Firenze (1861) Forte presenza ancora di telai casalinghi
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Lo sviluppo industriale nella seconda metà dell’Ottocento
Il centro principale della produzione era Busto Arsizio Nascita e sviluppo dell’industria cotoniera Tendenze a una prima specializzazione
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La situazione a Busto e territori limitrofi nel 1862
Operai occupati = 8475 6260 tessitori 2630 donne e ragazze 410 garzatori e tintori 205 tintori sbiancatori Numero Telai 300 negli stabilimenti 3615 a domicilio 1345 a domicilio nel circondario che lavorano per fabbriche bustesi
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Nascita della Camera di Commercio di Varese
2 gennaio 1863 Nascita della Camera di Commercio ed Arti del Circondario di Varese Presa di posizione ideologica e concreta per una politica di libero scambio Redazione della “Rassegna Mensile” informare scopi collaborare Richiesta e ottenimento dell’abolizione dei dazi per l’importazione delle materie prime dal Sud definire orientamenti politici
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La Banca Popolare Varesina
Volontà degli imprenditori varesini Iniziativa della Camera di Commercio varesina Nel 1865 esordisce la Banca Popolare Varesina Battaglia di Varese – 26 maggio 1859
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Nasce a Busto la Mostra del Cotone
1870 Nasce a Busto in via Roma la prima banca chiamata BANCA DI BUSTO ARSIZIO 1873
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Verso la specializzazione nelle industrie bustesi
CASCAMIFICIO ANTONIO GABARDI Rigenerazione scarti di cotone 1866 Scialli di cotone ACHILLE VENZAGHI 1871 Da manifattura artigianale a moderna tessitura industriale ENRICO CANDIANI 1876 Costruzione di macchine tessili RODOLFO COMERIO 1878 BENEDETTO MILANI Uso di caldaia a vapore e di telai meccanici
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Cause del grande sviluppo della tessitura a Busto Arsizio
Vicinanza dell’Olona Abbondanza di manodopera Disponibilità di manodopera femminile a basso costo Vicinanza del Piemonte e della Svizzera
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La situazione produttiva varesina a metà degli anni ‘70
Il settore più importante – 3 migliaia di donne impiegate Tessitura della seta Secondo settore per importanza – 1 migliaio di operai Tessitura del cotone Settore di rilievo – importanza del fiume Olona Cartiere Soprattutto nella città di Varese Fabbrica di carrozze Produzione ancora insufficiente al fabbisogno Industrie meccaniche
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Verso la meccanizzazione
Fine Ottocento L’industria comincia ad avere pari dignità rispetto all’agricoltura Il telaio meccanico sostituisce progressivamente quello manuale L’industria cotoniera prende definitivamente il sopravvento su quella della seta Enrico Dell’Acqua
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Lo sfruttamento delle fonti di energia
Nella seconda metà dell’Ottocento viene progressivamente introdotta la caldaia a vapore = raddoppio del numero delle caldaie Sfruttamento della torba come fonte di energia e nascita delle torbiere
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Il ruolo della formazione
1865 = la popolazione scolastica raddoppia rispetto alla prima metà dell’Ottocento Aumenta la scolarità femminile L’istruzione viene sentita come garanzia per la difesa dei diritti sociali CAUSE Interesse degli imprenditori ad avere una manodopera preparata CONSEGUENZE Nascita delle scuole d’arte e professionali
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Lo sviluppo del sistema creditizio
1873 = nasce la Banca di Varese di Depositi e Conti Correnti Iniziativa dei Molina e del ceto imprenditoriale cittadino Inizi novecento = gestione fallimentare 1913 = assalto agli sportelli e crollo 1898 = nasce la Banca Cooperativa di Varese e Circondario Oltre agli industriali, forte presenza dei commercianti 1906 = nasce il Credito Varesino Dalla fusione con la Banca Mazzola Conelli
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Lo sviluppo dell’industria alto-milanese
Utilizzo del Ticino per la produzione di energia elettrica Contributo degli industriali locali Il settore principale rimane il tessile-cotoniero Il centro industriale più importante è Busto Arsizio Sviluppo anche del settore meccanico – soprattutto imprese artigianali
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Il periodo della I Guerra Mondiale
Ma le industrie tessili e meccaniche mantengono una buona produttività Crisi generale del mondo economico-produttivo cause Attività creditizia – apertura della Banca Alto Milanese Le forniture all’esercito di vestiario e materiale bellico Vantaggi creditizi che favoriscono lo sviluppo delle attività delle piccole e medie imprese conseguenza
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mobilitazione produttiva dell’industria dei settori
conciario meccanico mobilitazione produttiva dell’industria dei settori tessile chimico credito munizioni energetico
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lavorazione ritagli di pelle e cuoio
calzature lavorazione pellame tomaie Settore conciario lavorazione ritagli di pelle e cuoio cinghie lavorazione del cuoio cuoio artificiale
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Settore tessile garze e cotoni idrofili nastri e cordoncini
tessiture e filature di cotone tessiture di juta Settore tessile lavorazione della seta artificiale cordami di canapa maglierie
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Aziende e società per la distribuzione del gas dei diversi centri abitati
Centrale termica di Castellanza Settore energetico Centrali di energia idraulica di Vizzola e Turbigo Sfruttamento dei bacini di torba di Cadrezzate, di Valganna, di Brinzio Fruttamento del legname
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munizioni S.A. H. Davey Rickford Smith a Taino
Cotonifici per esplodenti Cotoni idrofili per esplodenti di Marnate Esplosivi munizioni 39 stabilimenti mobilitati su tutto il territorio
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chimico Vedani e Bianchi di Varese
T. Calegari, Fratelli Bossi e Comollo di Induno Olona Amidi industriali Amideria De Bernardi di Busto Arsizio Cementi e calci idrauliche chimico Magnesia Cloruro di stagno Società generale per l’industria della magnesia di Angera Società M. Airoldi e C. di Laveno
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Settore meccanico aeronautico carrozze motociclette fonderie trasporti
biciclette Settore meccanico Officine meccaniche armi
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SETTORE AERONAUTICO S.A. Nieuport-Macchi con stabilimento in Varese (fondata 26 ottobre 1915) Caproni con stabilimento in Vizzola Ticino (fondata 2 novembre 1915) SIAI- Marchetti con stabilimento per la costruzione di idrovolanti in Sesto Calende (fondata 9 febbraio 1916)
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Economia di tempo di pace Crisi di sovrapproduzione
1° dopoguerra Economia di tempo di pace Causa Crisi di sovrapproduzione conseguenza Riconversione industriale
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Obiettivi per superare la crisi economica
Consolidamento dei livelli produttivi raggiunti Sviluppo dei settori produttivi rimasti in ombra o sacrificati
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Gli anni Venti Miglioramento del sistema dei trasporti
Ingrandimento di molte aziende nel periodo fascista La costruzione della Ferrovia a Busto Arsizio Nuove scoperte in campo chimico Verso un utilizzo quasi esclusivo dei colori chimici Sviluppo dell’attività tintoria
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Nasce l’Augusta a Cascina Costa
Giugno 1922 Nasce l’Augusta a Cascina Costa
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Nasce la meccanica di precisione
Produzione di bilance di precisione Concentrazione nel Gallaratese Esportazione anche nelle Americhe
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Nasce la Provincia di Varese
6 dicembre 1926 Nasce la Provincia di Varese
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24 novembre 1927 Soppressione, voluta dal fascismo, dei comuni di piccola entità e loro aggregazione ai centri maggiori della provincia per dare a questi ultimi maggiore territorio e abitanti. Si passa così da 161 a 82 comuni complessivi.
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Il fascismo sviluppa una politica di espansione coloniale
Per aumentare il prestigio internazionale di fronte alle grandi potenze Per stimolare la produzione industriale rallentata dalla crisi Per consolidare la politica di consenso al regime all’interno del paese
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Sanzioni all’Italia dalla Società delle Nazioni
Ottobre 1935 – Maggio Guerra d’Etiopia conseguenza Sanzioni all’Italia dalla Società delle Nazioni conseguenza Mussolini decreta l’AUTARCHIA conseguenza autosufficienza economica da raggiungersi comprimendo i consumi e producendo all’interno tutti i beni necessari CRISI ECONOMICA
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Settore abbigliamento Anni ‘30 Calo della produzione
Industria conciaria Settore abbigliamento Settore del credito Ceramica e porcellana Laterizi e calce Anni ‘30 Calo della produzione Cartiere Industria del legno Settore chimico Settore alimentare
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Cause di perdita della competitività produttiva: l’esempio del settore aeronautico
Tendenza a privilegiare i grossi industriali e azionisti Bruschi cambi di indirizzo produttivo imposti a livello politico Scarsi investimenti su progetti funzionali, precisi e moderni Massicce commesse statali su un dispersivo ventaglio di specialità e di modelli che risultavano antiquati
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In preparazione della 2^ guerra mondiale perde ulteriormente il settore tessile e viene avvantaggiato quello meccanico.
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Fattori del decollo del settore meccanico
Il divieto di importare macchinari dall’estero e imposizione della fabbricazione interna La creazione di nuove industrie per lo sfruttamento delle risorse autarchiche La maggiore capacità tecnologica acquisita per la produzione di prodotti esteri L’ammodernamento degli impianti L’arrivo costante e consistente di commesse belliche
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2^ GUERRA MONDIALE causa
PASSAGGIO DA ECONOMIA DI GUERRA A QUELLA DI PACE IN UN SISTEMA DI LIBERO MERCATO conseguenza RICOSTRUZIONE RICONVERSIONE DISOCCUPAZIONE
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Apertura al traffico dell’aeroporto di Malpensa
21 novembre 1949 Apertura al traffico dell’aeroporto di Malpensa
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1^ Mostra del Tessile di Busto Arsizio
30 settembre 1951 1^ Mostra del Tessile di Busto Arsizio
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Alcuni dati sulla 1^ esposizione
210 espositori visitatori, tra cui moltissimi operatori stranieri metri quadri
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Addetti per rami e classi di attività agli inizi degli anni Cinquanta
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Lo sviluppo della produzione di materie plastiche
Produzione di celluloide non infiammabile Mazzucchelli – Castiglione Olona Scoperta dei polimeri Polistirolo e materie palstiche economiche
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GLI ANNI SESSANTA IL BOOM ECONOMICO
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Immigrazione degli anni Sessanta
cause provenienza Regioni centro-meridionali d’Italia Fallimento della riforma agraria del Mezzogiorno Indirizzi e flussi di natura industriale Insediamento nei maggiori centri industrializzati della provincia di Varese Rilancio industriale del nord Italia
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Si sviluppa l’industria motociclistica
Collaborazione Aermacchi e Harley Davidson Settore sportivo Augusta = produzione MW Augusta Cagiva Motor
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Settore elettronico Anni ’60 = grande sviluppo della IGNIS (elettrodomestici) Bassani Ticino (interruttori elettrici) = esportazioni in Europa e America Latina
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La crisi degli anni Settanta
Rallentamento della produzione Rafforzamento delle piccole e medie imprese Decentramento della produzione nei centri minori Ristrutturazione o abbandono definitivo dei settori in crisi Inizio della deindustrializzazione a favore della terziarizzazione Tendenza all’aggiornamento tecnologico e alla specializzazione nel campo lavorativo
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Gli anni Ottanta Innovazione tecnologica legata agli investimenti nella ricerca e alla predisposizione di adeguati servizi all’impresa Riconversione e flessibilità delle macchine Computerizzazione e automazione Nuove figure professionali Crescita dell’occupazione giovanile mediante contratti di formazione Ulteriore aumento delle esportazioni
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Nasce l’Unione degli industriali della Provincia di Varese (UNIVA)
18 aprile 1989 Nasce l’Unione degli industriali della Provincia di Varese (UNIVA)
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Gli anni Novanta L’industria sembra cedere il passo ad un artigianato di qualità che presenta caratteristiche di produzione di tipo industriale Poliedricità del tessuto produttivo che permette di utilizzare a fondo le risorse del mercato Flessibilità professionale degli operatori che permette la rapidità nei processi di riconversione industriale e professionale Immigrazione straniera proveniente dai paesi extra-comunitari
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L’immigrazione straniera
Stranieri presenti nella provincia = 2,4 % marocchina Comunità più rappresentative albanese tunisina
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Composizione degli occupati per settori: media 2000
L’occupazione è stata in crescita fino al’99, a fine 2000 risulta stabile: vi è stata una battuta d’arresto nel l’industria e una crescita nel terziario
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Malpensa 2000 L’aeroporto amplia la sua importanza grazie al trasferimento dei traffici di Linate, che lo hanno portato ad un incremento del movimento aereo pari al 197%, del movimento passeggeri del 1.867% e del movimento merci del 45%. Il progetto, in fase di ultimazione necessita di interventi di raccordo stradale e ferroviario che dovrebbero riorganizzare l’accessibilità al territorio della provincia Testo da stampare Bibliografia Verifica
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