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PubblicatoBeatrice Moretti Modificato 8 anni fa
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DA BARNARD A CROIZIER IMPORTANZA DEL RUOLO DEI SOGGETTI L’ATTENZIONE SI SPOSTA DALLE CONDIZIONI CHE PERMETTONO LA NASCITA E IL FUNZIONAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI AI FATTORI CHE PROVOCANO DISFUNZIONI E PATOLOGIE
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APPROCCIO ISTITUZIONALISTA INFLUENZA DELL’AMBIENTE SOCIALE E CULTURALE POTENTI FORZE ESTERNE CONDIZIONANO IL FUNZIONAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI, I COMPORTAMENTI E GLI ORIENTAMENTI UMANI
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UNITA’ DI ANALISI: SINGOLE ORGANIZZAZIONI DAI CONFINI BEN DEFINITI
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Philip Selznick Enfasi sulle influenze Il pessimismo Oggetto di studio non le imprese private, ma organizzazioni pubbliche o semipubbliche
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Selznick Croizer “L’origine dei processi degenerativi è nell’azione dei centri di potere esterni” “L’origine dei processi degenerativi è nelle strategie dei singoli soggetti operanti all’interno delle organizzazioni”
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Critiche di Selznick all’approccio classico 1.L’organizzazione formale è solo una componente della struttura sociale concreta 2.L’organizzazione è inserita in un ambiente che non è neutro, ma che esercita continue pressioni che la costringono a cambiare il suo obiettivo organizzativo Persone e ambiente esterno sono indispensabili per la sopravvivenza dell’organizzazione, ma al tempo stesso sono continue fonti di dilemma
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A. I processi di perturbazione delle strutture formali: le cricche interne 1. I soggetti interni tendono ad uscire dai loro ruoli assegnati in modo impersonale e a partecipare nella loro totalità di persone 3.I soggetti interni possono avere interessi esterni non sempre compatibili con quelli organizzativi 2. I soggetti interni possono dar vita ad istituzioni informali che influenzano le decisioni 4. Le cricche sono analizzate prescindendo dai soggetti che le compongono, bensì attraverso le funzioni che svolgono nelle organizzazioni
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B. I processi di perturbazione delle strutture formali: i centri di potere esterno L’organizzazione è un sistema sociale che svolge le sue attività per soddisfare i seguenti bisogni: -Di sicurezza rispetto all’ambiente sociale -Di stabilità delle linee di autorità e di comunicazione -Di continuità della politica -Di omogeneità dell’immagine I dirigenti si trovano ad affrontare un dilemma: 1.Perseguire ad ogni costo senza compromessi il fine organizzativo 2.Scendere a compromessi con le pressioni esterne Recalcitranza dei mezzi
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La ricerca sulla TVA -Ente nato negli anni ’30 e voluto dal Presidente Roosevelt nel quadro del New Deal, per realizzare un programma di opere pubbliche nella valle del Tennesee -La TVA era dotato di poteri pubblici, ma aveva la flessibilità di un’impresa privata Iniziativa assolutamente nuova nel panorama liberista americano
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Strategia della TVA Coinvolgimento delle istituzioni locali (associazioni professionali, comunità etniche, università, ecc) e decentralizzazione dei dipartimenti sul territorio: “la collaborazione con le istituzioni locali in nome degli interessi generali della popolazione” (astrazione indeterminata o ideologia di copertura)
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La cooptazione “Processo di assorbimento di nuovi elementi, nella direzione e nella struttura dell’organizzazione, come mezzo per prevenire minacce alla sua stabilità ed esistenza”
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Tipologie di cooptazione Cooptazione formale Ha un carattere simbolico Quando non c’è consenso dal basso e/o si intende allargare il consenso popolare rispetto ad una linea politica immutata Allargamento degli organi direttivi e la creazione di nuovi ruoli Non allarga la base decisionale, non trasferisce poteri a soggetti esterni, ma comporta la condivisione di responsabilità impopolari
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Tipologie di cooptazione Cooptazione informale o sostanziale Quando ci sono minacce provenienti da centri di potere esterno Si inseriscono degli esponenti nei propri organi decisionali oppure si accettano di fatto le loro richieste C’è un’alterazione di fatto dell’obiettivo organizzativo
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Cooptazione formale e sostanziale della TVA Formale - Con esponenti di enti e comunità locali per il progresso della popolazione di colore Sostanziale - Con i grandi proprietari terrieri
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Le tipologie organizzative secondo Selznick Organizzazioni strumentali Svolgono servizi di natura tecnica Decisioni di routine (di natura operativa e tecnica) Istituzioni Hanno una progettualità di natura politica Decisioni critiche (definizione di valori e scopi)
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Neoistituzionalismo Cade la centralità dei poteri esterni che esercitano pressioni Scompare il pessimismo di principio Emerge una visione più articolata dei rapporti tra le organizzazioni sottoposte ad una rete di influenze reciproche non sempre negative Viene dato rilievo ai processi cognitivi
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Neoistituzionalismo (Meyer e Rowan) Come le organizzazioni modificano gli scopi rispetto ai quali sono nate Perché le organizzazioni dello stesso tipo sono tutte così simili tra loro
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ISOMORFISMO 2 CONCETTI DI BASE: Le organizzazioni non hanno criteri propri di razionalità: questi sono suggeriti dall’ambiente esterno (istituzioni) Oppure hanno criteri propri ma che differiscono da quelli prevalenti nell’ambiente
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I criteri di razionalità alla base dell’isomorfismo MITI RAZIONALIZZATI Si tratta di regole che non si basano su prove empiriche condotte con metodo scientifico, ma su convinzioni sociali diffuse attraverso ad es. opinion leader
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Le tipologie organizzative secondo Meyer e Rowan Organizzazioni che si adeguano a criteri esterni di razionalità Organizzazioni che hanno criteri propri oggettivi di valutazione dell’efficienza produttiva che possono entrare in conflitto con quelli esterni
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Powell e DiMaggio Approfondiscono il concetto di isomorfismo I processi di isomorfismo non sono tutti uguali (coercitivo, mimetico e normativo) L’isomorfismo non riguarda solo le organizzazioni, ma anche gli individui dentro e fuori le organizzazioni
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