La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI"— Transcript della presentazione:

1 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
LEZIONE 9 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

2 Dispositivi di protezione
LEZIONE 9 Riduzione del Rischio Dispositivi di protezione individuale DPI collettiva DPC

3 LEZIONE 9 DEFINIZIONI Per «DPI» è da intendersi qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo

4 LEZIONE 9 I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA ED INDIVIDUALE RAPPRESENTANO ALCUNI TRA I MEZZI PIU’ EFFICACI PER ELIMINARE E/O RIDURRE I RISCHI PRESENTI IN UNA ATTIVITA’ LAVORATIVA

5 I DPI devono essere impiegati
LEZIONE 9 I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti con altri sistemi

6 LEZIONE 9 La gestione dei DPI è regolamentata dal D. Lgs 81/08 che stabilisce gli obblighi del datore datore di lavoro, dei dirigenti e dei proposti e dei lavoratori

7 Non sono dispositivi di protezione individuale
LEZIONE 9 Non sono dispositivi di protezione individuale • gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; • le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; • le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine pubblico; • le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto; • i materiali sportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attività lavorative ; • i materiali per l'autodifesa o per la dissuasione; • gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.

8 In seguito alla valutazione dei rischi
LEZIONE 9 Il datore di lavoro In seguito alla valutazione dei rischi In funzione dell’entità del rischio della frequenza dell’esposizione delle prestazioni del DPI delle caratteristiche del posto di lavoro individua le condizioni in cui un DPI deve essere usato

9 Obblighi del datore di lavoro
LEZIONE 9 Obblighi del datore di lavoro art.43 Il datore di lavoro ai fini della scelta dei DPI: 􀂾Effettua l’analisi e la valutazione dei rischi 􀂾Individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinché siano adeguati ai rischi 􀂾Aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli elementi di valutazione INOLTRE: 􀂾 mantiene in efficienza i DPI e ne cura le condizioni di igiene mediante manutenzione, riparazioni e sostituzioni necessarie 􀂾Assicura formazione adeguata ed organizza , se necessario uno specifico addestramento all’uso dei DPI ( indispensabile per i DPI di terza categoria e per i dispositivi di protezione dell’udito).

10 Obblighi del lavoratore art.44
LEZIONE 9 Obblighi del lavoratore art.44 􀂾I lavoratori si sottopongono al programma di formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro nei casi necessari 􀂾Utilizzano i DPI messi a loro disposizione conformemente all’informazione e formazione ricevuta 􀂾Hanno cura dei DPI messi a loro disposizione 􀂾Non vi apportano modifiche di propria iniziativa 􀂾Segnalano immediatamente al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione

11 Requisiti essenziali di un DPI
LEZIONE 9 Requisiti essenziali di un DPI o essere adeguato al rischio da prevenire, senza che possa comportare di per sé un rischio maggiore o essere adeguato alle condizioni ambientali esistenti sul luogo di lavoro o tenere conto delle esigenze ergonomiche del lavoratore e delle sue condizioni fisiche e di salute o poter essere adatti all’utilizzatore, secondo le sue necessità

12 TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
LEZIONE 9 TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

13 Tipologie PROTEZIONE DELLA TESTA PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
LEZIONE 9 Tipologie PROTEZIONE DELLA TESTA PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO PROTEZIONE DELL’UDITO PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI PROTEZIONE DEL CORPO PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI PROTEZIONE DALLE CADUTE DALL’ALTO

14 LEZIONE 9 Protezione del capo Gli “elmetti “ e i “caschi” sono destinati a proteggere le zone parietali, la sommità del capo e la nuca. Sono generalmente realizzati con materiale plastico resistente (policarbonato) e nel contempo leggero. Servono a proteggere da: 􀀹Rischi da agenti meccanici ( cadute di oggetti, urti, impigliamento dei capelli…) 􀀹Rischi elettrici ( contatto con parti in tensione…) 􀀹Rischi chimici ( gocciolamenti o spruzzi di prodotti chimici…)

15 Protezione del viso e degli occhi
LEZIONE 9 Protezione del viso e degli occhi Gli occhiali insieme agli schermi e alle visiere sono finalizzati a proteggere viso e occhi e sono i più importanti DPI, utilizzabili in molteplici situazioni. Devono essere conformati in modo da garantire un ampio campo visivo; ottima trasparenza, assenza di effetti sferici, astigmatici o prismatici. Devono proteggere da: 􀀹Rischi da agenti meccanici ( urti, schegge…) 􀀹Rischi da esposizione a radiazioni (laser, fiamme ossiacetileniche…) 􀀹Rischi chimici (polveri, liquidi corrosivi, sostanze tossiche…)

16 Protezione arti superiori
LEZIONE 9 Protezione arti superiori I guanti si differenziano in funzione del rischio da cui devono proteggere. 􀂾 Guanti in cotone per lavori leggeri 􀂾 Guanti in cuoio per manipolazione oggetti taglienti 􀂾 Guanti in gomma per manipolazione sostanze tossiche o corrosive I rischi possono quindi essere di: 􀀹 natura chimica ( manipolazione acidi, basi, solventi, detergenti…) 􀀹 natura biologica ( virus, batteri, agenti patogeni…) 􀀹 termici 􀀹Meccanici ( taglio, impatto, perforazione…) 􀀹Elettrici ( scariche elettriche, masse metalliche in tensione…)

17 Protezione arti inferiori
LEZIONE 9 Protezione arti inferiori La protezione interessa tuta la parte della gamba, dal ginocchi al piede compreso e viene effettuata con l’ausilio di dispositivi diversi. Le calzature antinfortunistiche si differenziano in funzione del pericolo da cui devono preservare. Caratteristiche: Puntale in acciaio ( rischi meccanici) Lamina metallica antiperforazione Impermeabilizzazione ( rischi chimici) Resistenza al calore (rischi termici) Sistema a sfilamento rapido

18 Protettori auricolari
LEZIONE 9 Protettori auricolari I mezzi di protezione auricolare rappresentano una soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal danno provocato da rumore (ipoacusia), quando i mezzi tecnici di abbattimento delle sorgenti di rumore si rivelano insufficienti o non praticabili. I protettori auricolari interrompono la pressione a livello dell’orecchio esterno, generando una riduzione dell’intensità rumorosa che non è totale perché una restante componente energetica viene trasmessa per via ossea.

19 Protezione dell’Udito
LEZIONE 9 Protezione dell’Udito Il rumore non è altro che un’onda sonora, fastidiosa, che si propaga nell’aria. La prolungata esposizione al rumore può provocare danni irreversibili all’apparato uditivo (Ipoacusia). I dispositivi di protezione auricolare, grazie alla loro proprietà di attenuazione, riducono gli effetti del rumore al fine di evitare un danno all’orecchio.

20 LEZIONE 9 E’ fondamentale che il protettore auricolare aderisca perfettamente alla testa (cuffie) o al condotto uditivo (inserti) in modo da non permettere il passaggio dell’aria, e quindi del rumore, tra ambiente e condotto uditivo. 20

21 I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
LEZIONE 9 I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI ESISTONO ACCORGIMENTI PARTICOLARI PER INDOSSARE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI ? SI ! ESSI RIGUARDANO…. LE CUFFIE GLI INSERTI

22 I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
LEZIONE 8 I DISPOSITIVI DI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI GLI INSERTI Si indossano sollevando verso l’alto il padiglione auricolare in maniera da raddrizzare il meato acustico e favorire l’introduzione del tappo che viene spinto con leggera manovra di avvitamento Devono essere maneggiati con le mani pulite, onde evitare possibili infiammazioni o infezioni Quelli di tipo riutilizzabile devono essere tenuti sempre puliti e devono quindi essere frequentemente lavati con acqua e sapone neutro 22

23 Protezione del corpo I sistemi di protezione dalle cadute dall’alto
LEZIONE 9 Protezione del corpo I sistemi di protezione dalle cadute dall’alto devono essere utilizzati dai lavoratori che operano nei posti nei quali esiste il rischio di caduta con un dislivello superiore ai 2 m

24 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO
LEZIONE 9 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO I lavoratori esposti a pericolo di caduta dall’alto o entro vani o che devono svolgere il proprio lavoro dentro pozzi, cisterne o serbatoi e simili, in condizioni di pericolo, devono essere provvisti di cintura di sicurezza.

25 LEZIONE 9 Dal punto di vista tecnico, un operatore che è soggetto al rischio di poter effettuare una caduta libera di dislivello superiore a 0,5 metri, trovandosi ad un’altezza dal suolo superiore a metri 2, è nella situazione di rischio di caduta dall’alto e necessita di un’adeguata protezione individuale di arresto caduta.

26 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO
LEZIONE 9 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO Tali dispositivi possono essere suddivisi in: 􀂃 Trattenuta 􀂃 Anticaduta; 􀂃 Salita/Discesa.

27 LEZIONE 9 I dispositivi di posizionamento sul lavoro sono destinati a sostenere guardafili e altri addetti che devono operare in altezza con sostegno sui pali o altre strutture consentendo loro di poter lavorare con entrambe le mani libere. Questi sistemi non sono destinati all’arresto delle cadute. I sistemi di arresto caduta sono dispositivi che comprendono un’imbracatura per il corpo, un assorbitore di energia ed un collegamento. Tali dispositivi possono essere ancorati ad un punto fisso, con o senza dispositivo anticaduta di tipo retrattile o su dispositivo anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio rigida o flessibile. I dispositivi di discesa sono utilizzati per il salvataggio e l’evacuazione di emergenza per mezzo dei quali una persona può scendere da sola, o con l’assistenza di una seconda persona, a velocità limitata da una posizione elevata ad una posizione più bassa.

28 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO
LEZIONE 9 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO CINTURE DI SICUREZZA lavorazioni: Tutti i casi in cui sia necessario arrestare la caduta dall’alto, lavori su impalcature, pali, tralicci, scale, etc. Sono cinture semplici a giro vita con doppio punto di ancoraggio in vita e fune di trattenuta. Sono utilizzate per mantenere in posizione sicura l’operatore una volta che lo stesso abbia raggiunta la quota di lavoro. Non sono impiegate per altezze di caduta superiori ai 70 cm; questi tipi di cintura possono risultare estremamente pericolose in quanto, nella sollecitazione conseguente all’arresto della caduta dell’operatore, potrebbero ruotare intorno al corpo dello stesso con possibili conseguenti lesioni alla colonna vertebrale.

29 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO
LEZIONE 9 PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO IMBRACATURA ANTICADUTA Sono supporti per il corpo che hanno lo scopo di arrestare la caduta, cioè sono componenti di un sistema di arresto caduta. Le imbracature per il corpo possono comprendere cinghie, accessori, fibbie o altri elementi disposti e montati opportunamente per sostenere tutto il corpo di una persona e tenerla durante la caduta e dopo l’arresto della caduta (UNI EN 363).

30 CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE DEI D.P.I.
LEZIONE 9 CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE DEI D.P.I. Il datore di lavoro è obbligato a mantenere in efficienza i D.P.I. e assicurarne la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie. I lavoratori per contro, sono obbligati a segnalare immediatamente al datore di lavoro o al preposto, qualsiasi difetto o inconveniente rilevato nei D.P.I. messi a loro disposizione. D.P.I. e attrezzature devono essere conservati e sottoposti alle necessarie manutenzioni in modo che risultino sempre in perfetto stato e pronti per essere usati, secondo le modalità di conservazione e manutenzione riportate nella nota informativa fornita obbligatoriamente dal fabbricante del prodotto. Devono essere eseguite le verifiche periodiche, indicate dal fabbricante, attenendosi alle prescrizioni fornite.

31 CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE DEI D.P.I.
LEZIONE 9 CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE DEI D.P.I. Per i materiali le cui caratteristiche meccaniche decadono comunque nel tempo a prescindere dall’impiego fattone e dall’usura, come le funi, i cordini, le imbracature e tutti i prodotti tessili, si deve provvedere alla loro sostituzione entro i limiti temporali indicati dal fabbricante. Limite di utilizzo del sistema di arresto: dopo una caduta è vietato riutilizzare il sistema di arresto caduta. Si raccomanda la redazione di un apposito registro di manutenzione dei DPI, su cui devono essere annotati i dati dei singoli DPI, del loro utilizzo temporale e delle operazioni di verifica e/o manutenzione effettuate, comprese le sostituzioni.

32 Protezione delle Vie Respiratorie
LEZIONE 9 Protezione delle Vie Respiratorie La respirazione è un processo fisiologico con il quale si realizza uno scambio gassoso tra organismo e ambiente. L’aria entra nei polmoni per azione dei muscoli del torace e del diaframma che ne provocano una espansione. 32

33 L’immissione di atmosfera inquinata nei polmoni può
LEZIONE 9 L’immissione di atmosfera inquinata nei polmoni può provocare danni più o meno gravi all’organismo umano che possono passare da semplici ma fastidiose irritazioni dell’apparato respiratorio a situazioni più gravi e irreversibili e perfino alla morte 33

34 Gli inquinanti sono suddivisi convenzionalmente in: Polveri Fumi
LEZIONE 9 Gli inquinanti sono suddivisi convenzionalmente in: Polveri Fumi Nebbie Gas Vapori 34

35 LEZIONE 9 Polveri Particelle solide di dimensione variabile, generate da frantumazione o abrasione di materiali solidi. Più la dimensione delle particelle è piccola e più a lungo queste rimangono sospese nell’aria e quindi è più facile che siano inalate. Operazioni: levigatura, sabbiatura, perforazioni. Uso di Prodotti chimici, toner, agriperlite, ecc. 35

36 Fumi Si formano quando un metallo, scaldato fino alla fusione o
LEZIONE 9 Fumi Si formano quando un metallo, scaldato fino alla fusione o vaporizzato, si raffredda velocemente. Questo crea particelle molto fini di dimensione inferiore ad 1 m Operazioni: saldatura, fusione di metalli, ecc 36

37 Minuscole goccioline disperse nell’aria.
LEZIONE 9 Nebbie Minuscole goccioline disperse nell’aria. Possono essere a base acquosa (nebbia acquosa) o formate da sostanze organiche oppure da oli (nebbia organica, nebbia d’olio). Operazioni: verniciatura, nebulizzazione, uso di pompe da vuoto 37

38 LEZIONE 9 Gas Sostanze che a temperatura e pressione ambiente si presentano in fase gassosa. Possono essere incolori e inodori e diffondersi nell’ambiente molto velocemente anche ad elevata distanza. 38

39 Vapori Sono la forma gassosa di sostanze che a temperatura e
LEZIONE 9 Vapori Sono la forma gassosa di sostanze che a temperatura e pressione ambiente sono allo stato liquido o solido (Es. solventi). 39

40 • I lavoratori esposti a specifici rischi di
LEZIONE 9 • I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto ai lavoratori facciale filtrante APVR & TIPOLOGIA filtro facciale filtrante

41 (APVR) & CLASSIFICAZIONE
LEZIONE 9 (APVR) & CLASSIFICAZIONE

42 LEZIONE 9 NON ASSISTITA: l’aria ambiente, resa respirabile dal filtro, passa attraverso il facciale solo mediante l’azione dei polmoni. A VENTILAZIONE ASSISTITA: l’aria ambiente, resa respirabile dal filtro, viene immessa all’interno del facciale, che può essere una maschera intera, una semimaschera ovvero un quarto di maschera, mediante un elettroventilatore normalmente trasportato dallo stesso utilizzatore. A VENTILAZIONE FORZATA: l’aria ambiente, resa respirabile dal filtro, viene immessa all’interno del facciale, che è un cappuccio o un elmetto, mediante un elettroventilatore trasportato dallo stesso utilizzatore.

43 APVR & Dispositivi di tipo Filtrante
LEZIONE 9 APVR & Dispositivi di tipo Filtrante Questo tipo di respiratore a filtro è costituito interamente o prevalentemente di materiale filtrante attraverso il quale passa l’aria inspirata; il respiratore copre almento il naso e la bocca. L’aria espirata può essere scaricata attraverso lo stesso materiale filtrante o attraverso una valvola di espirazione.

44 APVR & Dispositivi di tipo Filtrante
LEZIONE 9 APVR & Dispositivi di tipo Filtrante I respiratori antipolvere trattengono sostanze particellari (polveri, fibbre, fumi, nebbie), ma non proteggono contro i gas. I respiratori con filtro antipolvere non devono essere utilizzati in: 􀂃 ambienti in cui potrebbe esserci insufficienza di ossigeno (ossia un concentrazione di ossigeno nell’aria ambiente inferiore al 17% in volume) ma anche superiore al 25%; 􀂃 dove ci sono gas o vapori inquinanti; 􀂃 in atmosfere con immeditato pericolo per la vita o la salute La protezione offerta da un respiratore dotato di filtro antipolvere, indicato con la lettera P, dipende, oltre che dalla tenuta sul volto, anche dalla granulometria e dalla distribuzione granulometrica dell’inquinante, nonchè dalle caratteristiche costruttive del filtro stesso.

45 RIASSUMENDO • I DPI devono:
LEZIONE 9 RIASSUMENDO • I DPI devono: – Essere utilizzati SOLO quando i rischi non sono prevenibili in altra maniera; – Essere utilizzati dai Lavoratori SEMPRE (meglio scomodi e interi che comodi a pezzi! O peggio, morti!); – Essere sostituiti ogni qualvolta deteriorati.


Scaricare ppt "DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI"

Presentazioni simili


Annunci Google