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Malnutrizioni (obesità, anoressia, bulimia)

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Presentazione sul tema: "Malnutrizioni (obesità, anoressia, bulimia)"— Transcript della presentazione:

1 Malnutrizioni (obesità, anoressia, bulimia)

2 non si introduce la qualità consigliata di cibi. MALNUTRIZIONE
Malnutrizione. Condizione in cui la nutrizione risulta deficitaria o eccessiva negli apporti calorici e nutritivi. Abbiamo quindi malnutrizione quando: non si introduce cibo nella quantità necessaria (iponutrizione) con conseguente denutrizione si introduce cibo in eccesso (ipernutrizione) con conseguente sovrappeso non si introduce la qualità consigliata di cibi. MALNUTRIZIONE Un uso eccessivo di zucchero nell’alimentazione causa aumento di peso e l’insorgenza del diabete. Per evitare il sovrappeso è utile moderare il consumo di formaggi.

3 Obesità. L’obesità, la cui origine è legata a fattori genetici, metabolici, psicologici e socio-ambientali (ridotta attività motoria, eccesso alimentare) è dovuta a un’alterazione del bilancio energetico con accumulo eccessivo di tessuto adiposo. Diffusa a livello mondiale, al punto da essere definita “globesità” dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è responsabile dell’aumento di patologie quali diabete, malattie cardiovascolari e alcune forme di tumore. OBESITÀ Nei Paesi industrializzati scarso movimento e ipernutrizione sono le cause di obesità della popolazione. 

4 INDICE DI MASSA CORPOREA
Nel mondo 1 miliardo di adulti sono in sovrappeso e 300 milioni di loro sono obesi. Un uomo obeso presenta valori di massa grassa superiori al 25% del peso corporeo, una donna valori superiori al 35%. Negli adulti, un Indice di Massa Corporea IMC ≥ a 30 indica una condizione di obesità. In Italia gli obesi rappresentano il 9% della popolazione. INDICE DI MASSA CORPOREA Un approccio corretto al problema dell’obesità prevede l’integrazione di una dieta ipocalorica e attività fisica con interventi di tipo psicologico-educativi.

5 Esiste l’obesità centrale (o viscerale) tipica dei maschi e l’obesità periferica (o sottocutanea) tipica delle femmine con tessuto adiposo localizzato attorno ai fianchi, cosce e glutei. OBESITÀ Obesità centrale. Obesità periferica.

6 CIRCONFERENZA ADDOMINALE
Nel tipo viscerale, il tessuto adiposo si valuta tramite la Circonferenza Addominale (C.A.). Valori di C.A. ≥ a 102 cm nell’uomo e 88 cm nella donna fanno aumentare il rischio di malattie quali diabete 2, ipertensione e malattie cardiovascolari. Il tessuto adiposo sottocutaneo si calcola misurando lo spessore in mm di alcune pliche cutanee: dalla misura delle stesse si risale alla percentuale dei lipidi corporei. CIRCONFERENZA ADDOMINALE Misurazione dello spessore delle pliche cutanee con il plicometro.

7 OBESITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA
Obesità in età evolutiva. Tra i bambini il 20% risulta in sovrappeso mentre il 4% è obeso; tra gli adolescenti, i soggetti in sovrappeso salgono al 25% mentre gli obesi al 5%. L’obesità acquisita in età scolare predispone al rischio di una obesità adulta nel 69% dei casi. OBESITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA Persone di età comprese fra i 6 e i 17 anni, con problemi di obesità o sovrappeso, per classe di età e sesso. Anni Fonte ISTAT.

8 OBESITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA
Introduzioni caloriche eccessive nei primi due anni di vita, aumentano il volume (ipertrofia) e il numero (iperplasia) delle cellule del tessuto adiposo, predisponendo il bambino a una obesità adulta difficilmente reversibile: è possibile infatti ridurre il volume delle cellule adipose (obesità ipertrofica) ma non il loro numero (obesità iperplastica). OBESITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA Come per gli adulti, l’ipernutrizione e la scarsa attività motoria sono le cause che nell’età infantile predispongono maggiormente all’obesità.

9 PREVENZIONE E TRATTAMENTO
Prevenzione e trattamento dell’obesità in età evolutiva. La prevenzione o il trattamento dell’obesità infantile si deve basare maggiormente sul potenziamento di uno stile di vita più attivo che sulla restrizione calorica. Nelle obesità gravi di bambini con più di 7-8 anni e negli adolescenti, si suggerisce un aumento dell’attività motoria, unito a una dieta ipocalorica, il cui apporto giornaliero non può essere inferiore al 70% del fabbisogno energetico giornaliero. PREVENZIONE E TRATTAMENTO Alimenti importanti in una dieta ipocalorica adatta a prevenire e combattere l’obesità infantile.

10 Trattamento dell’obesità nell’età adulta
Trattamento dell’obesità nell’età adulta. Negli adulti in sovrappeso o obesi, la dieta ipocalorica deve essere deficitaria di circa 500 kcal al giorno al fine di produrre un dimagrimento di 500 g alla settimana. Una diminuzione del peso pari al 5% è sufficiente per ridurre tutti i principali fattori di rischio cardiovascolari. OBESITÀ IN ETÀ ADULTA La pasta integrale viene generalmente consumata in una dieta ipocalorica.

11 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
Disturbi del Comportamento Alimentare (D.C.A.). I D.C.A. sono una serie di disturbi e atteggiamenti alterati nei confronti del cibo e del proprio corpo che si manifestano soprattutto nei soggetti femminili (95% dei casi). Tali disturbi, che vanno dal rifiuto del cibo alle grandi abbuffate, si dividono in Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder). DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Chi soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare alterna periodi di digiuno a mangiate incontrollate.

12 Anoressia nervosa. Colpisce soprattutto adolescenti femmine (12-18 anni) ed è caratterizzata dal rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale per età e statura, dall’intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, da una visione distorta della propria immagine corporea per ciò che riguarda forma e dimensione (al punto che il paziente continua a vedersi grasso anche quando si trova in evidente sottopeso), dalla negazione della gravità della condizione di sottopeso. ANORESSIA NERVOSA Modelli di forma fisica estremi spesso diffusi dai mass media possono portare ad avere una percezione distorta della propria immagine corporea.

13 L’eccessivo stato di magrezza e il conseguente deperimento organico, causato dalla dieta ferrea e dall’eccessiva attività fisica, provocano amenorrea (ossia interruzione del ciclo mestruale), nelle femmine in età fertile. L’anoressia può accompagnarsi o meno con episodi di abbuffate o con comportamenti di eliminazione quali il vomito autoindotto e l’uso improprio di lassativi e diuretici, per favorire ulteriormente la riduzione del peso. ANORESSIA NERVOSA Le donne affette da anoressia hanno un rapporto ossessivo con la bilancia: controllano continuamente il loro peso. 

14 L’anoressia nervosa, se non curata può presentare un’evoluzione cronica con progressivo aggravamento nel corso degli anni e, in alcuni casi, causare il decesso. Talvolta diviene necessario il ricovero ospedaliero per il ripristino del peso corporeo o la correzione di squilibri elettrolitici. ANORESSIA NERVOSA Sebbene per prevenire l’anoressia non esistano rimedi unici e infallibili, l’educazione alimentare è, comunque, un primo passo da compiere.

15 Bulimia nervosa. Esordisce di solito nella tarda adolescenza o nella prima età adulta ed è caratterizzata da continue abbuffate, dalla sensazione di non riuscire a controllare la propria alimentazione, da ricorrenti e inappropriati metodi compensatori per prevenire l’aumento di peso (vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici e farmaci, digiuno o eccessiva attività fisica nei giorni che seguono l’abbuffata). I soggetti con bulimia nervosa rientrano di solito nei limiti normali del peso sebbene alcuni possono essere lievemente sottopeso o sovrappeso. BULIMIA NERVOSA La bulimia, meno chiaramente visibile dell'anoressia nervosa, ha però conseguenze altrettanto gravi sulla vita e la salute di chi ne soffre.

16 ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder). In questo disturbo alimentare il soggetto presenta episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata, durante i quali assume quantità esagerate di alimenti con la sensazione spiacevole di non riuscire a controllare l’ingestione degli stessi. Ciò produce un evidente disagio psicologico, con senso di colpa e riduzione dell’autostima; inoltre, la mancanza di comportamenti compensatori favorisce con il tempo un aumento del peso corporeo accentuando l’insoddisfazione e predisponendo il soggetto al diabete 2 e a malattie cardiovascolari. ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA Le persone affette da Disturbo da Alimentazione Incontrollata sono soggette a episodi di “abbuffate compulsive” in cui consumano senza controllo smodate quantità di cibo. 


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