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CASTROPIGNANO E LA FAMIGLIA CIRESE
INDICE USCITA FOTOGRAFIE E TESTI SCELTI E ORDINATI DA AMC COLLELUNGO, LUGLIO-SETTEMBRE 2006 Il paese Il castello La casa L’ultimo ritorno Foto Marco Magni, 2005
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Guida
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ALBUM DI FAMIGLIA PER LUCA E MARTINA CIRESE
27/03/2017 INDICE GENERALE I TEMPI I LUOGHI I VIAGGI Le ricorrenze Gli anniversari Le date Gli eventi Castropignano Avezzano e Antrosano Collelungo Rieti Sardegna Piazza Capri 11 Gradisca d’Isonzo …segue California 2001 Messico Praga Spagna 1960 Mosca Parigi Norimberga e il Muro di Berlino LE GENERAZIONI LE PERSONE LE OPERE LE OPERE I Cirese dal 1615 I 16 trisnonni Gli 8 bisnonni I 4 nonni I genitori Gli zii I cugini Indice Nonna Rosina Eugenio Cirese nonno Eugenio Cirese nipote Luca e Martina Giambattista Serafini La bisnonna e i bisnipoti I parenti Gli amici …segue GLI ANIMALI Iuri e Loola I cani e i gatti di Italo e Mietta
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GLI ANIMALI I cani di Gino
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Casato dei Cirese in Fossalto dal 1615
Estratto dai registri della Chiesa Parrocchiale a c.del Parroco Don Antonio Pizzi – 15,2.1985 Lo stemma col ramo di ciliegie tenuto a lungo in terra nell’uorte, ai piedi delle sette scale, ed e ora conservato vicino alla porta della Sala ingrandimento
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Martina a Castropignano 1
Altro
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Martina a Castropignano 2
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Negli atti anagrafici è definito ‘gentiluomo’ e ‘possidente’
Luigi Cirese Nacque il 31 agosto 1856. Sposò Rosolina Bagnoli il 4 febbraio 1878. Ebbe sei figli: Saverio, Rocco, Teresa, Eugenio, Emilia, Nicola. Morì il 24 maggio 1908: E. C. ne segna il ricordo in ALLEGGERIRME. Negli atti anagrafici è definito ‘gentiluomo’ e ‘possidente’
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ALLEGGERIRME
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Nozze Luigi Cirese - Rosolina Bagnoli
Fossalto 4 febbraio 1879 Luigi Cirese Rosolina Bagnoli
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Luigi Cirese e Rosolina Bagnoli nacquero a Fossaceca (antico nome di Fossalto) il 31 agosto e il 28 novembre nel (era ancora Regno di Napoli: Garibaldi arriverà quattro anni dopo) Luigi Cirese Rosolina Bagnoli
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Luigi Cirese, morte1 ATTO DI MORTE DI LUIGI CIRESE
L’anno millenovecentootto, addì sei di luglio a ore pomeridiane due, nella Casa Comunale, Io sottoscritto Vincenzo Bagnoli Segretario delegato dal Sindaco con atto dei undici Agosto milleottocentonovantuno debitamente approvato, Uffiziale dello Stato Civile del Comune di Fossalto, avendo oggi ricevuto dall’Uffiziale dello Stato Civile del Comune di Santangelolimosano copia autentica di atto di morte ho per intero ed esattamente trascritta la copia medesima che è del tenore seguente: Comune di Santangelolimosano = Ufficio dello Stato Civile = Estratto dal Registro Atti di Morte dell’anno 1908 N. 20, Cirese Luigi fu Saverio = L’anno millenovecentootto, addì venticinque di Maggio, a ore antimeridiane nove e minuti trenta nella casa comunale = Avanti di me Riperto [?] Marone Sindaco e Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Santangelolimosano sono comparsi Braia Graziano fu Pasquale di anni sessantotto agricoltore domiciliato in Santangelolimosano, e Giovanni Di Paolo fu Domenico di anni sessantadue macellaio, domiciliato in detto comune, i quali mi hanno dichiarato che a ore pomeridiane due e Atto di morte di Luigi Cirese 24 maggio 1908 segue
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Segue ATTO DI MORTEDI LUIGI CIRESE
minuti dieci di ieri, nella casa posta in via Motta, al numero diciassette è morto Cirese Luigi di anni cinquantadue, civile, residente in Fossalto, nato in Fossalto dal fu Saverio, possidente, domiciliato in vita a Fossalto, e dalla fu Marone Teresina, gentildonna, domiciliata in vita a Fossalto, marito della Signora Rosina Bagnoli. A quest’atto sono stati presenti quali testimoni Antonio Marone fu Marino, di anni quarantasei, medico, e Filomeno Minio fu Pasquale di anni cinquantotto, messo comunale, entrambi residenti in questo Comune. Letto il presente atto a tutti gli intervenuti si sono meco sottoscritti i soli testimoni, avendo i dichiaranti detto di essere analfabeti= Antonio Marone = Filomeno = R. Marone= Per atto conforme che si rilascia ad uso di trasmissione = Santangelolimosano 4 luglio 1908= L’Uffiziale dello Stato Civile R. Marone indietro
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Rosolina Bagnoli (per me Nonna Rosina, per voi trisnonna)
Nacque il 28 novembre 1856. Sposò Luigi Cirese il 4 febbraio 1878. Ebbe sei figli: Saverio, Rocco, Teresa, Eugenio, Emilia, Nicola. Rimase vedova il 24 maggio 1908. Nel 1911 si trasferì con i figli a Castropignano dove morì il 14 giugno 1936. Ricordata in molte poesie di E.C. tra cui spicca REPUOTE, il pianto funebre del 1949. Antonio Trombetta fotografo e pittore Negli atti anagrafici è detta ‘donna Rosolina’ Altro…
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Nonna Rosina la lapide nel cimitero di Castropignano
ROSOLINA CIRESE NATA BAGNOLI 23 NOVEMBRE 1856 – 14 GIUGNO 1936 IL SIGNORE TRASFORMI IN LUCE DI GRAZIA LA FIAMMA DEL SACRIFICIO CHE TENNE ALTA SUI FIGLI
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Luigi Cirese e Rosolina Bagnoli ebbero sei figli, tutti nati a Fossalto:
Saverio: 13 aprile 1879 – ?.?.19?? (Buenos Aires) Rocco: 5 giugno 1880 – 13 dicembre 1940 (Ramiola, P?) Teresa: 25 gennaio 1882 (morta a 18 mesi) Eugenio: 21 febbraio 1884 – 8 febbraio 1955 (Rieti) Emilia: 1 ottobre 1886 – Nicola: 17 ottobre 1888 – 3 settembre 1950 (Castropignano)
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Altre foto di nonna Rosina (nella prima, del 1914, c’è anche zia Emilia)
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Eugenio Cirese 1954: nonno e nipote 1984: il centenario della nascita
2005: il cinquantenario della morte : Fossalto Il poeta come lo disegnò Domenico Purificato per il volume postumo Poesie molisane del 1955 PURIFICATO : La copertina di Lucecabelle Un altro ritratto
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La copertina di Lucecabelle
Per questa copertina il poeta dedicò a Purificato questi versi: M’e’ fatte arevedé l’uocchie malincunuse de chella che chiamava - Ugè Ugè - (*) Mi hai fatto rivedere / gli occhi malinconiosi / di quella che chiamava - Eugenio Eugenio – (*) Vedi la poesia E niente chiù Altro Purificato parlò del poeta in : Un disegno per la sua copertina, in “La Fiera Letteraria” , p Affinità elettiva, in «Il Tempo», p. 3 e ne fece anche un altro ritratto
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Purificato: un altro ritratto del poeta
Il Cinquantenario a Castropignano Altro ritratto che Purificato fece del poeta. Conservato a Castropignano da Gino Cirese
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E NIENTE CHIU’ IN UNA VERSIONE PRECEDENTE SONO RICORDATI I FRATELLI MORTI ROCCO E NICOLA MA NON IL CRUDO GIOCO INFANTILE: Sapé Roccù, Nicola, donda stete? do' z'è sperduta la voce che chiamava: Ugè, Ugè ? Putesse aresentirla e dope niente chiù. Sapere Roccuccio, Nicola, dove state? dove s'è sperduta la voce che chiamava: Eugè, Eugè? Potessi risentirla e dopo niente più. Pigliarla a vule na lucecabella. stritarla com'allora 'n front'a te. Aresentì la voce che chiamava: - Ugè, Ugè. - E NIENTE PIU'. Pigliarla a volo una lucciola, stritolarla come allora in fronte a te. Risentire la voce che chiamava: - Eugè, Eugè. -
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Purificato: lettere e altro
Qui la nota di Purificato per il centenario: risposta a Nicoletta Pietravalle
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Eugenio Cirese, nonno e nipote
27/03/2017 Eugenio Cirese, nonno e nipote Nasce il nipote Muore il nonno Altre foto
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Eugenio Cirese, in morte
1955 Rieti 8 febbraio Castropignano 11 febbraio Eugenio Cirese, in morte
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Eugenio Cirese 1984: il centenario della nascita
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Eugenio Cirese 2005: il cinquantenario della morte
A Rieti A Castropignano A Fossalto
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Il cinquantenario a Castropignano
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La via di zì Minghe Castropignano 4 agosto 2005
La via percorsa da Zì Minghe “a scegne la matina, a renchianà la sera” viene intitolata a Eugenio Cirese Poeta delMolise CAMINA CAMINA
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Nonno, nuora, nipote
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…quel domandare senza voce…”
RITORNE Me guàrdene le case a uocchie apierte: - Quisse chi iè? Da donda vè? - La casa méia tè l'uocchie chiuse e morta pare. Sciume, tu sule tiè la stessa voce, tu sule, sciume, m'é' recanusciute. Chi songhe, donda venghe e dó so iute spierte, raccóntele a lu mare. RITORNO - Mi guardano le case a occhi aperti: / – Questo chi è? / Da dove viene? – / La casa mia / tiene gli occhi chiusi e morta pare. // Fiume, tu solo hai la stessa voce, / tu solo, fiume, mi hai riconosciuto. / Chi sono, da dove vengo / e dove sono andato sperso, / raccontalo al mare NIENTE Né fuoche né liette né pane né sciate de vocca né rima de cante né calle de core. Niente. E tu? e tu? e quille? Finitoria de munne. L'uocchie sbauttite iè ssutte. NIENTE – Né fuoco né letto né pane / né fiato di bocca / né rima di canto / né caldo di cuore. / Niente. / - E tu? e tu? e quello? - / Niente. / Fine del mondo. / L'occhio sbigottito / è asciutto. La voce del poeta
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Castropignano 1 Foto Marco Magni, 2005 altro
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Castropignano 2 Foto Marco Magni, 2005 altro
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Castropignano 3 Foto Marco Magni, 2005 altro
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Castropignano: ai piedi del paese
Da destra: Nicola Cirese, il maestro Settimio, Eugenio Cirese, Livio Sardella Sullo sfondo il Castello e il paese Foto Trombetta, 1915 altro
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Castropignano 1400 altro
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Donne al pozzo con la tina
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L’ultimo ritorno a Castropignano 1953
* * * (Sono tornato quest'anno dopo molto tempo al mio paese sul fiume. E il fiume e i tramonti stanchi e quel castello che distrugge poco a poco se stesso e il passato lanciando nel Biferno macigni delle sue mura, e quel domandare senza voce che t'insegue per i sentieri e le strade, hanno dato una malia di volo alle memorie, liberato dall'angustia il luogo dalla magia il tempo, ripopolata la solitudine e raccolto nell'attesa il crepuscolo sereno) EUGENIO CIRESE Il castello Nella casa di Castropignano…
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… i tramonti stanchi … Foto Gino Cirese, 1994
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…quel castello che distrugge poco a poco se stesso e il passato lanciando nel Biferno macigni delle sue mura… altro… RU CANTONE DE LA FATA Foto Eugenio Cirese
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(*) Quel racconto senza tempo, sotto al chioschetto.
Nella casa di Castropignano… Messaggio registrato su nastro nel luglio del 1954 Nella casa di Castropignano è il centro delle mie memorie. Mi pare che Mammà, Nicolino, Emilia siano lì a continuare a raccontare la malinconica favola della vita, e che io debba addormentarmi, sentendolo, quille cunte senza tiempe, sott’a ru chiuschette (*) (*) Quel racconto senza tempo, sotto al chioschetto. I due portoni La Sala L’uorte La voce del poeta
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“Mammà, Nicolino, Emilia”, nell’orto della casa di Castropignano
con il piccolo Carlo, figlio di Rocco, nel 1912 con Eugenio, 1930 circa
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Nonna Rosina, zio Nicolino con Carlo, e zia Emilia nel vialetto del giardino di Castropignano, 1912
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Il fiume Biferno a valle di Castropignano
Foto Alfredo Trombetta -1915 Dipinto a colori di Marcello Scarano – 1938 in alto Rocchetta (Roccaspromonte), frazione di Castropignano
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Il vialetto dell’orto della casa di Castropignano 1
…verso il chioschetto …lungo la roccia verso in fondo in fondo Il cancello, il melograno, la zappetella Da ‘n coppa all’uorte Le sette scale Chi vè, chi vè?
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Il vialetto dell’orto della casa di Castropignano 2
La roccia coperta d’edera a fianco del vialetto verso in fondo in fondo Fotografia dei primi anni Trenta con Alberto, Enzo e Rosolina
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Il cancello, il melograno, la zappetella
L'UORTE Chi vè? chi vè? Ze smove la zappetella appesa a ru mile granare tramenne sta sunanne ventunora: aspetta ancora co na pagliuca 'n mocca. Chi ve? chi vè? Zurréia ru canciélle arruzzenite. Com'a na prucessione ze sente, ma nen passa. Na ventata z'abbassa: nu suspire de fronne. Pe l'aria lu respire de le generazione. L'ORTO (1952 c.a) – Chi viene? chi viene? / Si smuove la zappetta appesa / al melograno / mentre sta suonando ventunora: / aspetta ancora / con un filo di paglia in bocca. // Chi viene? chi viene? / Cigola il cancello arrugginito. / Come una processione / si sente / ma non passa. / Una ventata s'abbassa; / un sospiro di fronde. / Per l'aria il respiro / delle generazioni. LA ZAPPETELLA Appuiàta a lu mile granare, mièze a la schiazzetella, la zappetella aspetta che mamma scegne all'uorte a lu resuone de quille ventunora, la piglia e zappeléia la ruchetta. Tant'anne sò, e ancora aspetta. LA ZAPPETTA - marzo 1952. Appoggiata al melograno, / in mezzo allo spiazzetto / la zappetta / aspetta / che mamma scenda all'orto / al suono di quel ventunora, / la prenda e zappetti la rughetta. Tanti anni sono, e ancora aspetta.
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Zurréia ru canciélle arruzzenite Cigola il cancello arrugginito
Foto Gino Cirese, 2006 altro
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Foto Marco Magni, 2005
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Le sette scale* Le sette scale pe scegne all’uorte so’ tal’e quale.
Une sta ancora rutte: - Bada ca puo’ cascà! - Da donda sta a turnà la voce? Castropignano,’ottobre 1953 Inedito I sette scalini per scendere all’orto [giardino] sono tali e quali. Uno sta [è] ancora rotto: - Bada che puoi cascare! – Da dove sta a tornare / la voce? *Poesia scritta a matita in un blocchetto di appunti; ma gli scalini sono 9.
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E. C. nel chioschetto della casa di Castropignano (1949).
Da ‘n coppa all’uorte… E. C. nel chioschetto della casa di Castropignano (1949). Nello sfondo, il tratturo che scende verso il Biferno e la via che – nella poesia Camina – Zi Minche scendeva alla mattina e risaliva alla sera e che ora si chiama Via Eugenio Cirese
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CAMINA - CASTROPIGNANO 29 SETT. 1949
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La via di Zi Minche Castropignano 4 agosto 2005
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Dentro il chioschetto della casa di Castropignano
E.C FOTO MARCO MAGNI Zia Concettina, Gino, Rosolina
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Il portone di nonna Rosina e quello di zio Nicolino
* : il portone di nonna Rosina ° : il portone di zio Nicolino Foto Marco Magni, 2005 altro
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Il portone di zio Nicolino 1
Foto Marco Magni, 2005 altro
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Il portone di zio Nicolino 2
Foto Marco Magni, 2005
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In fondo in fondo 1 Foto MARCO MAGNI Foto Marco Magni In fondo in fondo: questo in famiglia il modo per indicare il sedile di pietra, ultimo sperone dell’orto sulla vallata del Biferno altro
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In fondo in fondo 2 L’albero di Giuda fiorisce a maggio vicino al sedile di pietra. Nella foto a destra Alberto, Gino, Gabriella (2005) altro
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In fondo in fondo 3 Nicola ed Eugenio al sedile di pietra con il maestro Settimio in un pomeriggio d’estate
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Verso la Sala, entrando dal portone di zio Nicolino
Foto Marco Magni Verso la Sala, entrando dal portone di zio Nicolino altro
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La Sala 2 Foto Marco Magni altro
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La Sala 3 Foto Marco Magni altro
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La Sala 4 Foto Marco Magni - 2005
In piedi, da destra: Gino nonno, Gino nipote, Gabriella nipote, Nicola figlio seduti:: Alberto, Martina 15 0ttobre 2005 altro
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Foto Marco Magni La Sala 5 Martina, Alberto, Gino altro
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La Sala 6 Il balconcino della Sala Foto Marco Magni altro
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Enzo, Gino e Rosolina sul balconcino della Sala. 1935 ?
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Animali 3A I cani di Gino
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