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Il fattore genere nel recupero cognitivo Silvia Savazzi Rimini, 8 maggio 2016.

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Presentazione sul tema: "Il fattore genere nel recupero cognitivo Silvia Savazzi Rimini, 8 maggio 2016."— Transcript della presentazione:

1 Il fattore genere nel recupero cognitivo Silvia Savazzi Rimini, 8 maggio 2016

2 Ictus: la dimensione del problema Fonte: SPREAD In Italia, come negli altri paesi industrializzati, l’ictus rappresenta: La prima causa di disabilità. La seconda causa di demenza. La terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10-12% di tutti i decessi per anno.

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4 0 5 10 15 20 30 giorni1 anno5 anni Recidiva nell’ictus Pazienti con eventi (%) (n=655) Fonte: The Northern Manhattan Stroke Study

5 Fattori di rischio non modificabili Fonte: SPREAD Età: l’incidenza dell’ictus aumenta con l’età raggiungendo il valore massimo negli ultra ottantacinquenni. Il 75% degli ictus colpisce i soggetti di oltre 65 anni. Sesso: l’incidenza dell’ictus è maggiore nei maschi ma la differenza fra i sessi si riduce con l’età.

6 Fonte: ISTAT, 2015

7 Maschi Femmine

8 Medicina di genere

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10 Riconoscere i sintomi Non si evidenziano differenze di genere nel riconoscere i sintomi tradizionali dell’ictus (confusione, problemi nell’elogio o nella comprensione, intorpidimento o debolezza del volto o degli arti, problemi di vista, perdita di equilibrio e coordinazione).

11 Riconoscere i sintomi Ritardo (> 3 ore dall’insorgenza dei sintomi) nel richiedere un intervento nel 42% delle donne rispetto al 26% degli uomini. Dati in linea con altri studi (Jerath et al., 2011; Labiche et al., 2002; Mandelzweig et al., 2006).

12 Riconoscere i sintomi Inoltre, diversi studi (Roger et al., 2012; Jerath et al., 2011; Lisabeth et al., 2009; Labiche et al., 2002; Mandelzweig et al., 2006) dimostrano che nelle donne si riscontrano con maggiore frequenza sintomi atipici (dolore, vertigini, respiro corto) dell’insorgenza di un ictus.

13 Deficit cognitivi dopo ictus L’incidenza di deficit cognitivi a seguito di ictus è molto elevata. Si stima che il 50% dei pazienti riportino deficit cognitivi, con una forbice tra il 30 e il 75% tra i vari studi (Patel et al., 2003; Nys et al., 2007). Tali deficit hanno una prevalenza a 5 anni di ca. il 20% e questa percentuale non si modifica a 14 anni. La maggior parte dei deficit sono a carico dell’attenzione, delle funzioni visuo-spaziali e della fluenza verbale (Hochstenbach et al., 2013).

14 Deficit cognitivi dopo ictus Fattore Genere Pochissimi studi hanno valutato l’incidenza di specifici deficit cognitivi in relazione al genere.

15 Deficit cognitivi dopo ictus Fattori predittivi di outcome: gravità dell’ictus e gravità dell’afasia.

16 Deficit cognitivi dopo ictus Fattori predittivi di outcome: declino delle funzioni mnestiche precedente all’ictus.

17 Deficit cognitivi dopo ictus Maggiore incidenza di deficit cognitivi nelle donne, anche correggendo per altri fattori.

18 Deficit cognitivi dopo ictus Nessuna differenza di genere se si corregge per la differenza d’età.

19 Recupero cognitivo dopo ictus Differenze di genere anche se si corregge per età o altri fattori demografici e clinici. Le donne hanno un minore recupero funzionale e una qualità della vita peggiore a 3 anni dall’ictus.

20 Efficacia della riabilitazione dopo ictus Differenze di genere anche se si corregge per età o altri fattori demografici e clinici. Nelle donne si ha una minore efficacia della riabilitazione. Mostrano un minor adattamento emotivo alla malattia. Ruolo delle responsabilità legate al genere e delle questioni legate al caregiver nell’adattamento psicosociale.

21 Efficacia della riabilitazione dopo ictus Differenze di genere. Maggior impatto di gravità dell’ictus, età, grado di decadimento cognitivo. Ruolo della depressione (> nelle donne). Ruolo del declino della forza muscolare che aumenta con l’età ed è peggiore nelle donne. Ruolo del diverso approccio alla disabilità. Le donne chiedono più facilmente aiuto e sono meno sicure.

22 Qualità della vita dopo ictus Differenze di genere. Ruolo della depressione e dell’ansia (> nelle donne). Ruolo dell’attività fisica ( nelle donne). Ruolo del diverso approccio alla disabilità. Le donne chiedono più facilmente aiuto e sono meno sicure mentre gli uomini tendono a nascondere i loro bisogni.

23 Concludendo… Essere donna sembra: Aumentare il rischio di ictus (> speranza di vita). Aumentare il rischio di insorgenza di deficit cognitivi. Avere un effetto negativo sul recupero cognitivo. Avere un effetto negativo sull’efficacia della riabilitazione.

24 Concludendo… Possibili cause cliniche: Età maggiore all’onset dell’ictus. –Livello di disabilità maggiore prima dell’ictus. Gravità dell’ictus. Ritardo nel richiedere un intervento medico. –Cure meno efficaci in fase acuta (< trombolisi).

25 Concludendo… Possibili cause psico-sociali: Minor supporto sociale. –Vivono più spesso da sole. –Isolamento sociale. Maggior incidenza di depressione. –Maggiore insicurezza e ansia. –Diverso approccio alla disabilità. Perdita del ruolo sociale legato al genere. –Minor adattamento psicosociale. –Minor adattamento emotivo.

26 Medicina di genere Identificare i fattori di rischio legati alle differenze di genere. Educare le donne a riconoscere i sintomi e a rispondere in modo adeguato e veloce. Dare supporto alla donna per –ridurre la depressione e l’ansia. –creare una rete di supporto sociale. –migliorare il suo approccio alla disabilità. –ridurre il senso di perdita del proprio ruolo sociale. –ridurre il senso di responsabilità legato al proprio ruolo di genere.

27 Grazie!


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