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PROGETTO ADOLESCENTI Ipotesi per una sperimentazione nazionale Roma, 23 giugno 2016.

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Presentazione sul tema: "PROGETTO ADOLESCENTI Ipotesi per una sperimentazione nazionale Roma, 23 giugno 2016."— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO ADOLESCENTI Ipotesi per una sperimentazione nazionale Roma, 23 giugno 2016

2 Premessa La proposta progettuale scaturisce dagli esiti positivi del confronto avviatosi all’interno del Tavolo di coordinamento delle città riservatarie ex l.285/97 che, negli ultimi anni, ha visto l’avvio di percorsi di approfondimento, discussione e azione su temi specifici. Esigenza di approfondire e sviluppare, su un piano nazionale, una riflessione attenta sul tema delle politiche, dei servizi e dei progetti rivolti a pre- adolescenti e adolescenti, un target d'età di cui le politiche pubbliche hanno teso ad occuparsi con meno organicità ed efficacia rispetto a quanto non sia avvenuto, ad esempio, per infanzia e prima infanzia. Il progetto sperimentale si configura, dunque, come una proposta condivisa e co-costruita all'interno del Tavolo tecnico delle città riservatarie, alla cui formulazione si è divenuti attraverso un percorso conoscitivo preliminare già avvitato e articolato su più livelli.

3 Il percorso conoscitivo preliminare:  Analisi dei contributi sul tema contenuti nelle ultime relazioni al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 28 agosto 1997, n. 285  Ricognizione di progettualità presenti nella banca dati 285 e di progettualità (ex e/o extra L. 285/97) rivolte al target di riferimento segnalate dalle città riservatarie come buone prassi  Approfondimento sul tema delle risposte ai nuovi bisogni degli adolescenti e preadolescenti con la collaborazione di due esperti sul tema (Prof. Pietropolli Charmet e Prof. Stefano Laffi) intervenuti nell'ambito di una seduta del Tavolo di coordinamento delle città riservatarie.  Analisi delle progettualità nazionali promosse dal Ministero della Salute e dal MIUR  Focus group con stakeholders, ragazzi e ragazze, operatori referenti di progettualità individuate come buone prassi (in fase di programmazione e realizzazione)

4 Alcuni esiti del percorso conoscitivo Dal percorso conoscitivo preliminare fin qui svolto si delinea l'esigenza di ri- orientare servizi e progetti sulla base dei mutati percorsi di sviluppo individuale di pre-adolescenti e adolescenti e dei differenti contesti sociali. Ciò implica una riflessione, in particolare, sugli strumenti di lettura dei bisogni dei ragazzi, sulle modalità coinvolgimento e partecipazione, su modelli d'intervento e strumenti di lavoro specifici, su sistemi di monitoraggio e valutazione efficaci. Occorre promuovere la miglior integrazione possibile tra i progetti che hanno una ricaduta diretta o indiretta sul target di riferimento e che sono promossi da Ministeri differenti (area sociale, sanitaria, istruzione) con i servizi e gli interventi promossi nei territori.

5 Obiettivi del progetto sperimentale: Promuovere modello progettuale sperimentale nazionale che definisca come finalità, e allo stesso tempo come approccio metodologico privilegiato con questo target, la valorizzazione delle capacità di auto- organizzazione, autonomia e assunzione di responsabilità da parte di pre- adolescenti e adolescenti Favorire lo scambio di esperienze e buone prassi di interventi e servizi in questo ambito a livello nazionale e locale, lo scambio interesserà amministratori, operatori e ragazzi e ragazze. Sarà valorizzato anche l’uso di social. Arricchire di nuovi spunti metodologici il lavoro di programmazione e attuazione degli interventi, attraverso la creazione di una “comunità di saperi” che favorisca l'individuazione di strategie d'intervento mirate (linee d'indirizzo nazionali) per la realizzazione di servizi e progetti che si muovono, per finalità e metodologie, nell'ambito di interesse individuato dal progetto complessivo.

6 Articolazione del progetto I modulo

7 Articolazione del progetto II modulo

8 Caratteristiche del progetto nazionale sperimentale in favore di pre- adolescenti e adolescenti: Azioni volte alla valorizzazione delle loro competenze, delle capacità di responsabilizzazione e auto-organizzazione. Dovrà prevedere il coinvolgimento effettivo dei ragazzi, a partire dalla fase di progettazione degli interventi e durante tutte le fasi dello sviluppo progettuale Promuoverà un approccio d'intervento di tipo esperienziale, ad esempio con la promozione di attività laboratoriali gestite dagli stessi ragazzi o orientati sui propri interessi e attitudini (es. ciclo-officine, centri d'aggregazione auto-gestiti) Le figure educative avranno prevalentemente funzioni di supporto e supervisione alle attività organizzate dai ragazzi, tra i quali possono essere individuate figure “tutor” Potrà prevedere spazi di auto-gestione dedicati al target di riferimento, promuovendo attività di co-working, valorizzazione e scambio di esperienze e competenze Punterà sul coinvolgimento della realtà locale, creando reti di collaborazione (progetti di comunità) Potrà prevedere iniziative di educazione di strada, organizzazione di eventi, uso di canali di comunicazione innovativi (social, web ecc...).

9 Linee guida per la formulazione dei programmi locali Contestualmente alla formulazione del Progetto nazionale sperimentale, verranno definite delle linee guida per la formulazione di programmi locali che consentiranno alle città aderenti di declinare il modello di progetto nazionale nelle singole realtà territoriali. Verranno dunque esplicitate indicazioni metodologiche e pratiche per la progettazione, la realizzazione, il monitoraggio e la valutazione di programmi con le caratteristiche già citate.

10 Seminari nazionali Seminario di avvio della sperimentazione Rivolto ad amministratori 285 e operatori di progetti e servizi rivolti al target di riferimento che le città reputeranno utile coinvolgere. Obiettivi: Momento informativo/formativo Diffusione delle conoscenze acquisite e creazione di un linguaggio comune Condivisione di esperienze Momento preliminare alla progettazione e all'avvio dei programmi locali Seminario interfase Verrà realizzato a conclusione del primo anno dell'attività sperimentale dei programmi locali allo scopo di di condividere le attività realizzate, i primi risultati e rimodulare gli indirizzi di azione. Seminario finale di restituzione Da un'analisi complessiva del progetto e degli esiti della sperimentazione dei programmi locali ad una riflessione più generale su un modello di lavoro con pre- adolescenti e adolescenti basato sui principi della responsabilizzazione e auto- organizzazione degli stessi ragazzi. Proposte di linee guida nazionali

11 Organismi di governance

12 Cabina di regia nazionale (CRN) La CRN nazionale è rappresentata dal Tavolo di coordinamento tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali e città riservatarie ai sensi della legge 285/97. Questo organismo ha prevalentemente ha funzioni di indirizzo rispetto alle diverse fasi della sperimentazione nazionale.

13 Comitato scientifico nazionale (CSN) Struttura di coordinamento con compiti di co-progettazione, programmazione e supporto scientifico alla realizzazione delle iniziative nazionali e locali. Nel primo modulo, a cura del CSN e col supporto della Cabina di regia nazionale, è prevista la stesura del progetto di sperimentazione nazionale e delle linee guida per la redazione dei programmi locali. Nel corso del secondo modulo, il CSN supporterà, supervisionerà, in raccordo con l'Assistenza tecnico-scientifica, la progettazione dei programmi locali ed il loro sviluppo. Composizione del CSN: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero della Salute MIUR Istituto degli Innocenti Figure esperte con maturata esperienza teorico-pratica nell'ambito d'interesse sviluppato dal progetto Delegati delle città riservatarie aderenti alla sperimentazione

14 Tutor locali Individuati dal CTS per ciascuna città aderente ed avrà funzioni di raccordo tra le attività da sviluppare a livello territoriale e nazionale. In particolare, i tutor avranno il compito di supervisionare e validare assieme al CTS le proposte progettuali che verranno formulate dai GLL in modo da garantirne la coerenza con le linee d'indirizzo nazionali. Faciliteranno scambi di informazioni ed esperienze tra città, si occuperanno della valutazione in itinere ed ex-post dei progetti nei territori. Gruppi di lavoro locali (GLL) Gruppi di lavoro, dalla struttura flessibile, coordinati da uno o più delegati delle città riservatarie che aderiranno alla sperimentazione. Saranno composti prevalentemente da operatori ma anche da amministratori locali e funzionari pubblici. All'interno dei GLL è indicato il coinvolgimento fattivo di almeno uno o più pre-adolescenti e/o adolescenti appartenenti a gruppi di partecipazione locale o fruitori di servizi esistenti. I GLL sono pensati come risorse per i ragazzi e le ragazze coinvolte nel progetto. I GLL, dopo il seminario di avvio della sperimentazione, si occuperanno, assieme ai tutor locali individuati dal CTS, dell'organizzazione degli scambi inter-città e avranno il compito di formulare e avviare, a partire dal modello di sperimentazione nazionale e dalle relative linee guida, i propri programmi locali.

15 Assistenza tecnico scientifica nazionale e a supporto del monitoraggio e della valutazione delle attività decentrate L’Istituto degli Innocenti assicurerà un supporto tecnico scientifico alla governance del progetto, all’organizzazione delle attività nazionali e ai laboratori inter-città. Inoltre svolgerà funzioni di : consulenza tecnico scientifica per il Gruppo di Lavoro Nazionale, il Gruppo di Coordinamento Centrale e in relazione ai seminari tutoraggio attività seminariali e decentrate documentazione monitoraggio valutazione


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