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Programmazione verso l’Accordo di Partenariato

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Presentazione sul tema: "Programmazione verso l’Accordo di Partenariato"— Transcript della presentazione:

1 Programmazione 2014-2020 ... verso l’Accordo di Partenariato
VALORIZZAZIONE, GESTIONE E TUTELA DELL’AMBIENTE (TAVOLO B) Audizione delle parti economiche e sociali e delle rappresentanze della società civile Roma, 14 marzo 2013

2 Programmazione Il 17 dicembre 2012 è stato presentato in Consiglio dei Ministri il documento Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari , elaborato dal Ministro per la Coesione territoriale, d’intesa con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Sul documento si è aperto confronto pubblico e istituzionale Il documento individua quattro missioni/obiettivi e attiva 4 Tavoli di confronto partenariale che stanno completando la prima fase di attività: Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente Qualità della vita e inclusione sociale Istruzione, formazione e competenze

3 AREE TEMATICHE TAVOLO B
Caratterizzanti la missione OT4 Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori*** OT5 Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi *** OT6 Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse *** Supporto alla missione OT7 Promuovere sistemi di trasporto sostenibili e eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete** OT2 Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime * Trasversale OT11 Capacità amministrativa

4 Addizionalità strategica CONTRIBUTO DELLA POLITICA DI COESIONE
Rafforzamento, accelerazione o estensione di obiettivi-azioni propri della politica ordinaria: potenziare/qualificare/completare l’azione ordinaria Sperimentazione o innovazione: metodi, risultati, azioni (dimensione finanziaria molto limitata), che trovino un terreno fertile affinché possano essere proseguite in misura più pervasiva Intervento territoriale: supplenza rispetto all’azione ordinaria per rispondere a bisogni specifici

5 Tema della discussione: CLIMA E RISCHI AMBIENTALI
L'audizione è focalizzata sui seguenti aspetti: Quali tipologie d’intervento si dimostrano più efficaci per mettere in sicurezza i territori esposti alle seguenti tipologie di rischio: idrogeologico, sismico, vulcanico, di alluvioni, d’incendi e di desertificazione? (Mettere in evidenza gli aspetti legati alla tutela ed alla gestione sostenibile dell’acqua e del suolo) Nell’attuazione degli interventi precedentemente individuati, qual è stata la portata e la frequenza delle criticità affrontate? In relazione ai fondi, quali tra questi hanno avuto un ruolo principale per budget stanziato e per efficacia? Si è in grado di fornire esempi in cui due o più fondi hanno “lavorato in sinergia” nell’affrontare una delle tipologie di rischio? Si è già in possesso di analisi costi /benefici consolidate da poter condividere? In riferimento alla tempistica dell’attuazione degli interventi, quali si sono dimostrati più critici? Quali soluzioni potrebbero essere avanzate?

6 Tema della discussione CLIMA E RISCHI AMBIENTALI
… segue Dal punto di vista normativo, quali gli elementi che potrebbero colmare gli eventuali gap esistenti e snellire le procedure per l’attuazione degli interventi? Per quanto concerne la formazione e l’informazione degli appartenenti alle amministrazioni pubbliche, al mondo scientifico ed al pubblico in generale, quali sono le difficoltà incontrate? Quali sono i mezzi più idonei a diffondere il tema della gestione dei rischi e dell’adattamento ai cambiamenti climatici? Prima di avviare dei nuovi sistemi di monitoraggio e prevenzione dei rischi, come integrare e coordinare quelli già esistenti? Quali sistemi si sono rivelati più efficaci? Dall’affrontare la sfida della gestione dei rischi naturali e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, quali opportunità lavorative potrebbero nascere?

7 PREVENZIONE, MITIGAZIONE DEI RISCHI
E ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO RISULTATO: 5.1 Ridurre il rischio idrogeologico INDICATORI (work in progress) Popolazione esposta a rischio frane per comune (Fonte: Ispra) AZIONI 5.1.1 Interventi di messa in sicurezza dei territori più esposti a rischio alluvioni e idrogeologico, con particolare riguardo alla manutenzione straordinaria del reticolo idraulico secondario e privilegiando pratiche di ingegneria naturalistica 5.1.2 Misure agro-ambientali e silvo-ambientali, investimenti nelle imprese con finalità non produttive (es. muretti a secco, opere aziendali di difesa del suolo, ecc.), per colture e pratiche volte a prevenire l’erosione dei versanti, ripristino e manutenzione degli elementi tipici del paesaggio rurale 5.1.3 Incentivi, anche attraverso programmi a favore delle aziende agricole, per colture e pratiche di forestazione volte a prevenire l’erosione dei versanti, salvo nelle zone dove la forestazione per abbandono sia il fenomeno prevalente, e per una razionalizzazione dei prelievi irrigui 5.1.4 Interventi di manutenzione o ripristinio di infrastrutture verdi (servizi ecosistemici) 5.1.5 Rinaturalizzazione dei corsi d’acqua naturali e artificiali 5.1.6 Sviluppo di sistemi di monitoraggio e prevenzione, attraverso meccanismi di early warning, dei rischi associati all’insorgenza di eventi estremi

8 PREVENZIONE, MITIGAZIONE DEI RISCHI
E ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO RISULTATO: 5.2 Ridurre il rischio incendi INDICATORI (work in progress) AZIONI 5.2.1 Sviluppo di sistemi di monitoraggio e prevenzione, attraverso meccanismi di early warning, dei rischi associati all’insorgenza di eventi estremi 5.2.2 Interventi di gestione forestale per la prevenzione del rischio incendi

9 PREVENZIONE, MITIGAZIONE DEI RISCHI
E ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO RISULTATO: 5.3 Ridurre il rischio sismico INDICATORI (work in progress) Indicatore di rischio per la vita umana per comune (fonte Dip. Protezione Civile) AZIONI 5.3.1 Interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici/privati più sensibili ubicati nelle aree maggiormente a rischio 5.3.2 Interventi di microzonazione sismica 5.3.3 Recupero e allestimento degli edifici pubblici destinati ai Centri funzionali e operativi 5.3.4 Sviluppo di sistemi di monitoraggio e prevenzione, attraverso meccanismi di early warning, dei rischi associati all’insorgenza di eventi estremi

10 PREVENZIONE, MITIGAZIONE DEI RISCHI
E ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO RISULTATO: 5.4 Ridurre il rischio vulcanico INDICATORI (work in progress) AZIONI 5.4.1 (work in progress)

11 PREVENZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI DESERTIFICAZIONE
RISULTATO: 5.5 Contrastare i fenomeni di desertificazione INDICATORI (work in progress) AZIONI 5.5.1 Misure agro-ambientali e investimenti in sistemi di irrigazione volti alla razionalizzazione del consumo dell’acqua 5.5.2 Investimenti in sistemi automatizzati volti al monitoraggio dei consumi irrigui in agricoltura 5.5.3 Incentivi, anche attraverso programmi a favore delle aziende agricole, per colture e pratiche di conservazione ed incremento del tenore di sostanza organica dei suoli e di forestazione volte a prevenire l’erosione dei versanti, e per una razionalizzazione dei prelievi irrigui

12 PREVENZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI DESERTIFICAZIONE
RISULTATO: 5.6 Aumentare il sequestro di carbonio INDICATORI (work in progress) Nuove superfici boscate dati regionali (Fonte: Istat) Superficie forestale, dati regionali e provinciali (Fonte: Corpo forestale dello Stato) AZIONI 5.6.1 Misure agro-ambientali e silvo-ambientali, investimenti nella forestazione e nella gestione del patrimonio boschivo pubblico e privato destinati alla riduzione di NO2 e di metano e al sequestro di carbonio.


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