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CTI 6 – ABANO TERME Lucia Zanellato

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Presentazione sul tema: "CTI 6 – ABANO TERME Lucia Zanellato"— Transcript della presentazione:

1 CTI 6 – ABANO TERME Lucia Zanellato
SOS DISABILITÀ Corso di formazione per docenti di sostegno e curricolari coinvolti nel lavoro con alunni disabili CTI 6 – ABANO TERME Lucia Zanellato

2 LE FASI DELL’INTEGRAZIONE IN ITALIA
Fino alla Costituzione Repubblicana- EMARGINAZIONE SOCIALE Dal 1947 agli anni ’70 - ASSISTENZIALISMO – i disabili sono equiparati agli invalidi civili – la tendenza è ad assimilare il diverso al normale – le classi speciali affiancano quelle comuni Anni ’70 – ’80 – INSERIMENTO – gli alunni disabili entrano nelle classi comuni sulla spinta del cambiamento ideologico conseguente al ’68 – l’Italia diventa all’avanguardia sul piano legislativo Anni ’90 – INTEGRAZIONE – alle persone con bisogni speciali viene riconosciuta la piena integrazione sociale - nasce la Legge “quadro” … Oggi – si è diffuso il concetto di inclusione –

3 Le leggi principali del cammino verso l’inclusione
L. n. 517/1977 L. n. 262/1988 correlata alla sentenza della Corte di Cassazione n. 215/87 L. n. 104/1992 La legge “quadro”

4 LA LEGGE 517/77 Introduce e regolamenta l’integrazione degli alunni disabili nella scuola di base, all’interno delle classi comuni Istituisce la figura del docente specializzato per gli alunni disabili Afferma un concetto di INSERIMENTO piuttosto che di integrazione vera e propria

5 LA LEGGE 262/88 Sancisce quanto affermato dalla sentenza 235 del 3 giugno 1987 della corte di cassazione: IL DIRITTO ALL’INSERIMENTO /INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ALLA SCUOLA SUPERIORE

6 LA LEGGE DELL’INTEGRAZIONE
È la legge che sancisce il passaggio dal concetto di inserimento a quello di integrazione ed è da considerarsi avveniristica al momento della sua comparsa Non enuncia solo principi generali, ma si configura come codice di norme Affronta nel dettaglio: - la definizione di persona handicappata (art. 3) - la prevenzione, cura e riabilitazione (fino all’art. 11) - l’inserimento e l’integrazione sociale (art. 8) -la scuola (da art. 12 ad art. 16) -la formazione professionale (da art. 17 ad art. 23) -le risoluzioni istituzionali e amministrative (da art ad art. 42)

7 GLI ARTICOLI RELATIVI ALL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA stabiliscono
Il diritto all’educazione e all’istruzione (art.12) La documentazione che deve supportare il percorso (Diagnosi funzionale, Profilo dinamico funzionale, Piano educativo individualizzato) e le relative caratteristiche (art. 12) La stipula di accordi di programma fra scuola, sanità, amministrazioni locali per garantire il successo del processo (art. 13) La contitolarità dei docenti di sostegno (art. 13) Le modalità di attuazione dell’integrazione (art. 14) La costituzione dei gruppi di lavoro presso le scuole e presso l’Ufficio Scolastico Provinciale (art. 15) Le modalità di valutazione del rendimento e le prove di esame per la scuola sec. sup. di II grado (art. 16)

8 Le classificazioni internazionali elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
1970 – ICD (International classification disabilities) – parte dal concetto di malattia : è una classificazione causale in quanto focalizza l’attenzione sull’aspetto eziologico della patologia –fornisce, per ogni sindrome e disturbo, una descrizione delle principali caratteristiche cliniche ed indicazioni diagnostiche Si diffondono i termini: menomazione = danno organico funzionale handicap = perdita di capacità operativa a causa del danno svantaggio = difficoltà che l’individuo incontra relativamente all’ambiente, a causa della disabilità conseguente la menomazione

9 “International Classification of Functioning, Disability and Health ” (ICF)
Nel 2001 L’Organizzazione Mondiale della Sanità perviene alla stesura di un nuovo strumento di classificazione innovativo, multidisciplinare: Descrive lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) cogliendo le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono essere possibili cause di disabilità Elimina il termine “handicap”: la parola “disabilità” lo sostituisce Disabilità = condizione di salute in ambiente sfavorevole – restrizione di attività – limitazione di partecipazione

10 Nella struttura abbiamo:
I parte: - le funzioni corporee - le strutture corporee – le attività (esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo) - la partecipazione (coinvolgimento di un individuo in una situazione di vita) II parte: - i fattori ambientali (caratteristiche, del mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti che agiscono sulle prestazioni di un individuo in un determinato contesto)

11 L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO SECONDO LA LEGGE
Chi è: un docente, fornito di formazione specifica, assegnato alla classe in cui è presente l'alunno disabile. Non deve essere considerato l'unico docente cui è affidata l'integrazione (C.M. 250/1985; Nota n /10/02) - è contitolare della classe Chi lo richiede: il dirigente scolastico (art. 41 e 44 D.M. 331/98) Per quante ore: i criteri della quantificazione delle ore di sostegno necessarie vengono formulate dal GLI Criterio di assegnazione: viene attivato un posto in organico di diritto per il sostegno ogni 138 alunni (art. 40 Legge 449/1997) Nomine in deroga: il dirigente scolastico può e deve richiedere l'autorizzazione alla nomina di insegnanti in deroga al rapporto 1/138 (art. 35 comma 7 Legge 289/2002) nel caso in cui ci sia la presenza dell’ex art.3 comma 3 Che supporti può avere: assistenza specialistica = OSS se indicato nella certificazione, su richiesta della scuola, dal Servizio Integrazione dell’Aulss assistenza di base= a cura dei collaboratori scolastici

12 PECULIARITÀ DEL DOCENTE DI SOSTEGNO DI QUALITÀ
Ianes individua 6 grandi classi di competenze: 1. La collaborazione-mediazione professionale Capacità di tessere reti di relazioni significative a livello professionale con i colleghi, con gli educatori, con il personale assistenziale, con i familiari, con gli operatori sociali e sanitari. Ciò significa capacità di ascolto, di empatia professionale e personale, di riconoscimento della dignità professionale dell'altro, di mediazione, di sostegno, di decisione e di problem solving, di soluzione di conflitti, di comunicazione e di assertività costruttiva. 2. Le norme, l’organizzazione, le istituzioni Conoscenza delle norme e disposizioni, sia del suo ambito, che di quello di altre professioni. Si pensi, ad esempio, alle norme in ambito sanitario o sociale (la legge 328 del 2000, sul riordino dei Servizi sociali che introduce il concetto di Progetto globale di vita e di Piano di zona). Con le norme si può costruire un'organizzazione che tutela stabilmente i diritti di tutti, in particolare dei più deboli, un'organizzazione che si può democraticamente cambiare attraverso meccanismi di partecipazione attiva.

13 3. Il sostegno alla famiglia
L'insegnante di sostegno può essere una fonte importante di aiuto e di supporto anche per la famiglia dell'alunno disabile, che ancora troppo spesso è da sola nel suo ciclo di vita. Bisogna quindi conoscere a fondo i temi delle strutture e delle dinamiche familiari, le risposte allo stress delle varie figure, avere competenze di ascolto attivo e di comunicazione.

14 4. Il Piano educativo individualizzato-Progetto di vita
è frutto di una corresponsabilizzazione di tutti i docenti, degli operatori sociali e sanitari e della famiglia. Ma questa progettualità così articolata ha bisogno di un perno, di un catalizzatore di processi, di un garante di un equilibrato funzionamento collettivo. La stesura, ma ben di più la realizzazione e le verifiche del Piano educativo individualizzato, ha bisogno di un professionista che interpreti un ruolo di tutela degli interessi esistenziali dell'alunno disabile, che lo aiuti nella memoria della sua storia e nella definizione di un suo progetto di vita. In questo ruolo, l'insegnante deve lavorare con la persona disabile ed i colleghi nel definire in modo condiviso, "obiettivi partecipati" (elaborati e vissuti insieme, non imposti), percorsi possibili, criteri di verifica e valutazione sia degli obiettivi che dei percorsi fatti per cercare di raggiungerli.

15 5. Una metodologia e più metodi per facilitare l'apprendimento
Un insegnante di sostegno dovrebbe possedere una forte cornice metodologica generale, in cui inscrivere, dare senso e sperimentare una ricca pluralità di metodi, interventi, materiali, tecniche educative e didattiche. 6. Documentazione e ricerca L'insegnante dovrebbe possedere buone capacità di documentare l'insieme delle prassi di integrazione e di inclusione. Dovrebbe possedere un forte corpus di conoscenze teoriche sui processi coinvolti negli apprendimenti, nel pensiero, nelle emozioni, nelle relazioni e nei gruppi. Queste conoscenze devono però essere rielaborate e rese significative in un modello personale, adattato dal singolo insegnante: una specie di mappa teorica attraverso la quale tentare di leggere ciò che succede, di usare metodi e tecniche e di interrogarsi con progetti di ricerca.

16 GLI INDICATORI DI QUALITÀ DEL PROCESSO DI INCLUSIONE
INDICATORI DI STRUTTURA - sono quegli elementi che costituiscono i pre – requisiti dell’integrazione e coincidono con una favorevole accoglienza da parte della scuola: scelta dell’aula, aspetti architettonici e disposizione degli spazi individuazione del team docente o C. di C. più adatto per il b/no n° degli allievi presenti in classe formazione specifica del personale docente e non docente ausili tecnologici e tecnici (in particolare P.C. e software e inserimento funzionale nella programmazione didattica) progetti sperimentali che non riguardino solo la specificità della disabilità, ma tutte le diversità presenti nel gruppo classe e/o scuola chiarezza organizzativa e valutativa

17 INDICATORI DI PROCESSO
Sono quegli elementi che consentono di valutare come viene attuato il processo integrativo e come si adempie ai compiti indicati dalla normativa vigente tempi di stesura/revisione della documentazione prevista (PDF, PEI) adeguatezza delle metodologie utilizzate dai docenti ai reali bisogni educativi degli alunni; collegialità e partecipazione nella gestione della programmazione e di eventuali problemi che si presentano in itinere secondo l’ottica della ricerca – azione; funzione trasversale del docente di sostegno con tutto il team docente o C. di C. quale mediatore dell’integrazione e specialista nelle didattiche inclusive;

18 INDICATORI DI RISULTATO
Sono quegli elementi che caratterizzano l’integrazione come un processo che determina uno sviluppo il più possibile armonico dell’intera personalità dell’alunno grazie a metodologie attendibili di verifica: lettura scrittura calcolo abilità sociali e relazionali abilità d’autonomia sociale e personale; abilità espressive controllo emozionale e comportamentale


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