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Mi ascolti quando parlo?

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Presentazione sul tema: "Mi ascolti quando parlo?"— Transcript della presentazione:

1 Mi ascolti quando parlo?
Strategie, progetti e iniziative per ritrovare una comunicazione efficace tra adulti e ragazzi Dott.ssa Elisa Papa – albo n° 5343 del 3/3/2008 – Ass. MeC Educational -

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4 NON SONO LE NOSTRE PAROLE E I NOSTRI GESTI A EDUCARE I FIGLI.
CONTANO LE ESPRESSIONI DEL VOLTO, IL TONO DELL’UMORE, LA POSITIVITA’ O LA NEGATIVITA’ CHE ESPRIMIAMO CON IL LINGUAGGIO NON VERBALE. E ATTRAVERSO QUESTO LINGUAGGIO DEL CUORE CHE COMUNICHIAMO A NOSTRO FIGLIO CIO’ CHE PENSIAMO DI LUI, DI QUELLO CHE FA E DI COSA RAPPRESENTA NELLA NOSTRA VITA.

5 LE SFIDE EDUCATIVE SONO CORRELATE AL BISOGNO DI DIVENTARE GRANDE, DI CONQUISTARE AUTONOMIA
ATTRAVERSO LA RELAZIONE CON GLI ADULTI, MAMMA E PAPA’ SOPRATTUTTO, IL BAMBINO/RAGAZZO TROVA UN MODELLO ADEGUATO CHE GLI PERMETTE DI REGOLARE I PROPRI STATI DI ATTIVAZIONE EMOTIVA, DI GESTIRE AL MEGLIO LE SITUAZIONI COMPLESSE ED EVITARE DI AVERE PROBLEMI COMPORTAMENTALI QUANDO SI TROVA A CONTATTO SIA CON PROPRI FAMILIARI, SIA IN CONTESTI EXTRAFAMILIARI CHE CON ALTRI BAMBINI.

6 CERCHIAMO DI EVITARE Sminuire l’importanza di certe situazione per i nostri figli Dare la nostra opinione rispetto alle vicende che loro vivono Rispondere in modo sarcastico nei momenti di tensione Minimizzare i sentimenti dell’adolescente Infastidirsi di fronte a comportamenti adolescenziali Dare la colpa ai figli del clima familiare teso Sottolineare la nostra maggiore esperienza di genitori

7 RIFLESSIONI E SUGGERIMENTI
Le domande non sono sempre necessarie. Proponete in modo POSITIVO. Siate gentili, è contagioso. Non urlate, allenatevi a parlare con un tono pacato, provateci almeno. Non ripetete le cose, due volte al massimo. Avvicinatevi a loro e fate in modo che gli sguardi si incrocino. Hanno attenzione selettiva, assicuratevi, attendendo se necessario, che vi stiano guardando, fino ad allora non dite nulla

8 Rallentate la vostra quotidianità
Non siate tempestivi e impulsivi Rendeteli autonomi Stabilite routine che alleggeriscano delle azioni quotidiane Evitate comandi, provate con indicazioni oggettive (Il comando è: “Stai seduto!”, mentre la regola educativa è: “A tavola si mangia seduti”).

9 Ripasso: le 5 caratteristiche delle regole educative.
La coesione: le regole vanno stabilite da entrambi i genitori. Quando questo non avviene si crea confusione nei figli, inoltre se una regola non è sostenuta da entrambi i genitori non risulterà efficace a lungo. La chiarezza: una regola deve essere chiara e semplice, ben comprensibile al bambino e impersonale. Ad es è corretto dire: “E' l'ora di andare a dormire” e non: “Sbrigati, vai a dormire”.

10 La regola deve essere realistica e adeguata
La regola deve essere realistica e adeguata. Cioè il bambino deve essere in grado di attuarla e deve essere adeguata all'età. La sostenibilità: ovvero evitare prescrizioni impossibili come: "Vai pure a giocare ma non sporcarti”, “Corri ma non sudare”... Le regole insostenibili sono deleterie perché creano sfiducia nel sistema organizzativo stesso. La ragionevolezza: cioè dietro ogni regola ci deve essere una motivazione educativa e pedagogica. A ogni regola bisogna chiedersi se è utile nella crescita del proprio bambino. 

11 «La madre pigra rende i figli solerti;
la madre solerte rende i figli pigri» Leonardo Da Vinci


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