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LA COMUNICAZIONE (M. Tombolato) LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato “È impossibile NON COMUNICARE” Watzlawick N.B. Non sempre comunichiamo intenzionalmente.

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2 LA COMUNICAZIONE (M. Tombolato)

3 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato “È impossibile NON COMUNICARE” Watzlawick N.B. Non sempre comunichiamo intenzionalmente ma comunichiamo sempre

4 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato “L’agire è un “CONTENITORE DI SENSO” e è spesso causa di INCOMPRENSIONI L’ATTRIBUZIONE DI SIGNIFICATO, dato al comportamento umano,

5 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato “ COMUNICARE” cum + munus = dono scambiato cum + mœnia = fraternità entro le stesse mura comunicazione passaggio e trasmissione di informazione relazione sociale Il significato della comunicazione sta nel responso che se ne ottiene e non nelle intenzioni

6 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato Un concetto importante: Non esiste una comunicazione buona e una cattiva, esiste solo una comunicazione efficace a seconda del contesto e della situazione

7 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato La Comunicazione a “due vie” La comunicazione assume un andamento circolare

8 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato SAPERE E’ NECESSARIO COMUNICARE IN MODO CONSAPEVOLE COSA si sta comunicando COME si sta comunicando QUALI effetti produce

9 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato Perché la comunicazione sia “EFFICACE” è necessario che il RICEVENTE sia MOTIVATO A CAPIRE ed abbia gli STRUMENTI NECESSARI per DECODIFICARE

10 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato Pertanto il MITTENTE deve essere in grado di ADEGUARE il proprio MESSAGGIO alle “CONOSCENZE” ed alle “MOTIVAZIONI” di chi lo riceve.

11 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato L’uomo comunica attraverso modalità diverse: VERBALE (Linguaggio, Parole) e PARAVERBALE (Voce, Tono, Timbro) NON VERBALE (Gestuale, Corporea)

12 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato ASPETTI PRINCIPALI DEL LINGUAGGIO NON VERBALE tono della voce abbigliamento sguardo distanza prossemica postura mimica facciale gestualità

13 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato Il decadimento fisiologico della comunicazione È importante “controllare” la comunicazione perché: 100 Ciò che si vuole dire 70 Ciò che si dice 40 Ciò che ascolta 30 Ciò che comprende 20 Ciò che ricorda (e forse anche meno…)

14 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato … Qualche suggerimento Sorridere (non costa nulla…) Guardare negli occhi il nostro interlocutore (...senza ipnotizzarlo è segno di interesse) Parlare con tono caldo senza mai alzare la voce (potrebbe infastidire) Attenzione ai movimenti del corpo Controllare la gestualità Adattare sempre la propria comunicazione al nostro interlocutore (essere empatici)

15 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato ERRORI (“OSTACOLI”) NELLA COMUNICAZIONE (GORDON) ORDINARE: I sentimenti ed i bisogni dell’altro non sono considerati AVVERTIRE, MINACCIARE: Avvertendo ostilità, l’altro si può difendere, può contrattaccare o sottomettersi ESORTARE, MORALEGGIARE: Colpevolizza l’altro che si sente irresponsabile CONSIGLIARE, SUGGERIRE SOLUZIONI: Si comunica di non avere fiducia nelle capacità dell’altro e porta alla dipendenza, alla svalutazione delle proprie idee PERSUADERE CON ARGOMENTAZIONI LOGICHE: Umilia l’altro che si sente inferiore ed incapace GIUDICARE, CRITICARE, BIASIMARE: Le critiche negative danneggiano l’immagine personale dell’altro, la sicurezza e la fiducia in sé

16 LA COMUNICAZIONE Mauro Tombolato COMPLIMENTARE, APPROVARE: I complimenti immeritati possono ferire come le critiche e possono essere sentiti come un mezzo di manipolazione UMILIARE, RIDICOLIZZARE: Si offende l’altro anche per la propria mancanza di sensibilità INTERPRETARE, ANALIZZARE: Se si interpreta correttamente, si possono scoprire le reali intenzioni; se si sbaglia si può umiliare e non comprendere RASSICURARE, SIMPATIZZARE: Si rischia di sminuire il problema dell’altro, gli si chiede di cambiare comunicandogli che c’è qualcosa di sbagliato in lui INFORMARSI, INTERROGARE: L’interrogatorio può far chiudere in sé l’altro che non si confida più SCHIVARE, DEVIARE, BEFFARSI: Si trasmette il messaggio che il suo problema non è importante QUESTI ERRORI SONO TALI QUANDO IL PROBLEMA APPARTIENE ALL’ALTRO: UN RAGAZZO AFFLITTO DA UN PROBLEMA È PARTICOLARMENTE SENSIBILE, TUTTO LO PUÒ FERIRE. OCCORRE LA MASSIMA PRUDENZA PER NON COMPROMETTERE IL RAPPORTO CON LUI.


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