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ALCUNI ASPETTI PSICOPEDAGOGICI DELL’EDUCATORE SPORTIVO UN RUOLO COMPLESSO – ARTICOLATO E DINAMICO (Mauro Tombolato)

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Presentazione sul tema: "ALCUNI ASPETTI PSICOPEDAGOGICI DELL’EDUCATORE SPORTIVO UN RUOLO COMPLESSO – ARTICOLATO E DINAMICO (Mauro Tombolato)"— Transcript della presentazione:

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2 ALCUNI ASPETTI PSICOPEDAGOGICI DELL’EDUCATORE SPORTIVO UN RUOLO COMPLESSO – ARTICOLATO E DINAMICO (Mauro Tombolato)

3 Mauro Tombolato Tutto quello che possiamo fare per sviluppare e rafforzare le risorse degli atleti passa, oltre che dalle tecniche, sopratutto dalla qualità delle persone. le squadre sono “figlie” di chi le allena. (C. Cavaliere)

4 Mauro Tombolato DIRITTI DEI GIOVANI ATLETI (Martens e Seefeldt ) 1. Diritto di fare sport 2. Diritto di gareggiare a livelli adeguati al proprio grado di abilità e maturità 3. Diritto di essere allenati da adulti qualificati 4. Diritto di giocare come ragazzi e non come adulti 5. Diritto di partecipare alla programmazione delle proprie attività agonistiche 6. Diritto di usufruire di ambienti sani e salutari 7. Diritto ad una preparazione atletica appropriata 8. Diritto di competere con avversari che hanno le stesse probabilità di successo 9. Diritto di essere trattati con dignità 10. Diritto di divertirsi

5 Mauro Tombolato DIRITTI DEI GIOVANI ATLETI AGGIUNGEREI ANCHE IL DIRITTO ALL’ERRORE LA POSSIBILITÀ DI SBAGLIARE E DI IMPARARE DAI PROPRI ERRORI.

6 Mauro Tombolato TRASMISSIONE DI CONOSCENZE Nel processo di TRASMISSIONE DI CONOSCENZE, intervengono diversi aspetti:  DOCENTE  DISCENTE  RELAZIONE

7 Mauro Tombolato TRASMISSIONE DI CONOSCENZE DOCENTE  PERSONALITÀ  PREPARAZIONE  STILE DI CONDUZIONE  ESPERIENZA PERSONALE  ECC …

8 Mauro Tombolato TRASMISSIONE DI CONOSCENZE DISCENTE  PERSONALITÀ  MOTIVAZIONI  COGNIZIONI (Intelligenze Multiple)  EMOZIONI  ECC …

9 Mauro Tombolato Docente Discente “RELAZIONE” TRASMISSIONE DI CONOSCENZE

10 Mauro Tombolato TRASMISSIONE DI CONOSCENZE RELAZIONE  CLIMA (Accettazione, Accoglienza, “Star bene insieme”)  COMUNICAZIONE  RAPPORTO (1vs.1, 1vsGruppo)  REGOLE  ECC …

11 Mauro Tombolato TRASMISSIONE DI CONOSCENZE LA RELAZIONE È UNA SITUAZIONE “DINAMICA” IN CONTINUA EVOLUZIONE DIFFICILMENTE PRESENTA DELLE SOLUZIONI PRECONFEZIONATE E PREDEFINITE...

12 Mauro Tombolato TRASMISSIONE DI CONOSCENZE... PERTANTO SI TRATTA DI COSTRUIRE E VERIFICARE SPESSO LA QUALITÀ DELLE RELAZIONI CHE SI INSTAURANO E CHE SI MODIFICANO QUOTIDIANAMENTE.

13 Mauro Tombolato Riveste una notevole importanza la creazione di un CLIMA positivo ed accogliente : le differenze individuali devono essere considerate come tali ed integrate in un progetto collettivo, tali differenze prevedono sia aspetti di personalità sia aspetti psicofisici che caratterizzano le RELAZIONI e le modalità di APPRENDIMENTO. TRASMISSIONE DI CONOSCENZE

14 Mauro Tombolato Considerando tali aspetti diventa necessario, all’interno del processo di apprendimento, “RELAZIONARSI” e utilizzare ANCHE STRATEGIE DIVERSE senza tralasciare gli obiettivi comuni al gruppo che apprende. TRASMISSIONE DI CONOSCENZE

15 Mauro Tombolato L’APPRENDIMENTO  Un cambiamento relativamente “durevole” nel potenziale comportamento di un individuo dovuto all’esperienza.  Una variazione delle conoscenze e/o del comportamento che una persona è in grado di applicare a situazioni successive.

16 Mauro Tombolato A. PER IMITAZIONE A. PER RIFLESSI CONDIZIONATI A. PER PROVE ED ERRORI A. PER INTUIZIONE (INSIGHT) A. PER COMPRENSIONE FORME DI APPRENDIMENTO (Queste forme di A. sono presenti nell’evoluzione della persona ed assumono un’importanza variabile in relazione all’età.)

17 Mauro Tombolato A. per imitazione: ripetizione dei comportamenti di un soggetto che molto spesso è vissuto anche come modello d’identificazione positivo (responsabilità morale nei confronti dei bambini) A. per riflessi condizionati: contempla l’utilizzo della ricompensa e della punizione condizionando al comportamento corretto A. per prove ed errori: nella ripetizione si impara a migliorare il gesto, riducendo gli errori, per arrivare al modello corretto (ruolo molto importante del tecnico che deve correggere gli errori in un clima ottimale)

18 Mauro Tombolato  A. per intuizione (insight): l’intuizione è la forma più rapida di apprendimento frutto di un’elaborazione mentale rapidissima di schemi, dati, ricordi e altro integrati in modo ottimale A. per intuizione (insight): l’intuizione è la forma più rapida di apprendimento frutto di un’elaborazione mentale rapidissima di schemi, dati, ricordi e altro integrati in modo ottimale  A. per comprensione: si basa sul ragionamento e sulla capacità di elaborare dati di esperienza e stimoli (questo tipo di A. diviene sempre più frequente con la maturazione) A. per comprensione: si basa sul ragionamento e sulla capacità di elaborare dati di esperienza e stimoli (questo tipo di A. diviene sempre più frequente con la maturazione)

19 Mauro Tombolato CAMBIAMENTO TEORICO NELLE SCIENZE UMANE: SI É PASSATI DA UNA CONCEZIONE DELLO SVILUPPO UMANO PREVALENTEMENTE LEGATA ALLE TEORIE DELL’APPRENDIMENTO S/R. SNC S R

20 Mauro Tombolato SNC A C AD UNA CONCEZIONE BASATA SULLE CAPACITÀ DEI SOGGETTI DI INTERAGIRE CON L’AMBIENTE.

21 Mauro Tombolato NE DERIVA CHE GLI ALLENAMENTI DEGLI SPORT DI SITUAZIONE DEVONO ESSERE STRUTTURATI PER FORNIRE ALL’ATLETA IL MAGGIOR NUMERO DI INFORMAZIONI E STRUMENTI CHE GLI PERMETTANO DI SCEGLIERE E APPLICARE GLI SCHEMI PIÙ ADATTI ALLE SITUAZIONI.

22 Mauro Tombolato GIOCO ED IL MIGLIOR MEZZO E STRUMENTO A DISPOSIZIONE DEGLI ALLENATORI È IL

23 Mauro Tombolato DIVENTA IMPORTANTE FAR SCOPRIRE, (AI RAGAZZI CHE APPRENDONO), ATTRAVERSO GIOCHI CHE NE RIPRENDANO LE CARATTERISTICHE E LE VALORIZZINO. TRASMISSIONE DI CONOSCENZE

24 Mauro Tombolato È FONDAMENTALE FAR VIVERE LORO LE ESPERIENZE E NON SOLO CONTINUARE A RACCONTARGLIELE. TRASMISSIONE DI CONOSCENZE

25 Mauro Tombolato MODIFICAZIONI NEUROLOGICHE (NUOVE SINAPSI – Collegamenti) CON “TEMPI DIVERSI” (FATTORI GENETICI, ESPERENZIALI E SITUAZIONALI). DIFFERENZE INDIVIDUALI COME AVVIENE E COSA SUCCEDE NEL S.N.C.:

26 Mauro Tombolato LA MOTIVAZIONE La M. può essere definita come quell’energia, quel desiderio, quell’insieme di cause che spinge l’uomo ad agire in certe direzioni e per soddisfare i suoi bisogni.

27 Mauro Tombolato Concetto: DINAMICO (in continua evoluzione) MULTIFATTORIALE (molti aspetti intervengono nel determinarla) LA MOTIVAZIONE

28 Mauro Tombolato Ad una fase di INTERESSAMENTO possono seguire situazioni che vanno dall’AUMENTO dell’interesse sino alla vera e propria MOTIVAZIONE; oppure lo SCADIMENTO dello stesso sino all’ ABBANDONO dell’attività intrapresa.

29 Mauro Tombolato MOTIVAZIONE INIZIOEVOLUZION E DINAMICA FINE MULTIFATTORIALE

30 Mauro Tombolato E’ necessario operare in “TUTTE” le fasi senza considerarla MAI acquisita definitivamente: in particolare nella fase iniziale e durante la sua evoluzione per arrivare ad una condizione più adulta: LA MOTIVAZIONE INTRINSECA

31 Mauro Tombolato In queste fasi intervengono molti fattori che influenzano il risultato: le personalità di atleti e allenatori, la cultura familiare e del gruppo di appartenenza, il clima del gruppo – squadra, i rapporti con i coetanei, ecc.

32 Mauro Tombolato Accorgimenti operativi In tutte le fasi di crescita è importante considerare l’evoluzione BIO-PSICO-SOCIALE dell’atleta: cambiamenti fisici e variazioni della cultura di riferimento modificano i cardini della personalità del giovane.

33 Mauro Tombolato Personalità Bio-Psico- Sociale

34 Mauro Tombolato Nella SCELTA INIZIALE, è importante supportare questa posizione anche presso i GENITORI che assumono un RUOLO DECISIVO nella FORMAZIONE DELLE MOTIVAZIONI dei giovani: la SCUOLA può aiutare molto a veicolare lo sport.

35 Mauro Tombolato Occorre stimolare adeguatamente i bambini: facendoli divertire, rispettando i loro tempi, senza eccedere nelle richieste ma anche senza annoiare, comunicando molto per renderli consapevoli e partecipi, creando un ambiente ed un clima piacevole anche nel rapporto con i compagni e coetanei.

36 Mauro Tombolato Nella FASE CENTRALE dello sviluppo della M., diventa importante monitorare lo stato della stessa anche con un rapporto più individuale con l’atleta, senza dimenticare gli elementi precedenti (divertimento, famiglia, coetanei, ecc.) e considerando che a età diverse corrispondono esigenze diverse.

37 Mauro Tombolato Anche dalla FASE DI ABBANDONO dell’attività si possono trarre utili indicazioni: è consigliabile cercare di capire quali sono I MOTIVI che spingono l’atleta a questa scelta perché, attraverso essi, è possibile valutare l’operato dei tecnici e della società. Qualora i motivi riguardino caratteristiche legate direttamente agli stessi, è opportuno riflettere sulle modalità operative di tecnici e dirigenti.

38 Mauro Tombolato Gioco: è l’attività motoria prevalente per il bambino e, attraverso di essa, egli impara a conoscere se stesso, il mondo esterno e gli altri. È il fattore esperenziale più importante in quanto stimola lo sviluppo motorio, intellettivo, emotivo ed affettivo. Agonismo: permette al ragazzo di misurarsi con i suoi coetanei, di confrontarsi e di relazionarsi con la vittoria e la sconfitta. LE PRINCIPALI MOTIVAZIONI ALLO SPORT NELL’INFANZIA

39 Mauro Tombolato “È impossibile NON COMUNICARE” Watzlawick LA COMUNICAZIONE”

40 Mauro Tombolato “L’agire è un “CONTENITORE DI SENSO” e è spesso causa di INCOMPRENSIONI L’ATTRIBUZIONE DI SIGNIFICATO, dato al comportamento umano,

41 Mauro Tombolato SAPERE E’ NECESSARIO COMUNICARE IN MODO CONSAPEVOLE COSA si sta comunicando COME si sta comunicando QUALI effetti produce

42 Mauro Tombolato Perché la comunicazione sia “EFFICACE” è necessario che il RICEVENTE sia MOTIVATO A CAPIRE ed abbia gli STRUMENTI NECESSARI per DECODIFICARE

43 Mauro Tombolato Pertanto il MITTENTE deve essere in grado di ADEGUARE il proprio MESSAGGIO alle “CONOSCENZE” ed alle “MOTIVAZIONI” di chi lo riceve.

44 Mauro Tombolato L’uomo comunica attraverso modalità diverse: VERBALE (Linguaggio) NON VERBALE (Gestuale, Corporea)

45 Mauro Tombolato ASPETTI PRINCIPALI DEL LINGUAGGIO NON VERBALE tono della voce abbigliamento sguardo distanza prossemica postura mimica facciale gestualità

46 Mauro Tombolato ORDINARE: I sentimenti ed i bisogni dell’altro non sono considerati AVVERTIRE, MINACCIARE: Avvertendo ostilità, l’altro si può difendere, può contrattaccare o sottomettersi ESORTARE, MORALEGGIARE: Colpevolizza l’altro che si sente irresponsabile CONSIGLIARE, SUGGERIRE SOLUZIONI: Si comunica di non avere fiducia nelle capacità dell’altro e porta alla dipendenza, alla svalutazione delle proprie idee PERSUADERE CON ARGOMENTAZIONI LOGICHE: Umilia l’altro che si sente inferiore ed incapace GIUDICARE, CRITICARE, BIASIMARE: Le critiche negative danneggiano l’immagine personale dell’altro, la sicurezza e la fiducia in sé ERRORI (“OSTACOLI”) NELLA COMUNICAZIONE (GORDON)

47 Mauro Tombolato COMPLIMENTARE, APPROVARE: I complimenti immeritati possono ferire come le critiche e possono essere sentiti come un mezzo di manipolazione UMILIARE, RIDICOLIZZARE: Si offende l’altro anche per la propria mancanza di sensibilità INTERPRETARE, ANALIZZARE: Se si interpreta correttamente, si possono scoprire le reali intenzioni; se si sbaglia si può umiliare e non comprendere RASSICURARE, SIMPATIZZARE: Si rischia di sminuire il problema dell’altro, gli si chiede di cambiare comunicandogli che c’è qualcosa di sbagliato in lui INFORMARSI, INTERROGARE: L’interrogatorio può far chiudere in sé l’altro che non si confida più SCHIVARE, DEVIARE, BEFFARSI: Si trasmette il messaggio che il suo problema non è importante QUESTI ERRORI SONO TALI QUANDO IL PROBLEMA APPARTIENE ALL’ALTRO: UN RAGAZZO AFFLITTO DA UN PROBLEMA È PARTICOLARMENTE SENSIBILE, TUTTO LO PUÒ FERIRE. OCCORRE LA MASSIMA PRUDENZA PER NON COMPROMETTERE IL RAPPORTO CON LUI.

48 Mauro Tombolato Tutto quello che possiamo fare per sviluppare e rafforzare le risorse degli atleti passa, oltre che dalle tecniche, sopratutto dalla qualità delle persone. le squadre sono “figlie” di chi le allena. (C. Cavaliere)


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