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PubblicatoRenata Elia Modificato 7 anni fa
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Lavoro realizzato da Maria Pia Bonaccorso a.s 2016/2017 IV D
PASCAL Lavoro realizzato da Maria Pia Bonaccorso a.s 2016/2017 IV D
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VITA E OPERE Blaise Pascal nacque a Clermont il 19 giugno 1623.
La sua vita è stata caratterizzata da: interesse per la matematica e fisica (scoperta del primo calcolatore); 1654: vocazione religiosa ed entrato a far parte dell’abbazia di Port-Royal; difesa del giansenismo; Morì il 19 agosto 1662. Le sue opere principali sono: Le lettere provinciali; I pensieri, che contengono riflessioni sull’uomo.
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IL PROBLEMA DEL SENSO DELLA VITA
Secondo Pascal la questione più importante per l’uomo è il senso della vita, che appare come un mistero. Ma l’uomo è talmente preso dai suoi problemi materiali che trascura le tematiche esistenziali. E quindi bisogna trovare una soluzione a tale questione che si può trovare solamente nella fede. Il filosofo intende infatti: mostrare il problema dell’esistenza; dimostrare che sia solo il Cristianesimo in grado di dare una risposta adeguata.
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IL DIVERTISSEMENT L’atteggiamento che ha l’uomo nei confronti dei problemi esistenziali è quello del divertissement. Questo termine ha il significato filosofico di “oblio, stordimento di sé” causato dalle attività quotidiane. Il divertimento è una fuga da sé. Secondo Pascal l’uomo fugge per due motivi: La propria infelicità; I punti interrogativi sulla vita e la morte: cosa ci spetterà? Così l’uomo per non essere preso dalla noia che potrebbe portarlo a riflettere sull’esistenza, cerca il divertimento come un mezzo per distrarsi.
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I LIMITI DEL PENSIERO SCIENTIFICO
Pascal ritiene che la scienza abbia alcuni limiti strutturali: L’esperienza; L’indimostrabilità dei suoi primi principi (spazio, tempo, movimento ecc.). Alla ragione Pascal oppone il cuore, che è l’organo capace di captare gli aspetti più profondi dell’esistere. Quest’antagonismo viene espresso con la contrapposizione tra esprit de gèomètrie ed esprit de finesse è la ragione scientifica, però ci sono cose che la matematica si fonda sul cuore, e la geometria che deve essere alla base non possono comprendere di tutte le azioni dell’uomo.
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I LIMITI DELLA FILOSOFIA
La filosofia si pone i massimi problemi esistenziali e metafisici, essa però non li risolve. Ad esempio, la pretesa dei metafisici di dimostrare l’esistenza di Dio con l’ordine e le meraviglie del creato non è affidabile. Secondo Pascal l’esistenza di un Creatore non è né chiara né certa, così come lo è la sua inesistenza. In questo modo si arriverà ad una divinità astratta: “Dio dei filosofi e degli scienziati” I filosofi ricercano Dio Gli scienziati faranno di tutto per negarlo
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LA “SCOMMESSA” SU DIO Pascal elabora il celebre argomento della scommessa su Dio. Egli ritiene che l’uomo deve fare una scelta,ovvero: se vivere credendo in Dio oppure vivere non credendo in Dio. Ma se crederà in Dio e quindi condurrà una vita tranquilla e serena e alla fine dei suoi giorni Dio non esisterà, si potrà ritenere ugualmente soddisfatto di come abbia vissuto la sua vita. Ma se invece non crederà e conseguentemente farà del male, e infine Dio esisterà l’uomo avrà un destino di eterno terrore.
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LA CONDIZIONE UMANA Il centro dell’analisi esistenziale di Pascal è la posizione mediana dell’uomo. L’uomo è compreso tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo,un nulla di fronte al tutto e un tutto di fronte al nulla. E risulta inetto a realizzare il bene e a ottenere la felicità. Questa condizione determina nell’uomo uno scarto tra aspirazione e realtà, rendendolo un desiderio frustrato. L’uomo è proteso verso l’infinito ma non potrà raggiungerlo, poiché la sua vita è una continua tensione e frustrazione,quindi riuscirà a colmare questo desiderio solo alla fine dei suoi giorni.
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